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LiberaUscita
Parlo
da laico ma con molto rispetto per la religione e immerso da sempre in
quel conflitto tra fede e ragione che pone tante domande e riceve poche
risposte.
Oggi Giovanni Paolo
II è santo e non riesco a conciliare la mia idea di santità con la sua
figura. Grande comunicatore, grande evangelizzatore, uomo che ha emanato
sempre una grande umanità di uomo fattosi Pastore di anime. Ma non riesco per questo a dimenticare alcuni fatti del suo apostolato che mal si conciliano con l’idea di santità che un laico può avere.
Giovanni Paolo
II è stato il Papa che si è sempre opposto alla concessione
dell’eucarestia ai divorziati creando conflitti umani e sofferenze a
tanti credenti divorziati e allontanando dalla chiesa i tanti nutriti di
dubbi.
Ha sì condannato la pena di morte affermando però, al contrario del vero, che era cosa ormai ridotta a pochi casi.
Ha
condotto una battaglia politica perché nella fallita emanazione della
costituzione europea fosse evidente la natura cristiano-cattolica del
continente europeo.
Ha
ricevuto, con tutti gli onori riconosciuti a un capo di Stato, un
feroce assassino come Pinochet, mai una parola sulla tragedia dei
desaparecidos ma anzi ha nominato cardinale quel Pio laghi così
compromesso con la dittatura.
Si è servito di Marcinkus e di Calvi attraverso lo IOR per fare politica nei paesi dell’Est.
Mai una parola sulla tragedia dei preti pedofili.
Ha
fermamente combattuto la contraccezione provocando danni epocali in
Africa (AIDS) e in America Latina. Ha usato la parola “ideologia del
male“ a proposito di ogni ipotesi contraccettiva.
Si
è battuto contro la teologia della liberazione ritenendola una
propagazione di teorie marxiste e mai una parola contro il feroce
assassinio di Padre Romero.
Sulla sessualità in generale ha sempre avuto posizioni più che conservatrici arrivando
a scrivere ai vescovi, in una lettera del 1 ottobre 1986, che
l’omosessualità era vicina alla malattia e comunque origine di un
malessere morale e materiale.
I
c.d preti di frontiera in Africa e in America latina hanno dovuto avere
spesso comportamenti molto diversi contravvenendo alle tesi del Papa
per essere vicini alle popolazioni locali.
Mai una parola di dialogo sul problema di fine vita che tanto dolore e tante sofferenze provoca.
Non
mi permetto di giudicare il processo di canonizzazione che riguarda la
Chiesa cattolica e che ha procedure, formalità e contenuti che non
conosco ma cerco di interpretare lo spirito di tanti che ammirano la
figura di Cristo, che assimilano la santità alla figura di San Francesco
e che poco riconoscono questa santità nella figura di Giovanni Paolo II.
Oggi
è una giornata di manifestazione mediatica inimmaginabile che sembra
avere le caratteristiche di una operazione di marketing ma che, credo,
lasci dubbiose tante persone in buona fede e che vedono il vangelo molto lontano da tutto ciò.
Alessandro Battisti
LiberaUscita
Associazione nazionale laica e apartitica
per il diritto di morire con dignità Via Edgardo Ferrati, 12 - 00154, Roma tel: 366.4539907 - fax 06.5126950
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