giovedì 30 aprile 2009

Un salto a la Habana

Ricordando un viaggio a Cuba (anni ottanta)


Un video diviso in tre


Ho finito di vederlo ora, qui.


Una volta sul sito Quintavenida, cerca  documentario "Un salto a la Habana"


Segnalato da Cubanite


 

Oggi è un altro giorno



E domani è il Primo Maggio.



 


Col raggio de l'april ch'omai s'invola

s'apre il mio cuore insieme alla speranza;

com'albero che sta, eppure vola

in cielo con la rondine che danza.


(C'era un gran volo di rondini, ma son volate via prima dello scatto). 


Carducci la metteva così:


Co ‘l raggio de l’april nuovo che inonda

Roseo la stanza tu sorridi ancora

Improvvisa al mio cuore, o Maria bionda;

E il cuor che t’obliò, dopo tant’ora

Di tumulti oziosi in te riposa,

O amor mio primo, o d’amor dolce aurora.

mercoledì 29 aprile 2009

Dalla finestra

 

Se hai tempo da perdere, clicca sulla foto  col mouse per muovere le foglie



Vivere vorrei addormentato dentro il dolce rumore della vita.



mercoledi 29 aprile 2009, ore 18


Una giornata tra sole vento nuvole sereno sempre più nuvole bucato asciugato in vénti minuti dai vènti d'una pazza primavera che non riesce a staccarsi dal morso del lungo vero serio nevoso piovoso bellissimo inverno. Sul viale dei bambini pini aceri olmi abeti si scuotono la criniera come cavalli imbizzarriti. L'acero sotto la finestra, scampato alla caduta del grande olmo è il più agitato. Visto da dietro il vetro, mi trasmette, per contrappasso, un senso di sicurezza e pace.  Su Facebook Diletta e Ingrid sono come uccellini tra le foglie spazzate dalle raffiche della primavera della vita.


 Noi l’insueto allor gaudio ravviva


           quando per l’etra liquido si volve


           e per li campi trepidanti il flutto


           polveroso de’ Noti, e quando il carro,


           grave carro di Giove a noi sul capo,


           tonando, il tenebroso aere divide.


           Noi per le balze e le profonde valli


           natar giova tra’ nembi, e noi la vasta


           fuga de’ greggi sbigottiti, o d’alto


           fiume alla dubbia sponda


           il suono e la vittrice ira dell’onda.


           Bello il tuo manto, o divo cielo, e bella


           sei tu, rorida terra.

martedì 28 aprile 2009

Biennale democrazia (II)


Electronical town meeting - b



Torino-Firenze, 25 aprile 2009



 Il bias (leggi baias) di conferma è un fenomeno intellettuale al quale l'uomo è soggetto. È un processo mentale che consiste nel prendere atto delle informazioni ricevute e selezionarle in modo da porre maggiore attenzione, e quindi attribuire maggiore credibilità, a quei dati che confermano le proprie credenze e allontanano le paure e, viceversa, ignorare o sminuire quei dati che contraddicono le proprie credenze e incrementano le paure. (Wikipedia, Babylon e dintorni).

Questo processo, se abilmente sfruttato, è un grande strumento di potere, in quanto riesce
a portare un individuo o una collettività a negare addirittura l'evidenza.



Se ti trovi a parlare di testamento biologico e relativo diritto di autodeterminazione con
due signori di età esperienza e cultura e non riesci a far comprendere che Beppino Englaro non è l'assassino di sua figlia, non ha fatto dispetto a dio, ma ha cercato il rispetto della natura figlia di dio, perché la morte è natura e la vita fa parte della morte, ecc ecc..Se ti trovi come mi sono trovato io nell'occasione del meeting sul testamento biologico, di fronte ad affermazioni così dure a mandar giù, ti devi porre il problema del funzionamento del cervello umano.

Due persone preparate, documentate, testi alla mano, già predisposti alla difesa contro gli
attacchi di una prevedibile maggioranza che ti bloccano sul postulato "la vita è indisponibile". E la morte non è affar tuo. Neppure parlarne. Ci può pensare solo Lui. Anche quando si serve dei medici e dei giudici "da lui ispirati". E' dura, ragazzi. Ti senti soffiare sommessamente negli orecchi voci di Englaro assassino, di pericoli nazistoidi, di valdesi protervi, a differenza altri cristiani protestanti. E' dura,ragazzi. Tutta un'altra aria con i più giovani del mio tavolo, due ragazzi e due ragazze, venuti lì senza paletti di protezione né tesi da far prevalere; solo la determinazione di essere e rimanere padroni di se stessi, della propria vita, del prorpio corpo. Il loro bias ridotto al minimo. Sicuramente invece più robusto quello delle due signore  e mio, tutti e tre intenti a rivendicare la disponibilità della "nostra vita" e della "nostra morte", cioè del nostro corpo (habeas corpus), perché la morte fa parte della vita, è un passaggio non voluto né desiderato, ma inevitabile. Spero che il mio bias si mantenga in dimensioni accettabili; d'altronde, dicono gli psicologi, non lo posso eliminare; posso solo prenderne coscienza, possibilmente piena coscienza.

Proprio oggi mi viene in aiuto La federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri con un documento (v. sotto)  basato sui seguenti p
unti salienti:


Alimentazione ed idratazione riconosciuti per quello che sono: trattamenti sanitari


Autodeterminazione elemento fondate della moderna alleanza terapeutica


L'appello ad un Diritto mite e condiviso


I miei amici dovranno tenere un po' a distanza l'"opus dei" e CL, grandi spacciatori di dosi-bias da distorsione molto pesanti.


Postilla 


 Ancora su bias o pregiudizio:


...vi sono basi psicologiche perché è un pensiero che si basa sulle paure e le fobie del singolo individuo.


Un pregiudizio è generalmente basato su una predilezione immotivata per un particolare punto di vista o una particolare ideologia. Un tale pregiudizio può ad esempio condurre ad accettare o rifiutare la verità di una dichiarazione non in base alla forza degli argomenti a supporto della dichiarazione stessa, ma in base alla corrispondenza alle proprie idee preconcette. Senza quindi alcuna riflessione.


...non significa che sia necessario, prima di affrontare qualsiasi questione, liberarsi da ogni pregiudizio (Raimon Panikkar ha dimostrato l’impossibilità di una tale operazione, cui Hannah Arendt aveva già accennato alla fine del libro Le origini del totalitarismo), ma solo che di ogni proprio pregiudizio vada assunta piena consapevolezza, al fine di relativizzarne il peso e di abbandonare ogni insostenibile pretesa di verità a priori. tuttavia il dialogo è possibile proprio perché nessuno crede che la propria verità renda menzogna quella dell’altro. (wikipedia e dintorni).


Appendice


COMUNICATO STAMPA


"Il Comitato Centrale della FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi e Odonoiatri), riunito a Roma il 27 marzo 2009, considerato l'evolversi dell'iter del provvedimento sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, già licenziato in prima lettura dal Senato, sulla base delle valutazioni emerse nella prima riunione del Forum di bioetica della Federazione, esprime le seguenti considerazioni.


1. Il testo sarà oggetto di un'approfondita valutazione in ragione dei principi e delle indicazioni contenute nel nostro Codice Deontologico, che rappresenta il punto di equilibrio di sensibilità e culture differenti, nel pieno rispetto delle regole fondanti la nostra comunità civile.


2. Nutrizione e idratazione artificiali sono, come da parere pressoché unanime della comunità scientifica, trattamenti assicurati da competenze mediche e sanitarie.


3. L'autonomia decisionale del paziente, che si esprime nel consenso/dissenso informato, rappresenta l'elemento fondante della moderna alleanza terapeutica al pari dell'autonomia e della responsabilità del medico; in questo equilibrio, alla tutela della libertà di scelta del paziente deve corrispondere la tutela della libertà del medico, in ragione di scienza e coscienza (obiezione di coscienza).

Questo straordinario incontro, ogni volta unico e irripetibile, di libertà e responsabilità non ha per noi natura meramente contrattualistica, ma esprime l'autentico e moderno ruolo professionale e civile del medico nell'esercizio delle sue funzioni di tutela.


4. Sotto questo profilo, cioè quello delle tutele, anche alla luce di un dibattito tecnico-scientifico talora contraddittorio, riteniamo che le attuali conoscenze diagnostiche, prognostiche, terapeutiche ed assistenziali, relative agli stati vegetativi, richiedano ulteriori approfondimenti, anche mediante la predisposizione di studi osservazionali coordinati in modo da garantire l'esercizio delle scelte più appropriate sia del paziente sia del medico.

Nel merito, una questione fondamentale è rappresentata dalla rete efficace ed accessibile di servizi di sostegno alle famiglie impegnate nel ruolo di assistenza.


Per queste ragioni, chiediamo che il processo legislativo, peraltro caratterizzato da forti contrasti politico-istituzionali, faccia una doverosa pausa di riflessione, per consentire lo sviluppo di un confronto nella Società che aiuti il Parlamento a dispiegare, su questa materia così intima e delicata, un Diritto mite e condiviso nella certezza di un'Etica forte delle persone e della comunità."

lunedì 27 aprile 2009

Biennale democrazia (I)

Electronical town meeting - a


Torino-Firenze, 25 aprile 2009



Il tavolo n.5 al momento della pausa-pranzo


Sì, è stata una esperienza. Dei 10 tavoli attrezzati io occupavo il n.5: rotondo, 11 posti, video e tastiera. Due tra di noi ci siamo alternati alla tastiera per sintetizzare l'intervento dei singoli che veniva mandato direttamente al server di Torino per la memorizzazione e la sintesi generale che ci veniva riepilogata in tempo (sur)reale sullo schermo gigante. Siamo 100 persone qui a Firenze e 300 su a Torino. Tutto avviene in contemporanea.

Più semplice la risposta a domanda a cui si replica con un semplice impulso sulla tastierina numerica personale.


 Esempio di botta e risposta immediate:



Quanti uomini  e quante donne tra i 400 partecipanti al meeting?



1 - donna  60%

2 - uomo 40%


Quale religione?



1 - cattolica  51%

2 - altra cristiana 6%

3 - islamica  0%

4 - ebraica  0%

5 - altro  4%

6 - nessuna religione 32%

7 - non rispondo 7%


La volontà del paziente deve prevalere sempre su quella del medico?


1 - sì   70%

2 - no   15%

3 - non so  10%

4 - non rispondo   5%


E' giusto consentire l'interruzione di idratazione e nutrizione artificiali?


sì -    76% (Calabrò, piglia e porta a casa)

no -    14%

non so -   7%

non rispondo  3%


Più complessa, giustamente, la sintesi delle risposte - tramite intervento digitato sul display -  a domande tipo:

- di fronte al testamento biologico come dovrebbero comportarsi i medici?

- quali limiti definire per il testamento biologico?

- come si dovrebbe costruire il testamento biologico?

- se il testamento biologico avesse valore legale tu lo scriveresti?

E via seguitando.

 Questa seconda batteria di domande ha permesso a tutti e singoli noi meetingoli di confrontarci, entrando nelle sfumature, nella zona sottopelle, un po' nell'anima di ciascuno. Mi son trovato il medico e il giurista "opus dei", preparati e documentati, la giovane moglie con problema per il marito a rischio grave, il giovane dipendente telecom preoccupato di vedere garantita la propria autonomia decisionale, la giovane su posizioni autonomiche non meno esplicite, le due insegnanti di mezza età a me più omogenee. Ci assisteva tecnicamente un giovane, credo, universitario.

In sala c'erano, per eventuali richieste di chiarimenti da parte dei singoli gruppi, due medici esperti, diversamente orientati:

Alfredo Zuppiroli, presidente della Commissione Regionale di bioetica;

Pierluigi Rossi Ferrini, componente della Commissione regionale bioetica e del comitato scientifico di Scienza e Vita di Firenze.


Qualche foto dalla sala Pegaso di Firenze


(continua)

Il mio XXV aprile 2009

Tre cose da rimarcare:


! - Durante l'intera giornata Il meeting virtual-informatico Torino-Firenze sul testamento biologico si è tenuto con mia divertita curiosità, non tanto per l'argomento di cui ho saturato i miei 25 lettori giornalieri, ma per lo strumento elettronico. Per me prima esperienza.  (Non ti risparmierò un accenno più diffuso in un prossimo post).


2 - di prima mattina è nato Diego. Grande festa in Casentino, casa Cipriani-Vannini. Lo zio, mentre si congratula col fratello Carlo, si augura di poter, quandochessia, essere anche lui nonno.


3 - In serata la Fiorentina batte la Roma per 4 a 1. Sergino s'è finalmente calmato (quasi riconciliato con Gilardino).

domenica 26 aprile 2009

Libera volpe in libero pollaio

Vangelo della domenica


Una storiella…

In Africa gira una storiella per spiegare alla gente, a digiuno di economia, la frana finanziaria e il crollo delle Borse che hanno travolto il globo. «Un giorno, uno sconosciuto arriva in un villaggio e annuncia agli abitanti che è pronto a comperare scimmie a 10 dollari l’una. Subito, quei paesani vanno in foresta e catturano scimmie a centinaia, a migliaia addirittura. Poco a poco, la popolazione dei primati si assottiglia e i cacciatori devono ridurre il ritmo.

Lo sconosciuto annuncia che, d’ora in poi, pagherà 15 dollari la scimmia. I paesani raddoppiano lo zelo, e così, ben presto, non si trova più una sola scimmia nella foresta. Allora, lo sconosciuto offre prima 20 e poi 50 dollari per animale, avvertendo, però, che deve assentarsi. Sarà il suo aiutante a comperare le loro prede. Questi riunisce la gente e indica le gabbie con le migliaia di scimmie che il padrone ha comperato. “Se le volete – dice – ve le cedo a 35 dollari l’una. Così, quando il mio padrone tornerà, potrete rivendergliele a 50”. Accecati dalla prospettiva dell’arricchimento facile, i paesani vendono i loro beni per riscattare le scimmie. Incassato il malloppo, l’assistente sparisce nella notte. Né lui né il padrone si vedranno più. Nel villaggio, solo scimmie che corrono all’impazzata».

Benvenuti nel mondo della Borsa!

 

E' una buona predica domenicale...


Continua qui

venerdì 24 aprile 2009

Eppure il vento soffia ancora


XXV Aprile

L'anno scorso ero in Piazza S.Croce, in coda per firmare 2 referendum (Legge Gasparri e Ordine dei giornalisti), quest'anno sarò in Piazza Duomo n.10, sala Pegaso della Regione Toscana, e parteciperò, insieme a 350 cittadini di Torino e Firenze ad un Convegno Elettronico tra città (Electronic Town Meeting). Siamo dentro l'iniziativa torinese attualmente in corso denominata "Biennale Democrazia" per i festeggiamenti del 150° dell'Unità d'Italia. L'argomento di conversazione di questo salotto virtuale sarà il testamento biologico. Saremo distribuiti in gruppi di otto intorno a tavoli rotondi collegati tramite un computer ed un server centrale ed ognuno di noi avrà una tastierina per il televoto individuale (anonimo).

I commenti dei tavoli possono essere registrati durante ogni discussione, così come i risultati del televoto.

A me interessa più il mezzo elettronico che l'argomento, del quale sono ormai piene tutte le carte (del mio blog), tanto che qualcuno potrebbe dar di gomito indicandomi come un necroforo. In Svizzera possono accompagnare alla dolce morte un paziente che lo chiede - perché vive tra i tormenti e senza speranza di migliorare, anzi peggiorando minuto per minuto - solamente dimostrando che l'aiuto a morire (si chiama eutanasia passiva) è stato dato non per motivi egoistici né per fini di lucro (art.13 o 15 del Codice Penale). I giudici e i governanti, per loro dichiarazione formale, si rimettono alle direttive  dell'Accademia delle Scienze Etiche costituita su iniziativa delle 5 facoltà di medicina e delle 2 di veterinaria. I governanti hanno capito che in un campo come questo non sono in grado di dare la soluzione unica, i medici devono solo dimostrare di non aver agito per motivi egoistici.

Noi siamo in mano a governanti che mandano a dire a tutti i reparti di rianimazione degli ospedali d'Italia, quali sono i prodotti e le tecniche di sostegno vitale per i "pazienti" in rianimazione o per i malati terminali. Sul tipo di alimentazione hanno intercettato addirittura  il ricettario della mensa di Palazzo Madama, considerando indigeste e velenose  le formulazioni di medici senatori del calibro di Marino e Veronesi. La storia sta facendo il giro del mondo e rimarrà negli annali per i posteri, come - scrivo da Firenze-anno galileiano - la sentenza romana sull'astronomia di 4 secoli fa.

Riguardo alla Biennale Democrazia, vado giù di brutto, mi viene in mente il racconto di una donna scampata da un campo di sterminio nazista: parlavamo per ore di ricette di cucina...In una società così bene descritta da Beppe Grillo stiamo facendo teoria e filosofia sul come e qualmente...Il Senato romano dibatte e dibatte sul tipo di intervento per liberare Sagunto sotto assedio e intanto Sagunto... kaput.


Un giorno il denaro ha scoperto la guerra mondiale

ha dato il suo putrido segno all'istinto bestiale

ha ucciso, bruciato, distrutto in un triste rosario

e tutta la terra si è avvolta di un nero sudario

e presto la chiave nascosta di nuovi segreti

così copriranno di fango persino i pianeti

vorranno inquinare le stelle la guerra tra i soli

i crimini contro la vita li chiamano errori


Eppure il vento soffia ancora

spruzza l'acqua alle navi sulla prora

e sussurra canzoni tra le foglie

bacia i fiori li bacia e non li coglie

eppure sfiora le campagne

accarezza sui fianchi le montagne

e scompiglia le donne fra i capelli

corre a gara in volo con gli uccelli


Eppure il vento soffia ancora!!!


Mattis Chiroux


(si è rifiutato di tornare in Iraq e ha vinto la causa)


If I can refuse to go to Iraq, climb monuments, march into presidential debates, lobby congress, face the military, not go to jail and not even loose my G.I. Bill, we just don’t have any excuses anymore! Resistance is rising, and IVAW will stand firm underneath it. My story is now history, and I humbly pass the torch.


Se io posso rifiutare di andare in Iraq, salire e scender giù dai monumenti, marciare tra dibattiti presidenziali e congressi lobbistici, tener testa all'apparato militare, senza andare in galera e senza perdere i diritti del GIs Bill (Legge in favore dei reduci di guerra - vedi assistenza sanitaria e esenzione tasse universitarie), noi allora non abbiamo più scuse. La Resistenza sta crescendo e IVAW (l'Associazione veterans against war) la sosterrà con forza e determinazione. La mia vicenda è ora storia, e io umilmente passo la fiaccola.

Guarda anche qui:

http://kokesh.blogspot.com/2009/04/matthis-vindicated.html



Qui sotto - Youtube - a Strasburgo chiede scusa a Malalai, Afghana, per tutto quello che la NATO sta facendo al suo paese.






sabato 18 aprile 2009

Gian Lorenzo Bernini al Bargello


Si chiama Maria Barberini, riposa al Louvre, è in visita di cortesia a Firenze, presso Costanza Bonarelli, la donna amata dal Bernini. E si vede, se la guardi bene. (intendo Costanza). Ma i merletti di Maria...Non c'è una rottura, non un graffio.  Neppure con un bulino  laparoscopico.  Di mano del grande allievo Giuliano Finelli...La faccia è del Bernini.


Da vedere


Nota esplicativa:



Nella prima metà del Seicento, Gian Lorenzo Bernini (1598-1680) rinnovò radicalmente l’idea stessa di busto ritratto. Concepito nel Cinquecento soprattutto come ‘state-portrait’ con una forte connotazione ufficiale, il ritratto scolpito conobbe una straordinaria diffusione nella Roma della prima metà del Seicento, tramandandoci così le fattezze non solo di pontefici, cardinali e aristocratici, ma anche di avvocati, scienziati, scrittori e di non poche figure femminili. Nel giro di poco più di vent’anni - dalla metà del secondo decennio del secolo e la fine degli anni trenta - si passò così da immagini severe e compassate, di carattere ancora schiettamente manierista, a figure che se pure scolpite nel marmo, sembrano però respirare, vivere e addirittura ‘colloquiare’ con lo spettatore. Con il busto di Costanza Bonarelli, il Bargello possiede la testimonianza più emozionante e più celebre di questo momento capitale della ritrattistica scultorea: alla quale, nonostante l’attuale, crescente interesse nei confronti del Bernini e della civiltà figurativa barocca, non era stata finora dedicata in Italia nessuna rassegna espositiva specifica.


Rispetto alla mostra che si è tenuta a Los Angeles (agosto-ottobre 2008) e ad Ottawa (novembre 2008 – marzo 2009) per l’esposizione fiorentina sono state operate scelte mirate e alcune significative aggiunte. Se infatti per il pubblico americano è stato necessario fornire un quadro di contesto molto ampio, attraverso numerosi dipinti e disegni, in Italia, dove alla stagione barocca sono state dedicate negli ultimi anni molte ed importanti rassegne, monografiche e non (recentissima la mostra romana su Bernini pittore), si è pensato di concentrare l’attenzione sui ritratti scolpiti, accompagnandoli con un nucleo sceltissimo di dipinti, di grande forza evocativa: tutte opere dei massimi pittori contemporanei a cui Gian Lorenzo ha soprattutto guardato (Rubens, Annibale Carracci, Anthony van Dyck, Diego Velazquez, Simon Vouet, Valentin de Boulogne…), a diretto confronto anche con alcuni dipinti del Bernini stesso.

Come già detto, la mostra fiorentina intende mettere in luce, all’interno della lunghissima parabola artistica berniniana, la fase più significativa per quanto riguarda la produzione ritrattistica, ovvero gli anni giovanili, fino alla fine del quarto decennio: l’arco di tempo in cui, tra l’altro, al magistero berniniano si affianca quello, per molti aspetti ancora misconosciuto, di Giuliano Finelli, allievo ed ‘aiuto’ di Gian Lorenzo, presente in mostra con alcuni dei suoi più superbi ritratti.


Dalla scheda ufficiale della mostra 


Nota storica


Quando parlo del Bargello (ci stava il capo delle guardie che si chiamava così. Tipo il nostro Questore. Ma un po' più brutale) ho sempre bisogno di ricordare Pietro Leopoldo di Lorena, Granduca di Toscana, che nel bellissimo cortile fece fondere gli strumenti di tortura che facevano parte della procedura investigativa normale.

Come ancora oggi negli Stati Uniti.
Era l'anno 1786.


Perché nel frattempo era divenuto prigione di Stato (per 3 secoli).


Il Bargello era già in costruzione al tempo di Dante che abitava vicinissimo e avrà visto i primi lavori di costruzione. Ma non lo vide finito. Sta tra il Duomo e la Signoria, un po' a lato. c'è di fronte la chiesa della Badia dove Boccaccio fece la prima lectura dantis della storia. La Badia oggi è stata praticamente requisita da una associazione di persone che amano vivere lì e pregare per tutti noi. Che rimaniamo fuori, salvo un paio d'ore il lunedi (mi sembra). Praticamente requisita  a noi "per il nostro bene". Il Palazzo Non Finito nacque durante un momento evolutivo della storia di Firenze, quando (1282?) il potere passò dai Magnati ai Popolani, dai proprietari di terre e di castelli ai proprietari di fabbriche e fiorini.


E' da vedere perché è ben conservato e pieno, appunto di storia, con tante opere d'arte e con un cortile all'aperto splendido, specialmente se ti capita di starci una sera a goderti uno spettacolo teatrale o musicale con la luna e le stelle per soffitto.


Dagli un'occhiata qui.


Insomma, la mostra del Bernini occupa due semplici stanze, al piano terra. Poi continui con il resto.


Un gran bel palazzo. (pizzeria a pochi metri).


A lode e gloria



Pietro Leopoldo, per grazia di Dio, principe reale d'Ungheria e di Boemia, arciduca d'Austria, granduca di Toscana

Con la più grande soddisfazione dei Nostro paterno cuore Abbiamo finalmente riconosciuto che la mitigazione delle pene congiunta con la più esatta vigilanza per prevenire le reazioni, e mediante la celere spedizione dei Processi, e la prontezza e sicurezza della pena dei veri Delinquenti, invece di accrescere il numero del Delitti ha considerabilmente diminuiti i più comuni, e resi quasi inauditi gli atroci, e quindi Siamo venuti nella determinazione di non più lungamente differire la riforma della Legislazione Criminale, con la quale abolita per massima costante la pena di Morte, come non necessaria per il fine propostosi dalla Società nella punizione dei Rei, eliminato affatto I"uso della Tortura, la Confiscazione dei beni dei Delinquenti, come tendente per la massima parte al danno delle loro innocenti famiglie che non hanno complicità nel delitto e sbandita dalla Legislazione la moltiplicazione dei delitti impropriamente detti di Lesa Maestà con raffinamento di crudeltà inventati in tempi perversi, e fissando le pene proporzionate ai Delitti, ma inevitabili nei rispettivi casi, ci Siamo determinati a ordinare con la pienezza della Nostra Suprema Autorità quanto appresso.

...

Dato in Pisa li 30 Novembre 1786.


Anche se le cose non andarono poi così lisce..


Pietro Leopoldo era fratello di Maria Antonietta.

 

giovedì 16 aprile 2009

Arezzo e Casentino

Appunti di viaggio



La visita alla mostra dei Della Robbia, nel giorno di Pasqua, dopo una passeggiata al Pionta, parco storico che sta tra Saione e il nuovo ospedale. Su una collina dai pendii dolci, con le pietre scure degli scavi archeologici dell'antico Duomo medioevale e i tetti rossi del più recente manicomio, che ha conosciuti i nefasti del sistema segregazionista ed è poi scomparso coi fasti della L.180 che ha liberato i matti. Agostino Pirella si chiama il piccolo Mosè locale. Proprio una settimana fa c'è stata qui la tre giorni commemorativa della 180, alla presenza di Pirella. Mi ricordo un incontro con Basaglia all'Istituto Tecnico Geometri di via Giusti in Firenze in quegli anni ruggenti di forza e di passione. Adesso c'è la sede dell'Università.

Alle Lame, S.Piero in Frassino, Stefano Dei, mi regala una copia del suo video (37') che rievoca le fasi della liberazione (dalle serrature, dalle catene e funi, dalle mura). L'assemblea generale settimanale, anzi bisettimanale, dei matti e medici e infermieri nell'aula magna dalle poltroncine imbottite, il primo muro buttato giù a mazza e piccone da due matti rinsaviti, la rete divisoria tra l'Istituto Tecnico e il manicomio buttata giù dagli studenti impazziti..Un bel video; s'intitola "Voci" e andrebbe visto e diffuso.

Altro che dio patria famiglia; questa è grande storia. Stefano, se me lo dividi in sezioni di 10 minuti lo mettiamo su Youtube. Stefano è un grande filmaker e prima o poi sfonderà.

I Della Robbia vanno visti. Se passi da Arezzo, orario continuato, anche il giorno di Pasqua quando siamo andati noi. La terra, la mota, così fragile e poco attraente, invetriata e colorata, diviene industruttibile nella sua bellezza bianco e o colorata. Barbabianca, tra parecchi secoli, la vedrà uguale e precisa a come l'ho fatta ora io. Parole di Luca della Robbia, dette con la mente piena d'orgoglio  e le tasche piene di fiorini. A giusta ragione. Una mostra "molto" completa, con opere di cui non immaginavo l'esistenza. Anche se  il Casentino è pieno di opere dei Della Robbia. La novità per me sono state delle teste di ragazzi e ragazze dal vivo, fuori dal mito religioso del bell'angelo che annunzia alla divina Maria la prossima maternità..

Fateci una passata. E se vi serve pernottare B&B Petrarca, a due passi dalla Stazione: elegante pulito dignitoso a prezzo di saldo. Potete dire che vi manda Barbabianca.



 Nota intravagante


Nei pochi giorni passati nell'alto Casentino ho trovato  intere zone rimaste senza linea telefonica per più giorni, o con interruzioni a singhiozzo. Ripenso a Telecom - Teleko e a quello che da sempre ne dice Beppe Grillo.

L'Italia è disamministrata.

sabato 11 aprile 2009

Pasqua 2009



Eliana, cara giovane vecchia amica di famiglia, è in Palestina con la carovana sport sotto l'assedio. Ci ha mandato questo comunicato (con preghiera di diffusione) relativo al diniego del governo israeliano di fare entrare a Gaza la carovana. 


 Non c’è niente da vedere, nessuno da incontrare. Con queste parole, Israele ha sancito il divieto assoluto di entrare a Gaza, dal check-point di Heretz, a una carovana internazionale composta da piu di duecento persone. Con un fax, viene confermato per l’ennesima volta l’apartheid in cui si trovano stritolati migliaia di palestinesi. Il muro che, con tanta solerzia, Israele ha costruito per isolare e rinchiudere il popolo palestinese deve essere inviolabile.

Perchè nessuno deve vedere ciò che esso contiene - macerie, dolore, diritti negati -, perchè nessuno deve poter parlare con le persone che all’ombra di quel muro ogni giorno vivono. Un muro eretto appositamente, per nascondere al mondo intero i crimini commessi da una superpotenza mondiale. Volevamo entrare a Gaza. Volevamo portare una speranza a quella terra straziata, un abbraccio di solidarietà che ricordasse agli occhi palestinesi che non sono soli. Volevamo essere lì con loro, testimoniare nel nostro paese la barbarie occidentale in Palestina, provare a infrangere l’iso lamento, la prigionia in cui sono costretti.

Gaza è un enorme prigione a cielo aperto, un carcere in cui è rinchiuso un popolo colpevole solamente di esistere, ma soprattutto di non chinare la testa. Il coraggio del popolo palestinese, il desiderio di vita nella propria terra è senza paragone, e per questo Israele, con l’aiuto e la complicità di tutti i governi occidentali, mette in campo forme di controllo totalitario e di repressione violenta e generalizzata con pochi precedenti nella storia. Da questo contesto inaccettabile prende forma il Muro. Cemento che serve a imprimere nei palestinesi la solitudine e l’isolamento dal resto del mondo, imponendo la sensazione che la vita stessa finisca a quel muro, bloccando informazioni, aiuti umanitari, circolazione di corpi, solidarietà. Un altro pezzo di un massacro in atto da troppo tempo. Con la carovana di "Sport sotto l’assedio" stiamo portando per i campi profughi palestinesi una speranza che ha la forma di un pallone. Siamo una squadra di calcio - maschile e femminile - che, attraverso lo sport, prova a portare un messaggio solidale di fratellanza. Giochiamo con squadre palestinesi, con ragazzi e ragazze, perchè il pallone parla la stessa lingua ovunque, quella antirazzista e contro ogni intolleranza, contro ogni guerra. Oltre duecento persone dall’Italia sono arrivate con le loro esperienze e le loro abilità - portando qui laboratori di musica, di teatro, di fotografia e di informatica -condividendole con le genti di questa terra, perchè il muro dell’ apartheid si rompe quotidianamente, ovunque. Volevamo infrangere il simbolo della cortina di silenzio e morte, e ci è stato impedito. Israele, come sempre, non vuole che i suoi progetti subiscano rallentamenti.

Denunciamo questa barbarie, denunciamo ai media internazionali, alla società civile, a chi ha nel cuore questa terra e il suo popolo, l’ennesima violazione di qualunque d iritto, l’ennesimo atto di guerra di una paventata democrazia che vorrebbe nascondere il sangue, le torture e il massacro di un popolo.

Non permetteremo che questo avvenga.

Stronger than a wall.

Without your freedom, we’ll never be free.

Carovana "Sport sotto l’assedio"

Palestina, 7 aprile 2009


Nota storica


Come scarafaggi in una botte


...una volta che essi siano stati chiusi dietro un muro di cemento di 25 piedi, non potranno nuocere in nessun modo. La loro sola scelta sarà di correre senza scopo avanti e indietro nelle loro città come scarafaggi in una botte, o smammare tutti insieme, che sarebbe la cosa migliore.

  Eitan, capo dello Staff di Israele parlando in una Commissione del Parlamento israeliano. 1983


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martedì 7 aprile 2009

Cronaca familiare

Michele (figlio) con Giovanna (sua moglie) hanno dormito in un albergo dell'Aquila le notti del 4 e 5 aprile scorso. La mattina del 6 sono ripartiti per Vaiano (Prato).

Si ringrazia il caso,  o la  casualità,  supremi regolatori dell'universo mondo.


Divagazione letteraria 


A queste piagge


Venga colui che d'esaltar con lode


Il nostro stato ha in uso, e vegga quanto


È il gener nostro in cura


All'amante natura. E la possanza


Qui con giusta misura


Anco estimar potrà dell'uman seme,


Cui la dura nutrice, ov'ei men teme,


Con lieve moto in un momento annulla


In parte, e può con moti


Poco men lievi ancor subitamente


Annichilare in tutto.




Nobil natura è quella


Che a sollevar s'ardisce


Gli occhi mortali incontra


Al comun fato, e che con franca lingua,


Nulla al ver detraendo,


Confessa il mal che ci fu dato in sorte,


E il basso stato e frale;


Quella che grande e forte


Mostra sé nel soffrir, né gli odii e l'ire


Fraterne, ancor più gravi


D'ogni altro danno, accresce


Alle miserie sue, l'uomo incolpando


Del suo dolor, ma dà la colpa a quella


Che veramente è rea, che de' mortali


Madre è di parto e di voler matrigna.


Costei chiama inimica; e incontro a questa


Congiunta esser pensando,


Siccome è il vero, ed ordinata in pria


L'umana compagnia,


Tutti fra sé confederati estima


Gli uomini, e tutti abbraccia


Con vero amor, porgendo


Valida e pronta ed aspettando aita


Negli alterni perigli e nelle angosce


Della guerra comune. Ed alle offese


Dell'uomo armar la destra, e laccio porre


Al vicino ed inciampo,


Stolto crede così qual fora in campo


Cinto d'oste contraria, in sul più vivo


Incalzar degli assalti,


Gl'inimici obbliando, acerbe gare


Imprender con gli amici,


E sparger fuga e fulminar col brando


Infra i propri guerrieri.


Così fatti pensieri


Quando fien, come fur, palesi al volgo,


E quell'orror che primo


Contra l'empia natura


Strinse i mortali in social catena,


Fia ricondotto in parte


Da verace saper, l'onesto e il retto


Conversar cittadino,


E giustizia e pietade, altra radice


Avranno allor che non superbe fole,


Ove fondata probità del volgo


Così star suole in piede


Quale star può quel ch'ha in error la sede.


Dal Testamento di Giacomo Leopardi


Meteo L'Aquila


martedi 7 aprile


Pioggia alternata a schiarite. I venti saranno prevalentemente deboli e soffieranno da Sud-Est con ntensità di 2 Km/h. Possibili raffiche fino a 13 Km/h Km/h. Temperature comprese tra 8°C e 18°C . Zero termico a 2450 metri.


Segui il meteo qui.

( i prossimi giorni non c'è male. Da domenica brutto)


Penso alla casa dello studente.



Nota intravagante



D'accordo, non è il momento delle polemiche...

Però:

Giampaolo Giuliani, ricercatore ai laboratori del Gran Sasso dell'Istituto nazionale di fisica nucleare, aveva previsto il terremoto in Abruzzo. ... Il responsabile della Protezione Civile Bertolaso ha detto qualche giorno fa: "Quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false"...


Vedere qui per credere:


http://www.youtube.com/watch?v=Bsqje85cZ3Q


Checché ne dica Leonardo.


Coraggio, Abruzzo!


Basilicata

Calabria

Campania

Emilia-Romagna

Friuli-Venezia Giulia

Lazio

Liguria

Lombardia

Marche

Molise

Piemonte

Puglia

Sardegna

Sicilia

Toscana

Trentino-Alto Adige

Umbria

Valle d'Aosta

Veneto!


Coraggio Gaza!  (adozione a distanza)

sabato 4 aprile 2009

Ti piace vivere? Vivi;

 se no,


 puoi tornare da dove sei venuto



 "Lascia da parte i giudizi degli uomini: sono sempre incerti e ambigui. Lascia da parte gli studi fatti durante tutta la vita: ti giudicherà la morte. La vera forza d'animo non la mettono in luce le dispute filosofiche e le conversazioni letterarie, le parole raccolte dall'insegnamento dei saggi e i discorsi eruditi: anche gli uomini più vili sono capaci di parole coraggiose. Quanto hai fatto sarà evidente solo in punto di morte. Accetto questa condizione, non temo il giudizio." 

 Così dico a me stesso, ma è come se parlassi anche con te. Tu sei più giovane: che importa? Gli anni non contano. Non puoi sapere dove ti attenda la morte; perciò aspettala dovunque.



 Chi ha imparato a morire, ha disimparato a essere schiavo: è superiore a ogni umana potenza o, almeno, ne è al di fuori. Che gli importa del carcere, delle guardie, delle catene? Ha sempre la porta aperta. Una sola è la catena che ci vincola, l'amore per la vita: non dobbiamo soffocarlo, ma ridurlo, così che, se le circostanze lo richiedono, niente ci trattenga, né ci impedisca di essere pronti a compiere subito un passo che presto o tardi bisogna compiere


 Troverai anche uomini che hanno fatto professione di saggezza e sostengono che non si debba fare violenza a se stessi; per loro il suicidio è un delitto: bisogna aspettare il termine fissato dalla natura. Non si accorgono che in questo modo si precludono la via della libertà? Averci dato un solo ingresso alla vita, ma diverse vie di uscita è quanto di meglio abbia stabilito la legge divina. Dovrei aspettare la crudeltà di una malattia o di un uomo, quando posso invece sottrarmi ai tormenti e stroncare le avversità? Ecco l'unico motivo per cui non possiamo lamentarci della vita: non trattiene nessuno. La condizione dell'uomo poggia su buone basi: nessuno è infelice se non per sua colpa.


Citazioni trovate da Paola  (che legge un libro al giorno)

su:

Bioetica cattolica e bioetica laica

Giovanni Fornero


 Chi è lo scrittore citato? 

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