Campagna Internazionale
LIBERI
Marwan Barghouthi & tutti i prigionieri
palestinesi
D&R
Chi ha lanciato questa Campagna Internazionale?
La Campagna internazionale per la liberazione di Marwan
Barghouthi e di tutti i prigionieri palestinesi e’ stata lanciata dalla cella
di Nelson Mandela, il simbolo universale della liberta’, il 27 Ottobre 2013. Questa
iniziativa comune tra la Campagna popolare per la liberazione di Marwan
Barghouthi e di tutti i prigionieri e la Kathrada Foundation ha segnato la
realizzazione della raccomandazione centrale adottata dalla conferenza
internazionale “Freedom & Dignity” [“Liberta’ e Dignita’”].
La Conferenza Internazionale “Freedom & Dignity”
Nell’aprile 2013, nell’undicesimo anniversario
dell’arresto di Marwan Barghouthi, la Campagna popolare ha organizzato una
conferenza internazionale intitolata “Freedom & Dignity”, basata su un
invito del Comitato della Leadership nazionale[1] composto da
leaders di tutti i gruppi politici palestinesi e da figure nazionali. La
conferenza ha avuto il supporto del Coordinamento palestinese della difesa
internazionale dei prigionieri palestinesi[2]. La conferenza si
e’ svolta a Ramallah, Palestina, il 27 di Aprile (Giorno della Liberta’ in Sud
Africa) ed e’ stata l’apice degli sforzi internazionali della Campagna
popolare, che e’ iniziata quando Marwan e’ stato arrestato nel 2002.
120 delegati internazionali hanno partecipato
all’incontro, inclusi piu’ di 50 parlamentari dall’America Latina, Africa e
Europa. Il Presidente del Parlamento Europeo ha mandato una delegazione interpartitica
capeggiata dal Vice-Presidente del Parlamento
Europeo. Personalita’ internazionali hanno mandato lettere di supporto, incluso
l’ex Presidente USA Jimmy Carter, il
Segretario generale della Lega Araba Nabil El Arabi, l’ex Ministro degli Esteri
francese Hubert Védrine, e l’ex Direttore generale dell’UNESCO Federico Mayor
Zaragoza. Anche i Presidenti della Federazione internazionale dei Diritti Umani
e della rete dei Diritti Umani Euro-mediterranea erano presenti all’incontro. Ahmed
Kathrada, un’icona della lotta anti-apartheid, era l’ospite d’onore. Ha
chiesto il lancio di una campagna internazionale
per la liberazione di Marwan Barghouthi e di tutti i prigionieri palestinesi
a Robben Island, ispirata dalla campagna
Mandela Libero.
Il lancio di una campagna internazionale dalla cella di
Mandela a Robben Island
Ahmed Kathrada ha lanciato la campagna Mandela Libero nel
1962, prima di spendere 26 anni in prigioni di apartheid, inclusi 18 a Robben
Island. 51 anni dopo, lui e la sua fondazione, insieme alla moglie di Marwan,
Fadwa, capo della campagna popolare, hanno lanciato la campagna internazionale
per la liberazione di Marwan Barghouthi e di tutti i prigionieri palestinesi. La
delegazione palestinese era composta di rappresentanti del coordinamento
palestinese della difesa internazionale dei prigionieri palestinesi. Ahmed
Kathrada ha anche annunciato la formazione di un comitato internazionale di
alto livello (International High Level Committee, IHLC) per la campagna internazionale.
Il comitato internazionale di alto livello e la
Dichiarazione di Robben Island
Il comitato internazionale di alto livello (IHLC) e’
composto da rinomati ex prigionieri, leaders e ex leaders, figure per la difesa
dei diritti umani e Laureati del Premio Nobel per la pace. Il comitato IHLC ha emanato
uno statement chiamato la Dichiarazione di Robben Island per la liberazione di Marwan
Barghouthi e di tutti i prigionieri palestinesi per essere firmata da
personalita’ importanti, organizzazioni e cittadini in tutto il mondo.
I Comitati nazionali
Nei paesi dove sono stati creati comitati nazionali, i
comitati porteranno Avanti la caomapgna lavorando con funzionari e
organizzazioni della societa’ civile, rappresentanti eletti e cittadini.
Perché Marwan Barghouthi?
Un simbolo nazionale e internazionale
Tutte le campagne per la liberazione dei
prigionieri hanno un simbolo. Il caso piu’ emblematico e’ la campagna Free
Mandela durante la lotta anti-apartheid. Ma possiamo pensare anche alla campagna
per liberare Angela Davis e tutti i prigionieri in supporto del movimento dei
diritti civili americani, o alla campagna per liberare Aung San Suu Kyi in Birmania.
Nel caso della Palestina, Marwan
Barghouthi e’ quell simbolo. Il suo arresto ha portato a una ampia condanna
nazionale e internazionale e ha segnato il punto di inizio
dell’internazionalizzazione del problema dei prigionieri palestinesi. La sua
eccezionale popolarita’ e il suo ruolo nella lotta nazionale lo hanno reso un
simbolo incontestato della lotta palestinese per la liberta’. Sia a casa che
internazionalmente, Marwan e’ largamente conosciuto come il ‘Mandela
palestinese’.
Una figura che unisce
In una comune lettera scritta nell’Aprile
2013, leaders di tutti i gruppi politici palestinesi in Parlamento, incluso
Fatah, Hamas, PFLP, PDLP e il People's Party, insieme a figure nazionali e
indipendenti, hanno caratterizzato Marwan Barghouthi come “il piu’ prominente e
rinomato prigioniero politico palestinese in prigioni israeliane”. La lettera
inoltre affermava: “il leader nazionale Marwan Barghouthi e’ un forte fautore
della liberta’ e della dignita’ del suo popolo, di riconciliazione e
democrazia, di pace basata sulla legge internazionale. Il nostro obiettivo e’
che Marwan Barghouthi e tutti i prigionieri riottengano la loro liberta’.”
Una figura popolare
La popolarita’ di Marwan Barghouthi rimane
ineguagliata in Palestina, come confermato da sondaggi successivi.
Perche’ i prigionieri?
Un punto centrale
Per lungo tempo, i prigionieri palestinesi sono stati
trattati come un tema sussidiario che sarebbe stato risolto una volta che il
conflitto finira’. Questo ignora completamente quello che e’ stato confermato
da e in molti conflitti intorno al mondo: i prigionieri, una volta rilasciati,
possono svolgere un ruolo centrale nell’aiutare a raggiungere la liberta’, la
riconciliazione e la pace. Con piu’ di 800 000 palestinesi che hanno fatto
esperienza di detenzione, i prigionieri sono un elemento critico che tocca
virtualmente ogni famiglia palestinese. 5000 palestinesi
sono attualmente in prigioni israeliane.
Sicurezza per l’occupazione vs. Liberta’ e pace
Israele e’ tradizionalmente riuscita a imporre un
approccio di sicurezza al suo trattare con i prigionieri. E’ adesso tempo di
promuovere un approccio basato sui diritti, che confronti le violazioni della
legge umanitaria internazionale e i diritti umani, mentre riaffermi che questo
conflitto e’ dovuto all’occupazione, e percio’ la liberta’ e’ la chiave per
finirlo.
La liberta’ dei prigionieri palestinesi aprira’ la strada
alla liberta’ della popolazione palestinese, cosi’ portando alla pace e alla
sicurezza.
Un
tema che unifica
Se c’e’ un tema che unifica tutti i palestinesi, ovunque essi siano, al di
la’ delle divisioni politiche, questo sono i prigionieri. I leaders in prigione
hanno svolto un ruolo chiave nel supportare gli sforzi di riconciliazione,
anche attraverso il documento dei prigionieri e la costante richiesta ai loro
partiti politici di mettere fine alla divisione.
Cosa è il documento dei prigionieri?
Background
Nel 2006, seguendo le elezioni generali
che hanno portato Hamas al governo, preoccupazioni sono aumentate riguardo alla
divisione tra Fatah e Hamas. I leaders politici imprigionati hanno scritto un
documento per la conciliazione nazionale. Marwan Barghouthi è stato il maggiore
architetto del document, che è stato poi firmato dai leaders di tutte le
fazioni. E’ il primo document scritto a essere approvato da tutti i partiti
politici rappresentati all’interno del PLO e da Hamas e la Jihad islamica.
I punti principali
Il documento:
- Chiede la
costituzione di uno stato palestinese su tutti i territori occupati nel
1967 con Gerusalemme come sua capitale,
e il rilascio di tutti i prigionieri palestinesi.
-
Riafferma che il PLO è il solo e
legittimo rappresentante del popolo palestinese, mentre si insiste sul bisogno
per Hamas e la Jihad islamica di unirsi al PLO
-
Sottolinea il diritto del popolo palestinese a resistere
all’occupazione, mentre chiede di focalizzare la resistenza nel territorio
occupato nel 1967. Chiede azione politica e diplomatica per liberare il paese,
incluse le negoziazioni, così come la resistenza di massa e popolare contro
l’occupazione
-
Chiede la formazione di un governo di unità nazionale su
una base che assicuri la partecipazione di tutti i blocchi parlamentari
-
Sottolinea che le negoziazioni sono giurisdizione del PLO
e del Presidente dell’Autorità Nazionale palestinese, a condizione che ogni
accordo debba essere presentato al nuovo Consiglio palestinese nazionale per la
ratifica finale o essere ratificato da un referendum generale, se possibile.
-
Sottolinea l’importanza degli sforzi rivolti alla
costruzione dello stsato e del preservare la democrazia palestinese
Un documento rilevante
Il documento dei prigionieri ha portato
alla formazione del primo in assoluto governo di unità nazionale nel Febbraio
del 2007, che collassò alcuni mesi dopo. Il documento rimane il punto di
riferimento centrale per mettere fine alla divisione. Dimostra, inoltre, il ruolo
central che i prigionieri possono avere nel raggiungere l’unità, la libertà e
la pace, così come la loro potente influenza e l’impatto di moderazione.
Marwan non è un terrorista colpevole di
reato?
Un prigioniero politico
Marwan Barghouthi, preso da Ramallah nel
2002, è stato il primo parlamentare a essere arrestato. Israele ha voluto
perseguire la lotta palestinese, e criminalizzare la richiesta palestinese di
libertà. Ha perciò arrestato uno dei simboli di questa lotta contro
l’occupazione. Marwan Barghouthi, il quale, come un rappresentante di un popolo
sotto occupazione ha rifiutato di riconoscere la legittimità del potere
occupante, ha boicottato il tribunale. Lui perciò non ha perorato
il suo caso ma semmai ha usato questo processo per perseguire l’occupazione.
Un processo farsa
Il report dell’esperto legale
dell’Unione Inter-Parlamentare, il Signor Simon Foreman, ha affermato: “le
numerose violazioni della legge internazionale richiamate in questo report
rendono impossibile concludere che al Signor Barghouti sia stato fatto un processo
giusto”. “Il caso di Barghouti ha chiaramente dimostrato che, lontanto dal
portare sicurezza, le violazioni della legge internazionale hanno, soprattutto,
minato l’autorità della giustizia israeliana gettando discredito sul suo condurre le indagini e le
procedure usate.” Questo processo ha così dimostrato un’altra volta che
i tribunali israeliani erano strumenti per servire
l’occupazione piuttosto che la giustizia. L’Unione Inter-Parlamentari e il
Parlamento Europeo hanno entrambi richiesto il rilascio di Marwan Barghouthi e
hanno adottato risoluzioni in supporto del rilascio dei ministri palestinesi
imprigionati e dei diritti dei prigionieri palestinesi.
Non sono forse i prigionieri colpevoli e
per questo non dovrebbero essere ritenuti responsabili delle loro azioni?
Tutti colpevoli?
Israele, il potere occupante, ha
criminalizzato tutte le forme di impegno civile e politico, incluso il far
parte di un partito politico, l’esercitare la libertà di espressione, assemblea
e dimostrazione, il partecipare alla lotta sia pacifica che lotta armata,
incluse forme considerate pienamente legittime per la legge internazionale.
Allo stesso tempo, ha accordato quasi totale impunità ai suoi soldati e ai
coloni. Dal 1967, 800 000 palestinesi hanno esperito la detenzione, una chiara
manifestazione dell’uso di Israele dell’imprigionamento come mezzo per spezzare
il volere di un’intera nazione che cerca la libertà. I tribunali militari
israeliani hanno un tasso di condanne superiore al 99%!
Strumenti di occupazione
Le massicce violazioni
della legge internazionale umanitaria e dei diritti umani durante l’arresto,
l’interrogatorio, il processo e l’imprigionamento sono una chiara indicazione
che il ruolo delle corti israeliani e’ di sostenere l’occupazione, non di
ottenere giustizia.
Il rilascio di tutti i prigionieri politici e’ una
necessita’ per la pace
Come dimostrati da altri conflitti intorno al mondo, il
rilascio dei prigionieri politici e’ strumentali a ottenere la pace. In molti
casi, incluso il caso del Sud Africa, questo rilascio ha costituito un
prerequisito per il lancio delle negoziazioni formali. Nel caso palestinese,
comunque, nonostante la liberazione di migliaia di prigionieri, la firma degli
accordi di Oslo non ha portato al rilascio di tutti i prigionieri. 20 anni
dopo, questo lungamente tardivo rilascio dei prigionieri pre-Oslo sta finalmente
accadendo rivelando un inerente fallimento del processo di pace: la sua
inabilita’ ad assicurare la liberta’ per la popolazione occupata. Allo stesso
tempo, 5000 prigionieri continuano ad aspettare la loro liberta’ mentre Israele
persegue le sue quotidiane campagne di arresti.
Marwan e’ il nuovo Mandela?
Il Mandela palestinese
Non appena fu arrestato nel 2002, Marwan Barghouthi fu soprannominato
“il Mandela palestinese”. Avendo passato ad oggi circa due decenni della sua
vita in carceri di occupazione, inclusi gli ultimi 12 anni, il paragone con
Mandela e’ difficile da evitare.
Lunga marcia per la liberta’
Il cammino seguito da Mandela e da Marwan e’ molto simile:
-
Entrambi hanno fondato il movimento giovanile della loro
fazione politica ed erano coinvolti nello sviluppo di un movimento di base e di
resistenza popolare.
-
Entrambi hanno difeso il diritto alla resistenza, inclusa
la lotta armata, Mandela essendo il capo dell’ala militare dell’ANC al tempo
del suo arresto, mentre Marwan era considerato un leader chiave durante la
prima e seconda Intifada. Entrambi si sono poi avvicinati alla difesa della pacifica
resistenza popolare come una opzione strategica verso l’acquisizione della
liberta’.
-
Entrambi hanno rifiutato di riconoscere la legittimita’
dei tribunali dell’oppressore e hanno usato il loro processo per perseguire i regimi
dei loro oppressori.
-
Entrambi hanno imparato il linguaggio del loro nemico in
prigione e hanno mostrato una grande capacita’ per il dialogo.
-
Entrambi hanno trasformato la loro prigione in una scuola
per altri e sono diventati maestri della lotta dietro le sbarre, uno in quella che
e’ diventata conosciuta come l’Accademia di Robben Island e l’altro nella
cosiddetta Accademia Hadarim (Marwan e’ detenuto nella cella n°28 nella
prigione Hadarim).
-
In ultimo, entrambi hanno continuato ad avere un ruolo
chiave durante l’incarcerazione, diventando simboli della lotta del loro
popolo, unificando figure e attori politici chiave. Mandela e’ stato la figura
centrale nel porre fine all’apartheid e nel raggiungimento della pace e della
riconciliazione, mentre Marwan, attraverso il documento dei prigionieri, ha provato
che lui puo’, usando la sua ampia credibilita’ e popolarita’, raccogliere
supporto da tutte le fazioni politiche per la riconciliazione palestinese, una
comune strategia di resistenza e una visione per raggiungere la pace.
Il
nuovo Mandela
Al di la’ delle impressionanti somiglianza
nelle loro traiettorie politiche, il paragone tra Marwan e Mandela prende anche
forza dall’universalita’ della lotta contro l’occupazione in Palestina, e le
molte analogie con la lotta contro l’apartheid. In entrambi i casi, questi
conflitti sono diventati emblematici della lotta per la liberta’ e la dignita’
contro l’oppressione, e per il trionfo di valori universali, dei diritti umani
e della legge internazionale.
Come posso aiutare?
Firma la Dichiarazione di Robben
Island
La Dichiarazione di Robben Island costituisce il testo
fondante della campagna. Aiutaci a fare la storia firmando questo documento e
incoraggiando altri a firmare – individui, organizzazioni e figure prominenti
nella societa’.
Organizza eventi in supporto della
campagna
Aiutaci a organizzare eventi per promuovere la consapevolezza,
sii avvocato dei prigionieri palestinesi e raccogli il supporto per il loro
rilascio.
Chiedi a rappresentanti eletti e a
funzionari di governo di prendere posizione
Ci sono molti modi in cui puoi chiedere ai tuoi
funzionari eletti di supportare la campagna.
Iniziative di successo per adesso
hanno incluso:
- l’adozione di risoluzioni da
parte di Parlamenti locali, nazionali e internazionali
- iniziazioni di viaggi e missioni
che indagano sui fatti per vedere la situazione dei prigionieri palestinesi direttamente
- assegnazione di cittadinanza
onoraria a Marwan Barghouthi da autorita’ locali come segnale di supporto per
la liberazione dei prigionieri palestinesi e la liberta’ della popolazione
palestinese
- formulazione e promozione di
interrogazioni parlamentari ai governi ufficiali
- esortazione ai governi per
emanare dichiarazioni, fare pressione, e prendere chiara posizione in supporto
del rilascio dei prigionieri e del sostegno dei loro diritti nel frattempo.
[1] Il comitato di leadership nazionale e’ composto da
leaders di tutti I blocchi parlamentari nel PLC (Fatah, Hamas, PFLP, DFLP, PPP,
PI, Independenti e Fida) ed e’ stato costituito nel 2013 per aggiornare gli sforzi
per il rilascio di Marwan Barghouthi e di tutti i prigionieri palestinesi.
[2] Il
coordinamento palestinesi della difesa dei prigionieri palestinesi raggruppa
istituzioni ufficiali (Ministro degli Affari Esteri e Ministro dei detenuti e
degli ex-detenuti) e organizzazioni della societa’ civile (Al Haq, PCHR,
Addameer, DCI, Ensan). Il suo scopo e’ coordinare gli sforzi per il rilascio e
i diritti dei prigionieri palestinesi.
Versione inglese
Versione inglese
International
Campaign
FREE Marwan Barghouthi &
all Palestinian prisoners
Q&A
Why Marwan Barghouthi?
A national and international symbol
All campaigns for the freedom of prisoners have a symbol. The most
emblematic case is the Free Mandela campaign during the anti-apartheid
struggle. But one can also refer to the Campaign to free Angela Davis and all
prisoners in support of the US civil rights movement, or the Campaign to free
Aung San Suu Kyi in Burma.
In the Palestinian case, Marwan Barghouthi is that symbol. His arrest
led to wide national and international condemnation and marked the starting
point of the internationalisation of the Palestinian prisoners' issue. His
outstanding popularity and his role in the national struggle have made him an
uncontested symbol of the Palestinian struggle for freedom. Both at home and
internationally, Marwan is widely known as the ‘Palestinian Mandela’.
A unifying figure
In a joint letter issued in April 2013, leaders from all Palestinian
political groups in Parliament, including Fatah, Hamas, PFLP, PDLP and the
People's Party, alongside national figures and independents, characterised
Marwan Barghouthi as “the most prominent and renowned Palestinian political
prisoner in Israeli jails”. The letter further stated: “the national leader
Marwan Barghouthi is a strong advocate of his people's freedom and dignity, of
reconciliation and democracy, of peace based on international law. Our
objective is for Marwan Barghouthi and all Palestinian prisoners to regain
their freedom.”
A popular figure
Marwan Barghouthi's popularity remains unmatched in Palestine, as
confirmed by successive polls.
Why the prisoners?
A central issue
For a long time, Palestinian prisoners have been treated as a subsidiary
issue that would be solved once the conflict was over. This completely
disregards what has proven right in so many conflicts around the world:
prisoners, once released, can play a critical role in helping achieve freedom,
reconciliation and peace. With over 800 000 Palestinians having experienced
detention, prisoners are clearly a critical issue that affects virtually every
Palestinian family. 5000 Palestinians remain in Israeli prisons today.
Security for the occupation vs. Freedom and peace
While Israel has traditionally managed to impose a security approach to
its dealings with the prisoners, it is time to promote a rights based approach,
which would confront violations of international humanitarian law and human
rights, while reaffirming that this conflict is due to occupation, and
therefore freedom is the key to ending it. Freedom of the Palestinian prisoners
will pave the way for the freedom of the Palestinian people, thus leading to
peace and security.
A unifying issue
If there is one subject that unifies all Palestinians,
wherever they are, and despite political differences, it is the prisoners. The
leaders in prison have also played a key role in supporting the reconciliation
efforts, including through the elaboration of the prisoners' document, and
continue to call upon their political parties to end the division.
What is the prisoners’ document?
Background
In 2006, following the general elections that brought Hamas to
government, concerns increased about division between Fatah and Hamas. The
imprisoned political leaders elaborated a document for national conciliation.
Marwan Barghouthi was the main architect of the document, which was then signed
by leaders of all factions. It is the first written document to be endorsed by
both the political parties represented within the PLO and Hamas and Islamic
Jihad.
Main points
The document:
-
Calls for the
establishment of a Palestinian state on all territories occupied in 1967 with
Al Quds as its capital, and the release of all Palestinian prisoners
-
Reaffirms that
the PLO is the sole and legitimate representative of the Palestinian people,
while insisting on the need for Hamas and Islamic Jihad to join the PLO
- Underlines
the right of the Palestinian people to resist occupation, while calling to focus resistance in the territory
occupied in 1967. It calls for political and diplomatic action to liberate the
country, including negotiations, as well as for mass and popular resistance
against the occupation
- Calls for the formation of a
national unity government on a basis that secures the participation of all
parliamentary blocs
- Underlines
that negotiations
is the jurisdiction of the PLO and the President of the PNA, on condition that
any final agreement must be presented to the new Palestinian National Council
for ratification or be ratified by a general referendum, where possible.
- Highlights
the importance of
statehood building efforts and of preserving Palestinian democracy
A relevant document
The prisoners’ document led to the formation of the first ever
government of national unity in February 2007, which collapsed a few months
later. The document remains the key reference point to ending the division.
Moreover, it demonstrates the central role prisoners can play in achieving
unity, freedom and peace, as well as their powerful influence and moderating
impact.
Isn't Marwan a convicted terrorist?
A political prisoner
Marwan Barghouthi, abducted from Ramallah in 2002, was the first
parliamentarian to be arrested. Israel wanted to prosecute the Palestinian
struggle, and to criminalise the Palestinian quest for freedom. It therefore
arrested one of the symbols of this struggle against occupation. Marwan
Barghouthi, who, as a representative of a people under military occupation
refused to recognize the legitimacy of the occupying power, boycotted the
court. He therefore did not plead his case but rather used his trial to
prosecute the occupation.
A show trial
The report of the Inter-Parliamentary Union’s legal expert, Mr. Simon
Foreman, stated: “the
numerous breaches of international law recalled in this report make it
impossible to conclude that Mr. Barghouti was given a fair trial”. “The
Barghouti case has very clearly demonstrated that, far from bringing security,
the breaches of international law have, above all, undermined the authority of
Israeli justice by casting discredit on its conduct of investigations and the
procedures used.” This trial thus demonstrated
once again that the Israeli courts were instruments serving occupation rather
than justice. The Inter-Parliamentary Union and the European Parliament both
called for the release of Marwan Barghouthi and adopted resolutions in support
of the release of imprisoned Palestinian MPs and of Palestinian prisoners'
rights.
Aren't the prisoners guilty and so should be held accountable for their
actions?
All guilty?
Israel, the occupying power, has criminalised all forms of civic and
political engagement, including belonging to a political party, exercising
freedom of expression, assembly and demonstration, participating in the struggle
either peacefully or through armed struggle, including forms considered fully
legitimate under international law. At the same time, it has granted almost
total impunity to its soldiers and settlers. Since 1967, 800 000 Palestinians
have experienced detention, a clear manifestation of Israel’s use of
imprisonment as a mean to break the will of an entire nation seeking freedom.
The Israeli military courts have a conviction rate of over 99%!
Instruments of occupation
The massive violations of international humanitarian law and human
rights during arrest, interrogation, trial and imprisonment is a clear
indication that the role of Israeli courts is to sustain occupation, not to
achieve justice.
Releasing all political prisoners is a necessity for peace
As demonstrated by other conflicts around the world, the release of
political prisoners is instrumental to achieving peace. In many cases,
including the South African case, such release constituted a prerequisite to
the launch of formal negotiations. In the Palestinian case, however, despite
the freeing of thousands of prisoners, the signing of the Oslo agreements did
not lead to the release of all prisoners. 20 years later, this long overdue
release of pre-Oslo prisoners is finally taking place revealing an inherent
failure of the peace process: its inability to secure freedom for the occupied
people. At the same time, 5000 prisoners continue to await their freedom while
Israel pursues its daily arrest campaigns.
Is Marwan the new Mandela?
The Palestinian Mandela
As soon as he was arrested in 2002, Marwan Barghouthi was dubbed “the
Palestinian Mandela”. Having spent now nearly two decades of his life in
occupation jails, including the last 12 years, the comparison with Mandela is
difficult to avoid.
Long walk to freedom
The path followed by Mandela and Marwan are extremely similar:
-
Both established
the youth movement of their political factions and were involved in the
development of a grass-root movement and in resistance on the ground.
-
Both defended the
right to resistance, including armed struggle, Mandela being even the head of
the military wing of the ANC at the time of his arrest, while Marwan was
considered a key leader during the first and second Intifada. Both evolved
towards advocating peaceful popular resistance as a strategic option towards
achieving freedom.
-
Both refused to
recognise the legitimacy of the oppressor's courts and used their trial to
prosecute the regimes of their oppressors.
-
Both learned the
language of their enemy in prison and showed great capacity for dialogue.
-
Both transformed
their prison into a school for others and became teachers of the struggle
behind bars, one in what became known as the Robben Island Academy and the
other in the so-called Hadarim Academy (Marwan is detained in cell n°28 in
Hadarim prison).
-
Finally, both
continued playing a key role while incarcerated, becoming symbols of their
people’s struggle, unifying figures and key political actors. Mandela proved to
be the central figure in ending apartheid and achieving peace and
reconciliation, while Marwan, through the prisoners’ document, has proven he
can, using his wide credibility and popularity, rally support from all
political factions for Palestinian reconciliation, a common strategy of
resistance and a vision to achieving peace.
The New Mandela
Mandela is a universal symbol for the struggle he led
and sacrifices he made, but also for what he was able to accomplish once
released, including peace and reconciliation. In that sense, the comparison may
appear as premature. What is clear however is that the parallels between
Mandela and Marwan are, to say the least, striking enough to believe that, once
released, Marwan could play an instrumental role in achieving freedom for the
Palestinian people, reconciliation, and peace in the region. These similarities
have already earned him to be named by many personalities as the “New
Mandela”.
Who launched the International Campaign to Free Marwan and all
Palestinian prisoners?
The Popular Campaign to free Marwan Barghouthi and all Palestinian
prisoners
A few days after the arrest of Marwan Barghouthi, the Popular
Campaign to free Marwan Barghouthi and all Palestinian prisoners was set up
by Palestinian organisations and individuals. The Campaign, headed by Marwan's
wife, Ms Fadwa Barghouthi, immediately enjoyed wide international support. For
over a decade, it played a key role in internationalising the plight of the
prisoners. In 2013, on the 11th anniversary of Marwan Barghouthi’s
arrest, the Popular Campaign organised an International Conference entitled
“Freedom & Dignity”, notably to strategise and build upon its international
achievements. The event took place in Ramallah, Palestine, on the 27th
of October, to coincide with South Africa's Freedom day. 120 international
delegates attended the meeting, including over 50 parliamentarians from Latin
America, Africa and Europe. The President of the European Parliament delegated
a cross-party delegation from the European Parliament headed by the Vice-President
of the European Parliament. International personalities sent letters of
support, including former US President Jimmy Carter, former French Foreign
Minister Hubert Védrine, and former Director general of UNESCO Federico Mayor
Zaragoza. The Presidents of the International Federation of Human Rights and of
the Euro-mediterranean Human Rights Network attended the meeting. Ahmed
Kathrada, an icon of the anti-apartheid struggle, was the guest of honour. He
proposed hosting a launching event of an International Campaign to free Marwan
Barghouthi and all Palestinian prisoners on Robben Island.
Ahmed Kathrada and the launch of an International Campaign from
Mandela's cell
Ahmed Kathrada launched the Free Mandela Campaign in 1962, before
spending 26 years in apartheid jails, including 18 on Robben Island. 51 years
later, on the 27th of October 2013, he launched the International
Campaign for the Freedom of Marwan Barghouthi and all Palestinian prisoners
from the cell of Nelson Mandela on Robben Island. This unprecedented and highly
symbolic move, supported by former anti-apartheid prisoners and South African
authorities, highlighted further the parallels which can be drawn between
Mandela and Marwan and the strong ties between the struggle for freedom in
South Africa and Palestine. Ahmed Kathrada is also the founder of an
International High Level Committee (IHLC) for the freedom of Marwan Barghouthi
and all Palestinian prisoners which was announced at this launching event.
The International High Level Committee
The International High Level Committee (IHLC) is composed of renowned
former prisoners, former leaders, human rights figures and Nobel Peace Prize
Laureates. The IHLC issued a statement called the Robben Island Declaration for
the Freedom of Marwan Barghouthi and all Palestinian prisoners which has been
signed by leading personalities, organisations and individual citizens across
the globe.
How can I help?
Sign the Robben Island Declaration
The Robben Island Declaration
constitutes the founding text of the Campaign. Help us to make history by
signing this document and encouraging others to sign- individuals,
organisations and prominent figures in society.
Organise events in support of the Campaign
Help us by organizing events
in order to promote awareness, advocate on behalf of the Palestinian prisoners
and gather support for their release.
Call on elected representatives and government officials to take a
stance
There are many ways you can
ask your elected officials to support the campaign.
Successful initiatives so far have
included:
-the adoption of resolutions by local,
national and international Parliaments
-the initiation of trips and fact finding
missions to see the situation of the Palestinian prisoners first-hand
-the formulation and promotion of
parliamentary questions to government officials
-the urging of governments to issue
statements, exert pressure and take clear stances in support of the release of
the prisoners and the upholding of their rights in the meantime.
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