domenica 30 dicembre 2012

L'augurio del Barba: far bene per star bene

Ore 21, alle Lame di Ortignano, nel triangolo Raggiolo-Bibbiena-Poppi o se volete Pratomagno-La Verna-Falterona, nella valle chiusa del Casentino. Fuori una luna piena e splendente, un'Orione nitida e lucente che stasera declinando non imperversa, anzi. Fuori fa freddo. Bello stare al caldo del focolare nelle serate d'inverno. Oggi abbiamo fatto una tavolata con fratello, sorella e annessi con il regalo della presenza di Diego (tre anni e mezzo), Sofia qui sotto in collo alla mamma, Omar Duccio che piange sul letto. Sono nati da un mese ad Arezzo e ce li ha portati Najla dalla Tunisia. Stasera salto la cena per motivi comprensibili e, mentre Paola legge l'ennesimo libro giornaliero, anzi no, in questo momento divaga gli occhi sul digitale terrestre (RAI movie, "un'americanata" la sua risposta alla mia domanda) vado coi miei pensieri alla telefonata di poche ore fa di Franco che mi annuncia la morte di Enrico, tornato massacrato ma vivo dalla deportazione in Germania nel settembre del 1945. L'avevo intervistato in video il luglio scorso e sono contento di aver captato in tempo la sua testimonianza d'allora. Enrico mi ha (aveva) fatto vedere la fotocopia dell'assegno di 7000 € ricevuti dal governo tedesco per il lavoro svolto in Germania tra l'agosto del 44 e il maggio del 45 "in condizioni di schiavitù". Schiavo certificato. Parlava con la bombola di ossigeno, a fatica: "finché il cervello funziona va bene vivere". Son contento di averlo inserito nel video "Gente del Ponte, una storia collettiva" che proietteremo al Circolo Arci di Ponte a Poppi, che ha sede nella mia ex scuola elementare (cinque anni con la maestra Anna Mengoni, grande maestra). In questo momento tutti parlano di Rita Levi Montalcini e così mi vien spontaneo l'accostamento con Omar e Sofia, la nascita e la morte, "sì dolce sì gradita quand'è com'or la vita?", "se la vita è sventura perché da noi si dura?" "Che fai tu Luna in ciel, dimmi: che fai?" Che farai Sofia in terra, che mai farai? Non avrò il tempo di saperlo, altro che per analogia...
Domani mangerò gli avanzi di oggi (che c'è da ridere; tutte le migliori pietanze sono nate utilizzando gli avanzi: capaccia, scottiglia, minestra di pane, pappa col pomodoro...) e nel pomeriggio andrò al cimitero di Poppi a salutare Enrico, vissuto a lungo a dispetto delle complicazioni polmonari, della caviglia fracassata nel lavoro di schiavo e salvata dalla cancrena, Enrico che mi ricorda con l'ultimo filo di voce, che vale la pena vivere finché siamo presenti a noi stessi. Finisco citando a memoria il Manzoni: gli uomini si domandano come si fa  a "star bene" e si affannano a trovare una risposta che spesso non viene. La cosa giusta è quella di pensare a "far bene" e questo è il modo possibile e sicuro per dare alla nostra vita un significato di valore. Cara Rita Levi Montalcini.
I suoi 4 Sì ai referendum abrogativi della legge n. 40/2004 in materia di Procreazione Medicalmente assistita e ricerca scientifica. Ciao anche a te, Rita.
Il mio augurio per il nuovo anno:  pensiamo a far bene e finiremo anche con lo star bene.
Alessandro l'ha detto e Rita l'ha fatto.



Naja(Pronunzia Nasla) con Sofia
Ania (nonna) Naja (mamma)
Omar Duccio
Sofia

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