giovedì 16 giugno 2005

Esercitazioni lessicali: laici, relativisti, nichilisti, credenti...


Mi rendo conto che questo blog sta diventando una monografia incentrata sui rapporti stato-chiesa in Italia. Cercherò di uscirne, ma non sarà facile. Sta di fatto che ultimamente rapporto la mia vita associata al gruppo "laicità e diritti civili" dell'Istituto Gramsci di Firenze. Sta anche il fatto che sto seguendo la vicenda referendum attraverso la mailing-list di Libera Uscita, una delle due Associazioni italiane sull'eutanasia; sta anche il fatto che vivo all'Isolotto e ho vissuto direttamente le vicende della Parrocchia ribelle; sta anche il fatto...insomma, la mia storia un'altra volta, piano piano. Può essere non irrilevante che in questi tempi ho sul tavolo due grossi volumi (Tommaso Crudeli. Poppi 1702-1745. Contributo per uno studio sulla inquisizione a Firenze nella prima metà del XVIII secolo) di Morelli Timpanaro M. Augusta...

Sta di fatto che p
er ora navigo ancora sul ma-re-ferendum e incontro una barca amica che lancia segnali interessanti; lo skipper si chiama Gianpietro. 


---- Original Message -----

From: Associazione Libera uscita

To: liberauscita@yahoogroups.com

Sent: Thursday, June 16, 2005 2:05 AM

Subject: [liberauscita] Ma i veri laici sono astensionisti?



Caro Mauro, grazie per la lettera del segretario CIGS di Siena,  da te inviata al gruppo di LiberaUscita.  La lettera contiene alcune riflessioni interessanti, ma permettimi di non condividerne l'impostazione di fondo, e cioè che il referendum l'abbiano vinto i laici perché sono "quelli che nel dubbio non credono a nessuno, che non la bevono comunque".

E' esattamente quello che sostiene Papa Ratzinger ed i vari Marcello Pera e Rocco Buttiglione: i laici sono coloro che riconoscono fondate tutte le tesi ma non credono a nessuna, coloro che non hanno una propria fede o etica o morale se non l'utilitarismo personale, insomma dei "relativisti", anzi "nichilisti" senza principi.

Sono invece dell'opinione opposta: i veri laici credono e si battono per una serie di valori più ricca e variegata di quelli di qualsiasi religione, valori che talvolta possono intrecciarsi con quelli religiosi - pace, libertà, amore verso il prossimo, ecc. - ma che traggono origine e convinzione non da dogmi assoluti bensì dalla propria ragione e coscienza.

Per dirla con Eugenio Scalfari: " Il laicismo ha il suo culmine nell' abolizione dell' idea stessa di peccato. Non c'è peccato se non quello che rafforza le pulsioni contro l' altrui libertà. Non c'è peccato se non l' egoismo dell' io e del noi contro il tu e il voi. Non c'è peccato se non la sopraffazione contro l' altro e contro il diverso". Ovviamente, ciò non significa ignorare che gli embrioni sono in potenza delle persone. I loro diritti vanno dunque tutelati ma non in misura  uguale a quelli di una persona nata, i cui diritti non sono tutelati in misura uguale a quelli di una persona maggiorenne, e così via per i casi di interdizione, reclusione, etc.

Il vero laico, di fronte ai dubbi sollevati da scienziati e vescovi sulla fecondazione assistita, si pone anzitutto la domanda se sia giusto - con la sua astensione - impedire ad una coppia sterile di avere figli, se sia giusto limitare la ricerca scientifica per poter curare malattie devastanti, se sia giusto obbligare una donna ad impiantare embrioni affetti da gravi tare, se sia giusto insomma imporre ad altre persone le proprie convinzioni personali, siano esse religiose o anche scientifiche.

Purtroppo, così come moltissime persone che si professano credenti non vanno a messa e non osservano i comandamenti, così moltissime persone che si dicono laiche non hanno sentito il dovere morale di recarsi alle urne. Ma non per questo le une e le altre possono essere classificate come "veri credenti" o "veri laici".


Cordiali saluti - Giampietro Sestini


Il mio commento:

Sono d'accordo con Sestini, che ringrazio per la explicatio terminorum (laico, credente, non credente), perché

"The basic tool for the manipulation of reality is the

manipulation of words. If you can control the meaning of words,

you can control the people who must use the words.
"

Lo strumento base per camuffare la realtà consiste nel camuffare le parole. Se tu puoi controllare il significato di una parola tu puoi controllare coloro che devono usare queste parole.
(Philip K.Dick)


Detto questo, entro anch'io nel merito delle questioni poste dalla lettera citata che comincia:


Ogni volta che il popolo compie il rito del suffragio universale e celebra la democrazia esprime ragioni profonde, che necessitano di comprensione ed

interpretazione.

Vero. 

 

La lettera: prosegue: 

...il popolo ha mostrato un livello superiore di saggezza e di istintiva prudenza, di ragione e di istinto.

Discutibile

 

Mia interpretazione:

...il popolo ha dimostrato disorientamento e cattiva percezione della posta in gioco, per motivi molteplici, con l'aggravante di un intervento del Vaticano che si è servito degli strumenti offerti dal Concordato e dalla decennale acquiescienza della classe politica italiana,  per compiere un'azione estrema di interferenza nell'ordinamento politico dello Stato italiano.

Discutibile anche questa.

 

Postilla (ipotesi mia): Chi si astiene non dice niente, non compie il rito del suffragio universale né celebra la democrazia: gli USA insegnano.



Estratto della lettera che ha dato origine alla discussione:

...Dal Referendum gli italiani sono usciti divisi in quattro parti, in realtà:

1/4  (
gli astensionisti-astensionisti) sono quelli che non hanno né dubbi né

certezze, sono coloro che davanti alla siepe che chiude l'orizzonte tornano

indietro senza preoccuparsi di cosa ci sia dietro;

1/4  (
gli illuministi-illumisti) sono quelli che sono andati a votare per il

Sì, sono coloro che davanti alla siepe che chiude l'orizzonte la valicano

convinti che dietro vi siano solo meraviglie. E' anch'esso un atto di fede,

seppure nel progresso  e nella scienza;

1/4  (
i cattolici-cattolici e i cattolici-cittadinicattolici) sono quelli

che si sono astenunti consapevolmente, perché nel dubbio hanno creduto alla

Chiesa e quelli che sono andati a votare No (il 5-10% della popolazione,

mica pochi!), che si riconoscono nella dottrina della Chiesa, ma non seguono

le direttive dei vescovi. Sono comunque, insieme pur nelle diversità, coloro

che davanti alla siepe che chiude l'orizzonte, tornano indietro convinti che

le siepi esistono per non essere superate. A fare questo atto di fede sono

più di un quarto degli elettori, lo so, ma per semplicità faccio i conti

pari.

1/4 (
i laici-laici), quelli che nel dubbio non credono a nessuno, che non la

bevono comunque. Sono gli astensionisti consapevoli (perché informati), ma

non per questo convinti. Che davanti alla siepe che chiude l'orizzonte si

stanno, non vanno né avanti né indietro, ma magari a occhi aperti sognano

l'infinito che sta davanti a loro, con paura e meraviglia insieme.



E' l'astensionismo laico, il vero fatto nuovo di questo Referendum. Se gli

astensionisti cattolici avessero sostenuto di andare a votare per il No,

forse sarebbero prevalsi lo stesso, ma quasi sicuramente non si sarebbe

raggiunto comunque il quorum .

Gl'italiani sono un popolo sempre più laico, laico veramente, sia verso la

gerarchia cattolica sia verso una certa fede cieca nella scienza e nel

progresso, tanto più verso certe ideologie.

Sbagliano i radicali a disperarsi per la morte della laicità, sbagliano

gl'integralisti cattolici a brindare alla nascita dello stato etico.
...

1 commento:

  1. Ciao!!Il blog è bellissimo e ti linko.

    e chissenefrega se è monotematico sui rapporti stato-chiesa.

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