mercoledì 10 settembre 2003

 


Lettera ai figli
 
Cari ragazzi, domani è l'11 settembre e tutti vi parleranno delle torri gemelle, due anni fa. Io vi invito a ricordare l'11 settembre di Santiago, trent'anni fa; voi eravate quasi in fasce.
Non voglio togliervi il gusto della vita, la gioia di vivere, in tutti i suoi aspetti positivi: nell'amore, nel lavoro, nello sport praticato - nuoto e sci -, in quello tifato - calcio, palla a volo, a canestro, gare olimpiche e tutte le cose belle che la vita ci regala, specialmente a noi che abbiamo avuto in sorte una delle parti più belle del pianeta.
 Il mio, oggi, è un invito alla lettura: a continuare con la fantascienza (Simone), con i gialli (Michele). Pa', oggi, alla vigilia dell'11 settembre, vi suggerisce alcuni libri, elettronici, chiamati siti, da sfogliare "ogni tanto" giorno giorno, senza fretta ma con una certa tranquilla costanza. Sono testi "dal vero", misti appunto di giallo e di fantascienza: l'importante è mantenere un certo distacco, prenderli a dosi limitate, in modo da non entrare nel circuito del malessere esistenziale, dato che i contenuti sono rattristanti quando non raccapriccianti.
Gli alieni che hanno programmato la conquista del pianeta hanno assoluta necessità di operare in mezzo a  gente terrorizzata. E questo vuole chi ha scelto la strategia di tenerci tutti in stato di shock permanente, pieni di paura, di rabbia e di tanta confusione d'idee.


Gli avvenimenti seguiti alla distruzione delle torri gemelle hanno mostrato a "miliardi" di persone il retroscena di sporchi trucchi che da tanti anni guida la politica dell'Impero mondiale.
Ma come in analisi si cura la malattia facendola emergere dall'inconscio, così usando i mezzi di comunicazione che internet ha messo a disposizione di noi tutti, possiamo far emergere la malattia della paura inoculata minuto per minuto nel nostro Superio da questi potenti prepotenti con tutti i mezzi a loro disposizione, primo fra tutti la capacità di inganno tramite il possesso esclusivo dei grandi mezzi di comunicazione di massa: di tutti, ma non di Internet. Santa Grande Tela di ragno, Internet deve essere il tamburo del nostro villaggio globale, un tam tam che ci tenga uniti e collegati gli uni agli altri.
 Messi a nudo, senza più maschera, gli Alieni perdono la loro forza, come Sansone senza più capelli. E possiamo ridere di loro. E' questa la cura: non li possiamo distruggere, ma li possiamo rendere inoffensivi con l'irrisione.
Bisogna continuare a vivere divertendoci. Stasera per esempio ci troveremo alla TV per Italia-Serbia montenegro, e poi canta che ti passa: Tanta musica. What a wanderfull world.
Siamo tanti, siamo la maggioranza, come mai siamo stati. Guardiamo il male negli occhi senza paura, coscienti della imbattibile superiorità del bene.
Con questo spirito vi invito a tener presente, nei ritagli di tempo, alcune sollecitazioni che vi verranno dai prossimi post.
Ma prima fatemi vedere la partita. Stessa formazione della partita con il Galles: solo Tacchinardi al posto di Zanetti, arrocchettato.
Vostro Barbabianca.


 

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