martedì 3 gennaio 2006




Veglia di Natale all'Isolotto
Questa l'introduzione alla veglia tenuta per il 36° anno nella Piazza dell'Isolotto a Firenze


Terzo Natale di guerra

 36 anni di Resistenza

Una generazione è passata
Le bandiere della pace sono ancora lì, rese irriconoscibili dall’inquinamento di complicità e di menzogne dei poteri costituiti, dall’asservimento dei mezzi di comunicazione di massa, i veri mezzi di distruzione di massa.
Noi siamo qui ancora resi quasi invisibili dal mantello di omertà dei poteri costituiti, dei mezzi di comunicazione di massa.
Siamo fan, fanatici? Fan di che cosa?
Siamo stati il segno premonitore di quello che oggi è un fatto d’evidenza palmare: noi intendevamo difendere l’autonomia e la libertà del popolo di dio contro l’alleanza dio e mammona che portò qui un giorno del 69 un cardinale, un prefetto, con le forze dell’ordine e i gruppi d’appoggio di S.Giovanni da Capestrano, con una schiera di fedeli ortodossi e di persone educate e benpensanti; con l’avallo del diritto, con la forza della Legge, ci hanno sfrattato dalle mura, ci hanno tolto la legittimazione, ci hanno resi estracomunitari.
Sembrava una bega di famiglia, un problema che riguardava “i fedeli”, bigotti o meno bigotti, credenti veri o falsi, sinceri o opportunisti.  Oggi siamo qui a prendere atto che quei “fedeli”… rappresentavano i cittadini, tutti i cittadini, perché chi difende il diritto di pregare, il diritto di leggere e interpretare  il libro delle scritture sacre, chi pretende di gustare il frutto della grande mela del libero arbitrio difende anche se non lo sa  il Sidereus Nuncius di Galileo e l’origine delle specie di Darwin, il Manifesto del P.Comunista di Carlo Marx, la critica della religione di Feuerbach, la Dichiarazione dei diritti americana 1776 e francese 1789-93, l’articolo 1 e 2 e 3 della Costituzione partigiana 1946. E come i partigiani furono bollati come banditi così noi qui stasera siamo ancora e sempre banditi, ma non allo sbando. Banditi da questa alleanza dio e cesare che mai s’era presentata così aperta e forte e prepotente, forte e prepotente come la paura che la genera, la paura di chi vede il mondo muoversi e lo vorrebbe fermo.
E’ questa  paura che genera i mostri, la loro paura, i  mostri della guerra, assassinio, tortura, morte. I nuovi cavalieri dell’Apocalisse. Quelli stessi contro cui combatte l’America democratica alle prese col governo della guerra e della teocrazia: non in nostro nome. Come loro noi siamo qui. Perché Il punto è questo: la storia è piena di esempi in cui la gente che aveva la ragione dalla sua parte combattè contro le tremende circostanze e riuscì vittoriosa. Ed è anche piena di esempi di gente che ha passivamente aspettato di venirne fuori, solo per essere inghiottita da un orrore tale che mai avrebbero immaginato. Il futuro non è già scritto. Sarà quello che noi ci ritagliamo.
The future is unwritten. WHICH ONE WE GET IS UP TO US. 

 Nota esplicativa: l'albero della foto è il melo del paradiso terrestre, che produceva le famose mele della conoscenza del bene e del male; le mele della emancipazione, della conquista del libero arbitrio: prima affermazione di "laicità".  Eva laica fu dichiarata laida e noi figli di p.
Tag su Flickr: laico.



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