sabato 11 settembre 2010

11 settembre 2001 - terrorismo sintetico


Fabbricato in laboratorio

11 settembre - nine eleven
La fabbrica del terrore

Titolo originale Synthetic Terror
Autore Webster Griffin Tarpley
1ª ed. originale 2005

La fabbrica del terrore è un saggio di Webster Griffin Tarpley del 2005. Tratta del terrorismo di stato nell'era della globalizzazione, ed è incentrato sugli attacchi terroristici dell'11 settembre 2001, ma dedica vari capitoli anche alle operazioni condotte a termine sotto falsa bandiera (false flag) che vanno dalla Congiura delle polveri del XVII secolo agli Anni di piombo italiani, passando per quel filone del terrorismo che, nell'interpretazione di Tarpley, è apparentemente "rosso", di stampo comunista, ma in realtà pilotato da centri organizzativi della NATO e legato, per esempio, a operazioni segrete come Gladio.
Il libro è, negli USA, alla sua quarta edizione statunitense, riveduta e corretta.
Tesi di fondo del libro è che l'11 settembre 2001 sia avvenuta una "enorme provocazione", una sorta di colpo di Stato, o un super-golpe mondiale, basato su un'operazione militare "false flag" attribuita ad Al-Qaida, ma perpetrata da un'organizzazione terroristica che taglia trasversalmente le più alte istituzioni statunitensi, i servizi segreti, ed è , in sostanza, una sorta di "piovra" del complesso militare-industriale statunitense e non solo, che ha richiesto il coinvolgimento diretto di enti come la CIA e servizi segreti di altri paesi, Gran Bretagna in primis.



Webster Griffin Tarpley, La fabbrica del terrore, Arianna editrice, 2007. pp. 653 ISBN 9788887307566


http://it.wikipedia.org/wiki/Webster_Tarpley

NB: Al-Qaida = sezione araba della CIA.


Lo ebbi chiaro fin dall'inizio, grazie a uno scrittore di fantascienza italiano: Roberto Quaglia.
I servizi segreti americani, il Pentagono e l'amministrazione Bush erano perfettamente a conoscenza di quanto stesse per accadere l'11 settembre, e diedero precise disposizioni affinché i sistemi di difesa aerea — che in questi casi scattano automaticamente — non si attivassero. Essi volevano carta bianca dal popolo americano per andarsi a prendere il petrolio dove sappiamo e ridisegnare a proprio vantaggio la mappa geopolitica del continente eurasiatico, e l'unico modo per ottenere il consenso interno necessario ad avviare nuove guerre era terrorizzare a sufficienza il popolo americano. (maggio 2003)
...L'aspetto davvero notevole di questa faccenda è che nonostante tutti i dati siano di pubblico dominio su Internet, non succede niente. Cosa intendo dire con non succede niente? Be', il backstage ci sta mostrando un altro tipo di film rispetto a quello ufficiale, un film di quelli del genere in cui alla fine ci pensa Clint Eastwood — l'unico individuo al mondo che ha capito tutto, e per questo braccato invano dalle mele marce della CIA per tutto il film — a sventare il perfido complotto e a fare giustizia costringendo il Presidente degli Stati Uniti a suicidarsi, dopo che le mele marce della CIA sono tutte morte nei soliti modi stupidi in cui muoiono i cattivi nei film americani. Invece, ad aver capito tutto non è un uomo solo, ma un'intera meta-comunità che traspare su Internet, all'interno della quale l'informazione circola, si affina e delinea un disegno sempre più definito e coerente, che viene messo per iscritto. E tutto ciò, anziché scatenare una rivolta globale contro i cospiratori, non produce reazioni di alcun genere, da nessuna delle parti. I buoni cittadini dell'impero americano continuano a brucare dai teleschermi televisivi le loro razioni quotidiane di pseudo-informazioni giornalistiche, i milioni di girovaghi di Internet non capitano mai sulle pagine dove potrebbero cogliere una visione meno naif del mondo in cui esistono e se ci capitano non ci fanno caso più di tanto, mentre la diabolica intelligence che ha pianificato tutto quanto — gente notoriamente spietata — non si cura affatto di questa circolazione di agghiaccianti segreti, non cerca di chiudere i server che su Internet ospitano questi dati (beh, qualcuno in effetti ha avuto piccoli problemi...) , non cerca di uccidere o comunque dissuadere chi diffonde queste informazioni pericolose... (speriamo proprio di no!) Questa sì che è fantascienza. Ma forse... forse... qualche spiegazione anche a questo c'è.


Come sostiene anche Gore Vidal nel suo saggio sopra citato, più una bugia è grossa, più facilmente essa verrà creduta... se l'opzione di non crederci è sufficientemente dolorosa. In ciò non vi è nulla di magico. La nostra psiche è strutturata in modo di credere ciò che ad essa convenga credere. Le verità dolorose vengono di norma negate dalla mente. Rispetto ad accogliere una verità troppo dolorosa, non è infrequente che una mente preferisca addirittura rifugiarsi nella follia — è così che chiamiamo la negazione della realtà rispetto ad ogni evidenza.

Si chiama bias (baias) di conferma.


Come quando Buscetta non diceva in pubblico quello che sapeva: Andreotti referente di primo grado della mafia siciliana. Lo rivelò molto tardi e ad una sola persona: il giudice Falcone. E' come se volessi convincere mia zia che il papa è l'anti-Cristo; eppure è così: la reggia vaticana è la presa per il c. della grotta di Betlemme; papa e cardinali sono ancora oggi vestiti come Anna e Caifa.
Questo blog ne parla fin dall'11 settembre 2003. E' il nostro libro giallo della vita reale, dove si dimostra ancora una volta che la realtà è superiore all'immaginazione. Più forte di Philip Dick e di Simenon.
Esiste anche un bel libro giallo di Steve Alten, un grande scrittore di fantascienza americano, che prevede il prossimo nineleven degli alieni anglo-northamerikans. Si intitola "Il gioco delle 3 carte" o Shall GamePrevede un prossimo attacco terrorista autorealizzato dal Governo americano per poter giustificare la distruzione dell'Iran da tempo programmata. Il romanzo di Steve Alten mette certo in difficoltà i golpisti globali, i quali stanno pensando di fare l'operazione utilizzando il loro poligono di tiro in MO: Israele. Ci vuole un giallista israeliano che riscriva uno Shall Game in ebraico. E presto!
Ma il mio 11 settembre rimane quello del 1973  (dei soliti alieni anglo-north-amerikan).
Oggi è una bella giornata settembrina, variata di sole e nuvole vaganti; domani sarà ancora più bello. Il sole sorge ancora: un bel film messo nel dimenticatoio.




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