martedì 8 marzo 2005



8 marzo della madonna




“Vergine e madre, ancora e sempre. Con un figlio morto ammazzato, consegnato dai soliti inquisitori al braccio secolare per la morte sul patibolo più crudele vergognoso e sadico della storia umana. Lui sempre appeso a quel supplizio, io imbalsamata nelle statuine di marmo con lacrime di sangue finto sugli occhi.


Lui che voleva abolire i preti intermediari esaltato come capo e fondatore dai loro successori, ed io, in perenne fuga da tiranni e dittatori, indicata a modello di donna bella come il sole, bianca come la luna, ma coperta dal chador della sottomissione al padre e al figlio, avvolta in un burka di rapporto maritale ridotto a puro dovere e privo di piacere. Il che, lo dovete sapere, è pura invenzione di maschi frustrati e prepotenti.  Da quando Costantino mise la croce sulle bandiere dei suoi eserciti e Teodosio sostituì Caifa con Pietro, (povero Pietro, proprio lui…) è stata, per me, una continua fuga in Egitto. Ma oggi non c’è più un Egitto; dovunque ci sono loro, gli sgherri di Erode, i proconsoli dell'Impero. Mascherati nei modi più impensati…E qui mi fermo, altrimenti finisco con delle porchema..., che sarebbe un ossimoro autolesionista. Ma tu sei maschio: attento anche te a non pigliarmi in giro, altrimenti ti metto contro la Paola.


Mi potrei ritrovare e consolare un po’ con le parole del Magnificat, ma anche lì c’è l’insidia: oggi come oggi si dovrebbero saltare la quart’ultima e terz’ultima strofa, perché si sono appropriati anche di quel nome e giocano sull'equivoco. Che pena.”


Questo del 2005 è davvero un 8 marzo della madonna.


 


 


 Lo confermano anche i più casti della casta (aggiornamento dell'ultimo momento - solo per i vaticanisti)




 

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