mercoledì 30 novembre 2005


30 Novembre: la Toscana fa festa.


Il 30 Novembre del 1786 Pietro Leopoldo abolì per Legge la tortura come metodo di ricerca della verità e la pena di morte come mezzo di salvezza dell'umanità. Aveva letto il libro di un milanese, ma stampato la prima volta a Livorno nel 1762 (mi sembra). Indovina il titolo e lo scrittore.
Io sono un fan di Pietro Leopoldo.


Se Tommaso, mio compaesano, fosse vissuto qualche decennio più tardi non avrebbe fatto la vita e la fine che qui di seguito. A lui dedico la festa di oggi.
Il 9 maggio 1739 fu arrestato a Firenze e rinchiuso nelle carceri della Santa Inquisizione in S. Croce. Dopo 16 mesi trascorsi in condizioni durissime, nel vano tentativo di estorcergli i nomi di altri affiliati, nonostante la totale ritrattazione delle accuse da parte dei pentiti, loro estorte dall'Inquisitore, nell'agosto del '40 fu condannato per eresia e confinato nella propria casa a Poppi; Il 27 marzo del 1745 si spense a Poppi .
La condanna per eresia non ebbe termine: la sua opera letteraria fu posta all'Indice e i suoi fratelli dovettero misconoscere ogni opera del congiunto.
Il suo martirio non fu inutile: già nel 1743 il Granducato della Toscana fece chiudere provvisoriamente il Tribunale del Sant''Uffizio e definitivamente nel 1782 persino con l'abbattimento materiale dell'edificio (ingresso nel chiostro di Santa Croce a Firenze).
Dai un'occhiata qui.


Ti ricordi le Gualchiere di Remole? Anche i gualchierai furono liberati dalle antiquate catene della Corporazione dell'Arte della Lana, con Legge del 1782


Molto merito è di Pietro Leopoldo se nel mio blog posso spesso vantare la mia Toscana bella.


Nota storica


La famiglia de' Medici giunse, dopo varie vicende, a governare Firenze. A partire dal secolo Quindicesimo, con Cosimo il Vecchio e soprattutto con Lorenzo (morto nel 1492), la casata acquista notevole potere. Dopo la fine della repubblica (1531), la Toscana diventa Ducato con Alessandro de' Medici, a cui succede Cosimo, nel 1537, che, nel 1569 diventa Granduca con il titolo di Cosimo I. La famiglia continuerà a tenere il governo della Toscana fino alla morte di Gian Gastone (1737). Non avendo successori diretti, il Granducato di Toscana passa alla Casa di Lorena.


Quella dei Lorena era una famiglia di antiche origini e che seppe mantenere il suo potere fino a tutto il secolo XVIII. In seguito al matrimonio di Cristina, figlia di Carlo Duca di Lorena, con Ferdinando I de' Medici (1589), la Casata crea i presupposti per la successione al trono toscano. Infatti, dopo l'estinzione dei Medici (1737), Francesco di Lorena diventa Granduca di Toscana con il nome di Francesco II. I Lorena governeranno Firenze e la Toscana fino alla proclamazione dell'unità d'Italia, con l'intervallo della dominazione francese (1799-1814).

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