sabato 7 giugno 2008

Virgilio e Dante

 Dante al tempo della Vita Nova




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Virgilio a Dante



Maggior difetto men vergogna lava


...che 'l tuo non è stato


Però d'ogni tristizia ti disgrava


e fa' ragion ch'io ti sia sempre a lato...


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 Si chiama Riccardo, è di Pratovecchio, studia scienze politiche a Firenze, fa il cameriere a Stia, sabato 14 non sarà al castello di Poppi perché è a Madrid dalla sua Beatrice. Ha visto il libro in un chiosco di Pratovecchio ed è rimasto folgorato. Il motivo ce lo dirà lui a comodo.

8 commenti:

  1. ...da casentinese e mezzo fiorentino quale sono,nonchè amante di quel Dante Alighieri che con la sua Divina Commedia ha fatto in modo di eternalizzarsi e eternalizzare anche i luoghi dove ha vissuto...non posso che ringraziare moltissimo il prof.Urbano Cipriani per averci regalato un libro emozionante e preciso,che parla di quel che è il Dante uomo,che durante il suo vissuto metabolizzava ogni cosa che vedeva e studiava x lasciarci un cosi immenso dono...ed ancora lo ringrazio x avermi fatto conoscere e vedere da un punto di vista diverso determinati passi della Divina commedia,i quali prendono sicuramente spunto da i luoghi nei quali Dante ha vissuto ovvero il nostro amato Casentino negli anni dal 1303 al 1313...con il presente commento mando un saluto ed un abbraccio con la speranza di condividere insieme momenti emozionanti e di confronto sull argomento che ci appassiona...Distinti Saluti Riccardo

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  2. Ricambio i saluti con gli auguri di Virgilio a DAnte:



    «Quel dolce pome che per tanti rami

    cercando va la cura de' mortali,

    oggi porrà in pace le tue fami». 117



    Virgilio inverso me queste cotali

    parole usò; e mai non furo strenne

    che fosser di piacere a queste iguali.



    Tanto voler sopra voler mi venne

    de l'esser sù, ch'ad ogne passo poi

    al volo mi sentia crescer le penne.



    Come la scala tutta sotto noi

    fu corsa e fummo in su 'l grado superno,

    in me ficcò Virgilio li occhi suoi, 126



    e disse: «Il temporal foco e l'etterno

    veduto hai, figlio; e se' venuto in parte

    dov'io per me più oltre non discerno.



    Tratto t'ho qui con ingegno e con arte;

    lo tuo piacere omai prendi per duce;

    fuor se' de l'erte vie, fuor se' de l'arte.



    Vedi lo sol che 'n fronte ti riluce;

    vedi l'erbette, i fiori e li arbuscelli

    che qui la terra sol da sé produce. 135



    Mentre che vegnan lieti li occhi belli

    che, lagrimando, a te venir mi fenno,

    seder ti puoi e puoi andar tra elli.



    Non aspettar mio dir più né mio cenno;

    libero, dritto e sano è tuo arbitrio,

    e fallo fora non fare a suo senno:



    per ch'io te sovra te corono e mitrio».

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  3. Non è questa la via del ritorno in patria, o padre mio; ma se una via diversa da voi prima o in seguito da altri si troverà che non deroghi alla fama e all’onore di Dante, quella non a lenti passi accetterò; che se non si entra a Firenze per una qualche siffatta via, a Firenze non entrerò mai...



    Decisamente un uomo,con la"U"maiuscola che credeva cosi tanto nei valori di giustizia,fortezza,temperanza e quindi prudenza...(ovvero le 4 virtù cardinali...)un Uomo che durante le sue innumerevoli crisi emozionali dovute all ingiusto esilio non ha mai perso la fede,la speranza e ha avuto la carità,(tre virtù teologiali...)di lasciarci la divina commedia una guida x chi anela a conoscere le verità universali che sono oltre ogni singolo fatto che ci accade quotidianamente.....rimando con il presente commento la palla al mio virgilio affinche ponga nel blog(magari se lo ritiene necessario...)il monito che Dante fa a chi realmente volgia alzare la testa verso il cielo...Par.II(1-18)...



    O voi che siete in picioletta barca...



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  4. Ecco qua:



    O voi che siete in piccioletta barca,

    desiderosi d'ascoltar, seguiti

    dietro al mio legno che cantando varca,

    tornate a riveder li vostri liti:

    5 non vi mettete in pelago, ché forse,

    perdendo me, rimarreste smarriti.

    L'acqua ch'io prendo già mai non si corse;

    Minerva spira, e conducemi Appollo,

    e nove Muse mi dimostran l'Orse.

    10 Voialtri pochi che drizzaste il collo

    per tempo al pan de li angeli, del quale

    vivesi qui ma non sen vien satollo,

    metter potete ben per l'alto sale

    vostro navigio, servando mio solco

    15 dinanzi a l'acqua che ritorna equale.

    Que' gloriosi che passaro al Colco

    non s'ammiraron come voi farete,

    quando Iasón vider fatto bifolco.



    Nota: Giasone, per portare a buon termine l'impresa,si trasforma in contadino, arando un campo con buoi spiranti fiamme e seminandovi poi denti di serpente, dai quali nascevano uomini armati (Ovidio - Metamorfosí VII, 100 sgg.).



    Parafrasi:

    O lettori, che in una piccola barca (cioè dotati di una intelligenza e di una cultura inadeguate all’altezza di contenuto della terza cantica), desiderosi di ascoltare (il mio canto), avete seguito la nave del mio ingegno che cantando si apre un varco,



    ritornate ai luoghi dai quali siete partiti: non arrischiatevi ad entrare in mare aperto, perché, forse, non avendo la forza necessaria per seguirmi, vi trovereste smarriti.



    L’acqua che mi accingo a solcare non è mai stata percorsa da alcuno: Minerva (dea della sapienza) col suo fiato gonfia le vele della mia nave, e Apollo (dio della poesia) è il mio nocchiero e le nove Muse (protettrici delle scienze e della tecnica artistica) mi mostrano la direzione indicandomi l’Orsa Maggiore e l’Orsa Minore.



    (Invece) voi pochi che fin da giovani rivolgeste la mente alla scienza delle cose divine, della quale sulla terra ci si può nutrire ma senza potersi mai saziare (come, invece, avviene in cielo ),



    voi sì potete spingere per il mare profondo il naviglio (della vostra intelligenza), seguendo la scia (sollevata dalla mia nave) prima che l’acqua torni ad appianarsi.



    Gli Argonauti che varcarono il mare per recarsi nella Colchide non si meravigliarono, quando videro Giasone trasformarsi in contadino, nella misura in cui vi meraviglierete voi (di fronte alle mirabili cose che io vi esporrò).



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  5. dopo i dovuti ringraziamenti a siffatta parafrasi...con collegamenti diretti anche alle metamorfosi di ovidio...non posso che domandare come è andata la giornata di sabato 14 al castello di poppi...nonchè avere la vostra opinione sulla"riabilitazione" dopo quasi 800 anni del sommo poeta da parte del comune di firenze.... aspetto vostre notizie grazie Distinti saluti Riccardo



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  6. Al castello di Poppi è stata una seduta medianica: è apparso Dante, si è affacciata alla veranda Gherardesca di Battifolle, Si è aperto il cielo (chiuso fino ad allora) in tempo per farci intravedere Dante che spicca il volo con Beatrice, dopo che Matelda l'ha tuffato nelle acque limpide del Leté per offrirlo all'abbraccio delle quattro belle. Da non credere. Uscirà il video della serata.

    Quanto al Consiglio comunale, aspetto di vedere nel sito del Comune la registrazione della seduta. Poi cercherò di rintracciare Dante, se un'astronave mi porterà sulla costellazione dei Gemelli. Ma forse basterà un contatto radio. Vedremo.

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  7. bene bene...mi fa piacere che sia andato tutto bene,io nel mentre mi trovavo tra le nuvole tra un volo e l'altro ho avuto una massima ispirazione che mi ha condotto fino al cielo di marte,e nel leggere ed approfondire l'aspirato paradiso ho trovato cosi tante verità,cosi ovvie e cosi lontane da ogni essere che non voglia alzare lo sguardo al cielo...mi sento fortunato che la vita mi abbia condotto a tale lettura che non fa altro canto dopo canto di accrescere la mia"fame"di conoscenza della divina commedia,di dante e della materia che lui trattava...LA VITA sotto tutti i suoi aspetti...!!sabato ho 10/11 persone per il mio progetto e spero vivamente sia tempo buono...nel rimandarle la palla...le chiedo gentilmente nel caso in cui dovesse vedere Dante se perfavore mi può aiutare prima facendo in modo che sia tempo buono,e poi che mi faccia cantare bene la sua opera divina...Distinti saluti a presto Riccardo

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  8. ...e quinci e quindi....oggi Domenica 29 guigno 2008 c'è stato il battesimo della mia idea sul sommo poeta ed è andata nel migliore dei modi...TRE tappe:Romena,Poppi e La Verna...nel mezzo un ottimo pranzo a base di bistecca alla fiorentina da me servito e tutto è andato x il meglio...a Romena Maestro Adamo,la dove'io falsai la lega suggellata del battista....a Poppi...Buonconte da montefeltro,o tu del ciel perchè mi privi?ed a La Verna...intra Tevero e Arno...tutti rimasti entusiasta,il gran finale a La Verna nel cielo del Sole tra le anime dei sapienti in una sala splendida gentilmente concessami da frà tommaso...il quale ringrazio pubblicamente...presto saranno disponibili sul mio sito le foto del giorno nonchè i video dei canti trattati,ovviamente su youtube...grazie mille Dante,Riccardo

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