lunedì 4 agosto 2014

Che cosa possiamo fare per Gaza e tutta la Palestina?

Salve,
in questo ultimo mese molte persone si chiedono cosa possiamo fare in questo momento per la Palestina e nello specifico per la gente della Striscia di Gaza che è sotto i bombardamenti israeliani da 28 giorni.
Possiamo fare questo:
1 - raccontare ad amici, colleghi e parenti che la Palestina è sotto occupazione militare israeliana dal 1948 e da quel momento in poi:
 -  circa 10 milioni profughi palestinesi sono costretti a vivere in altri paesi perché non gli è permesso di ritornare nelle loro case, di questi centinaia di miglia vivono in campi profughi
Cisgiordania
-  nel 2002 Israele ha costruito un muro intorno ai centri abitati palestinesi, ad oggi ne è stato costruito l’80% e una volta ultimato sarà lungo 760 km. Il muro è stato costruito da Israele con la scusa di doversi difendere e in questo modo limita i movimenti di più di 1.700.000 palestinesi che vivono in Cisgiordania e che viola la risoluzione ONU (ES-10/15 del 2004) è stato considerato illegale anche dalla Corte internazionale di giustizia dell’Aja nel 2004
  - In Cisgiordania e a Gerusalemme est (che è zona palestinese) sono in continua crescita le colonie israeliane, anche queste illegali secondo il Diritto Internazionale, nel 2012 si stimavano 250 colonie con 520.000 abitanti (Fonte B’Tselem) che arrivano da tutte le parti del mondo. Queste colonie sono collegate da strade riservate solo agli israeliani.
  - per spostarsi da una parte all’altra del muro dove ci sono parenti e amici o magari il posto di lavoro i palestinesi devono passare per dei checkpoint sotto contro israeliano e i tempi di attesa possono essere molto lunghi e il militare di turno ha la discrezionalità di fare passare o meno il/la palestinese
 - i contadini e i pastori che stanno vicino alle colonie israeliane in Cisgiordania vengono attaccati dai coloni che vanno in giro armati di pistole e fucili (per autodifesa!)
 Striscia di Gaza
 - la più grande prigione a cielo aperto e la zona più popolata al mondo, grande 360 km² abitata da 1.800.000 persone (più della Sardegna che è 67 volte più grande)
 - chiusa a nord da Israele e sud da Egitto, questi due stati decidono chi e quante persone far uscire (Israele solo casi sanitari gravi, cooperanti e giornalisti NO altri palestinesi; Egitto solo casi sanitari gravi, giornalisti, qualche attivista e alcuni palestinesi con richieste particolari)
- 80% vive di aiuti umanitari; 40% disoccupati
-  contadini vengono sparati al confine dove c’è unico pezzo di terra della striscia coltivabile  e i terreni vengono bruciati e distrutti con le ruspe dell’esercito israelian
-  i pescatori vengono sparati e le loro barche sequestrate dalle imbarcazioni nella marina militare israeliana se superano le 6 miglia (Accordi di Oslo del 1992 prevedevano 20 miglia di navigazione)
-  Anagrafe: Israele controlla il registro di stato civile della popolazione. Ogni palestinese deve essere registrato dal ministero dell'Interno israeliano. A sedici anni, su richiesta, gli viene rilasciata una carta di identità. Le informazioni sulla carta, segnala Haaretz, sono scritte in ebraico.
prodotti alimentari: Al Jazeera e il quotidiano israeliano Haaretz pubblicano nel 2007 la ricerca dell'esercito d'Israele il quale ha calcolato qual è il minimo di calorie che un palestinese che abita nella Striscia di Gaza deve assumere per non essere malnutrito nonostante il blocco. Tradotto in cifre, le calorie "sufficienti" corrispondono a 1.836 grammi di cibo per persona, e a 2 milioni e mezzo di tonnellate di cibo in totale per l'intera popolazione di Gaza.
Corrente elettrica: Gli impianti elettrici di Gaza presentano seri problemi e  resta arduo introdurre il carburante per il funzionamento della centrale elettrica di Gaza un po da Egitto e un po Israele. Sono 7 le ore di elettricità al giorno, chi si può permettere un generatore e il carburante può avere più ore a disposizione.
-  Acqua: 90% non è potabile acqua salmastra in alcune zone (2 km mare) dove la falda acquifera si trova a nove metri sotto il livello del mare e l’acqua marina si infiltra nella falda
-    In 5 anni la striscia è stata bombardata 3 volte:
    2008 Piombo Fuso: quasi 1400 morti e 5300 feriti 11.154 case distrutte
    2012 Colonna di difesa: 171 morti 1000 feriti   
   2014 Bordo protettivo: ad oggi 4 agosto 2014: 1.830 morti, 9.200 feriti, 400.000 persone sfollate dalle proprie case e 10.000 case parzialmente o completamente distrutte. Ma i numeri crescono minuto dopo minuto
 2 Unisciti alla campagna per contribuire a costruire il movimento internazionale BDS contro il regime israeliano di occupazione, colonialismo e apartheid.
Lanciata dalla stragrande maggioranza delle organizzazioni della società civile palestinese nel 2005 e ispirata dal movimento contro lapartheid in Sudafrica, la campagna per il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) è ormai un diffuso movimento internazionale.
La campagna BDS si sta dimostrando capace di ottenere un sostegno di massa e di convincere aziende, istituzioni culturali, artisti e governi ad aderire o osservare il boicottaggio di Israele.
Vi prego di diffondere questa mail!

grazie!

AssopacePalestina - Firenze



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