domenica 18 aprile 2004

Chomsky a Firenze (p...

Chomsky a Firenze (post III)


COGITO, ERGO INTERNET - Cartesio e Chomsky


 


 Noam Chomsky  ritiene Cartesio il bisnonno della linguistica contemporanea.


 


...E' il 1966, all'alba del suo impegno politico pacifista contro la guerra in Vietnam, quando esce "Cartesian Linguistic", il tributo più esplicito che Noam Chomsky, fondatore del generativismo in linguistica, versa a Cartesio, filosofo del razionalismo. Quali sono i punti di contatto tra generativismo chomskyano e razionalismo cartesiano? Sostanzialmenre due: il primo risiede nel concetto di "creatività" del linguaggio umano, che Chomsky afferma di aver ereditato da Cartesio.  Osserva Chomsky: " solo l'uomo è in grado di usare il linguaggio come strumento generale di pensiero e di auto-espressione piuttosto che come puro strumento di comunicazione, di richiesta, o di comando". Il secondo punto è che tale creatività non è acquistata, attraverso l'esperienza o l'apprendimento, ma innata: se per Cartesio è installata nell'uomo dalla Divina Provvidenza, per Chomsky è scolpita nella struttura della mente.E' su ispirazione cartesiana, quindi, che lo studioso del linguaggio si trasforma in studioso della mente. Nell'era del progresso digitale, il migliore accesso ai meccanismi di funzionamento della mente sembrano essere proprio i modelli cibernetici forniti dall'intelligenza artificiale. Non solo Chomsky e il generativismo, dunque, ma anche molti sviluppi della psicologia cognitivistica, e certamente quel nuovo settore della riflessione teorica concentrato sull'intelligenza artificiale, avrebbero stretto un patto di sangue con Cartesio, antico maestro europeo di scienza e filosofia.


Il testo integrale qui


 


 Origine del linguaggio


 


La lezione forse più importante che possiamo trarre da ciò che sappiamo sulle nostre origini riguarda il significato di ciò che in anni recenti è stato definito sempre più spesso come "esaptazione" ( dal latino ex aptum: prendere ciò che serve, che è adattativo). Con questo termine si definisce un concetto biologico che serve per definire quei caratteri che insorgono in un contesto per poi essere sfruttati in un altro, o il processo con il quale simili novità vengono adottate negli organismi viventi.


 


Le penne degli uccelli



Il classico esempio di processo esaptativo, che diventa processo adattativo, è fornito dalle penne degli uccelli. La penna è una struttura essenziale per il volo, ovviamente insieme alle ossa cave , al cervelletto, ai grandi muscoli pettorali eccetera. La penna è una modificazione del pelo, che è un annesso cutaneo, e milioni di anni prima che si sviluppasse la capacità e la necessità di volare, le piume e le penne venivano usate semplicemente come isolanti termici. Le nostre tanto decantate capacità cognitive potrebbero essersi originate come le penne degli uccelli: un'acquisizione insorta in un contesto prima di essere sfruttata in un altro.


 


…Non possiamo attribuire l'avvento delle capacità cognitive semplicemente al lento perfezionamento del cervello nel tempo. Accadde qualcosa di diverso da un potenziamento fisico del meccanismo cognitivo: da tempo era esistente un HARD-WARE adeguato e sufficiente, l'innovazione sta in un nuovo SOFT-WARE, in un nuovo sistema operativo che fa funzionare meglio un cervello con spazi di memoria già sufficientemente estesi e capienti. La configurazione cerebrale risultava notevolmente uniforme per tutti i primati superiori da almeno 150.000-200.000 anni e la massa neurale continuava a comportarsi in modo tradizionale. Le basi necessarie per l'adozione di processi cognitivi moderni erano già state biologicamente gettate; e il grande passo non consisteva più nell'aggiunta di un po' di materiale neurale. Inoltre l'uomo aveva un apparato vocale che poteva produrre i suoni del linguaggio articolato oltre 500.000 anni prima che i nostri progenitori lo sfruttassero realmente.


 


   Bambini e giovani macachi battono i vecchi e i maschi dominanti.


 Dato che il cervello non è una struttura statica, ma una entità dinamica che si riorganizza durante lo sviluppo e, in presenza di stimoli appropriati, per tutta la vita, non è implausibile che un precursore del linguaggio sia nato da un gruppo di bambini durante il gioco. Un simile prelinguaggio poteva comprendere parole,-suoni-, legate tra loro con significato adattattivo. È difficile immaginare che, compiuta questa invenzione, la società potesse non adottarla.


Su un'isola del Giappone alcuni ricercatori avevano cominciato a nutrire con del riso un gruppo di macachi che vivevano presso una spiaggia. Parte del riso finiva nella sabbia e dopo che i maschi dominanti e le femmine si erano nutriti, ai giovani macachi non restava altro che consolarsi mangiando i chicchi caduti a terra raccogliendoli faticosamente e pazientemente uno a uno per potersi nutrire. Fino a che un giorno un giovane macaco che per gioco aveva gettato in acqua una manciata di sabbia e riso mentre litigava con altri giovani, si accorse che il riso galleggiava sull'acqua e la sabbia andava a fondo. Capì che non gli restava altro che raccogliere col cavo della mano il riso galleggiante e nutrirsi a volontà. Occorse un po' di tempo perché gli adulti seguissero l'esempio, prima le femmine e poi i maschi dominanti. Senza dubbio alcuni tra i maschi anziani e più dominanti non si degnarono mai di adottare questo comportamento preferendo la familiare sabbia tra i denti: ma una buona idea è una buona idea, ed è difficile che , nel caso del linguaggio, una volta sviluppato il concetto di associare parole a oggetti concreti o a oggetti astratti o idee, non si sia diffuso molto rapidamente in tutte le società.


La transizione, tuttavia, da uno stile di vita non linguistico a uno linguistico comportava un enorme balzo cognitivo e tecnico. L'aggiunta della sintassi è stata successiva e necessaria al sistema stesso e resa inevitabile dall'avvento delle associazioni parola-oggetto. Una progressione in un solo stadio, dall'assenza del linguaggio al linguaggio articolato, sembra piuttosto implausibile. Un processo a più stadi rispecchierebbe meglio il modo in cui i bambini acquisiscono il linguaggio, con il vocabolario che si sviluppa per primo, mentre la sintassi e poi la strutturazione della frase compaiono dall'età di due anni in poi.



Dopo essersi originato, il linguaggio cambiò parecchio nel destino degli umani, cominciarono ad articolarsi le lingue sempre più complesse e diversificate. Ma la struttura del linguaggio, indipendentemente dalla cultura, è dovuta al fatto che le sue basi fondamentali, biologiche, erano già presenti nella specie prima dell'avvento del linguaggio stesso.


 


Leggi l'articolo  


 


 

2 commenti:

  1. è stupendo navigare tra queste parole...complimenti...un caro saluto..odilia

    RispondiElimina
  2. Ciao, sognante tarantina.

    Il sogno è l'infinita ombra del vero (chi l'ha scritto?)

    Sogno di un'ombra è l'uomo, ma quando baglior divino gli scende, dolce è la vita e nella luce ei posa.
    (Pindaro?)
    Ti farà piacere se ti dico che il tuo blog ha suggestioni pindariche.
    Il mio ha più congestioni che suggestioni.

    RispondiElimina