lunedì 2 settembre 2013

Luisa Morgantini scrive

Sono arrivati e arrivate, 2 ragazze e Nour, Maram, Osama di Nabi Saleh, Sami di At Tuawani, Ahmad di Hebron, con loro Naji Tamimi del Comitato  popolare di Nabi Saleh. Son o arrivati sabato nel pomeriggio, e adesso sono già per mare e per musica. vedi foto su www.assopacepalestina.org o su fb assopacepalestina - mondo

Un piccola goccia, ma ne vale la pena. Ora e sempre no alla guerra.
baci Luisa
La delegazione di giovani palestinesi sbarca In Altro Mare, ospiti di HandyCup e AssoPacePalestina

 Pescia Romana- Supino 1-12 Settembre  2013

Sami, Osamah, Nour, Maram e Ahmad arrivano in Italia, accompagnati da Naji, Sabato 31 Agosto.

Vengono dalla Palestina, Cisgiordania, occupata militarmente dall’esercito israeliano, non hanno mai visto il mare, le coste del mare che bagna la Palestina sono a loro vietate dai decreti militari israeliani.

Hanno visto altro, che se vorranno potranno condividere con gli altri giovani provenienti da tutto il Mediterraneo.

AssopacePalestina, impegnata da anni per il riconoscimento dei diritti del popolo palestinese e la soluzione pacifica dei conflitti in Medio Oriente organizzando viaggi di conoscenza e azioni di sensibilizzazione non solo in Italia, è andata a cercare questi ragazzi a Hebron, la città fantasma invasa nel suo cuore dai coloni israeliani; ad At Tuwani, dove le donne palestinesi sono state in grado di dimostrare ai loro uomini di cosa sono capaci per resistere alla politica degli insediamenti che le priva di acqua e lavoro; a Nabi Saleh, dove il Comitato di Resistenza Popolare fornisce a tutto il mondo un esempio concreto di lotta nonviolenta per la dignità di un popolo oppresso.

E’ nata così la collaborazione con l’associazione HandyCup, che ci auguriamo proficua e duratura.

Ed è sotto questa stella che prende il via la nuova edizione di un progetto che si chiama In altro Mare.

L’11 settembre 2011 oltre 30 Associazioni governative e non, in rappresentanza di 15 Paesi delle due rive del Mediterraneo, si sono incontrate a Malta per discutere insieme sui problemi dell’inclusione, sulle marginalità dovute a disabilità e su quelle derivanti da un profondo svantaggio sociale. A partire dalle due Presidenze della Repubblica, l’italiana e la maltese, le più Alte Cariche istituzionali hanno appoggiato e incoraggiato questa iniziativa e nell’occasione è stato firmato dai Partecipanti un Documento che prende il nome di Dichiarazione Handy Cup 2011.

L’iniziativa di quest’anno continua il lavoro iniziato a Malta, con l’ambizione di costruire una rete del Mediterraneo per l’educativo inclusivo e un punto permanente d’incontro, di scambio e di pace per i giovani di tutti i Paesi che affacciano sul Mediterraneo.

L’anima del progetto è lo spazio di confine, quello frontaliero presente in molteplici piani della relazione umana, a cominciare dal confine indefinibile tra l’io e il tu. Il limite tra terra e mare, lo “spazio di confine” è per i giovani una regione d’incontro e di scontro, di conoscenza e di confronto, alle volte di conflitto e di separazione, in altre di unione o riunione. Lo spazio in cui si lavora ai bordi del mare non è proprio uno spazio, ma un paesaggio; non è solo una distanza ma piuttosto un clima relazionale.

Quello della scuola di vela Mal di Mare, su cui poggeranno le attività oltre che velistiche musicali e circensi, è un paesaggio non più subìto, come rischierebbe di essere subito il paesaggio della Palestina se non fosse per l’estrema tenacia del suo popolo, ma che chiama e interroga i presenti alla sua stessa costruzione, come processo senza soluzione di continuità e come nutrimento centrale del fare insieme e del ben esserci. I ragazzi della Cisgiordania sono in questo dei maestri. Ma qualunque giovane che in passi successivi arrivi a riconoscersi “co – costruttore” del paesaggio che vive e frequenta, sarà capace anche di proteggerlo e di proteggersi da quelle con-fusioni identitarie e passive che sono spesso motivo dei piccoli o grandi disastri del proprio territorio esistenziale e di relazione.

In tale disegno, la presenza In Altro Mare di giovani con disabilità indebolisce la struttura identitaria che ci imprigiona; una diversa abilità riduce la distanza dall’altro, rende più flessibili e nello stesso tempo più leggeri; aiuta alla prossimità e alla tenerezza, in un paesaggio continuamente mutevole.

Questo clima di ascolto reciproco e di co-costruzione di un paesaggio inclusivo è incardinato sulla nonviolenza. Non viene infatti imposto un messaggio verticale e dunque di per se stesso violento, attraverso una cultura valoriale o di modelli già pronti, ma ci si orienta ad un’orizzontalità del navigare, che aiuta a riportare verso il “centro” le marginalità di ognuno, regalando un clima pacificante e nutriente.

Tutto questo dall’1 all’8 settembre 2013, nella base velica di Pescia Romana (Montalto di Castro), in un oasi naturale protetta dove questa edizione molto speciale di In Altro Mare riunirà delegazioni di giovani e giovanissimi del Mediterraneo per un incontro improntato sull’ascolto reciproco, sull’uso di una comunicazione nonviolenta, per la costruzione condivisa di un paesaggio inclusivo.

La navigazione a vela è stata la prima forma di comunicazione tra le genti del Mediterraneo. I ragazzi palestinesi non vedono l’ora di sperimentarla.

Ma il loro viaggio non terminerà a Pescia Romana, dal 9 al 12 Settembre saranno a Supino (Fr), ospiti nel Centro La Loja di AssoPacePalestina, condivideranno con i giovani di Supino che ancora una volta apre le porte al mondo, esperienze e scambi di giochi e vita, camminando non più sul mare ma sui Monti Lepini. Benvenuti in Italia!

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