mercoledì 19 novembre 2003

Eleven Nine: il crollo dell'Impero americano

 









Fantarealtà



Eleven Nine


Sulla rivista ondine, Delos Fantascienza, diretta, se non sbaglio, da Silvio Sosio, incontrata per caso nel giardino di Alice, ho scoperto due romanzi di Fantarealtà, scritti da Roberto Quaglia. Per tanti più giovani di me sarà la scoperta dell’acqua calda. Faccio però imperioso invito ai 25 lettori che settimanalmente aprono su Barbabianca e che in questo momento mettono gli occhi su Eleven Nine di leggersi i due brevi romanzi di Fantarealtà pubblicati su Delos, a firma Roberto Quaglia.


Titolo del primo: il crollo dell’Impero americano

11 pagine elettroniche.


Titolo del secondo: Tutto quello che avreste voluto sapere sull’11 settembre e che non avete mai osato chiedervi.

28 pagine elettroniche.

Parliamo del secondo.


Salvate le 28 pagine, stampatele, poi leggetele. Come se fosse un libro di fantascienza.

Da tempo non leggevo per intero un libro di fantascienza; ho ricominciato a interessarmi di questa materia dopo l’11 settembre 2001. L’ho fatto come lezione propedeutica alla comprensione della “tremenda”realtà politica di oggi. Partendo dal postulato, da me sempre accettato come dogma di fede, che la realtà è superiore a ogni immaginazione, ne ho dedotto che l’immaginazione è propedeutica alla conoscenza del reale. Una specie di ginnastica presciistica.

In termini poetici:

“il sogno è l’infinita ombra del vero” (Pindaro?).


Bene; Roberto Quaglia è davvero un grande fantasista nel campo del reale immaginario, come Baggio o Del Piero in quell’altro campo; parola.

L’assunto del racconto consiste nel fatto che l’attacco alle torri gemelle è stato guidato e portato a giusto compimento dagli americani. L’antrace, la Sars in Cina e Canada, l’edidemia di polli in Germania…lo stesso.

Il popolo americano ancora non lo sa; quelli tra loro che lo sanno non lo vogliono sapere. Perché?

“La nostra mente si protegge di fronte a interpretazioni della realtà che essa non è pronta ad affrontare, conservando una visione familiare e rassicurante della cose. La mente giunge alle conclusioni alle quali ha convenienza a giungere.

Come sostiene anche Gore Vidal nel suo saggio sopra citato, più una bugia è grossa, più facilmente essa verrà creduta... Se il non crederla costasse tanta sofferenza. In ciò non vi è nulla di magico. La nostra psiche è strutturata in modo di credere ciò che ad essa convenga credere. Le verità dolorose vengono di norma negate dalla mente. Rispetto ad accogliere una verità troppo dolorosa, non è infrequente che una mente preferisca addirittura rifugiarsi nella follia — è così che chiamiamo la negazione della realtà rispetto ad ogni evidenza”.

…”Per questo motivo i cospiratori dell'11 settembre hanno assai poco da temere dall'emergere della (presunta) verità. Il grosso della popolazione del mondo ha in testa una storia ben precisa, condivisa da tutti, e si tratta del film America Under Attack.

La maggioranza della gente non abbandonerà mai questa comoda convinzione, a meno che non ricevano l'input da un soggetto al quale essi riconoscano un'autorità alla quale non possono resistere (la Televisione, un Genitore, un-Individuo-nel-quale-essi-abbiano-fede)
”.


Conclude Roberto Quaglia:

“Non ritengo compito mio esprimere alcun giudizio esplicito di tipo morale in merito allo scenario da me rappresentato.



E termina:

“Ecco alcuni tipici possibili giudizi precotti e preconfezionati tra i quali scegliere, ovviamente solo per il caso in cui l'intero teorema di questo articolo risultasse fondato, sfoltimento demografico incluso:


ApproccioMoralistaClassico

Gli elementi del governo degli Stati Uniti e/o delle varie agenzie militari e di intelligence che avessero organizzato o collaborato alla realizzazione degli attentati dell'11 settembre hanno compiuto gravissimi e imperdonabili crimini contro l'umanità, sia per i morti negli attentati che per quelli nelle guerre ed epidemie che sono seguite. Sono inoltre colpevoli di alto tradimento nei confronti del loro paese, gli Stati Uniti d'America. Nessuna motivazione al mondo può giustificare tali atti, a tutti gli effetti comparabili ai crimini nazisti. I responsabili vanno giudicati sia da un tribunale americano che da un tribunale internazionale, e subire le pene adeguate che verranno loro comminate.


ApproccioIpocritaStandard

E' l'ennesima versione della solita teoria del complotto. Non bisogna dare retta a queste bugie senza alcun fondamento, che finirebbero per distogliere le nostre forze dalla ricerca e la punizione dei veri colpevoli, dei terroristi.


ApproccioCinicoVisionario

Secondo il WWF il mondo sarà inabitabile tra 50 anni o giù di lì. Evidenza e storia insegnano che l'umanità non ha la maturità necessaria a modificare spontaneamente i propri comportamenti in una direzione compatibile con la propria sopravvivenza. Un potere forte in grado di dominare il mondo e di regolarne avvedutamente il funzionamento, intervenendo con catastrofi controllate ove necessario, è un male minore rispetto all'estinzione della specie umana. La morte prematura (sarebbero prima o poi morti comunque) di milioni o anche miliardi di esseri umani, da un punto di vista storico, è completamente irrilevante, come la storia stessa insegna. L'elemento disturbante in tutto ciò è legato al tabù della morte di cui la cultura occidentale contemporanea è intrisa, tabù dal quale non possiamo permetterci di lasciarci influenzare.


ApproccioRazionale-OttimistaAsimoviano

Secondo il WWF il mondo sarà inabitabile tra 50 anni o giù di lì, a causa delle conseguenze dei progressi della scienza e della tecnologia. Ma l'unica forza in grado di trovare soluzioni ai problemi generati dalla scienza è la scienza stessa, come è sempre avvenuto e sempre avverrà. Ed è quindi alla scienza che i politici devono ricorrere (ma non per creare armi batteriologiche in laboratorio!) Imboccare la strada di una tecno-dittatura globale non è un'opzione ammissibile in un mondo nel quale valga la pena vivere. L'umanità deve identificare e punire i colpevoli di questo crimine e utilizzare lo shock di questa rivelazione quale sprone per un deciso cambio di rotta nelle attuale politiche mondiali che stanno conducendo il nostro pianeta verso la catastrofe”.



Ma c’è una cosa che ancora Quaglia non ha scoperto o, comunque, non dice:

Se gli aerei dirottati sono stati teleguidati da terra, dov’era la centrale operativa che, con un semplice software disponibile sul mercato aerospaziale, ha guidato in maniera perfettal’impatto dei due aerei contro le due gemellone di NYC? Dov’era insomma il campo base dell’operazione Nine Eleven? .

Barbabianca-Philp Dick lo sa e qui lo rivela.

Prima un’occhiata sul Pentagono a quel momento.

Dunque, se non c’è caduto l’aereo, è stata una bomba, tipo autobomba, con la quale è saltato in aria l’Ufficio operativo dell’operazione “Twin”. Che non ne rimanesse la minima traccia.

Una questione interessante sarebbe di sapere se insieme ai computer son stati eliminati anche gli operatori. Da aggiungere a 3.000 morti delle Twin Towers. Questo verrà fuori prima o poi da Google.

Per quanto qui affermato occorre che il Pentagono sia saltato “dopo” il duplice impatto degli aerei sulle povere gemelle.

Infatti, così è: quasi un’ora dopo.


Giudizio dei lettori su questa scoperta:

falso

vero

verosimile


NB. Il racconto di Roberto Quaglia, così poco allegro, non produce incubo, anzi. Per esempio ti fa sentire meno arrabbiato con Bush e compagnia, compresi Blair, Aznar, Berlusconi... Questi sono le comparse, di cui è prevista e forse già programmata la sparizione a tempi anche brevi. Chi li ha costruiti ha sempre pronti anche i ricambi.

La caccia agli alieni costruttori di Presidenti e Segretari di Stato, capi di governo e catene televisive, epidemie e vaccini… è il seguito del racconto, ancora non scritto.

Forza Roberto, avanti con Internet e Google, le nostre Twin.

Insomma, seduto sul lettino di Internet, assistito da Google e infermieri ricercatori, rivedi affiorare dal mare dell’inconscio i fantasmi della realtà, con lineamenti più definiti e certi.

La paura dell’ignoto cede il posto alla consapevolezza del reale. Sentimento di sollievo. (sadomaso?)

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