Chiedo scusa a CoroSymphonia di Pratovecchio per la povertà del video fatto con macchina fotografica digitale. Sto sperimentando le mie acquisizioni tecniche computeristiche...
Ma la serata è stata un incanto, merito anche di un Giove pluvio che ha minacciato per tutta la giornata regalando poi la sorpresa di una notte magica sotto le stelle, con una temperatura caraibica e un paesaggio lavato dal vento dell'instabilità atmosferica precedente. E' la seconda volta che Niccolò e Daniela Goretti dei Flamini fanno centro con l'azzeccare due giornate di tempo bello in periodo di variazioni atmosferiche accentuate. Complimenti a tutti, organizzatori e sponsor, anche per la gratuità del tutto, così come gratuito è stato l'addobbo di natura firmato "incanto estivo di Casentino" trasparente nei segni di castella illuminati e nitidi, da Porciano a Poppi, in alto, e Stia, Pratovecchio, Borgo alla Collina in lungo...
"Gaia" Matteini ha fatto onore al suo nome e reso testimonianza alla sua bravura e professionalità, attorniata dalle donne del coro, come Matelda dalle belle ninfe sul prato del paradiso terrestre. (Gli uomini del coro, altrettanto bravi, una volta tanto si son tenuti nelle retrovie). Alle donne del coro della Symphonia e al prato del castello splendido e lucente è lecito dedicare un ricordo dantesco:
Vago già di cercar dentro e dintorno
la divina foresta spessa e viva,
ch'a li occhi temperava il novo giorno, 3
sanza più aspettar, lasciai la riva,
prendendo la campagna lento lento
su per lo suol che d'ogne parte auliva. 6
Un'aura dolce, sanza mutamento
avere in sé, mi feria per la fronte
non di più colpo che soave vento; 9
per cui le fronde, tremolando, pronte
tutte quante piegavano a la parte
u' la prim'ombra gitta il santo monte; 12
non però dal loro esser dritto sparte
tanto, che li augelletti per le cime
lasciasser d'operare ogne lor arte; 15
ma con piena letizia l'ore prime,
cantando, ricevieno intra le foglie,
che tenevan bordone a le sue rime, 18
tal qual di ramo in ramo si raccoglie
per la pineta in su 'l lito di Chiassi,
quand'Ëolo scilocco fuor discioglie. 21
Già m'avean trasportato i lenti passi
dentro a la selva antica tanto, ch'io
non potea rivedere ond'io mi 'ntrassi; 24
ed ecco più andar mi tolse un rio,
che 'nver' sinistra con sue picciole onde
piegava l'erba che 'n sua ripa uscìo. 27
Tutte l'acque che son di qua più monde,
parrieno avere in sé mistura alcuna
verso di quella, che nulla nasconde, 30
avvegna che si mova bruna bruna
sotto l'ombra perpetüa, che mai
raggiar non lascia sole ivi né luna. 33
Coi piè ristetti e con li occhi passai
di là dal fiumicello, per mirare
la gran varïazion d'i freschi mai; 36
e là m'apparve, sì com'elli appare
subitamente cosa che disvia
per maraviglia tutto altro pensare, 39
una donna soletta che si gia
e cantando e scegliendo fior da fiore
ond'era pinta tutta la sua via. 42
"Deh, bella donna, che a' raggi d'amore
ti scaldi, s'i' vo' credere a' sembianti
che soglion esser testimon del core, 45
vegnati in voglia di trarreti avanti",
diss'io a lei, "verso questa rivera,
tanto ch'io possa intender che tu canti. 48
Tu mi fai rimembrar dove e qual era
Proserpina nel tempo che perdette
la madre lei, ed ella primavera". 51
Come si volge, con le piante strette
a terra e intra sé, donna che balli,
e piede innanzi piede a pena mette, 54
volsesi in su i vermigli e in su i gialli
fioretti verso me, non altrimenti
che vergine che li occhi onesti avvalli; 57
e fece i prieghi miei esser contenti,
sì appressando sé, che 'l dolce suono
veniva a me co' suoi intendimenti. 60
Tosto che fu là dove l'erbe sono
bagnate già da l'onde del bel fiume,
di levar li occhi suoi mi fece dono. 63
Non credo che splendesse tanto lume
sotto le ciglia a Venere, trafitta
dal figlio fuor di tutto suo costume. 66
Ella ridea da l'altra riva dritta,
trattando più color con le sue mani,
che l'alta terra sanza seme gitta.
Alcune foto dei due avvenimenti di Romena 2008.
Nessun commento:
Posta un commento