venerdì 4 marzo 2005

Trentasette (sulla ruota di Tel Aviv)

 37 senatori eletti da noi della sinistra che votano per mettere i nostri Servizi Segreti in mano a Israele; 37 fiduciari del popolo della sinistra che delegano la lotta al terrorismo ai fabbricanti di questa arma divenuta strategica dopo la fine del comunismo; senza più possibilità di controllo. Addio ai “caduti” di Piazza Fontana, Brescia, S.Benedetto Sangro, Stazione di Bologna. Sabbia e cemento sulle tombe di Aldo Moro, G. Bachelet, Giuseppe Pinelli, …Falcone e Borsellino. Avanti le nuove BR, i nuovi anarchici. Occhio, uomini della sinistra, gente amica della sinistra, antifascisti del nostro stivale. Le nuove trame oscure, sia chiaro a tutti, sono al varo, al nuovo collaudo. Hanno licenza permanente di uccidere, senza più scadenza, ora e sempre.

Il 25 aprile ormai prossimo  Fini celebrerà la Liberazione dalla Costituzione, Castelli distruggerà la Bastiglia dei barattieri di stato,  e Francesco Starace  ricoprirà di sabbia le Fosse Ardeatine. 

 Bianca Paganini con altri 36 partigiani - accompagnati dai 37 senatori in veste di cappellani militari - sarà portata in Campo dei Fiori con la mordacchia alla bocca perché non continui con storie tipo questa:
Si affacciarono alla porta Gallo e altri due fascisti. Dietro di loro c'erano due ufficiali della SS e quattro o cinque soldati tedeschi. Entrarono in malo modo. Ci fecero alzare e per cinque ore rovistarono per casa, una casa ben misera, perché era un rifugio dai bombardamenti e tutte le cose erano state messe in salvo in altre case dove c'era una maggiore sicurezza. Frugarono e non trovarono null’altro che libri. Uno, ricordo come fosse adesso, era intitolato Disobbedisco, ed era stato dedicato a mio padre dallo stesso autore. La cosa suscitò un profondo interesse e un profondo sdegno nei fascisti, così come suscitarono sdegno le figure della Divina Commedia del Dorè che erano proprio nella nostra biblioteca.

 Alle cinque del mattino ci fecero vestire, ci fecero prendere i gioielli che mamma teneva in casa e ci portarono in città. Ci schedarono nelle carceri di Villa Andreini e ci misero in isolamento, tre celle per tre persone. In carcere trovammo due persone che poi ci furono molto care, la signora Stanzione con la figlia, arrestate insieme al figlio e a Italo Geloni. Trovammo anche Dora Carpanese, arrestata con mio fratello, e pochi giorni dopo ci raggiunse anche un'altra mamma di un  partigiano amico dei miei fratelli. Era stata arrestata insieme al marito perché non avevano trovato il figlio. Immediatamente fummo messe sotto il controllo della SS che cominciò a interrogarci con l'interprete, uno spezzino che conosceva molto bene il tedesco.
Mia madre era continuamente interrogata, perché da lei si voleva sapere chi erano e cosa facevano quei banditi, quei disgraziati, quei delinquenti dei suoi figlioli e quali erano gli amici frequentavano la nostra casa.

 …Smettila di gridar numeri, non mi fai dormire. Sono appena le sei di mattina. Ma cos’è questo 37?   (E’ la voce di Paola)

 

 

 

2 commenti:

  1. continua ad urlare cercherò di farlo anch'io sperando che ancora qualcuno riesca a sentirci

    l'altra mattina al direttivo fiom ha parlato un rappresentante dell'anpi che ha urlato dal microfono la sua rabbia contro questo governo che vuole riabilitare il fascismo, ha urlato così forte che un vento freddo ma rivitalizzante ha percorso tutta la sala

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  2. Anche se si rischia di far la parte dei citrulli





    Giuseppe Giusti - I più tirano i meno



    Che i più tirano i meno è verità,

    Posto che sia nei più senno e virtù;

    Ma i meno, caro mio, tirano i più,

    Se i più trattiene inerzia o asinità.



    Quando un intero popolo ti dà

    Sostegno di parole e nulla più,

    Non impedisci che ti butti giù

    Di pochi impronti la temerità.



    Fingi che quattro mi bastonin qui,

    E li ci sien dugento a dire Ohibo!

    Senza scrollarsi o muoversi di lì;



    E poi sappimi dir come starò

    Con quattro indiavolati a far di sì,

    Con dugento citrulli a dir di no.

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