Sapia di Toni Comello
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Letizia Sacco nella parte di Sapia (al Circolo Arci di Via Maccari 27-02-08)
MERCOLEDI 27 FEBBRAIO ORE 21 - CIRCOLO ARCI ISOLOTTO -Via Maccari 104 -
PASSO D'ARNO CENTRO INTERNAZIONALE DANTESCO
IN COLLABORAZIONE CON IL TREBBO Presenta
"SAPIA" personaggio ‘cucito'
ESPLORAZIONE DANTESCA
SUL CANTO XIII° DEL PURGATORIO
Sapìa Salvani Saracini è una donna divorata da un'ambizione impotente,
che ha il nome di invidia. invidia che genera odio. l'ambizione potente
è invece quella di Provenzano Salvani. nipote di Sapìa. sono tutti due
in Purgatorio. opere buone e preghiere d'altrui, hanno ottenuto loro la
clemenza di Dio. Provenzano cammina muto, da 31 anni, sotto un macigno
che gli “doma la cervice superba”. Sapìa, da 25, ‘cucita' le palpebre,
rammenda, cieca, la vita “ria”, nella cornice subito sopra, tra i lividi
invidiosi. Un fatto. ma, come sempre in Dante, s'allarga: Sapìa è anche
una città, Siena, “vana” decerebrata, che vuole la morte di un figlio,
Provenzano, il superbo.
E in parallelo, Firenze, la “città partita”, che vuole (due volte: 1302,
1315) la morte di Dante, il superbo, il suo figlio maggiore. così tutto,
in Dante, si fa storia società impegno morale, meditazione sulle vicende
degli uomini. mai evasione, ma presenza totale, “a viso aperto”: di
mente e di cuore.
A CURA DI TONI COMELLO CON:
Francesco Bellone, Giancarlo Monticelli, Angelo Rea, Letizia Sacco
Giunti alla sommità della gradinata, Dante e Virgilio si trovano nel secondo girone, ove si espia la colpa dell’invidia.
Esso è di circonferenza inferiore rispetto al primo e non vi compaiono né bassorilievi né disegni.
Al termine dell’invocazione di Virgilio al sole, i due poeti vedono venirsi incontro volando alcuni spiriti che, senza fermarsi, pronunciano, ciascuno, frasi diverse.
Il primo allude all’episodio delle nozze di Cana, il secondo si presenta come Oreste, un terzo infine parafrasa un versetto di Matteo: sono, secondo la spiegazione di Virgilio, in quanto esempi di umiltà, moniti contro il peccato dell’invidia.
Sedute lungo la parete rocciosa, Dante vede poi delle anime coperte di mantelli di panno ruvido e dello stesso colore livido della pietra, l’una appoggiata all’altra e tutte alla roccia, simili ai ciechi seduti vicino alle chiese a chiedere l’elemosina.
Esse hanno inoltre le palpebre cucite con un fil di ferro. Il poeta, commosso da quella vista, si rivolge agli espiandi chiedendo se tra loro vi sia qualche italiano.
Una gli risponde e comincia così il dialogo tra il poeta e la senese Sapia, zia di Provenzano Salvani e ascesa in Purgatorio grazie alle preghiere del francescano Pier Pettinaio: il canto si chiude con una profezia di quello spirito circa alcune fallimentari iniziative intraprese dalla sua città.
SAPIA
Sapia era una nobile Senese che viveva in via Montanini, a Siena.
Aveva gli occhi e i capelli castani, una carnagione rosea, un naso a patata, una bocca piccola,di statura non era molto alta ed era snella.
Sapia provava invidia per la felicità degli altri e infatti nella "Divina Commedia" fu messa nel purgatorio, nel girone degli invidiosi, dal poeta Dante Alighieri.
Mentre si svolgeva la battaglia di Colle fra i Senesi e i Fiorentini Sapia salì su una torre e pregò che i Senesi perdessero, infatti fu così.
Nel purgatorio, Sapia incontrò Dante e gli disse che aveva usato la sua intelligenza nel modo sbagliato. Sapia venne cacciata da Siena ma grazie alle preghiere di un uomo buono riuscì a salvare la sua anima.
La battaglia di Colle
La tradizione narra che i nomi di Guelfi e Ghibellini (in tedesco, Welfen und Waiblinger) ebbero origine in Germania nella prima metà del XII secolo e sembra che i due nomi furono i gridi di battaglia in uso tra i sostenitori della Casa di Baviera e della Casa dei duchi di Svevia (Hohenstaufen) dopo la morte dell'Imperatore Enrico V (1125), che non lasciò eredi diretti.
Molto probabilmente però l'uso di tali denominazioni in un'accezione più squisitamente politica sorse qualche anno più tardi, quando cioè i due partiti in lotta per la successione al trono, vennero a contrapporsi come rappresentanti di due indirizzi politici antitetici.
Canto XIII del Purgatorio
PS. Sarà una grande emozione nel ricordo di Toni Comello. Io naturalmente ci sarò.
PS 2 - E' stato un bello spettacolo, molto adatto per le scuole. Didattico, semplice, coinvolgente. Cercherò di farlo portare in Casentino, al castello di Poppi.
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