sabato 25 settembre 2010

L'uccello in chiesa






"Alcuni segmenti all'interno del governo Usa hanno orchestrato gli attacchi per rilanciare l'economia americana in declino e  per salvare il regime sionista, sua estensione in MO.  La maggioranza del popolo americano, come anche una maggioranza di nazioni e di politici del mondo condividono questa visione»

the U.S. delegation first walked out of Ahmadinejad's U.N. speech
Delegations from all 27 European Union nations followed the Americans out along with representatives from Australia, New Zealand, Canada and Costa Rica.

Italian translation:






I maschi, un po’ stupiti a tal parole
Lenti si accinsero ad alzar le suole


A testa bassa e la corona in mano
100 donne si alzarono pian piano


Finì la frase e nello stesso istante
le monache si alzarono tutte quante
e con il volto pieno di rossore
lasciarono la casa del signore.







Divagazione letteraria:
Elli avean cappe con cappucci bassi
dinanzi a li occhi, fatte de la taglia
che in Clugnì per li monaci fassi.  63
  Di fuor dorate son, sì ch'elli abbaglia;
ma dentro tutte piombo, e gravi tanto,
che Federigo le mettea di paglia
.
   Oh in etterno faticoso manto!
 Noi ci volgemmo ancor pur a man manca
con loro insieme, intenti al tristo pianto;
      ma per lo peso quella gente stanca
venìa sì pian, che noi eravam nuovi
di compagnia ad ogne mover d’anca.

Poi disser me: «O Tosco, ch’al collegio
de l’ipocriti tristi se’ venuto,
dir chi tu se’ non avere in dispregio».
      E io a loro: «I’ fui nato e cresciuto
sovra ’l bel fiume d’Arno a la gran villa,
e son col corpo ch’i’ ho sempre avuto.
      Ma voi chi siete, a cui tanto distilla
quant’i’ veggio dolor giù per le guance?
e che pena è in voi che sì sfavilla?».
      E l’un rispuose a me: «Le cappe rance
son di piombo sì grosse, che li pesi
fan così cigolar le lor bilance.


(Inferno XXIII)


sabato 11 settembre 2010

11 settembre 2001 - terrorismo sintetico


Fabbricato in laboratorio

11 settembre - nine eleven
La fabbrica del terrore

Titolo originale Synthetic Terror
Autore Webster Griffin Tarpley
1ª ed. originale 2005

La fabbrica del terrore è un saggio di Webster Griffin Tarpley del 2005. Tratta del terrorismo di stato nell'era della globalizzazione, ed è incentrato sugli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, ma dedica vari capitoli anche alle operazioni condotte a termine sotto falsa bandiera (false flag) che vanno dalla Congiura delle polveri del XVII secolo agli Anni di piombo italiani, passando per quel filone del terrorismo che, nell'interpretazione di Tarpley, è apparentemente "rosso", di stampo comunista, ma in realtà pilotato da centri organizzativi della NATO e legato, per esempio, a operazioni segrete come Gladio.
Il libro è, negli USA, alla sua quarta edizione statunitense, riveduta e corretta.
Tesi di fondo del libro è che l'11 settembre 2001 sia avvenuta una "enorme provocazione", una sorta di colpo di Stato, o un super-golpe mondiale, basato su un'operazione militare "false flag" attribuita ad Al-Qaida, ma perpetrata da un'organizzazione terroristica che taglia trasversalmente le più alte istituzioni statunitensi, i servizi segreti, ed è , in sostanza, una sorta di "piovra" del complesso militare-industriale statunitense e non solo, che ha richiesto il coinvolgimento diretto di enti come la CIA e servizi segreti di altri paesi, Gran Bretagna in primis.



Webster Griffin Tarpley, La fabbrica del terrore, Arianna editrice, 2007. pp. 653 ISBN 9788887307566


http://it.wikipedia.org/wiki/Webster_Tarpley

NB: Al-Qaida = sezione araba della CIA.


Lo ebbi chiaro fin dall'inizio, grazie a uno scrittore di fantascienza italiano: Roberto Quaglia.
I servizi segreti americani, il Pentagono e l'amministrazione Bush erano perfettamente a conoscenza di quanto stesse per accadere l'11 settembre, e diedero precise disposizioni affinché i sistemi di difesa aerea — che in questi casi scattano automaticamente — non si attivassero. Essi volevano carta bianca dal popolo americano per andarsi a prendere il petrolio dove sappiamo e ridisegnare a proprio vantaggio la mappa geopolitica del continente eurasiatico, e l'unico modo per ottenere il consenso interno necessario ad avviare nuove guerre era terrorizzare a sufficienza il popolo americano. (maggio 2003)
...L'aspetto davvero notevole di questa faccenda è che nonostante tutti i dati siano di pubblico dominio su Internet, non succede niente. Cosa intendo dire con non succede niente? Be', il backstage ci sta mostrando un altro tipo di film rispetto a quello ufficiale, un film di quelli del genere in cui alla fine ci pensa Clint Eastwood — l'unico individuo al mondo che ha capito tutto, e per questo braccato invano dalle mele marce della CIA per tutto il film — a sventare il perfido complotto e a fare giustizia costringendo il Presidente degli Stati Uniti a suicidarsi, dopo che le mele marce della CIA sono tutte morte nei soliti modi stupidi in cui muoiono i cattivi nei film americani. Invece, ad aver capito tutto non è un uomo solo, ma un'intera meta-comunità che traspare su Internet, all'interno della quale l'informazione circola, si affina e delinea un disegno sempre più definito e coerente, che viene messo per iscritto. E tutto ciò, anziché scatenare una rivolta globale contro i cospiratori, non produce reazioni di alcun genere, da nessuna delle parti. I buoni cittadini dell'impero americano continuano a brucare dai teleschermi televisivi le loro razioni quotidiane di pseudo-informazioni giornalistiche, i milioni di girovaghi di Internet non capitano mai sulle pagine dove potrebbero cogliere una visione meno naif del mondo in cui esistono e se ci capitano non ci fanno caso più di tanto, mentre la diabolica intelligence che ha pianificato tutto quanto — gente notoriamente spietata — non si cura affatto di questa circolazione di agghiaccianti segreti, non cerca di chiudere i server che su Internet ospitano questi dati (beh, qualcuno in effetti ha avuto piccoli problemi...) , non cerca di uccidere o comunque dissuadere chi diffonde queste informazioni pericolose... (speriamo proprio di no!) Questa sì che è fantascienza. Ma forse... forse... qualche spiegazione anche a questo c'è.


Come sostiene anche Gore Vidal nel suo saggio sopra citato, più una bugia è grossa, più facilmente essa verrà creduta... se l'opzione di non crederci è sufficientemente dolorosa. In ciò non vi è nulla di magico. La nostra psiche è strutturata in modo di credere ciò che ad essa convenga credere. Le verità dolorose vengono di norma negate dalla mente. Rispetto ad accogliere una verità troppo dolorosa, non è infrequente che una mente preferisca addirittura rifugiarsi nella follia — è così che chiamiamo la negazione della realtà rispetto ad ogni evidenza.

Si chiama bias (baias) di conferma.


Come quando Buscetta non diceva in pubblico quello che sapeva: Andreotti referente di primo grado della mafia siciliana. Lo rivelò molto tardi e ad una sola persona: il giudice Falcone. E' come se volessi convincere mia zia che il papa è l'anti-Cristo; eppure è così: la reggia vaticana è la presa per il c. della grotta di Betlemme; papa e cardinali sono ancora oggi vestiti come Anna e Caifa.
Questo blog ne parla fin dall'11 settembre 2003. E' il nostro libro giallo della vita reale, dove si dimostra ancora una volta che la realtà è superiore all'immaginazione. Più forte di Philip Dick e di Simenon.
Esiste anche un bel libro giallo di Steve Alten, un grande scrittore di fantascienza americano, che prevede il prossimo nineleven degli alieni anglo-northamerikans. Si intitola "Il gioco delle 3 carte" o Shall GamePrevede un prossimo attacco terrorista autorealizzato dal Governo americano per poter giustificare la distruzione dell'Iran da tempo programmata. Il romanzo di Steve Alten mette certo in difficoltà i golpisti globali, i quali stanno pensando di fare l'operazione utilizzando il loro poligono di tiro in MO: Israele. Ci vuole un giallista israeliano che riscriva uno Shall Game in ebraico. E presto!
Ma il mio 11 settembre rimane quello del 1973  (dei soliti alieni anglo-north-amerikan).
Oggi è una bella giornata settembrina, variata di sole e nuvole vaganti; domani sarà ancora più bello. Il sole sorge ancora: un bel film messo nel dimenticatoio.