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Autore: Cipriani Urbano
Editore: Fruska
Genere: letteratura italiana
Argomento: alighieri, dante
Pagine: 208
ISBN: 8890252464
Data pubblicazione: 2008
Prezzo: € 15,00
Lo trovi nelle edicole e librerie del Casentino.
Da sabato 17 maggio sarà anche ad Arezzo e Firenze, nelle librerie sottoindicate:
Arezzo:
Libreria Il Viaggiatore Immaginario (S.R.L.)
Piazza Risorgimento, 18
52100 Arezzo (AR)
0575 370476
Libreria Edison
Piazza Risorgimento 31 (angolo Via Verdi) - 52100 Arezzo
Tel: 0575/299352 - Fax: 0575/259283
Libreria Mondadori Bibliophilia Di Belliconi
Corso Italia, 193
52100 Arezzo (AR)
Libreria La Fenice
Via Vittorio Veneto, 31
52100 Arezzo (AR)
0575 902516
Firenze:
- www.libreriaedison.it |
055 291870
- www.librerialfani.it - |
PRESENTAZIONE (pp.9-10 del libro)
Questa breve guida mette bene in risalto il legame così stretto tra Dante e la nostra valle. Sempre in momenti di grande impatto emotivo, o che sia la sanguinosa battaglia di Campaldino o che si tratti del periodo immediatamente seguente al bando e alla condanna a morte, con la devastazione della casa e dei beni, con l’allontanamento brutale da moglie, figli, amici e compagni. E’ il Dante dell'invettiva all'Italia nel sesto del Purgatorio, delle grandi lettere politiche ai fiorentini, ai principi e signori d’Italia, all'Imperatore, scritte proprio in Casentino. A Romena abita il conte Alessandro Guidi, Capitano della Lega dei bianchi esiliati di tutta la Toscana e Dante ne è il portavoce, ambasciatore e “ministro degli esteri”, in costante missione diplomatica tra Mugello, Romagna, Lucca e Lunigiana, Verona e Ravenna… Ma sempre in Casentino è l'approdo, negli anni che vanno dalla prima condanna del gennaio 1302 alla morte dell'Imperatore Enrico VII nel 1313. A Poppi Dante scrive biglietti di saluto all'Imperatrice Margherita di Brabante per conto della contessa Gherardesca, a Pratovecchio si innamora disperato e non corrisposto di una donna bella e riottosa, del Casentino sono pieni l'Inferno e il Purgatorio, che si tratti di Mastro Adamo o del conte Ugolino padre di Gherardesca, di Buonconte da Montefeltro caduto in Campaldino o che si descriva la valle tra il Pratomagno e la Giogana, col monte Falterona, con l’Arno, l’Archiano e i ruscelli loro affluenti. In Casentino Dante ha visto “le pecorelle che escon dal chiuso”, le “lucciole che brillano giù nella vallea”, “l’uom della villa” che chiude alle pecore la siepe, “con una forcatella di sue spine” quando l’uva si fa matura. E così il nostro giovane antenato, “ il villanello a cui la roba manca” che si dispera quando confonde la brinata del mattino con una nevicata che non gli permetterà di portare al pascolo le pecore. E i “fioretti” che si schiudono al sole nelle fredde mattine d’inverno. Anche le asperità del nostro Appennino si fanno ben presenti nella faticosa iniziale ascesa alla montagna del Purgatorio, rievocando un Dante in corsa continua tra Casentino e Mugello per i sentieri impervi del Falterona e gli anfratti dell’Acquacheta, tra Casentino e Romagna attraverso la via Romea che, tra Germania e Roma, veniva a passare proprio da noi, da Bagno di Romagna fino al monte Serra per scendere in Vallesanta, a Bibbiena e Subbiano fino a Viterbo dove di ricongiungeva con la via Francigena. Giusto risalto vien dato alla Guida delle due sorelle inglesi (Casentino and its story, London 1905) che un secolo fa percorsero la valle in lungo e in largo, lasciandone una descrizione così viva poetica e appassionata. Questa pubblicazione evoca esplicitamente “Il Casentino e la sua storia” delle sorelle Noyes, ristampata pochi anni fa per conto della Mabo, nella bella traduzione italiana di Amerigo Citernesi ed ora esaurita. Apprezzabile l’apporto del prof. Giovanni Cherubini che ci presenta un Casentino quattrocentesco rievocato come in un’antica stampa. Così come interessanti sono le indicazioni riguardanti la via Romea apportate da Giorgio Innocenti e Giovanni Caselli.
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