giovedì 27 giugno 2013

Habemus pacem!

Ultima ora
La buona novella

Cacciati finalmente per sempre dal nostro cielo i cacciabombardieri della Lockheed.
In data odierna il Parlamento, a stragrande maggioranza, ha respinto la mozione di acquisto dei cacciabombardieri F35 presentata dal Governo Letta.
Grazie, Italia!
Flash back della rassegna stampa degli ultimi giorni:

 (da ADISTA, agenzia di stampa):

Senato e Parlamento assediati da giorni come Piazza Tahrir al Cairo, e  Gezi Park a Istanbul.
in Italia occupati tutti i circoli ARCI, al grido di "via puttane e puttanieri Pd che dichiarano l'equivalenza di amare la pace con armare la pace, intendendo votare l'acquisto dei bombardieri Lockeed"; senatori e deputati pduppini anche molto noti buttati fuori a calci da decine di circoli culturali ARCI in Toscana, Emilia, Umbria, Veneto, Lombardia, Campania, Puglia...
Mille Consigli comunali, di piccola, media e massima cilindrata, hanno programmato forme di resistenza a oltranza a Governo e Parlamento, se non deliberano l'assegnazione dei fondi già programmati per l'acquisto degli F35 ai servizi sociali di Regioni e Comuni, alla scuola, alla sanità;  
Da più parti chieste le dimisssioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il letto di Procuste

E’ un antico mito greco.
 Procuste era un albergatore che alloggiava i pellegrini nelle sue stanze da letto, ma, forse per un eccesso di “perfettismo”, voleva che stessero esattamente nel letto assegnato e allora li tagliava se erano troppo lunghi, li allungava se erano troppo corti. Il punto di riferimento era il letto, non l’uomo.
(Dedicata, con grande affetto, a Beppe Grillo o ProcustGrillo).

mercoledì 26 giugno 2013

Il giardino della vita


Entrate in un giardino di piante, d'erbe, di fiori. Sia pur quanto volete ridente. Sia nella più mite stagione dell'anno. Voi non potete volger lo sguardo in nessuna parte che voi non vi troviate del patimento. Tutta quella famiglia di vegetali è in istato di souffrance, qual individuo più, qual meno. Là quella rosa è offesa dal sole, che gli ha dato la vita; si corruga, langue, appassisce. Là quel giglio è succhiato crudelmente da un'ape, nelle sue parti più sensibili, più vitali. [4176]Il dolce mele non si fabbrica dalle industriose, pazienti, buone, virtuose api senza indicibili tormenti di quelle fibre delicatissime, senza strage spietata di teneri fiorellini. Quell'albero è infestato da un formicaio, quell'altro da bruchi, da mosche, da lumache, da zanzare; questo è ferito nella scorza e cruciato dall'aria o dal sole che penetra nella piaga; quello è offeso nel tronco, o nelle radici; quell'altro ha più foglie secche; quest'altro è roso, morsicato nei fiori; quello trafitto, punzecchiato nei frutti. Quella pianta ha troppo caldo, questa troppo fresco; troppa luce, troppa ombra; troppo umido, troppo secco. L'una patisce incomodo e trova ostacolo e ingombro nel crescere, nello stendersi; l'altra non trova dove appoggiarsi, o si affatica e stenta per arrivarvi. In tutto il giardino tu non trovi una pianticella sola in istato di sanità perfetta. Qua un ramicello è rotto o dal vento o dal suo proprio peso; là un zeffiretto va stracciando un fiore, vola con un brano, un filamento, una foglia, una parte viva di questa o quella pianta, staccata e strappata via. Intanto tu strazi le erbe co' tuoi passi; le stritoli, le ammacchi, ne spremi il sangue, le rompi, le uccidi. Quella donzelletta sensibile e gentile, va dolcemente sterpando e infrangendo steli. Il giardiniere va saggiamente troncando, tagliando membra sensibili, colle unghie, col ferro. (Bologna. 19. Aprile. 1826.). Certamente queste piante vivono; alcune perchè le loro infermità non sono mortali, altre perchè ancora con malattie mortali, le piante, e gli animali altresì, possono durare a vivere qualche poco di tempo. Lo spettacolo di tanta copia di vita all'entrare in questo giardino ci rallegra l'anima, e di qui è che questo ci pare essere un soggiorno di gioia. Ma in verità questa vita è trista e infelice, ogni giardino è quasi un vasto ospitale (luogo ben più deplorabile che un cemeterio), e se questi esseri [4177]sentono, o vogliamo dire, sentissero, certo è che il non essere sarebbe per loro assai meglio che l'essere.
(Bologna. 22. Apr. 1826.)
E' un passo dello Zibaldone di Leopardi. Lo sono andato a ricercare, suggestionato da frequenti incontri ed esperienze che mi mettono nella posizione di vedere sotto la facciata, oltre l'apparenza o semplicemente di fronte alla realtà.
Alla mia età, nella condizione di uomo stipendiato ed esonerato dal lavoro, c'è molto spazio per la riflessione; "è l'età più bella" mi ha detto Vera durante una lunga camminata sull'Appennino delle foreste casentinesi; in effetti ci si sente liberati da cose come  l'incertezza del domani, la lotta per trovare il lavoro e i doveri che questo impone una volta trovato, gli assilli, gli affanni, le illusioni-delusioni degli amori,  le preoccupazioni per i figli appena nati, poi pargoli, poi puberi, sempre in fieri... Per parte mia non finirò mai di ringraziare il Quarto Stato ottocentesco che con le sue lotte mi ha regalato la pensione e l'assistenza sanitaria...
Sto dicendo che io ho avuto quello che è mancato a Leopardi (il tempo di vita e una donna a fianco per semplificare), non sottoscrivo nella sua cruda interezza il paragone tra ospitale e cemeterio, ma devo dire che sempre più spesso incontro la sofferenza, non quella terrificante e violenta esibita a oltranza dai telegiornali; parlo della sofferenza sommessa, intima, interna, corrosiva la sua parte che mi si presenta in un Roberto alle prese con la causa di separazione, in un Luigi dializzato, sofferente   agli arti e alla muscolatura, in una Roberta rimasta vedova dopo 33 anni di grande amore-intesa ora "disperata", in una figlia alle prese col padre infermo anche mentale; personalmente mi si presenta nel vuoto che si allarga intorno a me con la partenza di tanti miei coetanei...E allora diventa quasi un conforto il cemeterio che libera dall'ospitale. E devo dire, per concludere questa riflessione di una sera di piena estate, che coscientemente mi sto preparando, avendo già firmato la mia biocard e avendo già esposto in video la mia riflessione sul vivere e morire.
Pace e bene. E buonanotte (ore 23,45).
PS.
Trovo proprio ora su Facebook di Meri Negrelli:
In anni di volontariato con i malati terminali o comunque malati con malattie irreversibili ho imparato molte cose ma la più importante è sospendere il giudizio! Ho visto gente con enormi sofferenze che lottavano per vivere e progettavano se pur poche ore di vita, altre che a me la sua sofferenza poteva sembrare accettabile decidere che il suo tempo era finito. Nessuno conosce fino in fondo il vissuto, le relazioni, le convinzioni personali la spiritualità e il loro concetto di vita.
Tutti i giudizi sono sempre imperfetti, per questo dico: Sospendiamo il giudizio e siamo giudici solo di noi stessi.

lunedì 24 giugno 2013

F35


Quando ci sono state le alluvioni mi hanno risposto che non c'erano soldi per la sicurezza idraulica. Ora che c'è il terremoto mi dicono che non ci sono le risorse per mettere in sicurezza scuole ed edifici pubblici. Non si rendono conto delle guerre che ci sono nel Paese, compresa quella per l'emergenza lavoro. Sono un uomo di governo, mi rendo conto che per ogni scelta si deve pagare un prezzo, anche quello per esempio di rinunciare agli F35. Ma governare significa scegliere e la priorità è la messa in sicurezza del territorio dalle alluvioni e dai terremoti. Tanto più che oggi i nostri confini non sono minacciati da nessuno. Aggiungo che mentre si vogliono spendere 14 miliardi per gli F35 se ne investe uno solo per il lavoro. Domando: non sarebbe meglio qualche cacciabombardiere in meno in cambio di scuole più sicure e territori più protetti dalle alluvioni? Per questo chiedo che il Parlamento decida di rinunciare all'acquisto degli F35 o almeno ad una forte riduzione della commessa.
(Enrico Rossi, Presidente delle Regione Toscana).

Tolgo le ultime 8 parole e sottoscrivo.

martedì 18 giugno 2013

Anche Beppe non lo sa

Caro Beppe, mi piace troppo di più la colonna di destra del tuo blog, lunga e stretta, che non il campo d'aviazione del tuo "Pippo non lo sa". Non buttarci in bocca ai mass media, a parlare di una senatrice, lascia parlare di più i senatori e deputati 5stelle che lavorano e si fanno il culo in Parlamento. E prova a fare un digiuno "postale" di 10 giorni. Ogni tanto, anche una volta al mese, invertendo anche lo spazio dato alle due colonne di sinistra e di destra. Cari tutti, abbassiamo i decibel, non strilliamo come piccoli Yorkshire di fronte ai molossi massmediatici. Forza Cinquestelle: si pigliano più mosche con una goccia di miele che con un barile d'aceto (almeno proviamo a vedere se è vero). "La persona civile non sputa in terra e non bestemmia" (vecchio cartello appeso al muro della mia cooperativa di consumo di Ponte a Poppi (AR) nei lontani anni quaranta).

(Pubblicato tra i commenti al post di Beppe Grillo dove si sparla e straparla di Pippo Civati).



Canto di Beppe a Pippo (Civati)
"Pippo Pippo non lo sa/ che quando passa ride tutta la città/ e le sartine dalle vetrine/ gli fan mille mossettine/ ma lui con grande serietà/ saluta tutti fa un inchino e se ne va/ si crede bello come un Apollo/ e saltella come un pollo".

Controcanto 

E Beppe Beppe non lo sa che quando posta piange tutta la città e le veline dalle Tivvù gli fan mille mossettine, ma lui con grande serietà offende tutti fa una pernacchia e non se ne va, si crede bello come un Adone e si comporta come un padrone.

Aggiornamento del dopo voto: Ratificata l'espulsione della senatrice Gambaro dalla rete. Io sono uno della rete che non ha fatto in tempo a votare, perché ho aperto il computer alle 18 e lo scrutinio era 11-17. Troppo poco tempo. Anche altri non ce l'hanno fatta. A parte questo io sono contento di queste modalità presenti nel non statuto. Ripeto quello che ho già scritto giorni fa: Io credo nell'intelligenza collettiva: del gruppo parlamentare, degli iscritti alla rete, dei 9 milioni di votanti. Io credo che la strategia Cinquestelle sia alternativa all'attuale sistema (mondiale), tanto da avvicinarsi all'utopia, io credo che la Gambaro abbia sbagliato a dire che Grillo è contro le Istituzioni (il giudizio di Beppe sull'attuale Parlamento sta all'interno del dettato costituzionale (la sovranità appartiene al popolo e l'attuale Parlamento non la rispecchia), Grillo, che io sappia, non ha mai offeso la Costituzione, non sono d'accordo con Grillo sulla privatizzazione dei Partiti o Movimenti e quindi sulla totale eliminazione dei contributi statali agli stessi (a parole lo sostiene anche il mio sindaco Matteo Renzi). Sono tanto convinto della forza globalmente intesa del programma Cinquestelle che continuerà ad avere consensi via via maggiori in ogni parte del Pianeta Terra. Penso che l'insieme degli eletti Cinquestelle (io ho votato SEL) saranno in grado di assorbire via via le divergenze tattiche e saranno in grado di fare sintesi sulla complessità della politica, tutti insieme, i duri dell'espulsione della Gambaro, i contrari, gli astenuti. Un organismo vivo ha in sé la forza di curarsi con gli antibiotici dell'onestà e della trasparenza, senza bisogno, per ora, di tagli chirurgici. Se questo è vero la permanenza della Gambaro all'interno del gruppo potrà rinforzare gli anticorpi positivi dello stesso e lo preparerà alle successive più inpegnative prove che sicuramente arriveranno. Io voterò contro l'espulsione della senatrice Gambaro.
Come detto sono arrivato tardi per votare, come la maggioranza degli aventi diritto. Amen.
Ma voglio aggiungere:
secondo me la cartina di tornasole del grillino fasullo è quella della restituzione dei soldi. Avrei preferito un giudizio su una Gambaro che avesse dichiarato che i soldi lei se li teneva, anche contro il codice di comportamento. Se questo lo facesse una Pinna allora sì che troverei giustificato il dilemma: stai con noi o vai contro? E ritorno al discorso dell'organismo vivo che espelle naturalmente il pus infettivo via via che gonfia e matura al suo interno. La Gambaro aveva fatto una valutazione secondo me sbagliata sulle offese alle istituzioni da parte di Beppe, ma non discuteva di soldi. Bastava lasciar correre e aspettare i successivi comportamenti, senza fretta. Amen, è andata così. Lo considero un incidente di percorso, una esperienza come un'altra in questa fase di rodaggio Cinquestelle. Ma sono d'accordo con Grillo che occorre vigilanza e richiamo alla disciplina dei patti firmati. Non vado dietro alle vestali della democrazia formale che tanto spesso copre una oligarchia reale. Sto ancora con Beppe Grillo, mentre gli parlo a viso aperto, in questa calda giornata di giugno. Che fatica ieri Pirlo e compagni alle prese con i giapponesi indiavolati nella canicola brasiliana!
NOTA
Espulsione cittadina senatrice Gambaro:
Le operazioni di voto si sono concluse. Gli aventi diritto erano 48.292, di questi hanno votato in 19.790. Il 65,8% (pari a 13.029 voti) ha votato per l'espulsione, il restante 34,2% (pari a 6.761 voti) ha votato per il no.
Barbabianca non ha votato perché ha aperto il computer alle 18 e il tempo scadeva alle 17 (dalle 10 del mattino).

domenica 9 giugno 2013

Il partito povero


Il 7 giugno mattina mi sono recato all'ufficio delle competenze parlamentari e ho rinunciato totalmente all'indennità di funzione ovvero all'indennità aggiuntiva a cui avrei avuto diritto come Presidente. Il risparmio per i cittadini è esattamente 26.712,00 euro l'anno che moltiplicato per cinque anni fa 133.560 euro. L'esempio è sempre più importante di mille parole. (Roberto Fico sul blog di Grillo).


Io sono contrario alla privatizzazione economica dei partiti, perché non credo nel partito democratico di Obama, tanto meno in quello contrapposto (o giustapposto), anche se fa riferimento ad Abramo Lincoln. Non voglio l'estensione all'Italia della grande Oligarchia foraggiata dalle banche, dalle multinazionali, dalle industrie di guerra e dal Pentagono. Considero i partiti come la sanità e la scuola: patrimonio pubblico. In questo non sono d'accordo con Beppe Grillo né con Renzi quando riducono la questione allo slogan: abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. 

Detto questo, io approvo il rifiuto di questo sistema di finanziamento agli attuali partiti, come personalmente rifiuto l'attuale sistema di finanziamento alla Chiesa cattolica, cioè allo IOR. 
Io penso che i grillini non abbiano per niente perso tempo a parlare di ricevute e di scontrini. Grillo ha imposto loro la regola di S.Francesco, il voto di povertà. Se riusciranno ad osservare questa regola porranno le basi della rinascita del sistema politico italiano; se riusciranno davvero a resistere al profumo dei soldi andranno avanti e saranno sempre più seguiti e potranno permettersi anche diversi sbagli senza pagare dazio. E' questione di tempo, un tempo medio, non immediato e a scadenza di governi. La penicillina ci ha salvato dalla poliomielite, la povertà-onestà è il primo antibiotico contro la poliomielite conclamata dei partiti.
Non mi illudo (anche i seguaci di S.Francesco furono ricondotti alla "ragion di Stato"), ma mi piace affermare l'importanza centrale dei Cinquestelle in questo momento storico. E mi rattrista più la defezione di due deputati tarantini che non le battute di Beppe Grillo su Rodotà. E concludo: se povertà-onestà resisteranno in Cinquestelle, poi verrà anche l'efficacia e l'efficienza, insieme alla capacità di crescere in età in sapienza e in grazia. 




Al Movimento Cinquestelle dedico queste terzine dell'XI canto del Paradiso, dedicate a donna Povertà:

      ché per tal donna, giovinetto, in guerra
del padre corse, a cui, come a la morte,
la porta del piacer nessun diserra;
63
      e dinanzi a la sua spirital corte
e coram patre le si fece unito;
poscia di dì in dì l'amò più forte.
66
      Questa, privata del primo marito,
millecent'anni e più dispetta e scura
fino a costui si stette sanza invito;
69
      né valse udir che la trovò sicura
con Amiclate, al suon de la sua voce,
colui ch'a tutto 'l mondo fé paura;
72
      né valse esser costante né feroce,
sì che, dove Maria rimase giuso,
ella con Cristo pianse in su la croce.
75
      Ma perch'io non proceda troppo chiuso,
Francesco e Povertà per questi amanti
prendi oramai nel mio parlar diffuso.
78
      La lor concordia e i lor lieti sembianti,
amore e maraviglia e dolce sguardo
facieno esser cagion di pensier santi;
81
      tanto che 'l venerabile Bernardo
si scalzò prima, e dietro a tanta pace
corse e, correndo, li parve esser tardo.
84
      Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!
Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro
dietro a lo sposo, sì la sposa piace.
87
      Indi sen va quel padre e quel maestro
con la sua donna e con quella famiglia
che già legava l'umile capestro.
90
      Né li gravò viltà di cuor le ciglia
per esser fi' di Pietro Bernardone,
né per parer dispetto a maraviglia;
93
      ma regalmente sua dura intenzione
ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe
primo sigillo a sua religïone.
Poi che la gente poverella crebbe
dietro a costui, la cui mirabil vita
meglio in gloria del ciel si canterebbe,
99
      di seconda corona redimita
fu per Onorio da l'Etterno Spiro
la santa voglia d'esto archimandrita.

lunedì 3 giugno 2013

Il pianto dei bambini


Al cimitero degli inglesi, un giorno di maggio 2013. Era tanto tempo che volevo vedere questa "isola dei morti" intorno alla quale sono passato mille volte, in macchina, in autobus, a piedi. Finalmente Anna Maria Vincitorio, compagna d'infanzia di Paola, poetessa conclamata, traduttrice consolidata, ci dà l'occasione di visitare l'isola, riparmiata dalle ristrutturazione del Poggi (per Firenze capitale), isola per tanto tempo abbandonata all'incuria e da pochi anni risorta a nuova vita (perdona l'ossimoro) per merito di sorella July Bolton Holloway e tramite l"olio di gomito" profuso da Daniel, rom e rumeno, per la pulizia professionale di tombe e statue.
Nel post precedente si vedono bambini vivi e felici, qui si commemorano bambini vissuti nell'infelicità per far presta e feroce la conclamata rivoluzione industriale inglese. Il fascicolo di Anna Maria occupa 24 pagine e riporta il poemetto di Elisabet Barret Browning "The cry of the children" in versione originale e tradotta ne "il pianto dei bambini".  Suggestiva l'introduzione di Anna Maria che descrive il percorso dalle finestre di Casa Guidi, in quel di Palazzo Pitti,  all'isola dei morti in rotonda Donatello, rispettivamente casa e tomba di Elisabeth Barret. Ho vissuto un pomeriggio elegiaco, dolce amaro, variato della tristezza infinita del contenuto e della dolcezza delle voci delle lettrici Anna e July, sotto un cielo prima scuro poi chiaro di questa primavera che ha perso se stessa in questo tormentoso 2013, impazzita e fuori di sé, come la politica italiana di questi nostri tormentati giorni.
Ti lascio al 
video 
July e Daniel

 Anna Maria Vincitorio e July Bolton Holloway

 Elisabeth Barret Browning

La gioia dei bambini

Firenze - Le Cascine

La fortuna di stare all'Isolotto, riva sinistra dell'Arno, di fronte alle Cascine, riva destra, camminare lungo gli argini, affiancare la Montagnola con i bambini nido, scuola materna, elementare, tra il volo delle rondini, il canto fischiato dei merli, lo scivolare in acqua delle anitre, il volo di gabbiani, cornacchie, trampolieri, passerotti e un venerdi mattina ritrovarsi là alle Pavoniere di fronte a queste scene, dimenticando per un momento il necrologio dei telegiornali:
video