domenica 30 novembre 2003

I nostri carabinieri non sono morti invano




I nostri carabinieri


non sono morti invano.


USA/ ECONOMIA IN CORSA SFRENATA, PIU' 8,2% NEL TERZO TRIMESTRE New York - L'economia americana ha galoppato nel terzo trimestre a una velocità ancor superiore a quanto ritenuto in precedenza grazie soprattutto all'ottima performance delle spese per i consumi e agli investimenti aziendali. Secondo i dati del dipartimento del Commercio, tra luglio e settembre l'economia è cresciuta dell'8,2% contro il 7,2% riportato trenta giorni fa. Si tratta del maggiore rialzo in oltre diciannove anni, precisamente dal primo trimestre del 1984 quando il pil crebbe addirittura del 9 per cento. - USA/ FIDUCIA CONSUMATORI BALZA A QUOTA 91,7 PUNTI IN NOVEMBRE


(Dalla stampa) 26/11/2003 - 06:20



"La guerra è la salute dello stato"
...lo scriveva lo scrittore americano Randolphe Bourne nel pieno della guerra del 1915-18.
Indubbiamente gli americani si convinsero con la prima e non ebbero più dubbi con la seconda



La guerra, sia la prima che la seconda, fu per l'economia americana un boom senza precedenti.


MENTRE PER GLI EBREI


FU UN GENOCIDIO - L'OLOCAUSTO


PER LA GERMANIA


UN DISASTRO



PER L'ITALIA


UNA PAGINA NERISSIMA
E ANCHE L'INGHILTERRA -PERDENDO QUASI TUTTE LE COLONIE-


IL SUO SECOLARE PREDOMINIO ECONOMICO SULL'EUROPA FU AVVILITO



IL 29 DICEMBRE 1945- a Londra, l'autorevole settimanale Observer, terminata la Conferenza a Mosca dei TRE GRANDI, definì quella pace
"un compromesso tra gli Stati Uniti e la Russia.
La Gran Bretagna è stata esclusa,
i Tre Grandi, stanno per diventare due".


Leggi avanti IL GRANDE AFFARE


  Cessate il f...

 


Cessate il fuoco!


Gridiamolo con una firma.


Alto el fuego
gritamoslo por una firma


Cessez le feu


Crions-le avec une signature


 

venerdì 28 novembre 2003



Lo strumento base


per camuffare la realtà


consiste nel camuffare le parole.


Se tu puoi controllare il significato di una parola


(p.e. Terrorismo,antisemitismo - ndr - )


tu puoi controllare coloro che devono usare queste parole.


Leggi il post su bloggerdi guerra.



Il meglio finisce sempre


per accadere, e l'avvenire


è migliore di qualunque passato.


(T. de Chardin )


Pigliamolo per augurio da questo blog.


lunedì 24 novembre 2003

Quanti altri dovranno morire?


Quanti altri dei nostri figli


saranno mandati a morire


per una altro contratto multimiliardario senza appalto alla Halliburton nei prossimi dodici mesi?


Leggi la lettera


di


Michael Moore


giovedì 20 novembre 2003


 


Università dell'Età Libera


Anno Accademico 2003-2004


Son riprese le lezioni
Il piacere di ritrovarmi anche quest'anno all'Educatorio di Fuligno; scendere in S.Maria Novella, sottopassaggio, via Nazionale ingolfata come sempre, il palazzone del vecchio cinema Apollo ridotto a rovina oramai da anni, brutto a vedersi, prima curva a sinistra in via Faenza, vecchia via tranquilla,con poco marciapiede e tante macchine in posteggio, la strada davanti al n.40 è un fosso delimitato da transenne per lavori in corso; meraviglia di ritrovarsi altre il portone nella pace di un convento del '400, dentro la macchina del tempo.
Oggi, primo dei 5 giovedi,introduzione al tema.


La relatrice, prof.ssa Elena Pulcini parla del rapporto uomo donna, di Platone e Aristotele, del Cristianesimo, dell'amore cortese, del secolo dei lumi...


bisogna arrivare al 900 per avere le prime donne filosofe.

Leggo dal mio taccuino:
Maschile - femminile
razionalità - emotività
Creonte  - Antigone
Gli uomini razionali, le donne sentimentali,


una diversità con la quale i maschi (Aristotele) hanno giustificato la disuguaglianza...


Da cui il patriarcato.
Ne deriva una società priva di cura, amore, solidarietà...


Annotati due autori:


Johann Jakob Bachofen afferma che la fraternità, la pace, l'armonia e il benessere delle società neolitiche dell'Europa Antica, scaturivano dai corpi materni, dal materno, dal mondo delle madri.
Secondo lui, gli uomini hanno dominato le donne quando ebbero potere religioso.


Sara Morace: "Origine Donna. Dal matrismo al patriarcato, Prospettiva ed., 1997."




 


mercoledì 19 novembre 2003



Serenata al terrorismo



Eleven Nine: il crollo dell'Impero americano

 









Fantarealtà



Eleven Nine


Sulla rivista ondine, Delos Fantascienza, diretta, se non sbaglio, da Silvio Sosio, incontrata per caso nel giardino di Alice, ho scoperto due romanzi di Fantarealtà, scritti da Roberto Quaglia. Per tanti più giovani di me sarà la scoperta dell’acqua calda. Faccio però imperioso invito ai 25 lettori che settimanalmente aprono su Barbabianca e che in questo momento mettono gli occhi su Eleven Nine di leggersi i due brevi romanzi di Fantarealtà pubblicati su Delos, a firma Roberto Quaglia.


Titolo del primo: il crollo dell’Impero americano

11 pagine elettroniche.


Titolo del secondo: Tutto quello che avreste voluto sapere sull’11 settembre e che non avete mai osato chiedervi.

28 pagine elettroniche.

Parliamo del secondo.


Salvate le 28 pagine, stampatele, poi leggetele. Come se fosse un libro di fantascienza.

Da tempo non leggevo per intero un libro di fantascienza; ho ricominciato a interessarmi di questa materia dopo l’11 settembre 2001. L’ho fatto come lezione propedeutica alla comprensione della “tremenda”realtà politica di oggi. Partendo dal postulato, da me sempre accettato come dogma di fede, che la realtà è superiore a ogni immaginazione, ne ho dedotto che l’immaginazione è propedeutica alla conoscenza del reale. Una specie di ginnastica presciistica.

In termini poetici:

“il sogno è l’infinita ombra del vero” (Pindaro?).


Bene; Roberto Quaglia è davvero un grande fantasista nel campo del reale immaginario, come Baggio o Del Piero in quell’altro campo; parola.

L’assunto del racconto consiste nel fatto che l’attacco alle torri gemelle è stato guidato e portato a giusto compimento dagli americani. L’antrace, la Sars in Cina e Canada, l’edidemia di polli in Germania…lo stesso.

Il popolo americano ancora non lo sa; quelli tra loro che lo sanno non lo vogliono sapere. Perché?

“La nostra mente si protegge di fronte a interpretazioni della realtà che essa non è pronta ad affrontare, conservando una visione familiare e rassicurante della cose. La mente giunge alle conclusioni alle quali ha convenienza a giungere.

Come sostiene anche Gore Vidal nel suo saggio sopra citato, più una bugia è grossa, più facilmente essa verrà creduta... Se il non crederla costasse tanta sofferenza. In ciò non vi è nulla di magico. La nostra psiche è strutturata in modo di credere ciò che ad essa convenga credere. Le verità dolorose vengono di norma negate dalla mente. Rispetto ad accogliere una verità troppo dolorosa, non è infrequente che una mente preferisca addirittura rifugiarsi nella follia — è così che chiamiamo la negazione della realtà rispetto ad ogni evidenza”.

…”Per questo motivo i cospiratori dell'11 settembre hanno assai poco da temere dall'emergere della (presunta) verità. Il grosso della popolazione del mondo ha in testa una storia ben precisa, condivisa da tutti, e si tratta del film America Under Attack.

La maggioranza della gente non abbandonerà mai questa comoda convinzione, a meno che non ricevano l'input da un soggetto al quale essi riconoscano un'autorità alla quale non possono resistere (la Televisione, un Genitore, un-Individuo-nel-quale-essi-abbiano-fede)
”.


Conclude Roberto Quaglia:

“Non ritengo compito mio esprimere alcun giudizio esplicito di tipo morale in merito allo scenario da me rappresentato.



E termina:

“Ecco alcuni tipici possibili giudizi precotti e preconfezionati tra i quali scegliere, ovviamente solo per il caso in cui l'intero teorema di questo articolo risultasse fondato, sfoltimento demografico incluso:


ApproccioMoralistaClassico

Gli elementi del governo degli Stati Uniti e/o delle varie agenzie militari e di intelligence che avessero organizzato o collaborato alla realizzazione degli attentati dell'11 settembre hanno compiuto gravissimi e imperdonabili crimini contro l'umanità, sia per i morti negli attentati che per quelli nelle guerre ed epidemie che sono seguite. Sono inoltre colpevoli di alto tradimento nei confronti del loro paese, gli Stati Uniti d'America. Nessuna motivazione al mondo può giustificare tali atti, a tutti gli effetti comparabili ai crimini nazisti. I responsabili vanno giudicati sia da un tribunale americano che da un tribunale internazionale, e subire le pene adeguate che verranno loro comminate.


ApproccioIpocritaStandard

E' l'ennesima versione della solita teoria del complotto. Non bisogna dare retta a queste bugie senza alcun fondamento, che finirebbero per distogliere le nostre forze dalla ricerca e la punizione dei veri colpevoli, dei terroristi.


ApproccioCinicoVisionario

Secondo il WWF il mondo sarà inabitabile tra 50 anni o giù di lì. Evidenza e storia insegnano che l'umanità non ha la maturità necessaria a modificare spontaneamente i propri comportamenti in una direzione compatibile con la propria sopravvivenza. Un potere forte in grado di dominare il mondo e di regolarne avvedutamente il funzionamento, intervenendo con catastrofi controllate ove necessario, è un male minore rispetto all'estinzione della specie umana. La morte prematura (sarebbero prima o poi morti comunque) di milioni o anche miliardi di esseri umani, da un punto di vista storico, è completamente irrilevante, come la storia stessa insegna. L'elemento disturbante in tutto ciò è legato al tabù della morte di cui la cultura occidentale contemporanea è intrisa, tabù dal quale non possiamo permetterci di lasciarci influenzare.


ApproccioRazionale-OttimistaAsimoviano

Secondo il WWF il mondo sarà inabitabile tra 50 anni o giù di lì, a causa delle conseguenze dei progressi della scienza e della tecnologia. Ma l'unica forza in grado di trovare soluzioni ai problemi generati dalla scienza è la scienza stessa, come è sempre avvenuto e sempre avverrà. Ed è quindi alla scienza che i politici devono ricorrere (ma non per creare armi batteriologiche in laboratorio!) Imboccare la strada di una tecno-dittatura globale non è un'opzione ammissibile in un mondo nel quale valga la pena vivere. L'umanità deve identificare e punire i colpevoli di questo crimine e utilizzare lo shock di questa rivelazione quale sprone per un deciso cambio di rotta nelle attuale politiche mondiali che stanno conducendo il nostro pianeta verso la catastrofe”.



Ma c’è una cosa che ancora Quaglia non ha scoperto o, comunque, non dice:

Se gli aerei dirottati sono stati teleguidati da terra, dov’era la centrale operativa che, con un semplice software disponibile sul mercato aerospaziale, ha guidato in maniera perfettal’impatto dei due aerei contro le due gemellone di NYC? Dov’era insomma il campo base dell’operazione Nine Eleven? .

Barbabianca-Philp Dick lo sa e qui lo rivela.

Prima un’occhiata sul Pentagono a quel momento.

Dunque, se non c’è caduto l’aereo, è stata una bomba, tipo autobomba, con la quale è saltato in aria l’Ufficio operativo dell’operazione “Twin”. Che non ne rimanesse la minima traccia.

Una questione interessante sarebbe di sapere se insieme ai computer son stati eliminati anche gli operatori. Da aggiungere a 3.000 morti delle Twin Towers. Questo verrà fuori prima o poi da Google.

Per quanto qui affermato occorre che il Pentagono sia saltato “dopo” il duplice impatto degli aerei sulle povere gemelle.

Infatti, così è: quasi un’ora dopo.


Giudizio dei lettori su questa scoperta:

falso

vero

verosimile


NB. Il racconto di Roberto Quaglia, così poco allegro, non produce incubo, anzi. Per esempio ti fa sentire meno arrabbiato con Bush e compagnia, compresi Blair, Aznar, Berlusconi... Questi sono le comparse, di cui è prevista e forse già programmata la sparizione a tempi anche brevi. Chi li ha costruiti ha sempre pronti anche i ricambi.

La caccia agli alieni costruttori di Presidenti e Segretari di Stato, capi di governo e catene televisive, epidemie e vaccini… è il seguito del racconto, ancora non scritto.

Forza Roberto, avanti con Internet e Google, le nostre Twin.

Insomma, seduto sul lettino di Internet, assistito da Google e infermieri ricercatori, rivedi affiorare dal mare dell’inconscio i fantasmi della realtà, con lineamenti più definiti e certi.

La paura dell’ignoto cede il posto alla consapevolezza del reale. Sentimento di sollievo. (sadomaso?)

martedì 18 novembre 2003

Piangere con gli occhi aperti



Piangere con gli occhi aperti


"Bisogna fare attenzione a non esaltare il culto dei martiri e degli eroi della patria strumentalizzando la morte di questi nostri giovani per legittimare guerre ingiuste'' (Il vescovo di Caserta?)



L'esercito della pace muore in guerra. E' vero, cara Laura. Mi sono rifugiato in Splinder per sfuggire alla TV. Pianti e lacrime, saluti formali e informali da parte di chi li ha mandati a morire e che copre il suo senso di colpa - io dico "la sua colpa" - dichiarandoli sulla bara "martiri ed eroi". I due termini sottintendono "adempimento del dovere nella lotta per una giusta causa". Usando questi termini i governanti legittimano se stessi, legittimano l'intervento armato in Iraq. La parola vittime, se usata, dovrà essere sempre accompagnata dal complemento di specificazione "del terrorismo". Altrimenti qualcuno potrebbe inavvertitamente pensare: "vittime dei leccapiedi di Washington". Il che, "in momenti come questi", è reato di lesa maestà alla Patria e al suo tricolore che mai come ora torna a splendere in tutto il suo fulgore. Ricordo la battuta:"ve ne diamo una per 3 delle vostre".
Determinante la funzione dei giornalisti embedded, arruolati; son così bravi negli esercizi lessicali. Vittime od eroi, questo è il termine.
L'esercito della guerra acquista energia col sangue,proprio come Dracula, mentre l'esercito della pace muore in guerra. Come faccio a dirlo in questo momento ai familiari dei soldati "morti ammazzati"?
Che parole potrò trovare per i prossimi ammazzati? Perché, guai a ritirarci ora. E' da vigliacchi. E così "loro" pensano di essere riusciti nell'intento: una guerra illegittima è diventata legittima, addirittura sacra. I sette colori son ritornati tre. (Ma son rimasti tutti e sette dentro il bianco, e da lì riemergeranno).



 


Continueranno a morire


Fino a quando i nostri Carabinieri e Bersaglieri crederanno di essere in Iraq per una ragione seria e vera, e non per soddisfare i teoremi di qualche invasato a Washington, continueranno a morire".
Vittorio Zucconi, su Repubblica 13 nov 2003)


Non voglio funerali di Stato

sabato 15 novembre 2003

venerdì 14 novembre 2003



 


Piangere a occhi aperti



" Anche i soldati dell'Armata Rossa in Afghanistan distribuivano di giorno coperte e pagnotte alle gente affamata che poi abbatteva i loro elicotteri di notte. ...


Fino a quando i nostri Carabinieri e Bersaglieri crederanno di essere in Iraq per una ragione seria e vera, e non per soddisfare i teoremi di qualche invasato a Washington, continueranno a morire".



Vittorio Zucconi, su Repubblica 13 nov 2003)



Orazio Majorana



Circondato dai ricordi...l'anziano padre di Orazio stringe il berretto del figlio con la sigla Msu delle missioni di pace, accarezza le medaglie che Orazio, maresciallo capo di stanza a Laives in Alto Adige, aveva meritato in Bosnia, a Sarajevo e nel Kosovo, a Pristina. "Orazio mi raccontava che i carabinieri erano benvoluti dalla gente del luogo. Ma noi lo sapevamo che era come se lui fosse in guerra anche si lui era partito in missione di pace. Quell'attacco è una vigliaccata contro gente che fa solo del bene".


Ettore Majorana
"
Al dolore pacato dell'anziano padre fa da contraltare la rabbia del fratello di Orazio, Ettore: "Altro che missione di pace. In Iraq non c'è la pace, c'è la guerra ed è sotto gli occhi di tutti. E allora perché mandare i nostri carabinieri a morire in guerra, dicendo che sono in missione di pace?.
...Adesso posso augurarmi che gli altri suoi colleghi tornino presto a casa, vivi. Lui invece arriverà dentro una bara
."
(Michele Giuffrida su Repubblica, ven.14 nov.2003, pg.9).
Prestiamo un altoparlante a Ettore Majorana che lo ripeta a nome di tutti noi ai rappresentanti del governo e al Presidente Ciampi quando staranno inginocchiati- martedi 25 novembre - davanti al feretro del fratello.


Perché Fino a quando i nostri Carabinieri e Bersaglieri crederanno di essere in Iraq per una ragione seria e vera, e non per soddisfare i teoremi di qualche invasato a Washington, continueranno a morire.


 


Porta a porta


Occhio, ragazzi



Nostalgia d'Irlanda


- Fine novembre: New Delhi ospita il vertice Ue-India.


- dal 3 al 4 dicembre: i ministri degli Esteri si ritrovano a Napoli per il vertice Euromediterraneo.


- 5 dicembre: a Bruxelles, vertice Ue-Usa con il segretario di stato americano, Colin Powell.


- dal 12 al 13 dicembre: a Bruxelles, Consiglio europeo di fine presidenza al termine del quale l'Italia passerà le consegne all'Irlanda.

giovedì 13 novembre 2003


 


Bella Toscana


Contratto di mezzadria


“ I patti comuni fra i proprietari e i coloni e mezzaioli, sono la divisione a metà di ogni raccolta, levato prima a monte comune il seme che l’ha prodotta, quale in origine si è posto per intiero dal padrone, che per conseguenza lo tiene perso continuamente per metà. Si leva ancora dal monte comune la decima al parroco, l’appalto del veterinario e la tassa del fabbro per le assottigliature delle zappe e dei vomeri, quali sogliono essere da uno staro a due per podere e per titolo. Si divide a metà lo scapito e l’utile del bestiame, che col titolo di soccida si consegna alla custodia del colono per il valore di stima che si dice alla poderana (…)
Si consegnano pure a stima col bestiame i fieni, le paglie e ogni altro foraggio, dei quali si divide a metà il retratto se si vendono, o si paga a metà se si comprano, e in questo caso il proprietario paga e segna per non riscuotere ordinariamente mai. Sono a metà i pali e sostegni per le viti, com’anche gl’ingrassi che si comprano per la semente, sempre ricorrendo che il padrone pagale.
Sono a carico dei coloni gli strumenti aratori, carri, con tutti gl’altri ferri e attrezzi necessari alla cultura dei poderi, le fosse camporaiole (…).
Le fosse maestre, quelle adiacenti alle strade, i muri di sostegno e di guardia…sono a intiero carico del proprietario.
La foglia gelsa è di solo profitto del padrone, e sono di suo esclusivo carico la potatura dei mori, e se nel fare i bachi da seta manca la foglia il proprietario la compra, senza far pagare ne la metà ne altra porzione al soccio che ha la metà dei bozzoli.
I coloni pagano un piccolo dazio a denari contanti, un numero di polli e ova, per dare un certo compenso, pare, all’orto che si permette loro l’uso esclusivo, del taglio della legna da fuoco e di altri usi, e per l’anti parte delle fave e fagioli in erba, uve, pomi che sogliono farsi le famiglie dei contadini.
Le tasse regie e comunicative sono a carico dei proprietari.
Oltre alle qui indicate detrazioni sono a intiero carico dei padroni il mantenimento delle coltivazioni, delle case coloniche, aie, l’agenzia, la guardia dei boschi il mantenimento dei tini.


(Ganfaloniere di Rapolano B. Patrini 15 Dicembre 1820)


Trovato, letto, fotografato - e ora da me trascritto - dentro il museo locale di Serre di Rapolano il 27 Ottobre 2003).



Questo post è dedicato ai mezzadri toscani, alle loro battaglie combattute nel secondo dopoguerra all’interno della Federmezzadri, alla scomunica vaticana che accompagnò le loro lotte, contribuendo, per contrappasso, alla loro emancipazione mentale. Col pensiero ai miei ascendenti materni, provenienti dalla Vallesanta, sotto il monte della Verna, trasferiti dagli anni trenta in quel di Poppi, nei poderi gloriosi e storici di Bucena e Guzzigli. Agli zoccoli dello zio Meco, da me portati nei lunghi inverni casentinesi, in tempo di guerra.



 


Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!
(Dante, Purg. 76-78)


Ah, abject Italy, you inn of sorrows,
you ship without a helmsman in harsh seas,
no queen of provinces but of bordellos!


¡Ah esclava Italia, albergue de dolores,
nave sin timonel en la borrasca,
burdel, no soberana de provincias!


Or qui molto da far ancor ci resta:
di dosso scaricar questo fardello
or ci convien e quindi alzar la testa.


L'America di Bush è un gran bordello:
l'Italia non può far la sua puttana;
Francia e Germania son miglior modello
.
(Barbabianca)


mercoledì 12 novembre 2003


 


Il sangue non è acqua


Alle famiglie dei soldati italiani assassinati a Nassiriya


Sono uno stupid white man qualsiasi e penso che, in questo caso come e più che in altri, sia vero il proverbio: “la parola è d’argento, il silenzio è d’oro”. Ma non ce la fo. Se ho scritto due giorni fa alle famiglie dei soldati americani in Iraq, perché dovrei soprassedere ora? Riconfermo, prima di tutto, tutto quanto scritto nella lettera agli americani: lì affermavo che Ci sono anche 3000 soldati italiani in Iraq, mandati contro la nostra volontà, in violazione dei nostri principi costituzionali; dicevo anche: Questa guerra è una trappola; in questa trappola ci sono materialmente i vostri ragazzi e anche i nostri carabinieri. Nessuno sa più come uscirne...Bene, tocca a voi incominciare.


Ripeto, io non ho nessun diritto di rivolgermi a voi in un momento di strazio e disperazione; siccome però penso che sarete costretti ad ascoltare mille voci tendenti a convincervi che il sacrificio fatto dai vostri figli e mariti e padri valeva la pena di essere fatto, ecco, con la testa coperta di cenere mi azzardo a ricordarvi quelle famiglie dei “caduti” inglesi in Iraq che non hanno accettato la presenza di rappresentanti del governo ai funerali dei loro ragazzi. E anche quei familiari dei morti dentro le torri gemelle che si sono rifiutati di avallare la valanga propagandistica per la “guerra al terrorismo”. Voi non avrete modo né testa di decidere tante cose in momenti come questi. Però – e lo chiedo per me e per i figli miei – dovete far di tutto per impedire che il sangue dei vostri ragazzi sia utilizzato per giustificare lo spargimento di altro sangue che sicuramente verrà, se non si ferma la macchina impazzita. Io credo proprio che il Parlamento che ha deciso l’invio del contingente militare, non abbia rappresentato la volontà popolare; considero il nostro buon Presidente Ciampi corresponsabile più o meno diretto; perché è chiaro come il sole che l’invio dei nostri soldati in Iraq, a quel tempo e in quel modo, ha costituito una violazione dell’Undicesimo Emendamento o Comandamento della nostra Costituzione: "L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali "( art. 11).


Allora, senza imprecazioni né rassegnazione, portate al giudizio della Corte Costituzionale l’operato del Governo, del Parlamento, del Presidente su questo specifico atto: l’invio in Iraq dei contingenti militari italiani. Tanti di noi vi seguiranno. Troverete avvocati importanti, e di estrazione politica differenziata, pronti a sostenere la vertenza.


Termino con una citazione di Chaplin, che si trova nel film Monsieur Verdoux (1947):


Despair is a narcotic. It lulls the mind into indifference.


La disperazione è un narcotico. Essa acquieta la mente nella culla dell’indifferenza.


Dedico questo mio post a Salvo D'Acquisto.


F.to Capellibianchi.

 

Ci siamo

 

Explosion Rocks Italian Police in Iraq






18 minutes ago


ROME - An explosion rocked the headquarters of the Italian Carabinieri police in the southern Iraqi city of Nassiriyah on Wednesday, and there could be some injuries among Iraqis and Italians, Carabinieri said in Rome.






 

An explosive device went off at about 10:40 a.m. local time at the multinational specialist unit in the southern city, the Italian military police said in a statement. The statement said that the explosion occurred in front of the base, near the Iraqi chamber of commerce (news - web sites).


"From the initial reports, there may be wounded among the Iraqi population and Carabinieri," the statement said.


Italy has sent about 2,500 troops to help the reconstruction in Iraq (news - web sites).






 


Armi di distrazione di massa


Parere ed essere


PACCHI BOMBA: PISANU, POSSIBILE INTENSIFICAZIONE ATTENTATI



ROMA - ''E' ragionevole ipotizzare, al livello dell' attivita' terroristica, l' intensificazione degli attentati, specialmente di quelli contro le forze dell' ordine e, ad un livello piu' palese, il moltiplicarsi dei tentativi di inquinamento e deviazione del conflitto politico-sociale''. E' un passo dell' informativa del ministro dell' Interno, Giuseppe Pisanu alla Camera sui recenti atti terroristici. ''Gli attentati piu' recenti e la spavalderia delle azioni di piazza, da Cagliari a Roma - spiega il ministro - fanno pensare ad un forte rilancio dell'iniziativa degli anarco-insurrezionalisti''.


Gli attentati ''confermano che siamo di fronte ad una minaccia grave ed attuale, sia sotto il profilo terroristico-eversivo, sia per l' ordine e la sicurezza pubblica'', ha aggiunto il ministro.
Quest' area, ha spiegato Pisanu, ''nasce dalla radicalizzazione di una parte del movimento anarchico, caratterizzatosi per l' abbandono del vecchio modello organizzativo di tipo verticistico e la costituzione, invece, cito testualmente, di 'unita' autonome di base, autogestite', definite anche 'gruppi di affinita'', che nascono 'in relazione a precipue situazioni' e si mobilitano per la conflittualita' permanente, l' autogestione e l' attacco''.
E l' esperienza, ha aggiunto, ''ha gia' dimostrato che gli anarco-insurrezionlisti sono capaci di progettare ed attuare crimini di ogni genere''.


Ansa - 11/11/2003 15:30 )


venerdì 7 novembre 2003







Il sangue non è acqua


P.S. Alle famiglie dei soldati americani.


Nella lettera dicevo: "Potreste per esempio chiedere che Runsfeld, Cheney, Wolfowits, Condoleza...andassero a risiedere permanentemente a Bagdad, Bassora e Mossul,insieme ai vostri ragazzi; potreste chiedere l'invio di giornalisti e TV da voi scelti, potreste nel frattempo chiedere, perché no, l'annullamento delle ultime elezioni presidenziali, con l'aiuto di avvocati potenti e vostri amici, potreste chiedere l'impeachment del Presidente perché bugiardo, quanto e più di Nixon l'altra volta. Potreste chiedere, forse vi sembrerà strano, che il vostro governo smetta di finanziare, armare e utilizzare Israele come sorgente perenne di violenza e destabilizzazione in quell'area del mondo, lasciando l'incombenza della pacificazione all'Onu o ad un arbitrato ristretto, ma neutro."
Dimenticavo una cosa.


Leggo su Time questa inchiesta:


Should the CIA be allowed to maintain a secret army?


Dovrebbe essere permesso alla Cia di mantenere un esercito segreto?


Total Votes Cast: 46521
Yes 63 %
No 37 %



NOTE: This is an unscientific, informal survey for the interest and enjoyment of TIME.com users and may not be indicative of popular opinion.


Spero proprio che questa inchiesta informale non rispecchi l'opinione degli americani, perché, se le cose stessero così, il popolo americano non ci aiuterebbe. Con tutti i miliardi di dollari in mano a Rumsfeld, tanti ma tanti di questi finiranno alla Cia e al suo esercito. Quanti soldati di questo esercito segreto finiranno nelle nostre BR, nei gruppi anarchici, nei Sindacati, nella nostra Loggia P2, nei servizi segreti "deviati", in Vaticano; quanti di loro diverranno giornalisti embedded (arruolati), ancor men televisivi; quanti soldi andranno a Murdoch, quanti a Mediaset...? Immaginate l'America Latina, il Medio Oriente, Israele, gli Arabi...E' un bilancio fuori controllo. Ci si può far tutto, come da programma dichiarato e reso pubblico: coups, killings, dirty tricks. Non ne usciremmo mai.


Allora tocca a voi dire agli americani: "basta coll'esercito segreto; bastano i nostri ragazzi. Perché è ormai dimostrato che l'esercito Cia è stato la causa prima delle disgrazie per i nostri ragazzi. Questo esercito prepara le guerre e, quando ci vogliono i morti, diventa invisibile oltreché segreto, e lascia lì a morire i nostri."


Delle prove son piene le vostre librerie. Tutto reso pubblico. Hallo, coraggio.


F.to Capellibianchi.

giovedì 6 novembre 2003





 


Il sangue non è acqua


Il totale dei soldati della coalizione morti in Iraq dall'inizio della guerra è salito a 434. Ma ancora più impressionante è il totale dei feriti statunitensi fino a oggi: 2.149. C'è di più: il numero dei rimpatriati negli Stati Uniti dall'Iraq per ragioni di salute supera i 6mila. Gli attacchi aumentano di mese in mese e la media giornaliera dei caduti sale, invece di diminuire. E a fare da cuscino tra occupanti e occupati ci sono sempre meno organizzazioni umanitarie. La Casa bianca minimizza la strage di domenica. E anche i mass-media americani non si scompongono più di tanto, come fosse una fatalità data per scontata. È sempre più evidente, scrive Marco D'Eramo sul Manifesto, che negli Stati Uniti nessuno sa più come uscire dalla trappola irachena, né la Casa Bianca, né il Pentagono, né l'opposizione pacifista


The United States Congress today gave its final approval for $87.5bn (£52bn) for military operations and aid in Iraq and Afghanistan, a day after Americans in Iraq endured their worst casualties since March.



Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato oggi lo stanziamento di 87,5 miliardi per operazioni militari e aiuti all'Iraq e all'Afganistan, un giorno dopo la peggiore perdita di uomini mai subita dal maarzo scorso.



Alle famiglie dei 135 mila soldati americani sparpagliati al fronte.



Cari amici, sono un italiano che ha visto - ancora bambino - soldati americani, inglesi, indiani, neozelandesi, marocchini combattere su queste terre dell'Italia insieme ai partigiani italiani per metter fine a una guerra che da 4 anni insanguinava l'Europa. Quando da Firenze vado a Siena ho modo di osservare all'inizio della antica via Cassiaun grande prato pieno di croci bianche che ricoprono le ossa di ragazzi americani, inglesi, indiani...Lo stesso quando da Firenze vado verso Pontassieve in direzione Arezzo, lungo l'Arno, verso Settignano, località Girone.
Ho visto con i miei occhi prigionieri neozelandesi, sudafricani marciare a due a due dalla stazioncina di Ponte a Poppi, in Casentino, provincia di Arezzo, verso il colle dei Cappuccini, in fronte al Castello meadioevale dei Conti Guidi, ho assistito al soccorso di tre piloti inglesi, abbattuti dalla contraerea tedesca, in località Lierna, vicino all'antico monastero di Camaldoli, da parte dei miei zii contadini...Ho visto un mio zio denunciato da italiani legati al regime fascista e consegnato ai tedeschi come traditore.


Oggi 16 vostri figli fanno ritorno, morti, alla loro terra. Non ci saranno croci bianche in Iraq.
Già, l'Iraq.
Voi sapete che qui in Europa ci siamo dati molto da fare per impedire l'invio dei vostri figlioli e fratelli e nipoti in questa spedizione di guerra. Non si era mai vista una mobilitazione così, da Londra a Parigi a Roma, Berlino, Atene, Amsterdam e via via. Firenze, a tutt'oggi, è piena di bandiere color arcobaleno; anche dalla finestra di casa mia la bandiera-arcobaleno continua a sventolare.
Ci sono anche 3000 soldati italiani in Iraq, mandati contro la nostra volontà, in violazione dei nostri principi costituzionali. Ci sono anche 14000 soldati d'europa.
Molti oggi sono convinti che l'invio dei vostri ragazzi in Iraq era stato deciso alcuni anni fa da un gruppo di Billionaires, come li chiama Michael Moore. Questi billionaires, appena arrivati al totale controllo del potere con l'attuale vostro Presidente, hanno cercato il casus belli, come per il Vietnam, quando navi americane spararono contro altre navi americane perché giornali e Tv racontassero di un attacco vietnamita ai vostri marinai. Sapete che ci sono ormai milioni di persone nel mondo che sono convinte che l'attacco alle torri gemelle di New York abbia avuto gli stessi mandanti? Certo è sicuro che senza l'emozione e la paura suscitata da quell'11 settembre, mai Bush, Wolfowits, Cheney, Runsfeld... sarebbero riusciti a convincere tutti voi americani, a cominciare da Powell, della necessità di questa guerra. Probabilmente pensavano anche di convincere l'Onu e il resto del mondo.
Questa guerra è una trappola; in questa trappola ci sono materialmente i vostri ragazzi e anche i nostri carabinieri. Nessuno sa più come uscirne...Bene, tocca a voi incominciare. Voi sapete molto meglio di me quello che potete fare. Ricordatevi comunque che qualsiasi vostra mossa in favore della fine di questa guerra all'Iraq, avrebbe l'adesione e l'appoggio incondizionato della seconda superpotenza che esiste al mondo, e cioè l'opinione pubblica mondiale, come l'ha definita il New York Times.
Potreste per esempio chiedere che Runsfeld, Cheney, Wolfowits, Condoleza...andassero a risiedere permanentemente a Bagdad, Bassora e Mossul,insieme ai vostri ragazzi; potreste chiedere l'invio di giornalisti e TV da voi scelti, potreste nel frattempo chiedere, perché no, l'annullamento delle ultime elezioni presidenziali, con l'aiuto di avvocati potenti e vostri amici, potreste chiedere l'impeachment del Presidente perché bugiardo, quanto e più di Nixon l'altra volta. Potreste chiedere, forse vi sembrerà strano, che il vostro governo smetta di finanziare, armare e utilizzare Israele come sorgente perenne di violenza e destabilizzazione in quell'area del mondo, lasciando l'incombenza della pacificazione all'Onu o ad un arbitrato ristretto, ma neutro.
L'alternativa è l'assassinio di altri vostri ragazzi, il coinvolgimento dei nostri, lo stanziamento di altri billions di dollari, che avverrà con certezza dopo il prossimo nuovo assassinio,e così via,come richiedono Wolfowitz e compagnia. Sì perché per macinare i grani duri della guerra occorrono macine giganti, armi intelligenti, bombe perfezionate, robot e alieni... Non solo: per risollevare l'economia mondiale che permetta a tutti noi di comprare scarpe da ginnastica a prezzi stracciati, occorre finanziare l'apparato militar industriale. Ma i mulini che mandano avanti questo apparato sono mossi non con l'acqua dei canali, ma con il sangue degli uomini. Siamo dentro un film horror, una discesa nel Maelström di B.Allan Poe.


Abbandoniamo la barca dei coups, killings, dirty tricks ...attacchiamoci al barile della solidarietà tra i popoli.


Allora forza e coraggio, don't curse the darkness, light a candle and will follow a big fire.



Questo messaggio, chiuso nella bottiglia del mio post, lo butto nel grande oceano dell' Wide Web.
Hallo. coraggio.
F.to Capellibianchi.



martedì 4 novembre 2003


 


Confronti


Un quadretto con questa "sura" era stato posto accanto al crocefisso nell'aula di Ofena, su richiesta di un genitore, in accordo con le maestre. Il dirigente scolastico, non digerente, l'aveva fatto togliere il giorno dopo. Da qui il ricorso al giudice e la tempesta mediatica che ne è seguita.


Sura CXII (Col disegno la trovi qui)


Al-Ikhlâs (Il Puro Monoteismo)


Pre-Eg. N°22. Di 4 versetti. Il nome deriva dal contenuto della sura.


In nome di Allah, il Compassionevole, il Misericordioso.


1 Di': " Egli Allah è Unico,


2 Allah è l'Assoluto.


3 Non ha generato, non è stato generato


4 e nessuno è eguale a Lui.

 


Sondaggi


Forza Europa


 

domenica 2 novembre 2003

Portafoglio smarrito e restituito


Graziano Bernardini
Non mi era ancora capitato di perdere il portafoglio. E’ successo il 27 ottobre 2003 in Via Vittorio Veneto, ad Arezzo, a due passi dalla antica chiesetta di S.Antonio Abate, quella delle candele e delle speranze che vanno in fumo (post dell’11 ottobre). Contenuto: 4 biglietti da 50 euro, altri di taglie più piccole, due assegni non compilati, bancomat, tessera Coop e via dicendo, con un provvidenziale bigliettino da visita fatto a mano, con questo PC, comprensivo del numero del cellulare. In viaggio per Rapolano Terme ( pacchetto Coop “terme e coccole” per l’week end). Da anni non tengo nel portafoglio la patente e i documenti di riconoscimento. Arrivare in albergo, pregustare le piscine calde delle Terme Antica Querciolaia, esser moderatamente su di giri, leggere sul telefonino “chiamata senza risposta”, non accorgersi dello smarrimento in quanto l’albergo era prepagato e non uso giocherellare col borsellino; seconda chiamata e sentirsi dire:
 “lei ha perso il portafoglio”. 
Frugarsi in tasca,
 “è vero”, 
“guardi che ce l’ho io, come posso fare per renderglielo”, 
“ dove si trova”, 
“sono di Arezzo”, 
“lo può portare alla Pensione Petrarca accanto alla chiesetta di S.Antonio Abate”, 
“abito qui a due passi”, 
“scusi come si chiama” 
“Graziano Bernardini”.

Comunque l’avevo scritto più in basso, in un post del 10 settembre u.s. (Siamo tanti, siamo la maggioranza, come mai siamo stati. Guardiamo il male negli occhi senza paura, coscienti della imbattibile superiorità del bene).
Noi, in fondo,  siamo - dobbiamo essere -  uomini-animali socievoli, coinvolti in un impegno di solidarietà con il resto dei viventi.

Graziano Bernardini, questo aretino che io non conosco,  ha illuminato un giorno della mia vita.
Il mondo vero è questo; la spinta positiva è di gran lunga superiore a quella negativa. 

Non so se Graziano Bernardini ha piacere di questa pubblicazione, ma non la vedrà. Non credo proprio che bazzichi tra i nostri post. Comunque Graziano vale Gino, Massimo, Simone, Mariella, Carlo,Franco, Pinuccia, Luigi, Antonella, Lucia, Paola, Stefano, la piccola Anna. Graziano è, nel mondo virtuale, tutti noi blogghisti, Graziano è, nel mondo reale, la stragrande maggioranza degli esseri viventi. 
In alto i cuori.


sabato 1 novembre 2003


 


L’età libera


 



Così viene chiamata a Firenze la terza età, quella dei pensionati. E’ un bel nome.


Potete averne conferma frugando nel sito del Comune di Firenze.



E’ una bella età, Barbabianca riconferma.


Come tutti gli anni l’Università dell’Età Libera apre le iscrizioni al nuovo Anno accademico. Si realizzano i sogni della giovinezza: andare a scuola quando ci pare, scegliere materia e prof., niente esami, spesa modica, alta qualificazione degli insegnanti. Le materie sono raggruppate per aree: area biomedica, area scientifica, studi sociali, area tecnologica, umanistica, artistica, musicale, economia e costume. E poi i laboratori: arti grafiche e arti minori, discipline pittoriche e modellato, arte floreale, spettacolo, informatica, lezioni al museo. E poi, extra, circoli di studio autocreati e autogestiti, percorsi all’aria aperta, visite guidate.


I prezzi: 130 euro per 80 ore;


80 euro per 40 ore.


E così Barbabianca, con 80 euro, seguirà i seguenti brevi corsi(10 ore ciascuno):


Fellini e la collaborazione con Flaiano; la soddisfazione di ritrovare il prof. Sandro Bernardi che sul cinema sa tutto e te lo sa trasmettere;


le donne filosofe ( a scuola si dava più importanza alle 7 coalizioni contro Napoleone);


Itinerari decameroniani ( a scuola sapevamo tutto dei Promessi Sposi);


Teatro comico italiano del ‘900 (Da Petrolini a Totò, compresi Paolo Poli e Dario Fo): castigat ridendo mores.


Mi son perso musica, astronomia, pittura…


Insomma, cari giovani, andare a scuola con la stessa levità d’animo di Pinocchio che entra nel paese dei balocchi è una grande esperienza. Per voi è inimmaginabile. Vale la pena di vivere, vivere a lungo: più attenti sui motorini, guidate tranquilli, fumate meno, non mangiate McDonald, non fatevi ossessionare dalle ubbie sessuali si santa madre chiesa, difendetevi dalla pornografia mediatica; per esempio, ragazzi, non preoccupatevi di allungare e allargare il pène; vi darebbe solo péne. Lo sapete che ho dovuto cambiare email perché completamente intasata dagli invii porno? L’America fa sempre le cose in grande. Piuttosto usate il preservativo quando occorre, la spirale dopo il secondo figlio, rispettate il papa, ma non ascoltatelo: sul piano dei rapporti affettivi la casta sacerdotale insediatasi per autodesignazione ormai da troppi anni (secoli) in Vaticano sa dir solo pie banalità e sante trivialità. L’ultima riguarda la mancata indulgenza-abbuono di 3 anni per le coppie separate che chiedono il divorzio. Vergogna. Non per la casta, ma per i nostri rappresentanti eletti in Parlamento, ridotti a far inchini e spegner moccoli per mantenere la società civile nella giusta penombra un po’ oscurantista. Ma vedo che sto abusando della piccola platea virtuale che mi concede Splinder.


Dimenticavo: non dimenticate di sostenere genitori e nonni nelle prossime battaglie per mantenere il servizio sanitario pubblico: vogliono privatizzarlo, come in America. Sarà dura, ma ce la dovremo fare: per vantaggio nostro e per rispetto di coloro che, prima di noi, hanno sudato lacrime e sangue per queste conquiste sociali.


Così, per non cambiare, proseguo raccontando come la mattina del 27 ottobre,dopo aver preso il numero di attesa per l’iscrizione ai corsi, ho occupato lo spazio di tempo, per dare un’altra occhiata alla chiesa incorporata nell’edificio ora comunale, un tempo, monastero. E’ la chiesa di S.Maria Maggiore, a metà di Via Cerretani (Paola mi dice che è una corruzione di ciarlatani), tra S.Maria Novella e il Duomo.


Divertitevi, passando, a osservare in alto- molto in alto- sulla parete esterna che dà sulla via una faccia di donna incastrata lì non si sa da chi né perché: dice la guida che è di epoca tardo romana ed è soprannominata Berta: già, quando lei filava non c’erano chiese cristiane. E ora è lì, convertita per forza come i Sàssoni con Carlomagno. Entro e constato quanto scrive la guida: L'interno è diviso in tre navate i cui pilastri a sezione quadrata sostengono archi ogivali.


Mi colpisce la netta tripartizione: la navata destra coperta interamente di impalcature per restauri (tutta Firenze di questi tempi è in restauro), la navata centrale, alta e libera, come vuota, la navata sinistra piena di stucchi barocchi, di altari rinascimento, di nicchie, statue, dipinti. C’è tutto il disordine della storia passata lì dentro e nei dintorni, dal X (decimo!) secolo a oggi. I luoghi vissuti hanno sempre un grande fascino per me: mi perdo nei ricordi. Le nozioni scolastiche lì sono vita vissuta: amori, speranze, paure, disperazioni, peste, fame, guerra, liberazione, scampo, impregnano quelle pietre, danno sostanza a quelle immagini.


Ma il mio pensiero viene sorpreso un’altra volta dalle candele. Sarà perché la navata destra è occupata dalle impalcature, sta di fatto che la sinistra è tutta un brulichio di luci, che spiccano tanto più per il fatto che la chiesa, ormai affogata nella città, è pressoché priva di finestre. Ancora una volta passo dalla storia alla cronaca: mi metto a contare per voi le candele, con una novità: le candele sono rimpiazzate dai lumini, eccetto quelle davanti alla statua della Madonna con il bambino che mostra il cuore: lì ci sono candele senza fumo. Non le conoscevo, è vero che non fumano. I lumini sono di 2 prezzi: Padre Pio, 30 lumini accesi da euro 0,50; Cristo deposto dalla croce, uguale a Padre Pio: 30 per 0,50; Madonna in trionfo tra gli angeli: 24 da 0,30 euro: grande crocifisso: 20 ceri da 0,30; una statua di santa: 7 lumini da 0,50 euro.


Ma non avrei scritto tutto questo se non avessi visto, su un leggio, in grande evidenza, questo cartello, stampato stampatello dal parroco, a grandi lettere:



IO SO PREGAR POCO


NON SO COSA DIRE


NON HO MOLTO TEMPO.


E ALLORA?


ECCO OFFRO QUESTO LUMINO.


UN PO’ DI ME


CHE LASCIO DAVANTI A TE.


QUESTA FIAMMA CHE BRILLA


SIGNIFICA LA PREGHIERA CHE CONTINUA


MENTRE IO ME NE VADO.


 



Sul tavolino davanti all’entrata il


CCP n. 12352563, intestato a Parrocchia S.Maria Maggiore, Firenze.


Sante ambiguità ecclesiastiche. 


Penso ai cilindri di preghiera dei monasteri tibetani. Chi è più veloce? Già, ho il numero 34; debbo correre per non perdere il turno e con quello i 4 corsi su Fellini, le donne filosofe, il Decamerone, il teatro comico. Preso dall'ansia, mi dimentico di accendere la candela (o il lumino?). Ma la candela senza fumo piacerà ai santi?