sabato 1 marzo 2014

Maurizio Romani

Mi sono inserito nella rete Cinquestelle quando si trattò di scegliere i candidati toscani alla Camera e al Senato. Dei tre nomi da me votati allora è stato eletto senatore Maurizio Romani, medico fiorentino. Romani è venuto all'Isolotto, invitato dalla Comunità omonima, e si è confrontato con PD e SEL, alle Baracche verdi di via degli Aceri. Il titolo dell'invito era "Insieme si può".  Romani fece un discorso alla Di Maio:  "Insieme con questi partiti no, insieme con i movimenti di base sì. Su singole iniziative e proposte disposti a collaborare in Parlamento con tutti i partiti, ma senza alleanze precostituite.
Discorso di piena ortodossia quintostellata.
Non abbiamo più avuto modo di vedere Romani che, mi dice Carlo suo assistito, continua a fare il medico di famiglia qui a Firenze, eterno pendolare Firenze-Roma.
Romani è uno dei 5 senatori che hanno annunciato le dimissioni dal Senato in quanto non si riconoscono nel merito e nel metodo che ha portato all'espulsione di 4 suoi colleghi senatori. Io, in quanto certificato, ho votato no all'espulsione insieme a diverse migliaia di "reticolati". Ma un numero maggiore ha votato sì all'espulsione dei 4 senatori.
La mia preoccupazione e quasi angoscia è stata attenuata dalla dichiarazione di  Maurizio Romani che, se le dimissioni fossero respinte, rimarrebbe nel Movimento e non andrebbe nel gruppo misto.
Senatore o non senatore i Cinquestelle fiorentini non possono né devono accettare la fuoruscita di Maurizio Romani. La rete qui ha Firenze l'ha eletto senatore, la rete di Firenze deve avere l'ultima parola, deve respingere le sue dimissioni e poi discutere serenamente dei motivi che hanno indotto Maurizio Romani a una rinuncia così radicale. La presenza di una persona come Maurizio Romani è una opportunità unica per i Meetup fiorentini, una cartina di tornasole per verificare la tenuta del movimento.
Grazie, Maurizio e a riveder le stelle.

  salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch'i' vidi de le cose belle
che porta 'l ciel, per un pertugio tondo.
Nota: lo stesso discorso vale per Alessandra Bencini, senatrice dimissionaria di Scandicci.      E quindi uscimmo a riveder le stelle.
(Inferno, fine canto XXXIV)


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