giovedì 1 settembre 2005

Metamorfosi




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Com’eri grande Umberto prima di fare il cameriere ad Arcore.


Se tu se' or, lettore, a creder lento

ciò ch'io dirò, non sarà maraviglia,

ché io che 'l vidi, a pena il mi consento.                  48

  Com'io tenea levate in lor le ciglia,

e un serpente con sei piè si lancia

dinanzi a l'uno, e tutto a lui s'appiglia.                  51

  Co' piè di mezzo li avvinse la pancia

e con li anterïor le braccia prese;

poi li addentò e l'una e l'altra guancia;                   54

  li diretani a le cosce distese,

e miseli la coda tra 'mbedue,

e dietro per le ren sù la ritese.                           57

  Ellera abbarbicata mai non fue

ad alber sì, come l'orribil fiera

per l'altrui membra avviticchiò le sue.                     60

  Poi s'appiccar, come di calda cera

fossero stati, e mischiar lor colore,

né l'un né l'altro già parea quel ch'era.


Divina tragedia  (Inferno, XXV)

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