Caro
Sindaco,
Le scriviamo in
merito alla sua decisione di esporre pubblicamente nella piazza del Campidoglio
le foto dei tre giovani coloni israeliani misteriosamente scomparsi in
Cisgiordania, nella zona C controllata dall’esercito israeliano.
Come lei, anche
noi di AssoPacePalestina speriamo che questi ragazzi ritornino al più presto
sani e salvi alle loro famiglie.
Vorremmo però
cogliere l’occasione per richiamare alla sua attenzione la violenza della rappresaglia con cui
l’esercito israeliano ha deciso di colpire, indiscriminatamente, un intero
popolo – quello palestinese -causando, ad oggi, 7 morti, 118 feriti e 471
arresti, distruzione di infrastrutture, restrizione totale della libertà di
movimento, invasioni di migliaia di soldati nelle città palestinesi autonome. Una
punizione collettiva, in violazione della legalità. Internazionale. che fa il
pari con la detenzione di più 5.700 prigionieri palestinesi, tra loro membri
del Parlamento, uomini,minorenni,donne di cui ad oggi più di 200 in detenzione
amministrativa.
Mentre
non sappiamo nulla dei ragazzi israeliani,
sappiamo già che Ahmad, 20 anni, Mohammed, 14 anni, Ali, 10 anni,
Mustafà, 22 anni, Mahmoud, 30 anni, Jamal, 60 anni, e ancora Ahmad, 27
anni, non torneranno più: pallottole
israeliane gli hanno fermato il cuore.
La nostra
associazione è impegnata per la fine della colonizzazione, per la liberazione dei
territori palestinesi occupati nel 1967, per una soluzione giusta e pacifica,
nel rispetto delle norme internazionali, del conflitto israelo-palestinese. Una
prevaricazione più che un conflitto, che dura ormai da quasi cento anni. È in
questa zona del mondo che si sono sperimentate le più spregiudicate tecniche di
occupazione e le più raffinate forme di controllo. Soprattutto, è qui che si è
verificata la trasformazione del diritto internazionale in una serie di norme a
geometria variabile dove il principio che “la legge è uguale per tutti” non ha
più valore. Al tempo stesso, attorno a questa colonizzazione si diramano linee che investono l’intero Medio
Oriente e che da lì si spingono ben oltre.
Riteniamo che
Roma, la nostra città che ha visto gli orrori dell’occupazione nazista e dei
rastrellamenti ai danni degli ebrei, possa e debba essere un punto di
riferimento per tutti coloro che condannano e combattono ogni forma di razzismo
e di oppressione.
Ci auguriamo che
la comunità ebraica romana, che così tanta ricchezza racchiude in sé, sia
finalmente in grado di comprendere, nella sua interezza, che non è martoriando
il popolo palestinese e rubando la sua terra che si restituisce dignità e
sicurezza allo Stato d’ Israele; e che solo dal reciproco riconoscimento può
germogliare un processo di pace.
Per tutto
questo, e senza nulla togliere alle giuste dimostrazioni di vicinanza a
chiunque sia vittima di soprusi, le chiediamo di prendere invece la debita
distanza dal sistema di occupazione illegale della Palestina. e dalle punizioni
collettive inferte alla popolazione palestinese.Nella fattispecie, le chiediamo
di dire anche lei basta alle violente ritorsioni con cui lo Stato di Israele, ancora una volta, uccide
a sangue freddo e semina distruzione in casa altrui, con l’arroganza di chi sa di restare
impunito.
In fede,
Luisa Morgantini
Presidente di AssoPacePalestina
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