martedì 8 agosto 2006


Clicca sulla foto per ingrandirla


A passeggio nelle foreste casentinesi, con l’apporto logistico delle guardie forestali e la guida di un esperto botanico (Vincenzo Gonnelli). Capire la vita delle piante, il loro nascere e morire, la ricerca della luce, l’attesa dello spazio. Incontrare un faggio di 700 anni, caduto naturalmente da tre anni, contemplare i quattro abeti che hanno assistito alla sua scomparsa, dopo una paziente attesa di 30 anni. Quattro abeti che ora inizieranno a svilupparsi sul quadrato del bosco e sul cerchio del cielo lasciato libero dal gigante “finalmente”caduto. Chi ripasserà di qui fra cinquant’anni vedrà i quattro diversamente sviluppati. Ce ne sarà uno più grande e più alto…


E questo è l’albero del tasso, una specie di pino-abete striminzito,  addossato a un grande acero rosso che lo costringe a vivere sacrificato alla sua ombra. E’ l’albero sognato da Robin Hood e da tutti gli arcieri del Galles per l’arco flessibile e scattante del suo legno, le frecce con le punte avvelenate dalle tossine contenute nelle sue foglie, il ristoro dato dalla sua  bacca nutritiva: un vero apparato di guerra…


La salvia glutinata che profuma le mani, i nidi alti come piramidi delle formiche importate dai boschi alpini per la guerra biologica alle larve degli insetti che infestano la flora arborea appenninica, l’odore acuto dell’acido formico sulla palma della mano stesa per un istante sulla superficie della piramide viva…La fonte di acqua solforosa dove le donne sterili andavano ad immergersi in attesa del miracolo della procreazione…I picchi che scavano i morti tronchi per farsi spanciate di larve e insetti rifugiati in quelle comode tombe…Vedere Wolfgang Fasser, non vedente, saltare per i balzi e lungo i fossi con piedi da capriolo…Tutto questo costeggiando la riserva naturale biogenetica di Sassofratino, con quelle sue pareti a picco che hanno nei secoli tenuti lontani i taglialegna fornitori dei granduchi di Toscana e/o delle repubbliche marinare, lasciando libera madre natura di dettare i tempi della vita e della morte a questa moltitudine arborea ed animale, libera per un piccolo tratto dalla presenza dell’homo sapiens quando non destruens…


Sabato 5 agosto - Un’intera giornata, dalle 9 alle 17, nel cuore della Lama, fra Toscana e Romagna, in buona compagnia, in una giornata fresca di recente pioggia e limpida di persistente sole. Non è da tutti né da tutti i giorni. 

Le foto di riferimento

Nessun commento:

Posta un commento