mercoledì 24 giugno 2009

Douce France

Solstizio d'estate



7 giorni a Parigi, essere accolti all'aereoporto di Beauvais da una concittadina casentinese naturalizzata francese, 35 anni di esperienza all'UNESCO, viaggiare lungo strade bordate da siepi contigue di alberi di alto fusto, attraverso campi d'un verde intenso di maggesi rese traslucide dal vento, lungo colline docili coperte di boschi in rigoglio, girovagare tra le anse della Senna immersa nel verde verdissimo delle rive sommersa di battelli da carico e barche da diporto, percorrere Parigi in macchina da una parte all'altra lungo l'anello stradale sulla Senna, senza un semaforo o incrocio,( come poter attraversare Firenze, qui dall'Isolotto fino al Girone, con un anello si asfalto posto sotto i lungarni poco sopra il pelo dell'acqua) salire sul battello a Pontoise, confluenza di Oise e Senna, tra le case-barca dei vecchi battellieri che da giovani hanno rifornito Parigi di carbone e vettovaglie spingendo a braccia le chiatte controcorrente - 12 km al giorno - ritrovare a Auvers sur Oise Van Gogh - aiuola verde nel cimitero sotto la luna -, accarezzare con l'occhio dal finiestrino la casa di Zola a Médun, visitare a Giverny, sulla strada per Rouen, la casa di Monet splendida di fiori dipinti e reali, affacciarsi sulla spiaggia di Arromanches, su un mare calmo e luminoso, vedere i resti del porto artificiale - 6 giugno 1944 - attraverso il quale passarono milioni di uomini in arme a portare morte e distruzione libertà e liberazione ad una Europa ubriaca di odio e pazza di disperazione.

 E andando nel sole che abbaglia

sentire con triste meraviglia

com'è tutta la vita e il suo travaglio

 in questo seguitar di guerra in guerra

 che opprime il cuore e sciupa questa terra

 che si ostina a mostrarsi ancor sì bella.


Diario di bordo:

Giovedi 11 giugno
, Pisa-Beauvais, un'ora di macchina da Parigi. Ci accoglie Lola, che ha lasciato il suo ufficio all'UNESCO, e ci porta a Flins s/Seine, un paese sulla Senna come da nome, fatto, come spesso da noi, del nucleo antico addossato alla collina boscosa (ci vengono anche i funghi) e del mercatale moderno (3 enormi supertutto sproporzionati per il numero di abitanti) e spostati di un km o due gli stabilimenti Renault, che danno linfa e alimento all'economia del posto. La Casa di Lola e Jean occupa un angolo tra due stradine interne, linde e silenziose; l'acquisto e l'arredamento ampliamento coincide con trenta anni di vita dei nostri ospiti che lì hanno fatto nascere e crescere Arnaud e Nathalie, oggi con due figli ciascuno, il primo abita a Parigi, la seconda a Roma. Jean ci fa trovare una tavola imbandita di calamari, lumache di mare e altre finezze e durante la cena ci illustra lo sbarco in Normandia programmato per il giorno dopo, a poche giorni di distanza d quello di Obama.

Venerdi 12 giugno:

Meteo: variabile, cielo macchiato di nuvole bianche e grige, via via più chiaro, "come deve essere il cielo di Normandia" (Jean).

 Una bella smacchinata che ci porta a Giverny (casa-museo di Monet, Rouen - Giovanna d'Arco prima assassinata da un vescovo e poi riabilitata da un altro - Arromanches - sbarco del 6 giugno 44, una mattanza in tonnara per 2,3 mila giovani appena sbarcati - Caen sulla via del ritorno con visita alla bella casa e splendida famiglia di Viviana casentinese doc e Idriz marocchino doc di Fez con Jasmine e il piccolino come si chiama poi lo dirò. Un bell'incontro, una merenda cena tanto gustosa quanto informale, un'ultima fatica (220 km) per Jean verso Flins che per fortuna arriva prima di Parigi. Grazie Jean.

Sabato 13 giugno:

Meteo:sereno.

Nel quartiere latino, davanti a Notre Dame, alla ricerca delle tracce di Dante. Il cartello conferma che Dante c'è stato nel 1304, Lola che ha fatto importanti ricerche negli ultimi mesi alla Bibliotheque Nationale, conferma la presenza. Io dubito della data - non della presenza - perché Dante nel 1304 era troppo indaffarato tra Casentino, Mugello e Romagna nei tentativi reiterati di rientro in Firenze (saprete meglio nell'edizione francese di "IVI E' ROMENA" di prossima uscita). Magari anticiperemo il pezzo per i 25 lettori di questo blog.

Dante ricorderà che in Rue du Fouarre (via del foraggio), nell'Università, un Professore libertario spiegava "invidiosi veri", insegnava verità scomode, diffondeva idee pericolose. Sigieri di Brabante (v. nota), un tipo che andava in corteo con gli studenti, come Sartre nel '68 proprio negli stessi luoghi, come sempre nel '68 i prof. di Milano, Roma..., come - oggi - studenti e prof. di Teheran. Nil sub sole novi.

DAvanti c'è l'isola di S.Louis; in tempi passati c'era stato come traghettatore S.Giacomo il Povero, Paola e il sottoscritto hanno attraversato il Pont Neuf per raggiungere la gelateria di Berthillon proprio dall'altra parte, meta obbligata per noi a Parigi come Vivoli a Firenze, zona S.Croce, o la Gelateria Alpina, alla Fortezza.


Tre foto (continua)


 Nota storica

Sigieri di Brabante

Nacque nella regione del Brabante attorno all'anno 1235. Compì gli studi all'università di Parigi nella facoltà delle arti tra l'anno 1255 e il 1257. In seguito fu professore presso la stessa università. Di spirito sovversivo e grande conoscitore di Aristotele, attraverso gli studi compiuti sui testi di Averroè che in quegli anni, anche grazie alle crociate, cominciano a circolare nelle università europee, si pone in contrasto con la corrente filosofica Scolastica, capitanata dal domenicano Tommaso d'Aquino. Sigieri si pone nella corrente filosofica detta degli Averroisti latini che contestano il rettore dell'Università Alberico di Reims. Venne condannato per 13 proposte eretiche, contenute nei suoi scritti, dal vescovo di Parigi Etienne Tempier nel 1270. Nel 1277 gli venne proibito l'insegnamento all'università e venne convocato dall'inquisitore di Francia Simon du Val. Per sfuggire all'inquisizione parte per Orvieto, in quel tempo residenza del Papa, dove si appellò al pontefice Martino IV. Rimasto a Orvieto, in attesa della sentenza papale, venne pugnalato a morte dal suo segretario. Molti sussurrarono che fosse stato eliminato su istigazione degli Ordini mendicanti (francescani e domenicani), che gli erano sempre stati tenacemente avversi.
 


Da Wikipedia

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