Ciao,
questa mattina ho messo la sveglia alle 6.
Alle 9 dovevo essere a Fiuggi in un liceo scientifico per parlare, così mi
aveva scritto Francesco, il rappresentante degli studenti , di guerra,
nonviolenza e medio Oriente, intendendo per questo Palestina e Israele.
Già la strada che percorrevo in automobile, mi aveva messo di buon umore.
Per arrivare a Fiuggi si passa da valli e monti, c'era il sole ed un aria tersa
e fredda come quella delle montagne dove sono nata, in Piemonte, e la neve era
caduta nella notte.
Sono arrivata al liceo un pò preoccupata, è sempre difficile avere di
fronte a sè giovani ragazze e ragazzi che invece di essere in assemblea magari
vorrebbero essere in giro, e poi non sapere quale è il livello di conoscenza o
di interesse.
Ho cercato di rompere il ghiaccio parlando di come era stato difficile per
me donna essere giovane e sotto controllo e della mia voglia di libertà e di
rompere muri e montagne. Delle lotte fate per conquistare pezzi di libertà ma
anche diritti per uomini e donne, per esempio il diritto allo studio, il diritto
al lavoro ect. ect.) E poi dopo aver parlato del perchè il rifiuto della
guerra ed aver citato Christa Wolf e la frase che come donne in nero e donne
assopace avevamo fatto nostra (tra uccidere e morire - vogliamo vivere), ho
chiesto, visto che dovevo parlare anche di Palestina e Israele, che cosa evocava
e a cosa associavano la parola palestinese. La prima risposta è stata:
"terrorista", la seconda, "un popolo privato di ogni diritto" e tra queste due
cose ho iniziato.
Vi risparmio il tutto. Ma sono state due ore intense. Ed alla fine ho
lasciato il liceo con una gioia profonda, si, perchè c'erano ragazze e ragazzi
che sono riusciti ad ascoltare ed a pensare, a porre domande, e molte e molti di
loro erano commossi di fronte alle storie di vita che ho raccontato, quella di
Nurit e Bassam e delle loro bambine Smadar e Abir , quella dei refusnik, quella
dei giovani di Gaza e del loro bisogno di libertà e la loro creativà, Vittorio
Arrigoni e la canzone dedicata a lui Onedikum, dei contadini che vedono
sradicare i loro alberi, dei giovani e non giovani israeliani e internazionali
che accompagnano i contadini a raccogliere le olive per proteggerli dagli
attacchi dei coloni e tanto altro come d i At Tuwani ed Operazione
Colomba.
Nella prossima primavera inviteranno palestinesi e israeliani che lottano
insieme contro l'occupazione militare.
Francesco il rappresentante degli studenti, con occhi verdi e profondi ed
una voce che gli esce a fatica, mi ha ringraziata dicendo che era da tanto tempo che mi voleva invitare alla
scuola ma non aveva osato farlo per timore di un rifiuto. Spero di restare in contatto.
Poi ho parlato con una delle professoresse che era stata in assemblea,
fantastica, una che ama il suo lavoro e si considera priviligiata per poterlo
fare, le ho parlato dell' Atlante contro le guerre, lo prenderà e vedrà di
usarlo, le ho parlato anche del kit per le scuole preparato dall'assopace di
Pisa. Dice che ne farà buon uso.
Di ritorno le montagne erano ancora più belle ed una delle Valli si chiama
valle Paradiso.
Sono a Supino, i miei due gatti Lulu e Paco, mi stanno guardando, mi vedono
agitata, e allora ho pensato di comunicarvi il mio momento di gioia.
Un abbraccio e buone feste.
Luisa Morgantini
Nota - Email inviata alle 40 persone che dal 28 dicembre al 5 gennaio prossimi visiteranno la Palestina guidati da Luisa. Barbabianca e Paola sono tra i 40. Trascrivo il messaggio come l'augurio di Buon Natale.
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