giovedì 31 dicembre 2009

Un anno felice se noi lo rendiamo tale

 




A Happy New Year if We Make It So



The World Can’t Wait organizes people living in the United States to repudiate and stop the fascist direction initiated by the Bush Regime, including: the murderous, unjust and illegitimate occupations of Iraq and Afghanistan; the global “war of terror” of torture, rendition and spying; and the culture of bigotry, intolerance and greed. This direction cannot and will not be reversed by leaders who tell us to seek common ground with fascists, religious fanatics, and empire. It can only be possible by the people building a community of resistance - an independent mass movement of people - acting in the interests of humanity to stop, and demand prosecution, of these crimes.



Dear Urbano,



...Now lots of those hopes have been dashed on the rocks of the "politics of the possible," and people have the blues.  I have not had a conversation with anyone who thinks 2010 will be an improvement over 2009. 



People mentioned to me the vast expansion of the "war on terror" in Afghanistan, now into Yemen, new threats to attack Pakistan...the coming new restrictions on abortion access in health care "reform" that benefits the insurance companies dramatically...the utter failure of the rich countries to agree to stop global warming.  Barack Obama announced just after the Inauguration that he would close the detention camp in Guantanamo, but it won't be closed by then; worse, he will continue military commission trials and hold some without charges indefinitely.



(dall'email di Debra Sweet, nella foto)







"Il mondo non può attendere" organizza la gente che vive negli Stati Uniti per ripudiare e metter fine alla direzione fascista iniziata col Regime di Bush, includendo le sanguinarie, ingiuste e illegittime occupazioni dell'Iraq e dell'Afghanistan; la guerra globale del terrore , della tortura del rapimento e dello spionaggio; e la cultura del bigottismo, intolleranza e rapacità. Questa direzione fascista non può essere e non sarà rovesciata da leaders che ci dicono di cercare un comune terreno con fascisti, religiosi fanatici e impero. Ciò può solo esser reso possibile dalle persone che costruiscano una comunità di resistenza - un movimento popolare di massa - che agisca nell'interesse dell'umanità per metter fine e portare in giudizio gli autori di questi crimini.




"Un anno felice se noi lo rendiamo tale" Faccio mio l'augurio di Debra Sweet. Leggendo quello che lei scrive su Barack Obama penso a Pio IX che passò dalle libertà costituzionali al Sillabo. E il suo nome divenne un'imprecazione popolare rimasta sulla bocca di tutti fino ai nostri genitori.



Interrompo per pubblicare un comunicato:


31 Dicembre 2009, 



Ora : 11 am



 


INTERNAZIONALI AL CAIRO MARCIANO VERSO GAZA PER




PROTESTARE CONTRO L’ASSEDIO




(Cairo) A seguito del rifiuto Egiziano di consentire ai partecipanti alla Gaza Freedom March di entrare a Gaza, gli oltre 1.300 attivisti per la pace e la giustizia sono partiti a piedi. Nonostante i blocchi della polizia predisposti al Cairo con lo scopo di recintare i dimostranti e impedire loro di manifestare solidarietà con il popolo Palestinese, gli internazionali stanno spiegando i loro stendardi e invitano tutti i pacifisti del mondo di sostenerli e chiedere la fine dell’assedio di Gaza.



L’offerta Egiziana di lasciar entrare a Gaza solo 100 dei 1.400 partecipanti alla Marcia, è stata ritenuta dagli organizzatori della Marcia insufficiente e deliberatamente intenzionata a dividere. Nel frattempo, il Ministro degli Esteri Egiziano ha cercato di far passare questa offerta last-minute come espressione di buona intenzione nei confronti dei Palestinesi per isolare i “provocatori”. La Gaza Freedom March ha rifiutato categoricamente queste affermazioni. Gli attivisti sono al Cairo perché il governo Egiziano ha impedito loro di raggiungere Gaza. “Noi non vogliamo rimanere qui, Gaza è sempre stata la nostra destinazione finale”, afferma Max Ajl , partecipante alla Marcia.



Alcune persone hanno cercato di superare i blocchi della polizia e iniziare a marciare verso il punto di incontro a Tahreer Square al centro del  Cairo. A loro si sono uniti Egiziani che volevano denunciare il ruolo del proprio governo nel sostenere l’assedio di Gaza. Le autorità hanno cercato di tenere separati gli internazionali dai locali. La polizia sta attaccando brutalmente i partecipanti , non violenti, alla Marcia. Molti poliziotti in borghese si sono infiltrati tra la folla e assaltano I partecipanti violentemente. “Sono stata sollevata dalla polizia Egiziana e sbattuta letteralmente contro le transenne” afferma Desiree Fairooz, una dimostrante. I partecipanti alla Marcia stanno cantando slogan di protesta e resistono ai tentativi di disperderli e giurano di rimanere nella piazza fino a quando non saranno autorizzati ad andare a Gaza. Lo striscione GFM è appeso ad un albero della piazza. Alcuni partecipanti alla Marcia stanno sanguinando e i celerini hanno distrutto le loro videocamere.



 



La Gaza Freedom March rappresenta persone da 43 nazioni con background diversi. Tra loro ci sono persone di ogni fede, leader di comunità, attivisti per la pace, dottori, artisti, studenti, politici, scrittori e molti altri. In comune hanno l’impegno alla nonviolenza e la determinazione a interrompere l’assedio di Gaza.



"L’Egitto ha provato in tutti i modi possibili ad isolarci e ad abbattere il nostro spirito” dicono gli organizzatori della Marcia. “Ma noi restiamo fedeli più che mai al nostro obiettivo di manifestare contro la tirannia e la repressione. Marceremo il più vicino possibile a Gaza, e se saremo fermati con la forza, chiederemo ai nostri sostenitori di protestare. Chiediamo a coloro che credono nella giustizia e nella pace ovunque siano nel mondo di sostenere le nostre iniziative per la libertà dei Palestinesi."



Tra i partecipanti c’è anche Alice Walker, scrittrice e vincitrice del Premio Pulitzer, Walden Bello , membro del Parlamento Filippino, Luisa Morgantini, ex membro del Palamento Europeo per l’Italia. Più di 20 partecipanti alla marcia, tra cui l’ 85enne sopravvissuta all’Olocausto,  Hedy Epstein, hanno intrapreso uno sciopero della fame contro il pesante ostruzionismo Egiziano, oggi entrano nel quarto giorno.



 

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