giovedì 29 maggio 2014

Eutanasia - Una scelta di libertà



----- Messaggio inoltrato -----
Da: Stefano Stefani <stefanostefanironin@gmail.com>
A: Stefano Stefani <stefanostefanironin@gmail.com>
Inviato: Mercoledì 28 Maggio 2014 22:31
Oggetto: Un convegno a Firenze della rivista Micromega sulla eutanasia


Cari amici,
vi trasmetto la locandina e il comunicato di 
presentazione del convegno sulla eutanasia  organizzato dalla rivista MICROMEGA a Firenze giovedì prossimo 5 giugno.
Sottolineo la presenza del dottor Eduard Verhagen, definito anni fa dal Wall Street Journal "il pioniere della via olandese alla morte", autore dell'ormai celebre "Protocollo di Groningen", probabilmente il documento medico più esplosivo e controverso degli ultimi 20 anni.

Stefano Stefani

"
5 giugno 2014 ore 17,15
Auditorium | Complesso S. Apollonia
Via San Gallo,25 – Firenze
EUTANASIA
UNA SCELTA DI LIBERTÀ
il diritto all’eutanasia è un diritto civile
"Per alcuni pazienti e/o genitori l’eutanasia neonatale potrebbe essere preferibile alla sospensione della nutrizione e dell’idratazione, specialmente nelle situazioni, seppur rare, in cui ogni ora e ogni giorno di vita impongono un peso intollerabile al neonato e ai genitori. L’esito in tali casi è chiaro: il bambino morirà presto; se i genitori desiderano abbreviare quel processo e predisporre la morte del proprio figlio nel modo in cui meglio ritengono, l’eutanasia non dovrebbe essere a loro disposizione?".
 
Così il pediatra olandese Eduard Verhagen, in un articolo pubblicato su  MicroMega 9/2013, spiegava perché l'eutanasia neonatale non può essere un tabù e deve essere uno strumento a disposizione dei medici e dei genitori di bambini nati con malformazioni talmente gravi da essere incompatibili con una vita dignitosa. Per questo motivo, già nel 2005, il professor Verhagen e i suoi colleghi dell'ospedale di Groningen, in Olanda, hanno messo a punto il primo Protocollo al mondo per l'eutanasia neonatale.
Il 5 giugno prossimo Eduard Verhagen sarà a Firenze, ospite di MicroMega in occasione del convegno, intitolato "Eutanasia, una scelta di libertà" in programma alle ore 17,15 presso l'Auditorium del Complesso di S. Apollonia, via san Gallo 25.
Insieme a lui parteciperanno: Paolo Flores d'Arcais direttore di MicroMega, la compagna di Mario Monicelli, Chiara Rapaccini e il figlio di Carlo Lizzani, Francesco Lizzani per testimoniare la scelta di due grandi esponenti del cinema italiano che ci hanno lasciato in modo tragico, togliendosi la vita, proprio perché in Italia non è consentito scegliere di morire in serenità.
Inoltre sarà presente Carlo Troilo il fratello di Michele che, gravemente malato, si è tolto la vita. Carlo Troilo,  in occasione del recente anniversario della morte del fratello  ha inviato una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale ha risposto sollecitando le Camere a discutere del tema.
Infine sarà presente a Firenze anche Mina Welby, co-presidente dell'Associazione Coscioni, che dal 2006 porta avanti la lotta per la libertà di morire con dignità iniziata dal marito Piergiorgio e che è la prima firmataria di un proposta di legge di iniziativa popolare su testamento biologico ed eutanasia.
 
Per accrediti stampa e informazioni
"

 
 
 
 MicroMega
 
    
EUTANASIA 
UNA SCELTA DI LIBERTÀ
il diritto all’eutanasia è un diritto civile
 
 
 
FIRENZE 5 GIUGNO 2014 ORE 17,15
Auditorium | Complesso S. Apollonia | via San Gallo 25
 
intervengono:
EDUARD VERHAGEN
pediatra, autore del Protocollo 
per l’eutanasia neonatale
PAOLO FLORES D’ARCAIS filosofo, direttore di MicroMega
CHIARA RAPACCINI compagna di Mario Monicelli
FRANCESCO LIZZANI
figlio di Carlo Lizzani
CARLO TROILO
autore di ‘Liberi di morire’
MINA WELBY
co-presidente
Associazione Coscioni 
 
 per info: eventi@micromega.net     
 

venerdì 23 maggio 2014

Votazioni 2014

Dichiarazione di voto
Cogitanti mihi saepenumero et memoria vetera repetenti.
Pensando spesso a come va il mondo e richiamando alla memoria tante cose del passato, mi trovo ora a partecipare alla rivoluzione non violenta della matita, domenica 18 maggio p.v.
Comincio dall'Europa, poi seguirò col Comune di Firenze per il sindaco e poi col Consiglio di Quartiere 4 per il suo Presidente.
Per l'Europa i due voti di famiglia si divideranno tra Xipras (Paola) e Cinquestelle (il mio), il voto del Comune andrà a SEL, il voto di Quartiere al PD di Civati.
La mia risulta una posizione di centro sinistra, nel senso che Cinquestelle - dichiarandosi né di dx né di sx - può essere collocato al centro. Almeno io potrò dire che comunque, votando Grillo, ho fatto centro.
Questo il campionario Cinquestelle offerto alla mia scelta:
Candidati Italia centrale (Toscana, Umbria, Marche, Lazio)
Agea Laura - 132 voti (Umbria, primo turno)
Bottiglieri Fabio - 310 voti (Marche, primo turno)
Campo Giuseppa - 1295 voti (secondo turno)
Castaldo Fabio Massimo - 1701 voti (secondo turno)
Della Negra Matteo - 1728 voti (secondo turno)
Di Gennaro Marco - 1099 voti (secondo turno)
Fossi Silvia - 429 voti (Toscana, primo turno)
Ghirga Giovanni - 1315 voti (secondo turno)
Pallotto Marina Adele - 1571 voti (secondo turno)
Ripoli Cristiano - 1637 voti (secondo turno)
Savari Danilo - 1340 voti (secondo turno)
Tamburrano Dario - 1880 voti (secondo turno)
Zama Bianca Maria - 366 - voti (Lazio, primo turno)
Ziantoni Mara - 1270 voti (secondo turno)

Il mio voto andrà ai seguenti:

Ripoli Cristiano


39 anni, di Firenze
Curriculum:
Mi chiamo Cristiano Ripoli ho 40 anni, sono avvocato praticante, ho una Laurea Magistrale in Giurisprudenza con specializzazione in Diritto Comunitario ed una Laurea Magistrale in Scienze Politiche con specializzazione in Economia Industriale, premiata con borsa di studio dal Ministero dell'Interno.
Sono stato dottorando in Criminologia con area di ricerca in Criminalità Transnazionale.

Dal 2006 al 2011 ho lavorato presso la Commissione Europea:

- in Europol (L'Aia) come ricercatore sul riciclaggio di denaro in Europa (con borsa di studio dell'Università Cattolica del Sacro Cuore);
- in Eurojust (L'Aia) come esperto nazionale, area legale di Cooperazione Giudiziaria Europea; come membro del Team Antiterrorismo e membro del Gruppo di studio sul crimine finanziario ed economico europeo.
- presso Ispra come consulente legale a contratto per l'analisi della Normativa europea sulle sostanze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari;

Dal 2009, ho insegnato Diritto Penale Europeo in diversi master: Master in Criminologia presso l'Università di Teramo, Master in Diritto Penale Europeo presso l'Accademia di Treviri (Germania).

Dal 2011 al 2013 sono stato consulente legale specializzato in normative comunitarie per la Commissione Parlamentare di indagine sulla Contraffazione e Pirateria(incarico non retribuito).

Dal 2011 sono stato Consulente di Ecologic (Istituto per la Sicurezza Ambientale) per l'analisi e la stesura di normative sull'ammissibilità delle immagini satellitari nei procedimenti penali (Symin) e sull'inquinamento ambientale (Efface) (incarico non retribuito).

Sono specializzato nell'analisi delle leggi e nella giurisprudenza dei diversi Paesi dell`Unione Europea, nella preparazione di iniziative legislative sia a livello comunitario che nazionale ed ho esperienza nel drafting normativo.

Sono, inoltre, assistente universitario di Procedura Penale, specializzato in Diritto Penale Comunitario. 
 
Ho contribuito alla stesura di svariate relazioni pubblicate dalla Commissione Europea e dal Parlamento Italiano e ad uso interno. Fra le più recenti:
TE-SAT (Rapporto sul terrorismo), OCTA (Rapporto sul crimine organizzato in Europa) entrambe pubblicate da Europol, Glossario legale sulle sostanze chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari pubblicato dalla Commissione Europea, analisi sull'intercettabilità delle comunicazioni via Internet, rapporti sul crimine informatico, sulla pirateria digitale e sulla contraffazione, pubblicate dalla Camera dei Deputati.
Ho collaborato ai rapporti Ecomafia di Legambiente.

Ho rappresentato svariate volte Eurojust presso la Commissione ed il Parlamento Europeo.
Lingua inglese fluente, lingua francese buona.
Nel MoVimento 5 Stelle sono stato attivista fin dal mio rientro in Italia, a Firenze, nel 2012, occupandomi soprattutto di tematiche europee, e supportando la realizzazione sul territorio degli obiettivi locali e nazionali, sfruttando i meccanismi comunitari.
Come organizer del gruppo Politiche Europee, sia su Firenze che su Roma, ho potuto organizzare e partecipare a diversi meetups, manifestazioni sul territorio, incontri informativi e di studio sulle tematiche della connettività, della giustizia, della sanità, del lavoro, dei diritti, delle imprese italiane. Ho approfondito i 7 punti per l'Europa confrontandomi su di essi con gli attivisti ed i cittadini.
Mi sto anche concentrando sulla tutela della correttezza dell'informazione giornalistica relativa al M5S nelle reti pubbliche e sul rispetto dei diritti LGBT.


Dichiarazione di intenti:
Mi candido per poter perseguire gli interessi europei e nazionali del MoVimento 5 Stelle attraverso le Istituzioni Comunitarie, lavorando sulle problematiche e le istanze che emergeranno nel corso del tempo.

In particolar modo, l'intento è quello di approfondire e sviluppare i 7 punti già proposti e rendere possibile, attraverso il sistema normativo comunitario, la completa realizzazione degli obiettivi nazionali della Carta di Firenze e del Programma.

Uno scopo fondamentale è fare in modo che -grazie all'Europa- l'Italia rispetti gli accordi relativi al contrasto di ogni tipo e forma di discriminazione, tema di cui -insieme al contenzioso relativo alle grandi opere pubbliche- mi sto occupando in ambito forense.

Ciò sarà reso possibile portando avanti lo studio approfondito del sistema normativo comunitario, delle sue procedure e del funzionamento delle diverse Agenzie e Istituzioni, analizzando le leggi e la giurisprudenza dell`UE, e sfruttando tutto ciò a vantaggio del MoVimento e dei cittadini.

Silvia Fossi

43 anni, di Signa

Curriculum
Nata e cresciuta a Firenze. Diploma diAccompagnatrice Turistica (Turismo e Lingue Straniere) parlo fluentemente: Inglese, Olandese, Tedesco, Spagnolo. Dopo il diploma lavoro 7 anni presso due aziende di Trasporti Aerei Internazionali. Tengo contatti commerciali e logistici con clienti esteri, agenti doganali, compagnie aeree; preparo documenti di trasporto e doganali. Poi vado oltre. A 23 anni mi trasferisco in Europa (Londra, Bruxelles, Amsterdam) e brevi soste in Grecia e U.S.A. Ad Amsterdam, Olanda, lavoro presso l’Aeroporto Schiphol in un’atra azienda di Trasporti Internazionali e mi occupo ancora di Export Aereo con stesse mansioni. Seguo corsi di lingua olandese e di agenti merci. Imparo cosa significa essere uno straniero, chiedere e rinnovare un permesso di soggiorno, capire come funzionano i diritti sociali all’estero, il fisco, la sanità, le leggi, la cultura, tutto. Poi arriva il contratto con Alitalia come Hostess (di terra). Sempre in aeroporto ma stavolta passo dal settore merci a quello passeggeri. Svolgo tutte le funzioni correlate:prenotazione passeggeri, contatti coi clienti, agenzie di viaggio, tour operator, emissione biglietti aerei, accompagnamento ed assistenza passeggeri in arrivo ed in partenza. Dopo Alitalia lavoro per due aziende di Autonoleggio ancora in aeroporto. Qui mi occupo di prenotazioni/emissione di contratti noleggio auto, accoglienza e supporto passeggeri in arrivo da tutto il mondo. Seguo corsi a Londra (Heathrow airport) Poi cambio settore ed inizio ad insegnare in 3 Istituti Linguistici Olandesi la lingua italiana a clienti di varie nazionalità in procinto di trasferirsi in Italia. Rientro in Italia ed aiuto la mia famiglia nella piccola impresa a conduzione familiare. Vengo chiamata da un’agenzia Servizi per lo Spettacolo di Roma come interprete per una troupe televisiva americana a Firenze per girare un programma Tv.
Dichiarazione di intenti: 
I miei intenti sono quelli del movimento 5 stelle, del suo programma, dei suoi 7 punti, che farò rispettare in Europa. Voglio che il mio Paese si riprenda la sua sovranità nazionale; economica, monetaria, alimentare, ogni sovranità. Dobbiamo ridiscutere tutti i trattati che ci condannano a morte: Fiscal Compact, MES, Patto di Stabilità, Euro e tutto ciò che ne consegue e che ci gravita intorno; Se l’UE non accetterà, usciamo dall’euro. Ridiscutere il nostro debito pubblico ormai matematicamente impossibile da ripagare.

Giovanni Ghirga


58 anni, Civitavecchia

Curriculum

Nato a Viterbo il 13/09/1954. Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1979 con 110 e lode. Specializzato in Pediatria nel 1982. Dirigente ASL RMF, I fascia, Osp. San Paolo di Civitavecchia. U.O.C. Pediatria. Membro del Comitato degli Esperti della Società Internazionale dei Medici per l'Ambiente (ISDE). Referente ISDE per l’Italia della The Health and Environment Alliance, una importante organizzazione europea che studia come l’ambiente influisce sulla salute nell’Unione Europea. Ideatore/Referente del Progetto di Raccolta Differenziata Osp. San Paolo, ASL RMF. Autore di numerosi esposti/denunce contro l’inquinamento e per l'istituzione del Registro dei Tumori a Civitavecchia, a diverse Procure della Repubblica e alla Commissione Europea. Autore di circa 40 pubblicazioni scientifiche: Ghirga G. Policy makers should take into account the enormous burden of disease caused by toxic chemicals emitted from waste incinerator. Science Total Environment. 2011. -- Ghirga G. Cancer in children residing near nuclear power plants: an open question. The Italian Journal of Pediatrics. 2010. -- Ghirga G. I mezzi oggi a disposizione per una valutazione legale e parziale del danno da inquinamento. Gestione dei Rifiuti e Rischi per la Salute;5-2009. Presentazione di circa 25 studi a congressi nazionali e internazionali: Ghirga G. The 1st Global Congress for Consensus in Pediatrics. Paris, France, 2011. Are children safe at home or at school from outdoor air pollution? -- Ghirga G. American Society of Pediatrics / American Society for Research in Pediatrics. Annual Congress, Washington, USA,1993. Safety and efficacy of inhaled furosemide in reducing the number and/or duration of pertussis paroxysms. Conoscenza Inglese parlato/scritto. Esperienza politica limitata alle elezioni comunali di Civitavecchia, 2012 (Lista Ghirga indipendente), nessun incarico assunto. La presenza iniziale di comitati per l’ambiente ed altri soggetti, non aveva consentito al M5S di Civitavecchia di aderire.

Dichiarazione di intenti

Il mio tenace impegno in numerose aree del paese (Savona, Porto Tolle, Civitavecchia ecc.) è stato sempre rivolto ad informare la popolazione sui rischi dell'inquinamento. Inoltre, se si considera che i posti di lavoro prodotti dalle energie rinnovabili e da una corretta gestione dei rifiuti sono veramente tanti, si comprende come i proclami di sviluppo del governo attuale, che ignora completamente questi temi, in realtà ben si allontanino dall’affrontare il gravissimo problema della disoccupazione. La salute è un altro tema fondamentale. Si vive di più ma si vive meno in salute.

...Tutto comunque ruota intorno all’economia e, quando il cittadino non ha alcun ruolo decisionale, la società si trascina non verso un futuro di speranza ma verso una continua sopravvivenza. 

mercoledì 21 maggio 2014

Messaggio di Maya da Gaza

Gaza, così vicina, così lontana!
Maya era con noi tre giorni fa al Circolo Arci di Via Maccari qui all'Isolotto. Ora è a Gaza e scrive. Leggendo mi emoziono, mi ritrovo di nuovo a Hebron, in Shuhada street, rivedo Aida il lager ONU di Betlemme, lì dal 1948, ora chiuso dentro un muro di dodici metri, riattraverso la valle del Giordano con seimila sionisti che ingrassano le loro serre con l'acqua tolta a centocinquantamila beduini tosati nell'anima e nel portafoglio come le loro pecore impedite di pascolare dove è scritto "zona militare", quasi ovunque. E poi Qalchilia, Nablus, Gerusalemme est...Un incubo.
E l'Europa è merda, e l'ONU in inglese UN, United Nothing.  E tanti miei miei amici si preoccupano per i Cinquestelle. Pfui.
Ma Maya esiste, è grande e ci riscatta tutti. Con lei la speranza ha ancora fior del verde. Un abbraccio, Mariù.

Ciao a tutt*,
dopo quasi due anni ho deciso di ritornare a Gaza per cercare in qualche modo di supportare questo popolo e documentare un po quello che succede...questa volta parteciperò alla raccolta del grano con i contadini della striscia

I contadini di Gaza hanno bisogno della presenza di internazionali per poter raccogliere il loro raccolto se no gli israeliani cercano in qualche modo di impedirglielo.

La presenza di internazionali fa diminuire gli attacchi dei militari al confine, non so se tutt* voi sanno che i contadini palestinesi della striscia di Gaza devono andare a coltivare nelle zone vicino al confine perchè è l'unica parte di terra non costruita, però per loro è pericoloso perchè i militari israeliani cercano in vari modi di fermarli..

Oggi per esempio un altro gruppo di internazionali è stato chiamato da dei contadini perchè dal confine gli israeliani hanno dato fuoco al loro campo e così è stato bruciato tutto il loro raccolto di grano.
Gli internazionali che sono andati lì mi hanno raccontato che la famiglia di contadini era disperata perchè hanno perso un anno di lavoro.
Proprio domani avrebbero dovuto raccogliere il grano e gli israeliani hanno aspettato che il grano fosse pronto per poi dargli fuoco.
Domani andrò lì e potrò raccontare meglio questa storia, io con altri internazionali saremo presenti al raccolto del poco grano rimasto per evitare che possano essere attaccati di nuovo.

Altra storia sempre di questo pomeriggio è di un giovane contadino palestinese che è stato sparato alla testa dai militari israeliani che stavano a 300 metri da lui...ovvero fuori dalla zona di confine.
Il motivo? non si sa...forse giocavano a tiro al bersaglio

Queste sono le storie di questa gente e in questi giorni che starò qui vorrei condividerle con voi e vi pregherei di condividerle anche voi con le persone che conoscete.
Vi prego di non scrivere MAI il mio nome e cognome ma solo MAYA...è molto importante!
Potrei avere dei problemi..

In allegato un'altra storia di questa terra...di questo popolo.

un caro saluto e buona notte

Maya

Allegato all'email di Maya:


I resti dell’aeroporto internazionale Yasser Arafat di Rafah

L’aeroporto è stato inaugurato dal Presidente Yasser Arafat nel 1998, costruito con i fondi di vari paesi europei e bombardato nel dicembre del 2001 da incursioni aeree e terrestri dall’esercito israeliano, doveva essere stato maestoso e arredato con cura perché ci sono le pareti distrutte di almeno una decina di edifici di architettura marocchina, con pareti in mosaico di vari colori e anche una moschea, della quale rimane una cupola dorata completamente intatta simbolo della speranza di un popolo che chiede solo di vivere in pace nella propria terra.


 L’obiettivo degli israeliani di distruggere definitivamente quel sito e ciò che rappresenta è chiaro, ovvero un luogo di scambi, relazioni e di libertà di movimento.
Gli accordi di Oslo sono firmati nel 1993 dal Presidente del OLP (Organizzazione per la liberazione della Palestina)Yasser Arafat e il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin. Nello specifico l’accordo prevede il ritiro delle forse israeliane dalla striscia di Gaza e dalla West Bank e affermava il diritto palestinese ad un proprio governo in queste zone attraverso la realizzazione di un governo temporaneo.
Ventuno anni dopo la situazione in Palestina è peggiorata giorno dopo giorno e questo luogo pesantemente bombardato  13 anni fa e rimasto in questo modo ne è la prova, rimangono ancora gli scheletri di una decina di scheletri di edifici che resistono all’oblio della memoria. oblivion of memory.

Questo  luogo desertico unisce il passato e il  presente, lo dimostrano i beduini che usano questi edifici per tenere i loro cammelli e piantare alberi di ulivo, di  grano e di alcune verdure e lo dimostrano anche  le piante di fichi d’india dai quali spuntano dei fiori gialli in contrasto con il paesaggio lunare. Questa pianta è cara ai palestinesi perché resiste alla terra rocciosa e arida, un po’ come fanno loro che resistono nelle situazioni più difficili.
Ovviamente anche un paesaggio spettrale di questo tipo è regolarmente controllato da una torretta e dalle apparecchiature israeliane, in modo da evitare gli attacchi dei cammelli, delle lucertole e i dei pochi beduini che la abitano. Nulla sfugge al loro controllo.
Dei ragazzi si avvicinano e non capiscono che senso abbia andare a vedere l’ennesimo luogo distrutto dai bombardamenti israeliani,  scherzano sul fatto che non partono aerei da lì e noi gli rispondiamo che pensavamo che il nostro volo partiva da lì.

 Ma questo ex aeroporto è un simbolo dell’occupazione militare e “culturale” israeliana  che cerca e di controllare un territorio e i suoi abitanti, che decide chi far entrare e chi far uscire.
L’aeroporto rappresenta il punto di unione e scambio tra vari paesi, rappresenta la possibilità di scegliere dove e quando partire.
Dal dicembre del 2001 agli abitanti della striscia di Gaza questo è negato perché lo stato di Israele ha deciso che loro non hanno più diritto a spostarsi e che neanche le persone di altri paesi  hanno diritto ad entrare, se non con particolari e ristretti permessi. E’ stato deciso che non solo le persone, ma neanche le merci (alimenti, medicine, giochi, ecc.) hanno possibilità di movimento ne in entrata e ne in uscita.

Le persone e le merci sono equiparate, anzi le merci hanno più valore rispetto ai gazawi perché la maggior parte sono prodotte in Israele e farle entrare nella striscia di Gaza è fonte di guadagno per lo stato di Israele.
I resti di questo aeroporto, le piattaforme israeliane che si intravedono in mare, il muro di separazione, le torrette di avvistamento con l’adiacente zona cuscinetto mostrano chiaramente la totale chiusura via aerea, via mare e vie terra di questa striscia di terra e l’impossibilità di muoversi di questa gente.
Chi avrebbe mai pensato che si potesse chiudere il mare,l’ aria e la terra? Nella striscia di Gaza questo è possibile.
La striscia di Gaza rappresenta il totale controllo di uno Stato su un popolo, quello palestinese, e il muro e le torri che vediamo tra i resti di questo aeroporto ce lo ricordano chiaramente.
                                                                


giovedì 15 maggio 2014

Imparare la speranza, coltivare la pace, costruire confidenza e autostima



http://barbabianca-urbano.blogspot.it/

Sionismo all'opera

La vita e la morte a cfr

COMUNICATO STAMPA


Masafer Yatta: esercitazioni militari israeliane danneggiano raccolti palestinesi



Nonostante la mediazione, l'esercito israeliano continua ad esercitarsi sulle proprietà private palestinesi
14 maggio 2014

At Tuwani - Il 12 e il 13 maggio hanno avuto luogo delle esercitazioni dell'esercito israeliano su terreni coltivati da palestinesi, nei pressi dei villaggi palestinesi di Jinba e Al Mirkez.

Il 12 maggio, dalle ore 15:00 sino alle ore 16:30 circa, tre carri armati sono usciti dalla vicina base militare israeliana al fine di compiere dell'esercitazioni in terre di proprietà palestinese, danneggiandone i raccolti. Intorno alle 5 del pomeriggio, quattro carri armati israeliani sono entrati nuovamente in campi di proprietà palestinese al fine di ricominciare l'esercitazione, ma, quando uno di questi ha provato ad entrare in un campo non ancora danneggiato, alcuni palestinesi lo hanno fermato restando davanti al carro armato. A quel punto i militari sono rientrati alla base.

Il 13 maggio le esercitazioni sono ricominciate negli stessi campi del giorno precedente e anche in altri non ancora danneggiati. Dalle 11:15 alle 12:00 circa, quattro carro armati israeliani sono usciti dalla vicina base militare, inizialmente prendendo posizione nei campi dove alcuni Palestinesi stavano raccogliendo il grano, disturbando quindi le loro attività lavorative. A questo punto 20 Palestinesi, uomini e bambini, che stavano lavorando nei campi vicini, sono corsi sul posto per monitorare la situazione. I palestinesi hanno provato ad impedire le esercitazioni, ma i carro armati hanno ugualmente danneggiato i campi pesantemente, spesso aumentando i danni intenzionalmente attraverso manovre non usuali. Nei campi e nelle colline vicine molti altri soldati israeliani si esercitavano all'utilizzo di varie armi da fuoco.

Rispetto alla situazione legale dell'area delle colline a sud di Hebron denominata Firing Zone 918 dall'esercito israeliano, il periodo di tempo, indicato dall'Amministrazione Civile dei Territori occupati, di accesso all'area per le organizzazioni nazionali e internazionali, così come il periodo concesso per la sistemazione delle strade interne ad essa, scadrà il 15 maggio. Questo periodo di tempo è stato concesso come parte del processo di mediazione, iniziato lo scorso ottobre, che si sta svolgendo al di fuori del tribunale. Durante il processo i magistrati dell'Alta Corte di Giustizia israeliana hanno imposto una mediazione tra lo Stato e più di mille palestinesi che rischiano di essere espulsi dalle loro case e proprietà. Con questa decisione i magistrati stanno cercando di porre fine alla battaglia legale iniziata 15 anni fa. Anche attraverso il processo di mediazione i residenti palestinesi hanno voluto ribadire il loro diritto a rimanere e vivere nelle loro terre in Masafer Yatta.

Operazione Colomba mantiene una presenza costante nel villaggio di At-Tuwani e nell'area delle colline a sud di Hebron dal 2004.

Foto dell'incidente: http://www.operazionecolomba.it/galleries/palestina-israele/2014/-altro-1-di-5-421-2014-05-14-masafer-yatta-israeli-military-training-is-damaging-palestinian-harvest/

Per informazioni:
Operazione Colomba, +972 54 99 25 773

[Note: secondo la IV Convenzione di Ginevra, la II Convenzione dell'Aja, la Corte Internazionale di Giustizia e numerose risoluzioni ONU, tutti gli insediamenti israeliani nei Territori Palestinesi Occupati sono illegali. Gli avamposti sono considerati illegali anche secondo la legge israeliana.]
--


Operation Dove - Nonviolent Peace Corps
Palestine/Israel
Ass. Comunità Papa Giovanni XXIII

Email: tuwani@operationdove.org
Web: www.operationdove.org
Mobile: +972 54 9925773

sabato 3 maggio 2014

We teach life, sir!

Rafeef Ziadah
We teach life sir


Sottotitoli Spagnoli

Today, my body was a TV’d massacre that had to fit into sound-bites and word limits filled enough with statistics to counter measured response.

And I perfected my English and I learned my UN resolutions.
But still, he asked me, Ms. Ziadah, don’t you think that everything would be resolved if you would just stop teaching so much hatred to your children?
Pause.
I look inside of me for strength to be patient but patience is not at the tip of my tongue as the bombs drop over Gaza.
Patience has just escaped me.
Pause. Smile.
We teach life, sir.
Rafeef, remember to smile.
Pause.
We teach life, sir.
We Palestinians teach life after they have occupied the last sky.
We teach life after they have built their settlements and apartheid walls, after the last skies.

We teach life, sir.
But today, my body was a TV’d massacre made to fit into sound-bites and word limits.
And just give us a story, a human story.

You see, this is not political.
We just want to tell people about you and your people so give us a human story.

Don’t mention that word “apartheid” and “occupation”.
This is not political.
You have to help me as a journalist to help you tell your story which is not a political story.

Today, my body was a TV’d massacre.

How about you give us a story of a woman in Gaza who needs medication?

How about you?
Do you have enough bone-broken limbs to cover the sun?
Hand me over your dead and give me the list of their names in one thousand two hundred word limits.
Today, my body was a TV’d massacre that had to fit into sound-bites and word limits and move those that are desensitized to terrorist blood.



But they felt sorry.
They felt sorry for the cattle over Gaza.

So, I give them UN resolutions and statistics and we condemn and we deplore and we reject.
And these are not two equal sides: occupier and occupied.
And a hundred dead, two hundred dead, and a thousand dead.
And between that, war crime and massacre, I vent out words and smile “not exotic”, “not terrorist”.


And I recount, I recount a hundred dead, a thousand dead.
Is anyone out there?
Will anyone listen?
I wish I could wail over their bodies.
I wish I could just run barefoot in every refugee camp and hold every child, cover their ears so they wouldn’t have to hear the sound of bombing for the rest of their life the way I do.



Today, my body was a TV’d massacre

And let me just tell you, there’s nothing your UN resolutions have ever done about this.
And no sound-bite, no sound-bite I come up with, no matter how good my English gets, no sound-bite, no sound-bite, no sound-bite, no sound-bite will bring them back to life.
No sound-bite will fix this.
We teach life, sir.
We teach life, sir.
We Palestinians wake up every morning to teach the rest of the world life, sir.



Oggi, il mio corpo era un massacro da TV che doveva inserirsi all’interno di scoppi e limiti di parole sufficientemente mescolate con  statistiche in modo da raccontare tutto con la giusta misura.
E ho perfezionato il mio inglese e ho imparato le risoluzioni delle Nazioni Unite che mi riguardavano.
Ma ancora, questo signore mi ha chiesto, signora Ziadah, non pensi che tutto sarebbe stato risolto se  semplicemente smettete di insegnare tanto odio ai vostri bambini?
Pausa.
Mi sforzo di trovare dentro di me la forza di essere paziente, ma la pazienza non è sulla punta della mia lingua, mentre le bombe cadono su Gaza.
La pazienza mi è ormai sfuggita.
Pausa. Sorriso.
Noi insegniamo la vita, signore.
Rafeef, ricordatevi di sorridere.
Pausa.
Noi insegniamo la vita, signore.
Noi palestinesi insegnano la vita dopo che ci hanno tolto l'ultima parte del cielo.
Noi insegniamo la vita dopo che loro hanno costruito i loro insediamenti e muri dell'apartheid, e ci hanno chiuso gli ultimi sprazzi di cielo.
Noi insegniamo la vita, signore.
Ma oggi, il mio corpo era un massacro da TV cacciato dentro un frastuono di scoppi e una precisa misura  di parola.
E allora raccontiamo una storia, una storia umana.
Vedete, questa non è politica.
Vogliamo solo dire alla gente qualcosa su di voi e il vostro popolo così da darci una storia umana.
Senza nominare quella parola "apartheid" e "occupazione".
Una storia senza  politica.
Io devo fare in modo, come giornalista, di aiutarti a raccontare la tua storia, che non è una storia politica.

Oggi, il mio corpo era un massacro da TV
Che come puoi raccontarci una storia di una donna di Gaza che ha bisogno di farmaci?
E su di te?
Avete abbastanza gesso per le ossa rotte da coprire il sole?
Aggiornami sui morti e dammi la lista dei loro nomi in non più di milleduecento battute.
Oggi, il mio corpo era un massacro da TV che doveva inserirsi all’interno di scoppi e limiti di parole da commuovere quelli che sono insensibili al sangue dei terroristi.
Ma loro si sono dispiaciuti.
Si sentivano dispiaciuti per il bestiame sopra Gaza.
Così, io do loro le risoluzioni e le statistiche dell'ONU e noi condanniamo e deploriamo e respingiamo.
E questi non sono due parti uguali: occupanti e occupati.
E un centinaio di morti, duecento morti e un migliaio di morti.
E in mezzo a tutto ciò, crimini di guerra e massacri, butto fuori parole e sorrido "Non straniero", "non terrorista".
E io racconto, io racconto un centinaio di morti, un migliaio di morti.
C'è qualcuno là fuori?
Ci sarà qualcuno ascolterà?
Vorrei poter piangere sui loro corpi.
vorrei poter solo correre a piedi nudi in ogni campo profughi e tenere ogni bambino, coprire le loro orecchie in modo che non non abbiano da sentire il suono delle bombe per il resto della loro vita come faccio io.
Oggi, il mio corpo era un massacro da TV.
E vorrei solo dirvi che le vostre  risoluzioni delle Nazioni Unite hanno mai fatto questo.
E nessun urlo che io posso emettere, non importa in quale suono inglese posso farlo, nessun urlo Dli riporterà in vita.

No grido porrà rimedio a ciò.
Noi insegniamo la vita, signore.
Noi insegniamo la vita, signore.
Noi palestinesi ci svegliamo ogni mattina per insegnare al resto del mondo la vita, signore.