sabato 28 febbraio 2009

Sarò al Sashall l'8 marzo

Sono stato accreditato


Con la seguente email:

Ti informiamo che sei stato accreditato al I Incontro Nazionale delle Liste Civiche dei Comuni a 5 Stelle.

L'8 marzo, presso il Saschall di Firenze, via Fabrizio De André, angolo lungarno Aldo Moro, le Liste Civiche di tutt'Italia e i cittadini sostenitori si incontreranno per discutere i programmi e le iniziative da attuare all'interno dei rispettivi Comuni.



Il programma prevede:


ore 9.15 accredito


Introduzione - Beppe Grillo

Politica - Marco Travaglio

Ambiente - Maurizio Pallante

Economia - Beppe Scienza

Energia - Marco Boschini

Riciclo - Matteo Incerti

Connettività - Maurizio Gotta (Anti Digital Divide)

Diritti dei cittadini - Sonia Alfano

Acqua - Riccardo Petrella


Break


Presentazione sito Liste Civiche

Interventi delle Liste Civiche e dei Meetup

Conclusioni - Beppe Grillo


Ti aspettiamo domenica 8 marzo a Firenze.


A presto


Lo Staff di Beppe Grillo


La fortuna di stare a Firenze; mi farò tutto il lungarno in bicicletta: passerella Isolotto, parco Cascine, lungarno, ponte alla carraia, S.Trinita, Ponte Vecchio, S.Niccolò, Bellariva...

Per chi legge: disponibili due posti letto (camera e servizi) per due persone "accreditate" che lo richiedano.

giovedì 26 febbraio 2009

Da imparare a memoria

LETTERA APERTA ALL’ONOREVOLE FRANCESCHINI

da: micromega.it di mercoledì 25 febbraio 2009

Stimato onorevole Franceschini,

appena eletto segretario del Partito democratico, lei ha fatto riferimento alla laicità come valore irrinunciabile del suo partito, in quanto valore irrinunciabile della carta costituzionale. Il banco di prova della coerenza pratica rispetto a questa affermazione è costituito dall’atteggiamento che il suo partito assumerà nella discussione sulla legge cosiddetta “fine-vita”.

Laicità significa che nessuna convinzione religiosa o morale viene imposta per legge da un gruppo di persone, per quanto ampio, alla totalità dei cittadini. E questo vale più che mai per quanto riguarda ciò che è più proprio di ciascuno, che fa anzi tutt’uno con la propria esistenza, la sua stessa vita, e la parte finale di essa.

E infatti la Costituzione della Repubblica nel suo articolo 32, e la convenzione di Oviedo ratificata dall’Italia, la legge sul servizio sanitario nazionale, e numerose e univoche sentenze della Cassazione negli ultimi anni, stabiliscono in modo tassativo che nessun cittadino può essere sottomesso a “interventi nel campo della salute” senza il suo consenso (debitamente informato) e che tale consenso può essere ritirato in qualsiasi momento. La convenzione di Oviedo evita ogni distinzione tra “cure” e altri interventi (“di sostegno vitale”, ecc.) proprio perché non si possa giocare sulle parole e violare così il diritto del paziente di rifiutare qualsiasi trattamento medico e/o ospedaliero (tranne che per gli eccezionali motivi di sicurezza pubblica: epidemie, vaccini e simili).

Sulla propria vita, insomma, può decidere solo chi la vive, e nessun altro. Questo l’abc della laicità che l’Europa tutta ha adottato in campo medico, confermando l’essenzialità del consenso informato nell’articolo 3 della carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea.

Il disegno di legge Calabrò distrugge tale diritto. All’art. 2, comma 2 dice infatti: “L'attività medica, in quanto esclusivamente finalizzata alla tutela della vita e della salute, nonché all'alleviamento della sofferenza non può in nessun caso essere orientata al prodursi o consentirsi della morte del paziente, attraverso la non attivazione o disattivazione di trattamenti sanitari ordinari e proporzionati alla salvaguardia della sua vita o della sua salute, da cui in scienza e coscienza si possa fondatamente attendere un beneficio per il paziente”.

Il che significa che Piergiorgio Welby non potrebbe far disattivare il respiratore artificiale, e che Luca Coscioni non avrebbe potuto rifiutare la tracheotomia, e che l’amputazione di un arto che va in gangrena diventerebbe coatto, e così la trasfusione di sangue anche a chi la rifiuta per motivi religiosi (tutti rifiuti garantiti oggi dalla legge e più volte applicati fino al “prodursi della morte del paziente”).

Non basta. L’articolo 5 comma 6 stabilisce che “Alimentazione ed idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze e non possono formare oggetto di Dichiarazione Anticipata di Trattamento”. In tal modo il cosiddetto testamento biologico diventa una beffa. Qualsiasi cosa abbia stabilito il cittadino, davanti a un notaio e reiterando le sue volontà ogni tre anni, il sondino gli sarà messo in gola a forza. I medici delle cure palliative hanno del resto spiegato drammaticamente che alimentazione e idratazione non alleviano ma moltiplicano e intensificano le sofferenze nei malati terminali. Queste sofferenze aggiuntive, che è difficile non definire torture in malati in quelle condizioni, diventano con questa legge obbligatorie.

E’ evidente il carattere anticostituzionale di tale legge, ma anche il suo carattere semplicemente disumano. Purtroppo gli emendamenti proposti dal suo partito (primo firmatario Anna Finocchiaro) lasciano intatta la violenza dell’articolo 2 comma 2, e aprono solo un modesto spiraglio rispetto a quella dell’articolo 5 comma 6. Non parliamo della cosiddetta “mediazione” di Rutelli, praticamente indistinguibile dal disegno di legge della maggioranza, e che non a caso è stata benevolmente accolta dall’on. Quagliariello.

Il Partito democratico aveva il suo progetto di legge da anni, e con tale programma andò alle elezioni che portarono al secondo governo Prodi: la legge firmata da Ignazio Marino. Ogni passo indietro rispetto a tale proposta sarebbe una rinuncia pura e semplice ai diritti elementari sanciti dalla Costituzione, dalla convenzione di Oviedo, dalle sentenze della Cassazione.

Abbiamo letto che il suo partito sarebbe comunque orientato a dare ai suoi parlamentari “libertà di coscienza” al momento del voto. Ci sembra che tale atteggiamento sia frutto di un fraintendimento molto grave.

Se venisse presentato un disegno di legge che stabilisce la religione cattolica come religione di Stato, proibisce il culto ai protestanti valdesi e obbliga gli ebrei a battezzare i propri figli, sarebbe pensabile - per un partito politico che prenda sul serio la Costituzione - lasciare i propri parlamentari liberi di “votare secondo coscienza”, a favore, contro, astenendosi? O non sarebbe un elementare dovere, vincolante, opporsi a una legge tanto liberticida?

La legge ora in discussione sulle volontà di fine vita è, se possibile, ancora più liberticida (e disumana) di quella sopra evocata. Non costringe al battesimo forzato, costringe al sondino forzato, al respiratore forzato, a qualsiasi accanimento che prolunghi artificialmente una vita che, per la persona che la vive, non è più vita ma solo tortura. Peggiore quindi della morte.

In ogni caso la libertà di coscienza del parlamentare non può essere invocata per violare e cancellare la libertà di coscienza delle persone.

Siamo certi perciò che nulla di tutto questo accadrà, e che in coerenza con il valore della laicità da lei riaffermato, il Partito democratico non tollererà scelte che violino, opprimano e vanifichino l’elementare diritto di ciascuno sulla propria vita.

Andrea Camilleri

Paolo Flores d’Arcais

Stefano Rodotà

Umberto Veronesi

martedì 24 febbraio 2009

Pensando a Galileo (II)

 La cometa LULIN


al telescopio  UAI



Venerdi’ 27 febbraio con il telescopio remoto UAI (#4 della rete skylive, (http://telescopioremoto.uai.it) andremo all’ esplorazione della cometa Lulin (C/2007 N3), l’oggetto che in questo periodo sta dando spettacolo ed e' oggetto di osservazioni e studi da parte di numerosi astrofili e astronomi nel mondo.


Cometa Lulin e non solo, andremo infatti anche alla ricerca delle altre comete che stanno solcando il cielo in queste settimane (http://comete.uai.it/page2.html).


La serata si svolgera' dalle 21:30 alle 23:00 con commento audio da parte di esperti della Sezione Comete-UAI.



Le immagini che verranno scattate dallo staff di Skylive saranno gratuitamente scaricabili sul vostro PC.


Il collegamento è, come sempre su Skylive, gratuito. Chiedere la password gratuita (che varrà per sempre) sul sito www.skylive.it e quindi fare il download del programma Skylive-NG che con due semplici click si installerà automaticamente sul vostro PC.


Non tardate a collegarvi: saranno connessi fino a 1000 utenti contemporanei, prendete un posto in prima fila!





La cometa Lulin fotografata da Rolando Ligustri, Sezione Comete-UAI




Ricordiamo come Skylive ospiti a Pedara, sulle pendici dell’ Etna, 4 telescopi remoti, tra cui il telescopio remoto UAI, e altri due tele remoti in Australia. Il collegamento e il download delle immagini è completamente gratuito per tutti gli astrofili che richiedano la password personale (www.skylive.it ). Un piccolo abbonamento (18 euro/mese o 150 euro/anno), abilita l’utente al controllo completo, in piena autonomia e senza limite di orario, in modo condiviso, di tutti i telescopi italiani e australiani.



Forti sconti per i soci UAI e per i docenti delle Scuole.


Giorgio Bianciardi


La sezione comete UAI


lunedì 23 febbraio 2009

Habeas corpus



IL CORPO COME LUOGO PUBBLICO



Con il passare dei giorni si fa più netta la natura del conflitto intorno al tema del testamento biologico, che nella prossima settimana verrà discusso al Senato. Nel fuoco delle polemiche che hanno accompagnato le ultime giornate della vita di Eluana Englaro sembrava che una legge dovesse avere una finalità precisa, quella di risolvere le due questioni che avevano appassionato e diviso l’opinione pubblica: le modalità del testamento biologico, per eliminare ogni dubbio sull’effettjva volontà della persona. e l’ammissibilità della rinuncia all’idratazione e alla alimentazione forzata. Ma il disegno di legge della maggioranza ha reso manifesta un’intenzione diversa, più generale, e tanto più inquietante perché incide  profondamente sui diritti fondamentali della persona, e così altera lo stesso quadro costituzionale.

Ciò di cui si discute è il rapporto della persona con il suo corpo, dunque l’area più intima e segreta dell’esistenza, alla quale la politica e la legge dovrebbero accostarsi con rispetto e prudenza, consapevoli che vi sono aspetti della vita che la Costituzione ha messo al riparo da ogni intervento esterno, che ha voluto intoccabili. Negli ultimi anni, invece, in Italia si è venuto consolidando un orientamento diverso, che descriverei ricorrendo al titolo di un libro di Barbara Duden: Il corpo della donna come luogo pubblico. Sull’abuso del concetto di vita. Del corpo della donna il legislatore si è pesantemente impadronito con l’autoritaria e proibizionista legge sulla procreazione assistita, negando la libertà femminile e creando davvero quel farwest legislativo che si diceva di voler combattere. Oggi, infatti, migliaia di donne emigrano ogni anno in altri paesi per sfuggire agli assurdi divieti di quella legge, obbligate a pesanti costi finanziari e umani, mettendo pure a rischio la salute loro e dei figli che nasceranno.

Ora si vuole far diventare “pubblico” il corpo di tutti noi. Il rifiuto di cure, diritto ovunque riconosciuto e caposaldo della stessa soggettività morale, viene sostanzialmente negato dalla proposta della maggioranza. La sorte del corpo nel tempo del morire è sottratta alla libera decisione dell’interessato, viene affidata ad un medico investito del ruolo di funzionario di uno Stato etico che, appunto, ha proceduto alla “pubblicizzazione” del corpo.

Il testamento biologico diviene un simulacro vuoto, una formula che contiene il suo opposto. Si obbligano le persone ad un infinito iter burocratico, con obblighi continui di recarsi dal notaio, di chiedere firme del medico, di effettuare rinnovi periodici. Tutto questo per approdare al nulla. Il delirio formalistico non produce una volontà da rispettare, ma un “orientamento” che il medico può ignorare del tutto. E non solo viene esclusa la possibilità di rinunciare a trattamenti come l’alimentazione e l’idratazione forzata. Si finisce con il sottrarre alla libera scelta delle persone materie nelle quali il rifiuto è stato finora riconosciuto, dalla trasfusione di sangue alla dialisi, all’amputazione di un arto, al ricorso a tecniche meccaniche e farmacologiche.

Non è di una vicenda specifica, sia pur rilevantissima, di cui dobbiamo preoccuparci. Siamo di fronte ad una ideologia riduzionista del senso e della portata dei diritti fondamentali, che vuole impadronirsi dell’intera vita delle persone. Del nascere si è già impadronita, ora vuole farlo per il morire, e pone pesanti ipoteche sul vivere, come accade quando si rifiuta ogni riconoscimento alle unioni di fatto.

Mettendo così le mani sulla vita delle persone, si mettono pure le mani sulla prima parte della Costituzione che, a parole, si continua a proclamare intoccabile. Si manipolano principi fondativi del nostro sistema, che la Corte costituzionale ha dichiarato immodificabili. E tutto questo avviene mentre tutte le rilevazioni ci dicono che la maggioranza dei cittadini interpellati ritiene che proprio le decisioni sulla vita debbano rimanere patrimonio dell’interessato e della sua famiglia. Si apre così non solo una questione di rispetto della Costituzione, ma di rappresentanza politica. Molti, sempre di più e più spesso, si riuniscono, scendono in piazza. In quali luoghi della politica ufficiale arriverà questa voce?

(Stefano Rodotà  su "la Repubblica" del 22 febbraio.)


Sembra di sognare. E quando sei nel bel mezzo di un incubo l'unica soluzione è quella di svegliarsi, amici miei e non della ventura!

Questi ci fregano il corpo dopo aver venduto le nostre anime. No pasaran.


Leggi della stupidità umana: (una delle più potenti e oscure forze che impediscono la crescita del benessere e della felicità umana)


1 - Sempre ed inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.


2 - La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della stessa persona.


(Carlo Mario Cipolla Allegro ma non troppo, ed.Il Mulino, pp.45,48)




domenica 22 febbraio 2009

giovedì 19 febbraio 2009

E le stelle si fanno guardare

La terra un po' meno, ma coraggio.


Questo è l'anno galileiano



Mi è appena arrivato da Schio, acquistato online.  Siamo figli delle stelle. Servirà per vedere un po' più da lontano il pianeta in cui vivo. Ogni tanto fa bene allontanarsene un po'. Sono occupato a montarlo, sto esaminando gli oculari. Sono al mio primo giorno di questa nuova grammatica. Galileo di questi tempi, 400 anni fa, passava lunghe notti fredde all'addiaccio, si cavava gli occhi dietro due lenti ricurve disposte in un certo modo dentro un tubo di cartone,  tracciava i contorni via via cangianti della luna, si divertiva con i quattro figlioletti di Giove che giocavano a nascondino con lui, sparivano e riapparivano alla sua vista, ora a destra ora a sinistra, ma sempre in fila.  


Lo raccontava così:



Scriveva così, in latino:


Il giorno sette gennaio, dunque, dell'anno milleseicentodieci, a un'ora di notte, mentre col cannocchiale osservavo gli astri mi si presentò Giove; poiché mi ero preparato uno strumento eccellente, vidi (e ciò prima non mi era accaduto per la debolezza dell'altro strumento) che intorno gli stavano tre stelle piccole ma luminosissime; e quantunque le credessi del numero delle fisse, mi destarono una certa meraviglia, perché apparivano disposte esattamente secondo una linea retta e parallela all'eclittica, e più splendenti delle altre di grandezza uguale alla loro.


Fra loro e rispetto a Giove erano in questo ordine:


figura 13


cioè due stelle erano a oriente, una a occidente. La più orientale e l'occidentale apparivano un po' maggiori dell'altra: non mi curai minimamente della loro distanza da Giove, perché, come ho detto, le avevo credute fisse. Quando, non so da qual destino condotto, mi rivolsi di nuovo alla medesima indagine il giorno otto, vidi una disposizione ben diversa: le tre stelle infatti erano tutte a occidente rispetto a Giove, e più vicine tra loro che la notte antecedente e separate da eguali intervalli, come mostra il disegno seguente:


figura 14


A questo punto, non pensando assolutamente allo spostamento delle stelle, cominciai a chiedermi in qual modo Giove si potesse trovare più ad oriente delle dette stelle fisse, quando il giorno prima era ad occidente rispetto a due di esse. Ed ebbi il dubbio che Giove non fosse per caso diretto, diversamente dal calcolo astronomico, ed avesse col proprio moto oltrepassato quelle stelle. Per questo con gran desiderio aspettai la notte successiva: ma la mia speranza fu resa vana, perché il cielo fu tutto coperto di nubi.


Ma il giorno dieci le stelle mi apparvero in questa posizione rispetto a Giove:


figura 15


cioè ve n'erano due soltanto, ed entrambe orientali: la terza, come supposi, era nascosta sotto Giove. Erano come prima sulla stessa retta con Giove, e poste esattamente secondo la linea dello Zodiaco. Quando vidi questo e compresi che in alcun modo potevano attribuirsi a Giove simili spostamenti, sapendo inoltre che le stelle osservate eran sempre le stesse (nessun'altra precedente o seguente ve n'era entro grande intervallo sulla linea dello Zodiaco), mutando la perplessità in meraviglia, compresi che l'apparente mutazione non era di Giove ma delle stelle da me scoperte; e per questo pensai di dovere da allora in poi osservare a lungo il fenomeno attentamente e scrupolosamente.


Il giorno undici vidi questa disposizione:


figura 16


solo due stelle orientali, di cui quella di mezzo distava da Giove il triplo che dalla stella più a oriente: questa era quasi il doppio dell'altra, quantunque la notte antecedente fossero apparse uguali. Stabilii dunque e conclusi fuor d'ogni dubbio che in cielo v'erano stelle vaganti attorno a Giove, come Venere e Mercurio attorno al Sole: cosa che finalmente fu osservata in maniera più chiara alla luce meridiana in numerose altre osservazioni. Fu anche notato che non sono solo tre, ma quattro, le stelle che compiono i loro giri attorno a Giove: la successiva narrazione dirà le lor permutazioni, osservate in seguito più esattamente: misurai anche al telescopio le loro reciproche distanze, nel modo spiegato più sopra: notai pure le ore delle osservazioni, soprattutto quando ne feci molte in una stessa notte: infatti son così veloci le rivoluzioni di questi pianeti che spesso si possono notare differenze anche orarie.


Il giorno dodici, a un'ora di notte, così vidi disposte le stelle:


figura 17


Continua qui se vuoi

mercoledì 18 febbraio 2009

Sertorio e Cesare

Veltroni.

Due parole a ruota libera. Io sono di quelli che quando la Fiorentina perde mi sento più vicino alla squadra, o meglio alle persone della squadra. Mi piacciano quei tifosi che applaudono la propria squadra sconfitta. Per esempio, quando la fiorentina ha perso con la Juve; aveva giocato meglio, due errori dell'arbitro le hanno dato partita persa. Succede, caro Sergino (lui non ragiona; vuol solo la vittoria, non gli importa del bel gioco né della buona volontà). Tutto questo per dire che Veltroni in questo momento me lo sento vicino, a conforto di tutte le mie esperienze di vita che mi hanno visto perdente o insoddisfatto, timido e frustrato; esperienze e frustrazioni, errori veri o presunti, che riemergono nei miei tardi anni con più chiarezza e cognizione di causa.

Naturalmente sono contento che Wolter si sia dato un po' di riposo; ha tante chances per godersi un po' la vita e dimostrare qualità in campi diversi dalla politicaccia attuale. Sertorio sconfitto e Cesare trionfante. Sertorio era un generale romano migliore, come uomo, di Cesare. Per l'antagonista che oggi trionfa in Sardegna, arriveranno gli idi di marzo, non ho dubbi. Almeno se vorrà passare il Rubicone, entrando armato nel pomerio stabilito dalla Legge Romana: qui non puoi entrare con la forza delle armi. Se lui vorrà sfondare nel pomerio della Costituzione repubblicana con la forza dell'impunità farà la stessa fine, non so come né quando ma la farà. Parola di Calamandrei: lo avrai camerata Kesserling il tuo monumento...Il Piano di Rinascita dovrà essere un po' rivisto e aggiornato dalla...Trilaterale, dai Servizi, dai banchieri di Londra e NYC. E' da quelle parti che è stato concepito e fatto nascere il PD meno L. Un gemellino nato in vitro del Partito di Obama. Un'Italia finalmente senza lotta di classe, unita sotta la bandiera dei tre colori; camera dei fasci e delle corporazioni. Non più comunisti in giro.

Ma Veltroni non può essere Obama come l'Italia non può essere gli USA, così come l'Europa non può esserlo.

Riparato dentro la qualifica di pensionato leggo il libro della storia con tanto più interesse di quanto la realtà è superiore alla immaginazione.

Penso a Benigni ieri a Sanremo: bella la lettera di Oscar Wilde, certamente. Importante la difesa degli omossessuali, d'accordo. Belle sarebbero state anche le lettere e i pensieri che Eluana inviava ai genitori prima di essere rinchiusa per lunghi anni nel sarcofago delle nostre frustrazioni e paure.

Alla prossima, caro Roberto. Buona fortuna, Walter. Buona giornata a tutti.


Nota storica


(Per dimostrare che il sistema bipartitico PDL - PD meno L non è adatto a noi, senza un sostanziale innesto nelle radici della storia dei movimenti di liberazione, delle lotte sociali e civili di italia ed Europa)


Era chiaro che qualcosa non andava in un sistema politico, in teoria democratico, nel quale i desideri degli elettori erano regolarmente ignorati. E potevano essere ignorati senza conseguenze, finché il sistema era dominato da due partiti legati entrambi al denaro delle grandi aziende e incapaci di affrontare un male economico fondamentale le cui radici si erano sviluppate in tempi ben più lunghi di quelli di un mandato presidenziale.

Il male derivava da un fatto di cui non si parlava praticamente mai: gli Stati Uniti erano una società classista, in cui l'1 percento della popolazione possedeva il 33 percento della ricchezza e uno strato svantaggiato di trenta o quaranta milioni di persone viveva nella povertà. Le misure sociali degli anni sessanta - Medicare, Medicaid, i buoni viveri e cosi via - non scalfirono la distribuzione ineguale delle risorse, ormai consolidata.

Anche se i democratici in linea di massima aiutavano i poveri più dei repubblicani, non erano capaci (e in realtà nemmeno lo desideravano) di intervenire davvero nei meccanismi di un sistema economico in cui il profitto aziendale viene prima del bisogno umano.

Un importante movimento nazionale per un mutamento radicale non esisteva; non c'era un partito socialdemocratico, come nei paesi dell'Europa occidentale, in Canada e in Nuova Zelanda. Ma c'èrano mille segni di alienazione, voci di protesta, iniziative locali in ogni angolo del paese a richiamare l'attenzione su motivi di scontento profondamente sentiti, a chiedere che almeno a qualche ingiustizia si rimediasse.


Quando il popolo si esprimeva davvero su questioni specifiche, nei sondaggi d'opinione, manifestava convinzioni a cui nessuno dei due partiti prestava attenzione. Sia i repubblicani sia i democratici, per esempio, limitarono rigidamente per tutti gli anni ottanta e i primi anni novanta le misure sociali per i poveri, sostenendo che avrebbero richiesto un aumento delle tasse e che "il popolo" non voleva pagare più imposte. Da un punto di vista generale era certamente vero che gli americani volevano versare il meno possibile al fisco. Ma 'quando si chiedeva loro se erano disposti a pagare più tasse per scopi specifici, come la salute e l'istruzione, rispondevano affermativamente. Per esempio, un sondaggio del 1990 tra gli elettori della zona di Boston mostrò che il 54 percento avrebbe pagato più tasse se fossero servite a rendere più pulito l'ambiente. Inoltre quando l'aumento delle imposte veniva presentato da un punto di vista di classe, invece che come proposta generale, la gente rispondeva in maniera inequivocabile. Nel dicembre 1990 un sondaggio Wall Street ]ournal/NBc News rilevava che 1'84 percento degli intervistati era favorevole a un'imposta addizionale per i milionari. Ma anche se il51 percento riteneva giusto aumentare l’imposta sui redditi da capitale, nessuno dei due grandi partiti aveva intenzione di farlo.


Nel 1992 un sondaggio della Gordon Black Corporation per il National Press Club constatò che il 59 percento del totale degli elettori auspicava un taglio del 50 percento della spesa per la difesa, nell'arco di cinque anni. Nessuno dei due grandi partiti intendeva apportare tagli rilevanti al bilancio militare.

Le opinioni dei cittadini sugli aiuti pubblici ai poveri sembravano dipendere dal modo in cui veniva posta la domanda; Tanto i due partiti quanto i media parlavano sempre di sistema del welfare, affermando che non funzionava: "welfare" era quindi diventata una parola negativa. Quando si domandava alla gente (come in un sondaggio New York Times/CBS News del 1992) se si dovevano destinare più soldi al welfare, solo il 23 percento rispondeva affermativamente. Ma quando alle stesse persone si domandava se lo stato doveva aiutare i poveri, il 64 percento diceva di sì.


Se vuoi approfondire, qui.


Anche qui




sabato 14 febbraio 2009

Si licet parva componere magnis

 Ieri ero all'Abetone con Simone



Per chi va a sciare all'Abetone: Apri questo Album e dai una mano.


Nota del 18 febbraio:


Mi scrivono dall'Abetone che l'impianto della seggiovia quadriposto delle Regine non è comunale ma di proprietà della Società Ximenes S.p.A. alla quale compete di mettere in sicurezza quella situazione a rischio.

XIMENES scarl

Via del Pescinone 15 - 51012 Abetone - Pt

Tel: 0573 607823 - Fax: 0573 60475

a.corsini@comune.abetone.pt.it

Riferimento – Giancarlo Ciacci

giovedì 12 febbraio 2009

With comment

Stefano dal Casentino mi sorprende su Skype e mi manda un lungo articolo apparso in prima pagina il 10 febbraio sul C. della sera del mattino e della notte, a firma di Claudio Magris. Stefano ci si riconosce, e se lo fa lui che io conosco bene, mi ci riconsoco anch'io. L'articolo comincia: "Nel caso di Eluana Englaro gli avvoltoi,..."


La mia risposta per email così come mi è venuta in un linguaggio "confidenziale" di cui mi scuso:


Consiglio da amico: stampa la biocard elaborata dalla Consulta di Bioetica di Milano. La puoi compilare e tenere da parte. Nel caso, per esempio, di ricovero in ospedale, puoi disporre che sia allegata alla

cartella medica.

Questo il sito:


http://www.consultadibioetica.org/doc/biocard.pdf



Lo puoi fare da privato cittadino; non occorre essere iscritti a nulla.  Comunque Barbabianca ti invita e fargli compagnia come socio in Libera Uscita.



L'ho scritto nel dicembre 2007...

http://urbanocipriani.splinder.com/post/15189859/Biocard+o+Carta+di+autodetermi



La Legge che si preparano a fare abolisce proprio la validità del testamento, già riconosciuta dalla Costituzione italiana e dalla normativa europea. Non c'è bisogno di notaio, avvocato, giudice, cappellano, cristi e madonne.  Proprio per questo ce li metteranno. Quindi, con questi esemplari antropomorfi di cui a Youtube (v. post precedente), la discussione in Parlamento è soltanto un mezzo di distrazione di massa. Mentre tu discuterai del cannello di nutrizione che ti metteranno nel  naso anche per 100 anni, anche contro la tua volontà, anche contro il giudizio professionale dei medici curanti che non potranno fare obbiezione né di coscienza né di scienza, loro ti cacceranno  lavoro stipendi pensioni azioni obbligazioni Afghanistan ronde padane attacchi ai giudici leggi elettorali scuola università mafia appalti, golpe finale ... attraverso il c.     Why not?

Facciamo scorta di mutande di latta.


Nota aggiuntiva: Se questo è vero, il Testamento Biologico, ridotto allo stato vegetativo permanente, rimarrà sul tavolo dei lavori parlamentari per mesi, rimbalzerà da una clinica all'altra, da un tribunale all'altro, passerà da porta a porta, da ballarò a piangiarò, da corriere a giornale, da famiglia cristiana a famiglia dissestata, toccherà l'isola dei famosi cercherà un attracco  alla penisola dei fottuti (brutta parola, pardon), come le Compagnie delle Arti medioevali passerà dal Mediterraneo al Baltico, come le caravelle ispano portoghesi circumnavigherà l'Africa, sbarcherà sulle coste dell'Atlantico fino a ritornare a noi.  Come Adua della canzone.


Finale in poesia


( Leopardi  nella Ginestra):


Libertà vai sognando, e servo a un tempo


Vuoi di novo il pensiero,


Sol per cui risorgemmo


Della barbarie in parte, e per cui solo                 75


Si cresce in civiltà, che sola in meglio


Guida i pubblici fati.


Così ti spiacque il vero


Dell'aspra sorte e del depresso loco


Che natura ci diè. Per questo il tergo                 80


Vigliaccamente rivolgesti al lume


Che il fe palese: e, fuggitivo, appelli


Vil chi lui segue, e solo


Magnanimo colui


Che se schernendo o gli altri, astuto o folle,        85


Fin sopra gli astri il mortal grado estolle.




Nobil natura è quella


Che a sollevar s'ardisce


Gli occhi mortali incontra


Al comun fato, e che con franca lingua,


Nulla al ver detraendo,                                        115


Confessa il mal che ci fu dato in sorte,


E il basso stato e frale;


Quella che grande e forte


Mostra se nel soffrir, nè gli odii e l'ire


Fraterne, ancor più gravi                                     120


D'ogni altro danno, accresce


Alle miserie sue, l'uomo incolpando


Del suo dolor, ma dà la colpa a quella


Che veramente è rea, che de' mortali


Madre è di parto e di voler matrigna.                125


Costei chiama inimica; e incontro a questa


Congiunta esser pensando,


Siccome è il vero, ed ordinata in pria


L'umana compagnia,


Tutti fra se confederati estima                             130


Gli uomini, e tutti abbraccia


Con vero amor, porgendo


Valida e pronta ed aspettando aita


Negli alterni perigli e nelle angosce


Della guerra comune. Ed alle offese                   135


Dell'uomo armar la destra, e laccio porre


Al vicino ed inciampo,


Stolto crede così qual fora in campo


Cinto d'oste contraria, in sul più vivo


Incalzar degli assalti,                                           140


Gl'inimici obbliando, acerbe gare


Imprender con gli amici,


E sparger fuga e fulminar col brando


Infra i propri guerrieri.


Così fatti pensieri                                                 145


Quando fien, come fur, palesi al volgo,


E quell'orror che primo


Contra l'empia natura


Strinse i mortali in social catena,


Fia ricondotto in parte                                         150


Da verace saper, l'onesto e il retto


Conversar cittadino,


E giustizia e pietade, altra radice


Avranno allor che non superbe fole,


Ove fondata probità del volgo                            155


Così star suole in piede


Quale star può quel ch'ha in error la sede.




E tu, lenta ginestra,


Che di selve odorate


Queste campagne dispogliate adorni,


Anche tu presto alla crudel possanza                 300


Soccomberai del sotterraneo foco,


Che ritornando al loco


Già noto, stenderà l'avaro lembo


Su tue molli foreste. E piegherai


Sotto il fascio mortal non renitente                     305


Il tuo capo innocente:


Ma non piegato insino allora indarno


Codardamente supplicando innanzi


Al futuro oppressor; ma non eretto


Con forsennato orgoglio inver le stelle,              310


Nè sul deserto, dove


E la sede e i natali


Non per voler ma per fortuna avesti;


Ma più saggia, ma tanto


Meno inferma dell'uom, quanto le frali              315


Tue stirpi non credesti


O dal fato o da te fatte immortali.

No comment




http://www.youtube.com/watch?v=8tUT61fJi_A

venerdì 6 febbraio 2009

Stasera guarderò il cielo


Ma ora mi sento sbattuto in terra


da questa serie di successive notizie su Eluana-Peppino Englaro. Grande storia! Stiamo vivendo un anno galileiano. Peppino sta sovvertendo il cielo che vive-viveva in noi, così come Galileo sovvertì l'universo che sta-stava al di fuori di noi. Come dice Kant: il cielo stellato sopra di noi, la legge morale in noi. Le cose più belle che abbiamo. Il nostro non voler accettare la finitezza della nostra esistenza ci porta a stratagemmi mentali prodotti da questi nostri incubi: se sono faraone mi fabbrico la tomba "immortale", una piramide sopra una stanza, sopra un sarcofago sopra un altro e un altro sarcofago sopra una mummia svuotata dai visceri, profumata, rivestita di bende, introdotta al di là del confine. Eluana "viva" dentro il sarcofago delle nostre apprensioni, paure, tormenti, angosce, incubi, viva per l'eternità, viva per noi che - non lo vogliamo ammettere - siamo morti, zombi. Eluana assorbe così bene la nostra zombità, ci conforta, come la  salma svuotata, ripulita, profumata, di un santone di S.G. Rotondo esposto, esposta per l'eternità - dentro la grande piramide di Renzo Piano - ai nostri occhi di divoratori antropofagi: forte. E un Peppino piccino piccino ti viene ad abbattere le piramidi, i santuari, a bruciare i feticci, a toglierti le belle vesti che coprono la tua realtà di zombi. Grande!


Stiamo facendo un balzo di civiltà antropologico, sulla scia di Darwin, Freud e di tutti gli etologi e psicanalisti...E questo avviene a livello di massa. Peppino con i suoi 17 anni di forza di costanza di durata ha introdotto nel nostro cervello il Basic, il linguaggio che ha dato memoria e intelligenza anche alle macchine: un linguaggio capace di tirar fuori tutto l'inespresso del nostro cervello.  Peppino Englaro padrino dell'anno galileiano.

A Roma Simplicio e Sagredo si sono ancora una volta ritrovati, perfettamente conservati, mentalmente intatti come allora: e stanno rimettendo in su lo spettacolo di allora, pari pari. Un grande film storico, con un cast che non bada a spese: un intero governo unanime, una scuola di doppiatori da primato mondiale (giornali e TV), una squadra di truccatori che nemmeno Sabina Guzzanti (atei devoti, "ruffian baratti e simile lordura"), l'Inquisizione romana. Il mondo intero è un grande teatro, parola di William Shakespeare.


Nota

Siamo alla fase finale della conquista dello Stato; dovrebbe essere il momento del colpo-golpe; il capo del governo l'ha praticamente dichiarato, il Presidente del Senato si dichiara pronto, il Vaticano garantisce l'appoggio in nome della vita.

Ma, sorpresa...(continua)

Pensando a Galileo


Venerdì 6 febbraio non andate fuori casa, collegatevi con Internet. Con i telescopi remoti andremo a esplorare la costellazione del Leone. La serata di osservazione fa parte del Calendario UAI 2009


Una costellazione sopra di noi: il Leone




Venerdì 6 febbraio non andate fuori casa, collegatevi con Internet. E’ il primo venerdì del mese, e potrete collegarvi al telescopio remoto UAI (http://telescopioremoto.uai.it ) e agli altri tele remoti Skylive per un fantastico viaggio nello spazio. Con i telescopi remoti andremo a esplorare la costellazione del Leone. Dalle 21:30 alle 23:00, nell’ ambito dell’ Anno Internazionale dell’ Astronomia.


Partendo dalle stelle a noi piu’ vicine, a poche decine di anni luce dalla Terra, ci proietteremo oltre la Galassia. La posizione della costellazione rispetto al piano della Via Lattea ci permetterà infatti un viaggio attraverso galassie, ammassi e superammassi di galassie fino a distanze misurabili in miliardi di anni luce.


Le immagini che verranno scattate dallo staff di Skylive saranno commentate in audio, costruendo il viaggio attraverso gli oggetti deep-sky del Leone. 


Il collegamento è, come sempre su Skylive, gratuito. Chiedere la password gratuita (che varrà per sempre) sul sito www.skylive.it (almeno 24 ore prima del collegamento) e quindi fare il download del programma Skylive-NG che con due semplici click si installerà automaticamente sul vostro PC.


M66 nella costellazione del Leone Maggiore


 

 M66 nel Leone fotografata con il tele #6 Skylive 


Ricordiamo come Skylive ospiti a Pedara, sulle pendici dell’ Etna, 4 telescopi remoti, tra cui il telescopio remoto UAI, e altri due tele remoti in Australia. Il collegamento e il download delle immagini è completamente gratuito per tutti gli astrofili che richiedano la password personale (www.skylive.it ). Un piccolo abbonamento (18 euro/mese o 150 euro/anno), abilita l’utente al controllo completo, in piena autonomia e senza limite di orario, in modo condiviso, di tutti i telescopi italiani e australiani. Forti sconti per i soci UAI e per i docenti delle Scuole.


Giorgio Bianciardi



What a wanderfull world


Trovato nel facebook di Giulia.


 

giovedì 5 febbraio 2009

Il Vaticano brucerà

Per autocombustione


- “Per la dolorosissima vicenda Englaro non si tratta di accanimento terapeutico"


Cardinale messicano Javier Lozano Barragan, Presidente del Pontificio Consiglio degli operatori sanitari della Santa Sede, carica equivalente al ns. Ministro della salute.


Se continua così.

martedì 3 febbraio 2009

Eluana trasferita a Udine nella notte

Corriere della Sera.it

MILANO - Eluana Englaro alle 5,30 è giunta in ambulanza alla casa di cura La Quiete di Udine. Il padre, che è arrivato in Friuli nel pomeriggio, aveva chiesto e ottenuto l'autorizzazione per portare via la figlia dalla clinica Beato Talamoni di Lecco dove era ricoverata e dare corso al decreto dei giudici milanesi che avevano autorizzato nello scorso luglio a interrompere alimentazione e Leggi ancora...