giovedì 31 maggio 2012

O caro Giorgio mio





2 giugno
Quand'ero piccolino
 giocavo ai soldatini
Or son passati gli anni
l'Italia ha i suoi malanni
Ma il Presidente mio
m'invita a spiegar l'ali
e vuole ch'io lo ammiri
su quei Fori imperiali.
O caro Giorgio mio
il popol che tu guidi
non vuole oggi giocare
ancor coi soldatini,
la guerra si combatte
non più con i cannoni;
la morte oggi si affronta
sotto quei capannoni;
e le milizie scelte
son semplici operai:
stanno di notte in tenda,
di giorno sono al banco;
il loro inno canta:
siam pronti alla morte
il lavoro  chiamò.
Quand'ero piccolino
giocavo ai soldatini;
ma ora son cresciuto
o caro Presidente:
e la tua marcia sobria
è proprio deprimente;
mi sembra sia rivolta
a deboli di mente
che godono al rimbombo
dei soldatin di piombo.
Non questa è la tua gente
o caro Presidente.
L'Italia è nata adulta
da mamma Resistenza;
non vuol morir fanciulla
sepolta in una culla.


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