venerdì 15 settembre 2006

Viaggio a Creta (VI)



Flashback storico


Ho tra le mani Vassily, il leone di Creta, uno dei testi suggeriti dalla guida Lonely Planet che ci orienta nella nostra quotidiana transumanza. Vassily è un neozelandese inviato dagli alleati - anno 1943 – nell’Isola occupata dai tedeschi per organizzare il movimento di boicottaggio e resistenza. La visita al museo storico di Heraklion mi ha dato le coordinate interpretative di questo spaccato di storia umana che percorre 6000 anni. Seimila anni di una storia indicativa della realtà effettuale delle magnifiche sorti e progressive dell'umanità. Come lo spaccato di un cañon del colorado ti dà la storia geologica di milioni di anni squadernata davanti agli occhi, così la sezionatura storica di Creta presente nel Museo ti pone davanti 6000 anni della nostra storia con una chiarezza esemplare.

Creta come Europa, Europa come Giove, Giove come toro, come aquila. Invidiata da dei e uomini, contesa e calpestata, puttana e regina a corrente alternata.

Lo spaccato è questo:

 Minoici pacifici e molto progrediti relativamente ai tempi: età dell’oro.

Micenei aggressivi e schiavisti.

Romani imperiali, schiavisti e unificatori (cirenaica)

Bizantini tempi duri,

Arabi migliori dei precedenti

Veneziani e crociati te li raccomando,

Turchi ottomani né peggio né meglio,

ritorno alla Grecia vita precaria

nazisti e fascisti morte e distruzione

Secondo dopoguerra: guerra civile, peggio che andar di notte.

Supplemento al secondo dopoguerra: i colonnelli - regalo Nato-Cia. (v. Theodorakis, uno per tutti).



Così te la racconta Wikipedia

Anche il nostro ci si mise. spezzeremo le reni alla Grecia.


E pensare che i nostri antenati avevano immaginato Creta come il luogo in cui trascorsero luna di miele Zeus ed Europa, figlia di re. Per dare alla terra il re giusto e sapiente per eccellenza:Minosse.


Già perché Il termine Europa deriva da una leggenda greca, nella quale era così chiamata la figlia del re Agenore.

Innamorato di lei, Zeus si trasforma in un toro bianco, Europa salì sulla groppa dell'animale, che velocissimo si lanciò tra i flutti del mare portando con sè la fanciulla fino a Creta. E' così, che i Greci narrano che Europa, nell'innocenza del suo gioco con Zeus, subì la sua violenza. Questo mito testimonia le radici culturali dei popoli europei, poichè essi impararono dai Greci il gusto del bello,l'ideale dello sport,il principio della democrazia.

Il mito la descrive come la rappresentazione stessa della gioia e dell’allegria, dell’entusiasmo per le avventure della vita, del coraggio nelle situazioni eccezionali.

Dalla dea Afrodite ebbe l’annuncio che il suo nome sarebbe stato dato ad una parte del mondo, e così avvenne: i greci cominciarono a dare il nome di Europa ai territori situati oltre Creta.
(trovato in giro per la rete). Guarda questa serie di immagini sul mito d'Europa.

O degli intenti umani antiveder bugiardo.



Se clicchi sulla foto vedi un'altra inquadratura: proprio da tiro al piccione.

Questo l'aereoporto di Hania nel 1941. Paracadutisti tedeschi sotto il tiro al piattello di inglesi, australiani, neozelandesi. La metà arrivano a terra morti. Così per cominciare.



La Battaglia

La prima ondata di paracadutisti diretta a Creta decollò dai vari campi d'aviazione greci nel mattino del 20 maggio 1941, dopo che la Luftwaffe aveva effettuato un intenso bombardamento aereo sulla costa settentrionale dell'isola. Tuttavia le forze alleate poste a difesa degli obiettivi prefissati risultarono più consistenti e meglio addestrate del previsto: i paracadutisti tedeschi si trovarono così a fare da bersaglio a un preciso e intenso fuoco di sbarramento e molti furono colpiti nella fase di discesa.

Il tentativo di conquistare l'aeroporto di Maleme, obiettivo di primaria importanza per consentire l'arrivo della seconda ondata, fallì. Al comando tedesco di Atene si pose in quel momento l'alternativa di sospendere l'operazione oppure di continuare, e alla fine Student decise di continuare con l'attacco: dovevano essere compiuti tutti gli sforzi possibili per conquistare la base aerea cretese. Nonostante un'accanita difesa dei soldati neozelandesi, dopo sette ore di durissimi combattimenti i paracadutisti tedeschi riuscirono a consolidare le loro posizioni. La mattina del 21 maggio l'aeroporto di Maleme era in mano tedesca e gli Ju 52 furono in grado di far affluire rinforzi con continuità.

Nella settimana successiva, nonostante pesanti scontri con le truppe alleate le forze tedesche occuparono uno a uno gli aeroporti di La Canea, Retimo e Iraklion. Il 1 giugno un comunicato del Ministero della Guerra britannico annunciò la caduta di Creta in mano tedesca. La Royal Navy riuscì a trarre in salvo, e a trasportare in Egitto, 16.500 uomini, raccogliendoli lungo la costa meridionale dell'isola, mentre altri 23.000 tra morti, feriti e prigionieri rimasero a Creta. I tedeschi persero 6.000 uomini di cui 3.674 paracadutisti.


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Creta.
















Data: 20 maggio - 1 giugno 1941
Luogo: Creta, Grecia
Esito: vittoria tedesca e occupazione dell'isola

Schieramenti
Germania Grecia,

Gran Bretagna,

Nuova Zelanda,

Australia
Comandanti
Kurt Student Bernard Freyberg
Effettivi
45.000 uomini 43.000 uomini
Perdite
1.971 morti (alcuni stimano 4.900)

1.888 dispersi (presunti morti)

2.594 feriti (alcuni stimano 11.200)

6.453 perdite totali (alcuni stimano 16.100)
1.751 morti dell'esercito britannico e 1.828 morti della marina britannica

1.900 feriti britannici

17.509 prigionieri di guerra (12.254 britannici e 5.255 austrialiani)

Nota la colonnina a margine:

Perdite totali 6453 o 16100?


Conteggi fatti all'ingrosso, neppure si trattasse di ghiande da maiali.


Questa è la guerra. Io sono il nemico per te, tu sei il nemico per me.


Tutti questi italiani, tedeschi (tanti), inglesi, neoze e australopitechi che ci calpestiamo beati nelle stradine di Xania. Beati e felici sulle ossa dei nostri mancati progenitori ammassate in bell'ordine nel qui vicino cimitero monumentale di Souda.


Tutti i nostri governanti a riverire la guerra infinita preventiva programmata al terrorismo nelle sedi istituzionali.


45000 giovani contro 43000 tutti convinti di avere il nemico di fronte. Scopo ultimo: la sua eliminazione. Anche Vassili il leone si vanta di averne uccisi 200, prima di essere ucciso (a 29 anni), eroe riconosciuto dagli avversari che gli tributano gli onori militari.


Questo è quel mondo?


Ragazzi svegliamoci.

3 commenti:

  1. Le vicende di Creta durante la seconda guerra mondiale mi hanno portato a rileggere il secondo episodio del "Signor Mani", un libro scritto da Abraham Yehoshua scrittore antipatico a Paola. Sono riuscita a capirlo meglio . Come vedi continuo a leggerti con interesse. Ornella

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  2. Per me la storia recente di Creta è stata una scoperta. E la guerra di resistenza. Peggio che nel mio Casentino, quello di Vallucciole. Ma ho scritto il post con lo scopo di far riflettere sulla abbominevole stupidità della guerra. E di come - una volta cominciata - tutti si stia al gioco. E sulla perdita di memoria. e tutti i partigiani di oggi vengono chiamati terroristi, anche dai nostri governanti...Che ti devo dire.

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  3. Che tu lo avessi scritto per far riflettere sulla abominevole stupidità della guerra lo avevo capito e su tutte le tue riflessioni che hai fatto in altre occasioni sulla guerra sono d'accordo con te. Sull'11 settembre ho forti dubbi, ma tutto può essere . Leggo Barbabianca per avere un po' di controinformazione oltre che per acculturarmi su Dante ed altro. A risentirci Ornella

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