venerdì 27 giugno 2014

Boicotta disinvesti sanziona Israele

Boicotta Disinvesti Sanziona Israele





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Caro Marino, sindaco di Roma


Caro Sindaco,

Le scriviamo in merito alla sua decisione di esporre pubblicamente nella piazza del Campidoglio le foto dei tre giovani coloni israeliani misteriosamente scomparsi in Cisgiordania, nella zona C controllata dall’esercito israeliano.

Come lei, anche noi di AssoPacePalestina speriamo che questi ragazzi ritornino al più presto sani e salvi alle loro famiglie.

Vorremmo però cogliere l’occasione per richiamare alla sua attenzione  la violenza della rappresaglia con cui l’esercito israeliano ha deciso di colpire, indiscriminatamente, un intero popolo – quello palestinese -causando, ad oggi, 7 morti, 118 feriti e 471 arresti, distruzione di infrastrutture, restrizione totale della libertà di movimento, invasioni di migliaia di soldati nelle città palestinesi autonome. Una punizione collettiva, in violazione della legalità. Internazionale. che fa il pari con la detenzione di più 5.700 prigionieri palestinesi, tra loro membri del Parlamento, uomini,minorenni,donne di cui ad oggi più di 200 in detenzione amministrativa.

Mentre non sappiamo nulla dei ragazzi israeliani, sappiamo già che Ahmad, 20 anni, Mohammed, 14 anni, Ali, 10 anni,  Mustafà, 22 anni, Mahmoud, 30 anni,  Jamal, 60 anni, e  ancora Ahmad, 27 anni, non torneranno più: pallottole israeliane gli hanno fermato il cuore.

La nostra associazione è impegnata per la fine della colonizzazione, per la liberazione dei territori palestinesi occupati nel 1967, per una soluzione giusta e pacifica, nel rispetto delle norme internazionali, del conflitto israelo-palestinese. Una prevaricazione più che un conflitto, che dura ormai da quasi cento anni. È in questa zona del mondo che si sono sperimentate le più spregiudicate tecniche di occupazione e le più raffinate forme di controllo. Soprattutto, è qui che si è verificata la trasformazione del diritto internazionale in una serie di norme a geometria variabile dove il principio che “la legge è uguale per tutti” non ha più valore. Al tempo stesso, attorno a questa colonizzazione  si diramano linee che investono l’intero Medio Oriente e che da lì si spingono ben oltre.

Riteniamo che Roma, la nostra città che ha visto gli orrori dell’occupazione nazista e dei rastrellamenti ai danni degli ebrei, possa e debba essere un punto di riferimento per tutti coloro che condannano e combattono ogni forma di razzismo e di oppressione.

Ci auguriamo che la comunità ebraica romana, che così tanta ricchezza racchiude in sé, sia finalmente in grado di comprendere, nella sua interezza, che non è martoriando il popolo palestinese e rubando la sua terra che si restituisce dignità e sicurezza allo Stato d’ Israele; e che solo dal reciproco riconoscimento può germogliare un processo di pace.

Per tutto questo, e senza nulla togliere alle giuste dimostrazioni di vicinanza a chiunque sia vittima di soprusi, le chiediamo di prendere invece la debita distanza dal sistema di occupazione illegale della Palestina. e dalle punizioni collettive inferte alla popolazione palestinese.Nella fattispecie, le chiediamo di dire anche lei basta alle violente ritorsioni con cui  lo Stato di Israele, ancora una volta, uccide a sangue freddo e semina distruzione in casa altrui,  con l’arroganza di chi sa di restare impunito. 

In fede,
       Luisa Morgantini
      Presidente di AssoPacePalestina

venerdì 20 giugno 2014

Demolizione controllata della Palestina


Forze armate israeliane demoliscono strutture nelle colline a sud di Hebron
Le demolizioni sono avvenute nei villaggi palestinesi di Khallet Forem e Ar Rifa'Iyya

20 giugno 2014

At Tuwani - At Tuwani - Il 18 giugno, l'esercito israeliano, insieme ad agenti della Border Police e della DCO (l'ufficio di coordinamento del distretto) entravano nel villaggio palestinese di Khallet Forem, nelle colline a sud di Hebron, e demolivano 7 case, un bagno e una stalla. Nessun ordine di demolizione era stato consegnato per queste strutture. Secondo testimoni palestinesi, una donna è stata ferita dai soldati durante l'operazione.
Le sette abitazioni, la stalla e il bagno sono di proprietà della famiglia Abu Dahar. Queste demolizioni coinvolgono almeno 26 persone, 12 delle quali sono bambini. Nello stesso giorno, le forze israeliane hanno demolito la strada principale di Ar Rifa'Iyya Ad Deirat e costruito un blocco stradale per impedire l'accesso da quella strada alla bypass road 356.

Secondo PHROC (Consiglio delle organizzazioni palestinesi per i diritti umani) recente ondata di demolizioni, arresti, attentati, omicidi e chiusura totale di gran parte della Cisgiordania in seguito alla scomparsa di tre coloni israeliani è una forma di punizione collettiva contro il popolo palestinese (...) in violazione dell'articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra che vieta rappresaglie contro persone protette e i loro beni, così come le punizioni collettive.

Operazione Colomba mantiene una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e nell'area delle colline a sud di Hebron dal 2004.


Foto dell'incidente: http://goo.gl/lgV3h6
Video dell'incidente:http://goo.gl/yeUxQH

Per informazioni:
Operazione Colomba, +972 54 99 25 773

[Note: secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell'Aja, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la legge israeliana.]

Operation Dove - Nonviolent Peace Corps
Palestine/Israel
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII

Email: tuwani@operationdove.org
Web: www.operationdove.org
Mobile: +972 54 9925773

sabato 14 giugno 2014

Plebiscito Farage


Ho partecipato al plebiscito Farage imposto alla rete dalla mancata selezione di altre possibilità (Verdi,ksipras,cani sciolti di vari Stati...). Ho votato Farage per l'opposizione alle guerre NATO. La base comunque doveva poter scegliere tra almeno tre possibilità, a prescindere dal gradimento e/o invito preventivo di gruppi interessati. I verdi francesi avevano detto: se la base decide di contattare noi, ci sediamo a un tavolo e discutiamo. Che fretta c'era, maledetta crisi estiva? Caro Beppe, ti ricordo quanto hai scritto da qualche parte: "aiutatemi a non sbagliare, invece di limitarvi a criticare".
Questa votazione mi ha messo a disagio, come se mi sentissi teleguidato. A voi 17 nostri dipendenti, auguri. Che la gattina frettolosa non vi partorisca ciechi. Hasta luego.
PS. Chi tra voi dirà mai una parola a favore della Palestina? Vi aspetto alla prima occasione. Buon lavoro.