Preghiamo coloro che considerano le presenti
riflessioni un contributo positivo a sostegno del nuovo che nasce, di
diffonderle e , a chi ha gli indiriozzi per farlo, di
raggiungere personalmente i nuovi eletti delle varie aree di
riferimento.
Lettera della Comunità dell’Isolotto per il sostegno alle
elette/i e alle elettrici/elettori impegnati nella responsabilità di costruire
il nuovo che nasce.
Siamo la Comunità di base
dell’Isolotto in Firenze, una realtà con una storia di impegno nel territorio,
nel sociale, nella politica, nella chiesa.
Abbiamo pagato spesso
pesantemente le nostre scelte dalla parte di chi difende i valori della giustizia e della solidarietà a
partire dai bisogni degli ultimi. Lungo la nostra storia che viene dal lontano ‘68, abbiamo sperimentato
che il nuovo che nasce è sempre avvertito come destabilizzante per le abitudini
consolidate, per i ritmi consueti, per le sicurezze acquisite. Produce reazioni
di difesa. Innesca ansie, paure, conflitti. I sistemi di dominio, che si
sentono minacciati dalla creatività
generativa della vita e della storia, temono il collasso e invece di contribuire
al superamento positivo delle tensioni verso sintesi culturali nuove, alimentano
il conflitto, soffiano sul fuoco della paura e offrono i vecchi recinti
restaurati e magari abbelliti.
Oggi sentiamo l’urgenza di
sostenere “il nuovo che sta nascendo” e aggiungiamo la nostra voce alle tante
che chiedono al nuovo Parlamento il coraggio di operare con determinazione e senso di
responsabilità per il
cambiamento.
·
Abbiamo imparato che “la verità” non esiste, ma esistono
le “tante verità” che possono arricchire il cammino dell’umanità e che siamo
chiamati a coniugare insieme, in atteggiamento critico ma di reciproca
fiducia.
·
Abbiamo capito che le “piazze” sono tante: quelle delle
adunate fasciste, delle guerriglie urbane, delle manovre militari, delle
esibizioni di potere, degli osanna al papa, delle processioni, delle feste, ma anche le piazze “contro la mafia”,quelle della resistenza,
delle manifestazioni sindacali, delle donne, degli studenti, delle marce per la
pace, e ancora le piazze della musica, dei carnevali, della solidarietà, dei
mercatini alternativi, del camminare insieme. La piazza è il luogo aperto di
tutti, il luogo della relazione fisica, del parlarsi l’uno accanto all’altro,
quel luogo che noi dell’Isolotto abbiamo animato per oltre quaranta anni anche
quando le piazze si svuotarono.
·
Abbiamo capito che oggi è importante vivere questa piazza
che si è imposta con le elezioni come la
nascita di una nuova resistenza, la capacità di cogliere i segni dei tempi, il
bisogno di affrontare il futuro con generosità.
La piazza non risolve i problemi,
ma è il momento unificante di tante persone di buona volontà che dicono:
ci siamo, vogliamo contare e vogliamo impegnarci.
·
Siamo consapevoli che la battaglia “contro” degli uni verso gli
altri serve solo a rinserrare le fila di quella destra dove prevale
l’individualismo aggressivo o la paura di perdere privilegi.
·
Guardiamo con fiducia chi oggi è sceso nelle piazze perché quello è
per lo più un popolo informato, consapevole, desideroso di mettersi in gioco. E’
il popolo che abbiamo contribuito a formare e generare con la nostra resistenza
di piccole formiche operose anche se invisibili.
·
Abbiamo scoperto che la piazza geografica e la piazza
telematica sono oggi luoghi molto
frequentati e importantissimi anche per la maturazione umana e culturale. Da sempre abbiamo sostenuto
il valore della comunicazione e della crescita culturale delle persone: abbiamo
lottato per la “scuola di tutti”, per la cultura diffusa, per la crescita delle
consapevolezze, per l’impegno, la partecipazione, la
democrazia.
·
Siamo consapevoli che il nuovo che nasce non è perfetto,
che non sarà semplice né facile elaborare e costruire un cammino comune,
sfrondare i riferimenti ai “leaderismi
individualisti” per favorire l’assunzione di responsabilità diffuse e condivise.
Abbiamo davanti tempi complicati e non facili, ma noi che veniamo da lontano
sentiamo il dovere di accompagnare e partecipare a questo cammino in cui si
intrecciano le generazioni con le loro energie, esperienze e
sapienze.
IL NOSTRO
APPELLO
A chi ha votato e a chi non
è andato a votare, a chi è stato eletto e a chi è rimasto fuori, a tutti coloro
che pensano che “un mondo nuovo è possibile” rivolgiamo
l’invito:
-
ad avere la pazienza, la generosità e la sapienza di
riconoscere e valorizzare le risorse positive degli/delle uni/e e degli/delle
altri/e,
-
a lavorare
cercando nuovi percorsi, mettendo in
gioco competenze, collaborazioni, disponibilità per cambiare le leggi in modo
costruttivo,
-
a non
disperdere le nuove energie che si sono
messe in gioco e a mantenere una collaborazione costante ed attiva con i
territori e le loro espressioni di partecipazione responsabile al bene
comune.
Niente nuove elezioni, inciuci, distinguo, veti; molta
creatività, costanza, generosità, pazienza, ma anche concretezza e aderenza ai
problemi ed ai contesti reali, impegno a crescere insieme ed a rendere alla
“politica” il suo vero significato di luogo per il raggiungimento della
felicità.
Non sarà facile, buon lavoro a tutti
noi!
domenica 3 marzo 2013
Baracche Verdi - Via degli
Aceri 1
50142
Firenze
E anche comis@videosoft.it
Web:
http://www.comunitaisolotto.org/
Fonte
Video su BeppeGrillo
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