giovedì 23 agosto 2007

Lisbona luminosa

Portogallo II


Obrigado


La parola piu' comune: grazie, molte grazie.


Lost and found

Lost: la valigia, come l'ultima volta. Prima Malpensa, oggi Fiumicino. Il transfer da Peretola e' micidiale. Ma questa volta solo una valigia. L'altra ce la siamo portata a bordo: mutande e calzini questa volta garantiti. Consegnata poco fa, ore 22 del secondo giorno.

Found: la gentilezza di Gomez: due piani sopra, tipografo in Francia non so per quanti anni, ci siamo intesi col francese; ha risolto la perdita d'acqua del rubinetto acqua calda della doccia: attrezzatissimo, quasi un plombiere o idraulico; ma non ce la siamo sentita di cambiare tutto il blocco bagno: problema di trovare una guarnizione adatta ad un rubinetto ante guerra; rimane una goccia, ma non fa piu' scattare il gas.

Lisbona

Luminosa, ampia, diciamo splendida vista dalla navetta che dall'aereoporto ti scarica in fronte al Tago fiume-lago-mare per il battello che ti porta a Caparica attraverso Almada - c'e' nato Figo -

Ventosa, la spiaggia di fronte a noi e' piena di surfisti: onde lunghe dell'Atlantico, quelle che avviarono la corsa di Vasco di Gama, vista oggi la sua tomba nel Monastero in fronte alla torre di Belem. Del monastero dovremo riparlare. Una cosa mai vista.

Domani 24 Agosto potremmo fare un giro sul Sight seeing per avere il panorama riassuntivo.

Accanto a me un ragazzo angola-mozambicano parla in video skype con una ragazza mozambico angolana: li vedo tutti e due sul monitor. Mondo che va.

2 € per un'ora di collegamento.

Vitorino ci ha mandato un SMS appena atterrati e poi ha telefonato due volte: domenica spero di vederlo a Leiria o Coimbra. Nel frattempo Lisbona richiede tempo e gambe, perche' e' tanta. La torre di Belem e' veramente notevole, piazzata in mezzo al Tago di fronte all'Atlantico, bella come una reggia, dura come una fortezza, tutta merli e cannoni sputafuoco. Oggi treppiedi di lusso per fotografie panoramiche.  Accanto il monumento agli scopritori conquistatori coperti di croci e spade. Ma che uomo Vasco che Gama che di qui parte e qua ritorna dopo due anni di oceano. E il Brasile parla oggi la sua lingua. Ne abbiamo incontrata una (brasiliana) sul lungo Tejo o Tago che ci portava dal Ponte XXV Aprile a Belem di cui sopra. E' una diplomata in statistica ed era diretta al palazzo dei Congressi li' accanto. Passo e chiudo. Ma il ragazzo accanto a me continua. Tanti auguri anche a lui.

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