mercoledì 27 febbraio 2008

Una stalla di conigli

 


Caro Magris,

con grande dispiacere leggo il tuo articolo "Gli sbagliati" . Sono molto addolorato non solo che tu l'abbia scritto, ma soprattutto che tu pensi in questo modo.

Mettere al mondo un figlio ha un senso solo se questo figlio è voluto, coscientemente e liberamente dai due genitori. Se no è un atto animalesco e criminoso. Un essere umano diventa tale non per il casuale verificarsi di certe condizioni biologiche, ma per un atto di volontà e d'amore da parte degli altri. Se no, l'umanità diventa - come in larga parte già è - una stalla di conigli. Ma non si tratta più della stalla «agreste», ma d'un allevamento «in batteria» nelle condizioni d'artificialità in cui vive a luce artificiale e con mangime chimico.

Solo chi - uomo e donna - è convinto al cento per cento d'avere la possibilità morale e materiale non solo d'allevare un figlio ma d'accoglierlo come una presenza benvenuta e amata, ha il diritto di procreare; se no, deve per prima cosa far tutto il possibile per non concepire e se concepisce (dato che il margine d'imprevedibilità continua a essere alto) abortire non è soltanto una triste necessità, ma una decisione altamente morale da prendere in piena libertà di coscienza. Non capisco come tu possa associare l'aborto a un'idea d'edonismo o di vita allegra. L'aborto è «una» cosa spaventosa «...».

Nell'aborto chi viene massacrato, fisicamente e moralmente, è la donna; anche per un uomo cosciente ogni aborto è una prova morale che lascia il segno, ma certo qui la sorte della donna è in tali sproporzionate condizioni di disfavore in confronto a quella dell'uomo, che ogni uomo prima di parlare di queste cose deve mordersi la lingua tre volte. Nel momento in cui si cerca di rendere meno barbara una situazione che per la donna è veramente spaventosa, un intellettuale «impiega» la sua autorità perché la donna sia mantenuta in questo inferno. Sei un bell'incosciente, a dir poco, lascia che te lo dica. Non riderei tanto delle «misure igienico-profilattiche»; certo, a te un raschiamento all'utero non te lo faranno mai. Ma vorrei vederti se t'obbligassero a essere operato nella sporcizia e senza poter ricorrere agli ospedali, pena la galera. Il tuo vitalismo dell'«integrità del vivere» è per lo meno fatuo. Che queste cose le dica Pasolini, non mi meraviglia. Di te credevo che sapessi che cosa costa e che responsabilità è il far vivere delle altre vite.

Mi dispiace che una divergenza così radicale su questioni morali fondamentali venga a interrompere la nostra amicizia.

Parigi 3/8 febbraio 1975

Italo Calvino 


Trovata qui 

Sapia

Sapia di Toni Comello



clicca sulla foto per ingrandirla

Letizia Sacco nella parte di Sapia (al Circolo Arci di Via Maccari 27-02-08)




MERCOLEDI 27 FEBBRAIO ORE 21 - CIRCOLO ARCI ISOLOTTO -Via Maccari 104 -


PASSO D'ARNO  CENTRO INTERNAZIONALE DANTESCO


IN COLLABORAZIONE CON IL TREBBO Presenta


"SAPIA" personaggio ‘cucito'


ESPLORAZIONE DANTESCA

SUL CANTO XIII° DEL PURGATORIO


Sapìa Salvani Saracini è una donna divorata da un'ambizione impotente,

che ha il nome di invidia. invidia che genera odio. l'ambizione potente

è invece quella di Provenzano Salvani. nipote di Sapìa. sono tutti due

in Purgatorio. opere buone e preghiere d'altrui, hanno ottenuto loro la

clemenza di Dio. Provenzano cammina muto, da 31 anni, sotto un macigno

che gli “doma la cervice superba”. Sapìa, da 25, ‘cucita' le palpebre,

rammenda, cieca, la vita “ria”, nella cornice subito sopra, tra i lividi

invidiosi. Un fatto. ma, come sempre in Dante, s'allarga: Sapìa è anche

una città, Siena, “vana” decerebrata, che vuole la morte di un figlio,

Provenzano, il superbo.

E in parallelo, Firenze, la “città partita”, che vuole (due volte: 1302,

1315) la morte di Dante, il superbo, il suo figlio maggiore. così tutto,

in Dante, si fa storia società impegno morale, meditazione sulle vicende

degli uomini. mai evasione, ma presenza totale, “a viso aperto”: di

mente e di cuore.


A CURA DI TONI COMELLO CON:

Francesco Bellone, Giancarlo Monticelli, Angelo Rea, Letizia Sacco


Giunti alla sommità della gradinata, Dante e Virgilio si trovano nel secondo girone, ove si espia la colpa dell’invidia.


Esso è di circonferenza inferiore rispetto al primo e non vi compaiono né bassorilievi né disegni.


Al termine dell’invocazione di Virgilio al sole, i due poeti vedono venirsi incontro volando alcuni spiriti che, senza fermarsi, pronunciano, ciascuno, frasi diverse.


Il primo allude all’episodio delle nozze di Cana, il secondo si presenta come Oreste, un terzo infine parafrasa un versetto di Matteo: sono, secondo la spiegazione di Virgilio, in quanto esempi di umiltà, moniti contro il peccato dell’invidia.

 


 

Sedute lungo la parete rocciosa, Dante vede poi delle anime coperte di mantelli di panno ruvido e dello stesso colore livido della pietra, l’una appoggiata all’altra e tutte alla roccia, simili ai ciechi seduti vicino alle chiese a chiedere l’elemosina.


Esse hanno inoltre le palpebre cucite con un fil di ferro. Il poeta, commosso da quella vista, si rivolge agli espiandi chiedendo se tra loro vi sia qualche italiano.


Una gli risponde e comincia così il dialogo tra il poeta e la senese Sapia, zia di Provenzano Salvani e ascesa in Purgatorio grazie alle preghiere del francescano Pier Pettinaio: il canto si chiude con una profezia di quello spirito circa alcune fallimentari iniziative intraprese dalla sua città.

 

SAPIA


Sapia era una nobile Senese che viveva in via Montanini, a Siena.

Aveva gli occhi e i capelli castani, una carnagione rosea, un naso a patata, una bocca piccola,di statura non era molto alta ed era snella.

Sapia provava invidia per la felicità degli altri e infatti nella "Divina Commedia" fu messa nel purgatorio, nel girone degli invidiosi, dal poeta Dante Alighieri.

Mentre si svolgeva la battaglia di Colle fra i Senesi e i Fiorentini Sapia salì su una torre e pregò che i Senesi perdessero, infatti fu così.

Nel purgatorio, Sapia incontrò Dante e gli disse che aveva usato la sua intelligenza nel modo sbagliato. Sapia venne cacciata da Siena ma grazie alle preghiere di un uomo buono riuscì a salvare la sua anima. 

La battaglia di Colle

La tradizione narra che i nomi di Guelfi e Ghibellini (in tedesco, Welfen und Waiblinger) ebbero origine in Germania nella prima metà del XII secolo e sembra che i due nomi furono i gridi di battaglia in uso tra i sostenitori della Casa di Baviera e della Casa dei duchi di Svevia (Hohenstaufen) dopo la morte dell'Imperatore Enrico V (1125), che non lasciò eredi diretti.

Molto probabilmente però l'uso di tali denominazioni in un'accezione più squisitamente politica sorse qualche anno più tardi, quando cioè i due partiti in lotta per la successione al trono, vennero a contrapporsi come rappresentanti di due indirizzi politici antitetici.

 

Canto XIII del Purgatorio 


PS. Sarà una grande emozione nel ricordo di Toni Comello. Io naturalmente ci sarò.


PS 2 - E' stato un bello spettacolo, molto adatto per le scuole. Didattico, semplice, coinvolgente. Cercherò di farlo portare in Casentino, al castello di Poppi.

Fiera del libro 2008 (8)

Perché non parteciperò alla fiera del libro di Torino 2008




Tariq Ali


Una cosa è sostenere il diritto di esistenza di Israele, cosa che ho sempre fatto. Ma da questo estrapolare che tale diritto a esistere significhi che Israele ha un assegno in bianco per fare ciò che vuole a coloro che ha espulso e a coloro che tratta come Untermenschen (termine nazista utilizzato per descrivere "persone inferiori") è inaccettabile.


... spesso mi viene chiesto se non sarebbe possibile riproporre un periodo aureo come quello andaluso e siculo quando tre culture convissero per lungo tempo. La mia risposta è la stessa: oggi il solo posto dove questo possa verificarsi è Israele/Palestina.


Leggi l'articolo

Scrittore, giornalista e regista, Tariq Ali è nato a Lahore, in Pakistan, nel 1943. Ha studiato ad Oxford, dove ha iniziato l’attività politica nel movimento contro la guerra del Vietnam. Negli anni Ottanta è stato proprietario di una piccola casa di produzione televisiva, la Bandung, che trasmetteva programmi per Channel 4, in Gran Bretagna. Giornalista della BBC Radio, collabora con importanti testate giornalistiche tra cui, «The Guardian» e «The London Review of Books». È direttore editoriale della casa editrice londinese Verso ed è redattore della «New Left Review». Nonostante abbia pubblicato il suo primo romanzo nel 1990, Redemption, una satira politica ambientata nell’Europa contemporanea e da allora ne abbia pubblicati altri tre di narrativa, Ali è conosciuto soprattutto per il suo contributo alla New Left e per le sue opere di saggistica, tra le quali Lo scontro dei fondamentalismi e Bush in Babilonia, editi entrambi in Italia da Fazi Editore. Tra le sue opere di narrativa in Italia è stato pubblicato di recente Un sultano a Palermo. Altri suoi romanzi sono, Shadows of the Pomegranate Tree (1992), The Book of Saladin (1998), The Stone Woman (2000).


Ma nulla vieta che i suoi libri siano esposti allo stand di Georgiamada.

martedì 26 febbraio 2008

Fiera del libro 2008 (7)

 


Uno stand da visitare


alla fiera del libro di Torino. E' ancora in via di allestimento, ma puoi già dare un'occhiata. E anche una mano...

domenica 24 febbraio 2008

Tra vent'anni




* I computer di tutti i giorni raggiungeranno le capacità dell'intelligenza umana entro 20 anni.



* Avremo l'opzione di installare piccoli robot nei nostri cervelli, per incrementare la nostra intelligenza.



* Ogni parte del nostro corpo potrà avere un equivalente artificiale per consentirci di vivere più a lungo.



* La realtà virtuale sarà competitiva con la realtà ordinaria come un'alternativa percorribile.


MindPractice Virtual Reality Is Reality


Scritto da Granieri.



Tra vent'anni i primi 3 punti. Il quarto l'hanno già realizzato e l'11 settembre è la grande opera prima. Venuta a coronamento di mille provini. E' tuttora in atto. Non se ne conosce ancora la conclusione.

sabato 23 febbraio 2008

Go home, please.



In queste settimane alcune donne e uomini del Presidio Permanente sono state raggiunte/i da avviso di garanzia per le azioni svolte contro la realizzazione della nuova base Usa a Vicenza; dopo la fiaccolata del 14 febbraio e il presidio davanti alla Procura della mattina sucessiva, il Presidio lancia l'"operazione 1000 firme" con l'obiettivo di raccogliere, in una sola giornata - sabato 23 febbraio - almeno mille firme in calce al testo di seguito riportato; un modo per dire che siamo tutti colpevoli di amare Vicenza e che intendiamo continuare il nostro percorso di opposizione alla nuova installazione militare fino al giorno in cui non avremo raggiunto il nostro obiettivo: impedirne la realizzazione.


Ho mandato la mia firma.

giovedì 21 febbraio 2008

Fiera del libro 2008 (6)

Sahar Khalifah

 Potete ascoltare QUI la puntata di Fahrenheit dedicata all'ultimo libro, Una primavera di fuoco, della scrittrice palestinese Sahar Khalifah.


Trascritto da Georgiamada.  Il suo tag "controfiera": Consiglio a chi legge, ringrazio chi scrive.

Zanussi di Firenze

 









Electrolux Zanussi Italia SPA


www.zanussi.com


Via Meucci Antonio, 1

50018 Scandicci (FI)

055 7221139




"Caro Beppe,

siamo 450 ragazzi della ditta Zanussi di Firenze, come sai il lavoro dei frigoriferi in Cina viene pagato meno. Se noi lo facciamo per dieci loro lo fanno per cinque e per questo ci vogliono chiudere la ditta. Pensa 450 famiglie con mutui da pagare e figli a carico e ci chiudono la ditta. Beppe, io penso che se vieni a Scandicci non ti fanno entrare dentro, però se ci avverti prima se vuoi ti scrivo il nome del mio sindacalista della CGIL, almeno se tu dovessi venire gli dici che sei Beppe Grillo, ma digli che sei quello vero sennò non ci crede. Volevamo fare una marcia sotto al governo a Roma, se vieni anche tu con noi ne saremo felicissimi.Io ti scrivo perchè lavoro lì da cinque anni, ma ci sono ragazzi che hanno superato i 40 anni che non sanno più dove andare .BEPPE ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO SEI LA NOSTRA ULTIMA SPERANZA PER FAVORE NON CI FARE CHIUDERE A COSTO DI FARE UNO SPETTACOLO DAVANTI ALLA ZANUSSI PER NOI CI SI METTE DACCORDO E TI SI FA MONTARE UN PALCO. SE CI SONO I SOLDI SENNO FAI SUL PIANO STRADA O SU UNA MACCHINA.Se vieni in portineria prima, noi veniamo subito io come operaio e un delegato sindacale. Comunque se sanno che ci sei te si ferma tutta la fabbrica."
Simone


Pubblico la lettera di Simone, un licenziato che credo ricada nel caso numero 4. Farò un salto a Firenze per capire meglio.

Beppe Grillo (blog di oggi)


PS. I politici sono impegnati a fare i programmi e gli accordi, i media stanno passando al setaccio le pie giornaliere, semprelestesse,  banalità e le sante giornaliere semprelestesse trivialità della curia romana, con gli inviati di giornali e TV impegnati ad inseguire il giro in tandem di Hillary e Obama...

Le parrocchie rosse che qui a Firenze intervennero per le crisi delle grandi fabbriche tipo Pignone, Galileo, Stice, Rangoni...sono oggi tutte a norma: bianche e gialle come la bandiera vaticana.  Per tutti ci sarà la Charitas. Per i raccomandati l'opus dei, cl, santegidio..

(Sto estremizzando un po').
  Speriamo che anche Simone stia estremizzando. Fa impressione sentirlo dire
Beppe, sei la nostra ultima speranza per favore non ci fare chiudere.

Siamo davvero su una nave senza nocchiero in gran tempesta?


Stanotte l'eclissi di luna è stato eclissato dalle nuvole. Dalla mia finestra entra luce filtrata da nubi bianche, sono le 11,10.  Buona giornata.

martedì 19 febbraio 2008

Eclisse di luna



Notte tra il 20 e il 21 febbraio - Clicca sulla foto per vedere lo schema geometrico.


fasi dell'eclisse del 21 Febbraio (notte del 20!):


Inizio Eclisse di Penombra - 01:34 am

Inizio Eclisse - 02:42 am

Inizio Totalità - 04:00 am

Massimo dell'Eclisse - 04:26 am

Fine Totalità - 04:51 am

Fine Eclisse - 06:09 am

Fine Eclisse di Penombra - 07:17 am


Lo staff Skylive.

www.skylive.it

Tranvia di Firenze


Il Sì (=NO) prevale di stretta misura nel referendum di domenica.  Leggi qui i dati. Hanno votato 4 elettori su 10. Il Barba ha votato NO (=SI). Anche questa volta mi son trovato tra la minoranza. Che sia un destino? La maggioranza è sempre a fare shopping. Non è un buon segno...Ma anche la mania dei referendum...

lunedì 18 febbraio 2008

Slava's Show

Slava Polunin







Domenica 17 febbraio al teatro Verdi di Via Ghibellina.

Spettacolo "non indicato ai bambini di età inferiore agli 8 anni", diceva la guida.

Le belle favole di Slava Polunin.




Guardalo qui, da Mosca

(Clicca sulla figura qui sotto)


 



 Tre foto mie.




domenica 17 febbraio 2008

Giordano Bruno


Anno Santo 1600, 8 febbraio: Giordano Bruno è condannato al rogo come eretico impenitente e ostinato ed espulso dalla Chiesa; le sue opere vengono bruciate sulla scalinata di Piazza San Pietro e inserite nel "Indice dei libri proibiti". Viene quindi consegnato al braccio secolare che esegue materialmente le sentenze del Sant'Uffizio (Ecclesia abhorret a sanguine).

All'alba di giovedì 17 febbraio 1600 lascia la prigione di Tor di Nona, viene condotto in processione tra una folla vociante fino a piazza di Campo de' Fiori. Indossa il sanbenito, un saio penitenziale, ha una mordacchia che gli impedisce di parlare (come dice un avviso: "Per le brutissime parole che diceva") ed è accompagnato dalle litanie dei frati.


Non bisogna pensare che un convento fosse esclusivamente un'oasi di pace e di meditazione di spiriti eletti: soltanto dal 1567 al 1570, nei confronti dei frati di San Domenico Maggiore furono emesse diciotto sentenze di condanna per scandali sessuali, furti e perfino omicidi: non deve pertanto stupire il disprezzo che Bruno ostentò sempre nei confronti dei frati, ai quali rimproverò in particolare la mancanza di cultura; e non solo: egli fece protagonista della sua commedia Candelaio proprio un suo confratello, un fra' Bonifacio da Napoli, candelaio, ossia sodomita. Tuttavia, la possibilità di formarsi un'ampia cultura non mancava certo nel convento di san Domenico Maggiore, famoso per la ricchezza della sua biblioteca ma dove, come negli altri conventi, erano vietati i libri di Erasmo da Rotterdam che però Bruno si procurò in parte, leggendoli di nascosto. L'esperienza conventuale di Bruno fu in ogni caso decisiva: vi poté fare i suoi studi, formare la sua cultura leggendo di tutto: di Aristotele e di Tommaso d'Aquino, di san Gerolamo e di san Giovanni Crisostomo, di Marsilio Ficino, di Raimondo Lullo e di Nicola Cusano.


http://it.wikipedia.org/wiki/Giordano_Bruno

Unità Day











Stampa non rassegnata


Unità Day









di Federico Orlando e Giuseppe Giulietti

Chiunque abbia a cuore i valori dell'art.21 della Costituzione non può non aderire con entusiasmo all'Unità-Day. In questi anni questo giornale, le sue direzioni la sua redazione e i lavoratori tutti, non hanno mai disertato, ogni qualvolta  gli intolleranti, i violenti e i censori hanno tentato di oscurare qualcuno o qualcosa. Siamo sicuri che questo patrimonio non sarà mai svenduto e che nuovi proprietari (se e quando arriveranno) saranno donne e uomini che vorranno manifestare la loro condivisione ed il loro amore per la storia e per la funzione civile svolta dall'Unità. (Per informazioni sulla giornata www.unita.it)


 





Cacciato da vivo oltraggiato da morto









di Giuseppe Giulietti

Il Berlusconi che insulta Enzo Biagi anche da morto appare sempre più come un anziano politico incapace di superare vecchi odi e rancori. Biagi fu cacciato da vivo con l'editto bulgaro, ora è stato oltraggiato anche da morto, alla faccia di quella pietas cristiana sempre sbandierata dal medesimo Berlusconi in ogni campagna elettorale... Siamo convinti che Enzo da lassù guarderà con la consuetà eleganza ed ironia a questa ennesima caduta di stile di Berlusconi. Da quaggiù noi chiediamo la Rai provveda a dare la parola ai familiari possano replicare e raccontare esattamente come andarono le cose...





Da http://www.articolo21.info/

Falso in bilancio

Tutti i giorni almeno una


Caro cliente,

  

La Password del suo conto e stata inserita incorretta piu di tre volte. 

Per proteggere suo conto abbiamo sospeso il acceso.  

Per recuperare il acceso prego di entrare e completare la pagina di attivazione.    



Grazie ancora per aver scelto i servizi online di UniCredit Banca di Roma. 

Servizio Clienti © UniCredit Banca di Roma  



Possibile che non sia possibile bandire queste bande di banditi?


Che rientri fra i reati derubricati?

giovedì 14 febbraio 2008

Lettera del capo indiano Seattle


Lettera del capo indiano Seattle al presidente Usa Franklin Pierce

Nel 1854 il "Grande Bianco" di Washington (il presidente degli Stati Uniti) si offri' di acquistare una parte del territorio indiano e promise di istituirvi una "riserva" per il popolo indiano. Ecco la risposta del "capo Seattle", considerata ancora oggi la piu' bella, la piu' profonda dichiarazione mai fatta sull'ambiente.

  

"Come potete acquistare o vendere il cielo, il calore della terra? L'idea ci sembra strana. Se noi non possediamo la freschezza dell'aria, lo scintillio dell'acqua sotto il sole come e' che voi potete acquistarli? Ogni parco di questa terra e' sacro per il mio popolo. Ogni lucente ago di pino, ogni riva sabbiosa, ogni lembo di bruma dei boschi ombrosi, ogni radura ogni ronzio di insetti e' sacro nel ricordo e nell'esperienza del mio popolo. La linfa che cola negli alberi porta con se' il ricordo

dell'uomo rosso. Noi siamo una parte della terra, e la terra fa parte di noi. I fiori profumati sono i nostri fratelli, il cavallo, la grande aquila sono i nostri fratelli, la cresta rocciosa, il verde dei prati, il calore dei pony e l'uomo appartengono tutti alla stessa famiglia. Quest'acqua scintillante che scorre nei torrenti e nei fiumi non e' solamente acqua, per noi e' qualcosa di immensamente significativo: e' il sangue dei nostri padri.

I fiumi sono nostri fratelli, ci dissetano quando abbiamo sete. I fiumi sostengono le nostre canoe, sfamano i nostri figli. Se vi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordarvi, e insegnarlo ai vostri figli, che i fiumi sono i nostri e i vostri fratelli e dovrete dimostrare per fiumi lo stesso affetto che dimostrerete ad un fratello. Sappiamo che l'uomo bianco non comprende i nostri costumi. Per lui una parte di terra e' uguale all'altra, perche' e' come uno straniero che arriva di notte e alloggia nel posto che piu' gli conviene. La terra non e' suo fratello, anzi e' suo nemico e quando l'ha conquistata va oltre, piu' lontano.

Tratta sua madre, la terra, e suo fratello, il cielo, come se fossero semplicemente delle cose da acquistare, prendere e vendere come si fa con i montoni o con le pietre preziose. Il suo appetito divorera' tutta la terra e a lui non restera' che il deserto.

Non esiste un posto accessibile nelle citta' dell'uomo bianco. Non esiste un posto per vedere le foglie e i fiori sbocciare in primavera, o ascoltare il fruscio delle ali di un insetto. Ma forse e' perche' io sono un selvaggio e non posso capire. Il baccano sembra insultare le orecchie. E quale interesse puo' avere l'uomo a vivere senza ascoltare il rumore delle capre che succhiano l'erba o il chiacchierio delle rane, la notte, attorno ad uno stagno?

Io sono un uomo rosso e non capisco. L'indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza la faccia dello stagno, e preferisce l'odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne. L'aria e' preziosa per l'uomo rosso, giacche' tutte le cose respirano con la stessa aria: le bestie, gli alberi, gli uomini tutti respirano la stesa aria. L'uomo bianco non sembra far caso all'aria che respira. Come un uomo che impiega parecchi giorni a morire resta insensibile alle punture. Ma se noi vendiamo le nostre terre, voi dovrete ricordare che l'aria per noi e' preziosa, che l'aria divide il

suo spirito con tutti quelli che fa vivere.

Il vento che ha dato il primo alito al Nostro Grande Padre e' lo stesso che ha raccolto il suo ultimo respiro. E se noi vi vendiamo le nostre terre voi dovrete guardarle in modo diverso, tenerle per sacre e considerarle un posto in cui anche l'uomo bianco possa andare a gustare il vento reso dolce dai fiori del prato. Considereremo l'offerta di acquistare le nostre terre.

Ma se decidiamo di accettare la proposta io porro' una condizione: l'uomo bianco dovra' rispettare le bestie che vivono su questa terra come se fossero suoi fratelli. Che cos'e' l'uomo senza le bestie?

Se tutte le bestie sparissero, l'uomo morirebbe di una grande solitudine nello spirito. Poiche' cio' che accade alle bestie prima o poi accade anche all' uomo. Tutte le cose sono legate tra loro. Dovrete insegnare ai vostri figli che il suolo che essi calpestano e' fatto dalle ceneri dei nostri padri. Affinche' i vostri figli rispettino questa terra, dite loro che essa e' arricchita dalle vite della nostra gente. Insegnate ai vostri figli quello che noi abbiamo insegnato ai nostri: la terra e' la madre di tutti

noi. Tutto cio' che di buono arriva dalla terra arriva anche ai figli della terra. Se gli uomini sputano sulla terra, sputano su se stessi. Noi almeno sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, bensi' e' l'uomo che appartiene alla terra. Questo noi lo sappiamo. Tutte le cose sono legate fra loro come il sangue che unisce i membri della stessa famiglia. Tutte le cose sono legate fra loro. Tutto cio' che si fa per la terra lo si fa per i suoi figli. Non e' l'uomo che ha tessuto le trame della vita: egli ne e' soltanto un filo. Tutto cio' che egli fa alla trama lo fa a se stesso. C'e' una cosa che noi sappiamo e che forse l'uomo bianco scoprira' presto: il nostro Dio e' lo stesso vostro Dio. Voi forse pensate che adesso lo possedete come volete possedere le nostre terre ma non lo potete. Egli e' il Dio dell'uomo e la sua pieta' e' uguale per tutti: tanto per l'uomo bianco quanto per l'uomo rosso. Questa terra per lui e' preziosa.Nuocere alla terra è come disprezzare il suo creatore.

Anche i bianchi spariranno: forse prima di tutte le altre tribù.

Contaminate il vostro letto ed una notte vi troverete soffocati dai vostri rifiuti.

 Dov'e' finito il bosco? E' scomparso. Dov'e' finita l'aquila? E' scomparsa. E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza".

martedì 12 febbraio 2008

SAPIA



clicca sulla foto, per ricordare Toni.


"SAPIA"

personaggio ‘cucito’


ESPLORAZIONE DANTESCA

SUL CANTO XIII° DEL PURGATORIO


Sapìa Salvani Saracini è una donna divorata da un’ambizione impotente, che ha il nome di invidia. Invidia che genera odio. l’ambizione potente è invece quella di Provenzano Salvani, nipote di Sapìa. sono tutti e due in Purgatorio. Opere buone e preghiere d’altrui, hanno ottenuto loro la clemenza di Dio. Provenzano cammina muto, da 31 anni, sotto un macigno che gli “doma la cervice superba”. Sapìa, da 25, ‘cucita’ le palpebre, rammenda, cieca, la vita “ria”, nella cornice subito sopra, tra i lividi invidiosi. Un fatto. ma, come sempre in Dante, s’allarga: Sapìa è anche una città, Siena, “vana” decerebrata, che vuole la morte di un figlio, Provenzano, il superbo.

E in parallelo, Firenze, la “città partita”, che vuole (due volte: 1302, 1315) la morte di Dante, il superbo, il suo figlio maggiore. Così tutto, in Dante, si fa storia società impegno morale, meditazione sulle vicende degli uomini; mai evasione, ma presenza totale, “a viso aperto”: di mente e di cuore.


A CURA DI TONI COMELLO

CON:

Francesco Bellone, Giancarlo Monticelli, Angelo Rea, Letizia Sacco


PASSO D’ARNO (CENTRO INTERNAZIONALE DANTESCO )

IN COLLABORAZIONE CON IL TREBBO


MERCOLEDI 27 FEBBRAIO ORE 21 - CIRCOLO ARCI ISOLOTTO -Via Maccari 104 -Prenotazione telefonica presso il Circolo  055780070. Ingresso 5 euro.


Sarà una grande emozione veder Toni rivivere nelle facce di Francesco, Giancarlo, Angelo e Letizia.


Il Canto XIII del Purgatorio



 Sedute lungo la parete rocciosa, Dante vede poi delle anime coperte di mantelli di panno ruvido e dello stesso colore livido della pietra, l’una appoggiata all’altra e tutte alla roccia, simili ai ciechi seduti vicino alle chiese a chiedere l’elemosina. Esse hanno inoltre le palpebre cucite con un fil di ferro. Il poeta, commosso da quella vista, si rivolge agli espiandi chiedendo se tra loro vi sia qualche italiano. Una gli risponde e comincia così il dialogo tra il poeta e la senese Sapia, zia di Provenzano Salvani e ascesa in Purgatorio grazie alle preghiere del francescano Pier Pettinaio: il canto si chiude con una profezia di quello spirito circa alcune fallimentari iniziative intraprese dalla sua città.


Allora più che prima li occhi apersi;


guarda’mi innanzi, e vidi ombre con manti


al color de la pietra non diversi.


Di vil ciliccio mi parean coperti,


e l’un sofferia l’altro con la spalla,


60     e tutti da la ripa eran sofferti.


Così li ciechi a cui la roba falla,


stanno a’ perdoni a chieder lor bisogna,


63     e l’uno il capo sopra l’altro avvalla,


perché ’n altrui pietà tosto si pogna,


non pur per lo sonar de le parole,


66     ma per la vista che non meno agogna.


E come a li orbi non approda il sole,


così a l’ombre quivi, ond’io parlo ora,


69     luce del ciel di sé largir non vole;


ché a tutti un fil di ferro i cigli fóra


e cusce sì, come a sparvier selvaggio


72     si fa però che queto non dimora.


 


Tra l’altre vidi un’ombra ch’aspettava


in vista; e se volesse alcun dir "Come?",


102     lo mento a guisa d’orbo in sù levava.


"Spirto", diss’io, "che per salir ti dome,


se tu se’ quelli che mi rispondesti,


105     fammiti conto o per luogo o per nome".


"Io fui sanese", rispuose, "e con questi


altri rimendo qui la vita ria,


108     lagrimando a colui che sé ne presti.


Savia non fui, avvegna che Sapìa


fossi chiamata, e fui de li altrui danni


111     più lieta assai che di ventura mia.


E perché tu non creda ch’io t’inganni,


odi s’i’ fui, com’io ti dico, folle,


114     già discendendo l’arco d’i miei anni.


Eran li cittadin miei presso a Colle


in campo giunti co’ loro avversari,


117     e io pregava Iddio di quel ch’e’ volle.


Rotti fuor quivi e vòlti ne li amari


passi di fuga; e veggendo la caccia,


120     letizia presi a tutte altre dispari,


tanto ch’io volsi in sù l’ardita faccia,


gridando a Dio: "Omai più non ti temo!",


123     come fé ’l merlo per poca bonaccia.


Pace volli con Dio in su lo stremo


de la mia vita; e ancor non sarebbe


126     lo mio dover per penitenza scemo,


se ciò non fosse, ch’a memoria m’ebbe


Pier Pettinaio in sue sante orazioni,


129     a cui di me per caritate increbbe.


Ma tu chi se’, che nostre condizioni


vai dimandando, e porti li occhi sciolti,


132     sì com’io credo, e spirando ragioni?".


"Li occhi", diss’io, "mi fieno ancor qui tolti,


ma picciol tempo, ché poca è l’offesa


135     fatta per esser con invidia vòlti.


Troppa è più la paura ond’è sospesa


l’anima mia del tormento di sotto,


138     che già lo ’ncarco di là giù mi pesa".

lunedì 11 febbraio 2008

Arturo Brachetti



clicca la foto.


Visto ieri sera su DVD lo spettacolo tenuto a Parigi. Quest'anno sarà a Roma. Mi vergogno a dire che non ne sapevo niente. Sbalorditivo.  Due ore filate che ti fanno ritornare la gioia di vivere.


Domenica prossima 17 febbraio AL TEATRO VERDI

SLAVA’s SNOWSHOW






creazione e messa in scena di Slava Polunin

Quattro biglietti prenotati da mesi.

sabato 9 febbraio 2008

Fiera del libro 2008 (4)

Un altro muro apartheid








Più di duecentomila persone vivono oggi in questo territorio arido a una decina di chilometri da Tindouf, su un altopiano desertico, la Hammada, qui di giorno la temperatura può arrivare a 50 gradi, la notte scendere fino allo zero.


Una vita precaria, originata da una situazione di emergenza, che è finita negli anni col diventare stabile. Ma i Saharawi si sono adattati a queste dure condizioni solo perché credono nel ritorno allo propria terra che infine gli sarà restituita.


 Il diritto al ritorno

Il diritto al ritorno è celebrato ogni anno il 27 febbraio, nella data in cui oltre trenta anni fa fu proclamata la RASD, la Repubblica Araba Democratica Saharawi, quel giorno è diventato la vera festa nazionale di un popolo di rifugiati: la sede della celebrazioni è Tifariti a circa 400 chilometri dai campi profughi di Tindouf. Per raggiungere quell' avamposto nella sabbia si mettono in marcia a migliaia. Una carovana di centinaia di fuoristrada, il viaggio da Tindouf a tifariti dura un'intera giornata.


Per saperne di più clicca sulla prima foto.


Ammesso al concorso "Il muro più bello" della prossima Fiera del libro di Torino.


Ho ricevuto una email a firma Rolando Picchioni nella quale si precisa che la dicitura "muro più bello" fa torto a una qualità che è importantissima nei moderni concorsi miss e mister: l'intelligenza. Invito accolto. Il titolo del concorso sarà "Mister Muro Apartheid" presso la Fiera del libro di Torino 2008.


Naturalmente la firma è uno pseudonimo d'un buontempone d'ingegno che scherza con

Rolando Picchioni (Como, 21 maggio 1936) è un politico italiano, attualmente presidente della Fondazione per il libro, la musica e la cultura, che gestisce la parte culturale della Fiera internazionale del libro di Torino e altre iniziative.

giovedì 7 febbraio 2008

Falso in bilancio

Tutti i giorni almeno uno che te lo vuol mettere nel cuno

Nota la finezza di quanto ho contrassegnato in rosso.


Gentile CLIENTE,


Nell'ambito di un progetto di verifica dei data anagrafici forniti durante la sottoscrizione dei

servizi di Banca di Roma e stata riscontrata una incongruenza relativa ai dati anagrafici in

oggetto da Lei forniti all momento della sottoscrizione contrattuale.


L'inserimento dei dati alterati puo costituire motivo di interruzione del servizio secondo gli

art. 135 e 137/c da Lei accettati al momento della sottoscrizione, oltre a costituire reato

penalmente perseguibile secondo il C.P.P ar.415 del 2001 relativo alla legge contro il

riciclaggio e la transparenza dei dati forniti in auto certificazione.


Per ovviare al problema e necessaria la verifica e l'aggiornamento dei dati relativi

all'anagrafica dell'Intestatario dei servizi bancari.


Effetuare l'aggiornamento dei dati cliccando sul seguente collegamento sicuro:


Acceda al servizio Filiale via Internet »




Cordiali Saluti,


Banca di Roma


Gentile Cliente,





Il codice segreto del suo conto on-line e stato inserito incorretto piu di tre volte.

Per proteggere suo conto abbiamo sospeso il acceso.

Per recuperare il acceso prego di entrare e completare la pagina di attivazione.





Grazie ancora per aver scelto i servizi on-line di Banca di Roma.

I migliori saluti.



Servizio Clienti Banca di Roma



****************************************************************

VUOLE CONTESTARE SU UNA SPESA?



Easy Claim и il servizio che fa per lei!



****************************************************************

DOCUMENTO DI SINTESI Banca di Roma INDIVIDUALI (https://www.bancadiroma.it/f_privacy.htm)



Inviato ai sensi del Provvedimento in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi finanziari emanato il 25 luglio dalla Banca d'Italia su delibera CICR del 04/04/2003.

****************************************************************



Per favore, non risponda a questa mail: per eventuali comunicazioni, acceda al Portale Titolari (https://www.bancadiroma.it/) e ci scriva attraverso 'Lo sportello del Cliente': e' il modo piu' semplice per ottenere una rapida risposta dai nostri operatori.

Grazie della collaborazione.


Oppure:


Congratulation, winner!


Prima mi arrivavano dall'Olanda, ora la mano è passata al Regno Unito.


La prima volta la presi quasi sul serio. Poi mi ha aiutato la mia antica frequentazione del Boccaccio, Buffalmacco e Calandrino, Frate Cipolla, Ser Cepparello. Forse l'esser toscano, non so. Se ci fossi cascato avrei vergogna di raccontarlo. In effetti, se insistono tanto, ci dev'essere gente che abbocca. In base al principio che "chi inganna troverà sempre chi si lascerà ingannare" (Porcellum elettorale;  anzi no: il Principe)


Mentre scrivo suona il campanello (ore 11). Controllo mentale: no, la parrocchia si è preannunciata per domani, ore 10c, benedizione 1,2,3...fino a 194. E pace a questa casa. Più facile il postino, a quest'ora. Apro: una ragazza con foglio a protocollo. Prego, entri... "Lei ha il telefono fisso? ha mai pensato di cambiare?"


Ci sono cascato. Eppure c'era lo spioncino. Il problema è stato di non umiliare una povera schiava del porta a porta, non ho capito per conto di chi. Giel'ho anche domandato, ma non ho insistito. Mi sembrava di umiliarla.  Accento forse straniero, ma rimango in dubbio: gli slavi hanno una facilità estrema ad imparare l'accento. E se fosse una zingara mandata in giro investigativo? O una ariana mandata dai Servizi per infastidire gli italiani e convincerli a votare per chi mette al primo posto la sicurezza?


Riuscirà Beppe Grillo a convincere la Suprema Corte?


Bella Italia, amate sponde, come tutto si confonde.



Ma fuori c'è sole; il grande olmo fuori finestra  è ormai fiorito, il frassino di fronte alla terrazza è pregno di gemme che vogliono scoppiare.


E Giovanni Cherubini mi ha consegnato ieri la Presentazione al libro prossimo nascituro che si chiamerà: Ivi è Romena: Dante e il Casentino, 1289, 1302-1311. Editrice Comunità Montana del Casentino.

Fiera del libro 2008 (3)

La Sindrome di Auschwitz


 


La sindrome di Stoccolma è una condizione psicologica nella quale una persona vittima di un sequestro può manifestare sentimenti positivi (in alcuni casi anche fino all'innamoramento) nei confronti del proprio rapitore.

Viene talvolta citata anche in riferimento ad altre situazioni simili, quali le violenze sulle donne o gli abusi sui minori e tra i sopravvissuti dei campi di concentramento. (1)


Da Wikipedia



Tavola rotonda a cura della SPI Società Psicoanalitica Italiana.


Partecipa Israel Shamir. All'inizio della manifestazione viene letto un suo racconto:



LO "STATO" MENTALE


 I ripidi pendii del Wadi Keziv della Galilea occidentale sono tappezzati dalle brevi quercie locali e da ricciuti cespugli. Nelle valli, gli oleandri ed i cipressi si specchiano nelle pozze generate dalle sue cascate. Mi piace questo canyon racchiuso. Nei caldi giorni estivi, ci si puo' nascondere nelle sue profonde, intricate caverne e sguazzare nelle limpide acque fresche, aspettando un cervo e sperando di vedere una ninfa. Nei giorni piu' freddi, ci si puo' arrampicare su di un ripido sperone, chiamato Qurnain, il Corno, in arabo: da qui il nome arabo di Wadi Keziv, Wadi Qurnain. Al di sopra dello spur, il castello crociato di Monfort si innalza e scruta verso il distante Mar Mediterraneo.

 

Questo posto contiene molte memorie. I sionisti del 12esimo secolo, i Cavalieri Teutonici di Santa Maria, fortificarono il castello al di sopra dello sperone e lo chiamarono Starkenberg, il Monte della Potenza. Ne' il nome ne' la sua posizione inaccesibile furono d'aiuto: essi furono sconfitti da Saladino, il simbolo arabo del valore e della compassione, che permise loro di ripartire con armi ed onore alla volta dell'Europa orientale.


Il sentiero in pietra che conduce alla cascata e' stato descritto in maniera incantevole in Arabesque, una squisita novella dello scrittore palestinese Anton Shammas. Shammas, nato a Fassuta, nei dintorni, e' probabilmente l'unico non-ebreo al mondo ad avere scritto libri e poesie in ebraico.


Piu' ad occidente, il ruscello di Keziv si getta nel mare presso le rovine di az-Ziv, il villaggio cristiano palestinese distrutto dagli ebrei nel 1948. In questo villaggio, nei lontani anni '20, una ragazzina palestinese fu visitata da un'altra donna palestinese, la Vergine. In altre parole, e' il tipico luogo dell'insolita terra di Palestina.


...verso la pianura di Akka, mi sono imbattuto in una presenza umana. C'erano alcuni contadini thailandesi e cinesi che lavoravano i campi di un kibbutz locale. Un kibbutznik di mezza eta' osserva il lavoro seduto all'ombra. Mi avvicino giusto per un sorso d'acqua fresca ed una fumatina.


E' il prototipo del buon ebreo, grosso, bruciato dal sole, sorriso amichevole sotto baffi a cespuglio e parlata brusca. Cinquant'anni fa, lui, o forse il suo predecessore, uno delle Storm Troopers ebraiche, la Palmach, rubo' le terre di az-Ziv e deporto' in Libano i contadini che vi abitavano. Trent'anni fa, lavorava con le sue mani quella terra rubata. Ora guarda i thailandesi lavorarla. Molto presto, mi dice, andra' a New York, a trovare suo figlio, un web designer. Mentre sara' via, alcuni russi della citta' di Maalot andranno a controllare il lavoro dei contadini asiatici nel kibbutz. Nessun ebreo prova interesse nel lavorare la terra, e neanche nel guardare i thailandesi lavorarla, mi dice. Il kibbutz spera di ottenere un permesso per costruire, costruire case per venderle. E' un buon posto, dice, tra Naharia e Akka.


Gli stringo la mano, augurandogli buon viaggio, e saluto lui, i thailandesi sudati, i campi verdi, le montagne del Libano a nord, che contengono i campi profughi in cui sono finiti gli abitanti originari di az-Ziv, le montagne della Galilea ad est, che contengono la citta' "russa" di Maalot.

...

Il racconto per intero qui.


Letture per le scuole (a cura delle  Sorelle del Baby Hospital di Betlemme)




Betlemme


Il percorso del muro e` stato tracciato con estrema “intelligenza” e attenzione:  non solo si insinua tra le case, ma anche tra i  terreni in modo da ritagliare quanto piu` e` possibile della zona verde, togliendola al Territorio Palestinese, e tutto cio` come se fosse la cosa piu` ovvia. Il percorso del muro fa attenzione ad includere nella parte israeliana anche le sorgenti d’acqua del Territorio Palestinese, per destinarle ai  nuovi insediamenti che stanno invadendo dovunque le alture che circondano Betlemme, generalmente le zone piu` belle e piu` verdi.


La domenica mattina e` uno dei giorni piu` interessanti per vedere in che cosa consiste  l’umiliazione palestinese e la vendita della propria dignita` per  mendicare a Israele un po’ di lavoro e di pane quotidiano; la fila di coloro che attendono di varcare il check point comincia alle 4 del mattino: persone, anche anziane, in piedi per ore, con il loro misero sacchetto nero di plastica con dentro un po’ di cibo, esposti alle intemperie, incanalati pazientemente verso i controlli.  E questi sono i pochi “fortunati” che ricevono il permesso di uscire da Betlemme per lavoro.




Le lacrime di Jamil


La costruzione del muro ha causato la perdita e la distruzione di molte proprieta` degli abitanti di Betlemme, come in tutta la Palestina. Tra le molte, dolorose storie con cui veniamo a contatto, ci colpisce quella di Jamil.


Conosciamo da tempo Jamil, un uomo mite e semplice, che trascorreva la gran parte della giornata nel suo  cafe` shop[1], un piccolo locale privo di molti conforts, ma tutto suo, in un edificio a fianco della tomba di Rachele, vicino al nostro ospedale, un luogo altamente strategico, al confine tra Israele e Palestina.  In questi ultimi anni i suoi clienti erano diventati rari, ma il locale era ugualmente tanto importante per lui, e costituiva una specie di simbolo, un baluardo.  E baluardo lo era davvero per Jamil.  Lui sapeva, (o non lo voleva sapere) , e tutti sapevamo,  che prima o poi sarebbe stato privato del suo piccolo “regno” , incluso l’appezzamento di terra circostante, come stava avvenendo alle varie proprieta` palestinesi nella zona della tomba di Rachele, all’entrata di Betlemme[2].


 Ma la sua era la terra di famiglia, dei suoi padri, parte essenziale della sua vita e futuro per i suoi figli, e l’avrebbe difesa e custodita fino in fondo. Comincio` la costruzione del muro a Betlemme, e sempre piu` appariva chiaro quale sarebbe stato il suo percorso. I blocchi di cemento avevano gia` invaso Betlemme, ma Jamil rimaneva impavido al suo posto di lavoro, fedelissimo e puntuale, anche senza clienti, che ormai cominciavano a dileguarsi per paura.


Le autorita` Israeliane volevano quella terra, ma Jamil resisteva, fino ad andare in tribunale.


Gli offrirono denaro in abbondanza purche` cedesse i suoi beni cosi` preziosi. E poiche`, vendendo la sua terra ad Israele, Jamil avrebbe rischiato pelle e onore di fronte alla Palestina, gli avrebbero anche assicurato vita tranquilla in un altro Paese.


Jamil rifiuto` ogni offerta, per amore della sua terra, per onore, per paura per la sua vita, per i suoi figli, convinto che l’onore di difendere la sua terra vale mille volte di piu` di una montagna di denaro.  


 Il muro raggiunse infine il  cafe` shop di Jamil e lo avvolse anch’esso nelle sue anse grigie,  vi aggiunsero un cancello imponente e lo chiusero velocemente, e pure una torretta di colore grigio, con la permanente presenza di soldati a vigilare su  Rachele e sui Palestinesi. Il piccolo regno di Jamil spari` all’interno del muro, ingoiato per sempre insieme al piccolo appezzamento di terra.  


 Ancora oggi, Jamil lascia la sua casa al mattino e raggiunge il muro. A volte qualche soldato pietoso apre per lui il  cancello grigio, e lo fa entrare – fino a quando sara` possibile -  in quello che “era” il suo cafe` shop, e lui rimane li` alcune ore, in compagnia delle cose che un tempo erano la sua vita quotidiana e tutto il suo mondo. Se nessuno gli apre,  se ne torna a casa.


Jamil piange quando racconta la sua storia, il suo sguardo suscita tenerezza e ancora una volta non gli togliamo la speranza che, chi lo sa, magari un giorno la vita ritornera` felice e semplice come un tempo…. (le sorelle del Baby hospital)



(1) Esistono anche la

Sindrome del cuore di pietra 

Tal insieme di segni clinici colpisce i pazienti nella fase dopo aver sostenuto un’ operazione chirurgica, con caratteristica ipertrofia ventricolare sinistra


La sindrome di Gerusalemme

E' simile a quella di Stendhal ma si rapporta all'ambito religioso. Consiste nella manifestazione improvvisa, da parte del visitatore della città di Gerusalemme, di appassionati sentimenti religiosi e di un impulso a proferire espressioni visionarie.

Abu Trika

Sympathize with Gaza - Io sto con Gaza

 Google removed Abu Trika’s “Sympathize with Gaza” images from the internet


Google ha tolto questa foto da Internet su invito di Israele.


  

In Coppa d'Africa; Egitto-Ghana.

Reported on Saudi newspaper AL-Watan, Israel pressured Google to remove all the images of Egyptian footballer Abu Trika showing his T-shirt with the text “Sympathize with Gaza” [also confirmed by Al-Arabiya…or you can do the search by yourself].


Qui puoi vedere  Abu Trika in azione:    


http://dailymotion.alice.it/video/x474e7_abutrika_sport



Ho messo alla prova Google qui.
Google non l'ha tolta; l'ha solo nascosta sotto la bandiera d'Israele! Furbizia di un fascista antisemita dello staff? Cerca bene nella pagina 1 e scopri il marchingegno.


Troppa fatica? Allora t'aiuto io:



E cliccaci sopra!


 


 

lunedì 4 febbraio 2008

Europa e Palestina

Ricevo e diffondo




DELEGAZIONE DI MEPs (membri Parl. europeo) IN ISRAELE E PALESTINA




2-7 FEBBRAIO, 2008


Dal 2 al 7 febbraio 2008 una delegazione di Membri del Parlamento Europeo si recherà in missione in Israele e nel Territorio Occupato Palestinese.

La delegazione, organizzata da Luisa Morgantini Vice Presidente del Parlamento Europeo, include 12 Deputati Europei appartenenti a differenti gruppi politici (sotto la lista dei partecipanti), 6 ufficiali/assistenti e alcuni giornalisti.

Lo scopo della missione è di conoscere la realtà sul terreno e di acquisire informazioni dirette sulla situazione corrente in particolare con la visita di città in Israele, nella West Bank e nella Striscia di Gaza, tra cui Gerusalemme, Tel Aviv, Ramallah, Betlemme, Hebron e anche Gaza city e Sderot.

Il programma della delegazione prevede incontri con Membri del Consiglio Legislativo Palestinese e delle Autorità Palestinesi, con Membri della Knesset, con rappresentanti degli uffici dell'Unione Europea e dell'UNRWA, ma anche con organizzazioni per la pace e per i diritti umani della società civile israeliana e palestinese. 




Per ogni informazione, dichiarazione o testimonianza:

 

Luisa Morgantini +972 547271742 (tel. Palestinese) o +39 348 39 21 465 (tel. Italiano)

 


 

 

List of MEPs participants


 






































































surname + name


group


country


EVANS Jill


Group of the Greens/European Free Alliance


UK


FALBR Richard


Socialist Group in the European Parliament


Czech Republic


HEGYI Gyula


Socialist Group in the European Parliament


Hungary


HOWITT Richard


socialist Group in the European Parliament


UK


KOTEREC Miloš


socialist Group in the European Parliament


Slovakia


LAMBERT Jean


Group of the Greens/European Free Alliance


UK


 MADEIRA E MADEIRA Jamila Barbara


Socialist Group in the European Parliament


Portugal


MALDEIKIS Eugenijus


Union for Europe of the Nations Group


Lithuania


MORGANTINI Luisa


Group of the European United Left - Nordic Green Left


Italy


MORILLON Philippe


Group of the Alliance of Liberals and Democrats for Europe


France


NOGUEIRA ROMÁN Camilo


former MEP GREENS


Spain


ZELEZNY Vladimir


Independence/ Democracy Group


Czech Republic

Fiera del libro 2008 (2)


Il muro più bello

Nell'ambito della fiera di maggio sarà allestito lo Stand del muro, preparato da un concorso fotografico, con una gara  di  disegno tra studenti delle scuole,  un forum all'interno di un sito apposito...

Non mancherà una tavola  rotonda, presieduta dal direttore delMuseo del muro di Berlino (ospite d'onore).

La Cina - ospite delle prossime Olimpiadi - invierà un esperto che illustri la Muraglia (fuori concorso).


La premiazione sarà fatta direttamente dal Presidente della mostra del libro.



Israele


Berlino



Messico



Messico



Vallo di Adriano



Muraglia cinese


domenica 3 febbraio 2008

Fiera del libro 2008 (1)

Libri per la fiera di Torino


1. Paul Findley, Deliberate Deceptions: Facing the Facts about the US/Israeli Relationship

(Chicago: Lawrence Hill, 1993)

















SETTANTADUE (72)



RISOLUZIONI DELL'ONU DI CONDANNA A ISRAELE



Nessun ispettore, nessuna guerra per farle rispettare








Tavola rotonda per la fiera di Torino



(un rappresentante dell'ONU, uno di Israele. Moderatore Noam Chomsky, glottologo)



Suggeritore: Google, alla voce ONU-Israele.










 Web  Personalizzazione Risultati 1 - 10 su circa 260.000 per onu israele. (0,16 secondi) 





la Repubblica/mondo: Approvata risoluzione Onu 'Israele si ritiri ...








NEW YORK - Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione 1042 che chiede il ritiro di Israele dai territori occupati. ...

www.repubblica.it/online/mondo/terriquarantasei/onu/onu.html - 17k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



Adnkronos - Ign - M.O.: INVIATO ONU, ISRAELE COLPEVOLE DI CRIMINI ...








(Adnkronos) - L'inviato speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi, John Dugard, accusa Israele di crimini di guerra nella ...

www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=1.0.1789787540 - 46k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



Gaza. Secondo l'inviato dell'ONU, Israele è colpevole di crimini ...








Il pane e le rose - classe, capitale e partito - Gaza. Secondo l'inviato dell'ONU, Israele è colpevole di crimini guerra.

www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o10902 - 21k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



Inviato ONU: "Israele è il peggior regime coloniale"








NEW YORK, (PIC)-- Jean Ziegler, l'inviato speciale dell'Onu per il diritto al cibo, ha duramente criticato l'occupazione israeliana e l'ha descritta come il ...

www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=14637 - 24k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



Bluewin News - ONU: 'Israele compie crimini di guerra'








ONU: "Israele compie crimini di guerra". [swisstxt] - Il rappresentante speciale dell'ONU per i diritti umani nei territori palestinesi John Dugard ha ...

it.bluewin.ch/news/index.php/estero/article/241327 - 24k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



LagOnLine - Gaza. Rapporto ONU: 'Israele mina la dignità umana dei ...








Rapporto ONU: 'Israele mina la dignità umana dei palestinesi' ... scrive ancora il quotidiano citando il rapporto dell’Onu – sta distruggendo l’economia ...

www.lagonline.it/index.php?option=com_content&task=view&id=1446&Itemid=57 - 28k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



Extraonline.it - il giornale vicino a chi viene da lontano








ukLink28.10.2007 Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ALCENER INVIATO ONU: "ISRAELE E’ IL PEGGIORE REGIME COLONIALE"Postato il 03/11/2007 di ...

www.extraonline.it/notiziedalmondo.asp?id=216 - 67k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



m.o.: Inviato Onu, Israele Colpevole Di Crimini Di Guerra a Gaza ...








Ginevra, 19 gen. - (Adnkronos) - L'inviato speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei Territori palestinesi, John Dugard, accusa Israele di ...

it.notizie.yahoo.com/adnkxml/20080119/twl-m-o-inviato-onu-israele-colpevole-di-09e26cd_1.html - 20k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



onu, israele, berlusconi e la guerra, stalin e bush, costituzione ...








ONU E ISRAELE - Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha pronunciato ben 73 risoluzioni riguardanti il governo dello Stato d'Israele. ...

www.identitaeuropea.org/archivio/erasmo/agnoli_erasmo09.html - 21k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



ONU: "Israele compie crimini di guerra" [news.search.ch]








Le attuali news sono suddivise come segue: nazionali, estere, economiche, borsa, cultura, diverse e sport.

news.search.ch/ausland/2008-01-19/onu-israele-compie-crimini-di-guerra.it.html - 11k - Copia cache - Pagine simili - Salva risultato



Risultati da Google News su onu israele













Borsa Italiana
L’ASSEDIO DI GAZA - 29 gen 2008








Nella Striscia di Gaza 800.000 persone sopravvivono con gli aiuti alimentari delle Nazioni Unite. Di fronte a questa situazione Israele si è dovuto ...

Famiglia Cristiana - 57 articoli correlati »

Il figlio prodigio di Woody Allen«L'Onu? Un cancro antisemita» - Corriere della Sera - 3 articoli correlati »








L'ultima quisquilia (solo 40)


Israele - Palestina - 19 gennaio 2008


Il rappresentante speciale dell'Onu per i diritti umani nei Territori palestinesi, John Dugard, ha accusato oggi Israele di aver perpetrato crimini di guerra "indiscriminati" nella Striscia di Gaza con i raid aerei degli ultimi giorni. Israele inoltre, dice Dugard in un comunicato diffuso a Ginevra dall'Alto commissariato dell'Onu per i diritti umani, ricorre a punizioni collettive e non distingue tra obiettivi militari e civili. "I responsabili di azioni così vigliacche si rendono colpevoli di gravi crimini di guerra e devono essere perseguiti e sanzionati", afferma Dugard secondo il quale nel corso di questa settimana l'intervento israeliano ha causato la morte di 40 persone tra i palestinesi. Il rappresentante Onu ha particolarmente condannato il lancio di missili contro un edificio amministrativo vicino a dove si stava svolgendo la cerimonia di un matrimonio, sottolineando che l'esercito israeliano non poteva ignorare il rischio di perdite umane tra i civili.



John Dugart