mercoledì 15 gennaio 2003

Dedicato a tutti i r...

Dedicato a tutti i rappresentanti di Dio sulla terra:








Cristo è il centro, il fondamento e il termine del cammino degli uomini e, In particolare, di uno degli aspetti più fondamentali di tale cammino: la ricerca della Verità, la ricerca di Dio.




Cristo, il Figlio dell’Uomo’, fa propria la ricerca e la esperienza di Dio, compiuta dal suo popolo e da tutti i popoli della terra.


Cristo non distrugge la religione ebraica, ma la supera dandole il significato di figura.


Egli si dichiara l’autentico continuatore della tradizione ebraica più genuina. Egli afferma di essere il compimento delle linee più pure della esperienza religiosa ebraica, cui aderivano gli Ebrei sinceri.


Al contempo, però, si trova a dover colpire alla radice l’apparato religioso ebraico retto e imposto dalle classi dominanti.


Egli deve abbattere la pretesa, che avevano tali classi, di essere i rappresentanti esclusivi di Dio, gli intermediari o i mediatori tra Dio e gli uomini; deve distruggere l’immagine falsa e cristallizzata di Dio, che veniva imposta al popolo.



Il contrasto tra Gesù e i capi del popolo ebraico mette in evidenza tutto questo in modo particolarmente chiaro. Ai loro occhi egli appare un sovversivo, un ateo, un bestemmiatore. E tale egli era nei confronti di una religione cristallizzata e strumentalizzata, nei confronti di un dio accaparrato dai potenti, dai ricchi e dai sapienti a scopo di dominio e di potenza (salva sempre la loro buona fede individuale...).


Essi, infatti, in sostanza dicevano: « chi vuole il perdono, la grazia e la benedizione di Dio deve accettare la nostra mediazione di sacerdoti, guide, maestri, dottori; deve assoggettarsi all’immagine di Dio che noi autenticamente offriamo; deve aver fiducia nei riti che soltanto noi in modo efficace celebriamo; deve ascoltare la nostra parola come parola di Dio, poichè di questa siamo depositari, interpreti e ripetitori; deve credere alle verità che noi, a nome di Dio, insegnamo; deve seguire la legge dì Dio di cui noi siamo I custodi e gli interpreti; è tenuto a rispet­tare i privilegi che spettano a noi come rappresentanti di Dio, a pagare i tributi che ci sono dovuti come ministri di Dio...


Arriva un uomo, una persona ignorante del popolo, un operaio di Nazareth, e dice: « Il Figlio dell’Uomo ha sulla terra Il potere di rimettere i peccati! ».


Di fronte a questa semplicissima affermazione, considerata blasfema cadono tutte quelle pretese di mediazione. Così Gesù toglie ai potenti, ai sapienti e ai ricchi l’arma più forte che essi avevano per tenere sog­getto il popolo: la violenza sulle coscienze, attraverso la cristallizzazione di Dio e attraverso la pretesa di mediazione del rapporto con lui.



Nonostante questa chiarezza evangelica, in epoche successive, fer­ma restando la verità che Gesù rimane l’unico mediatore, altri sapienti, potenti e ricchi hanno scoperto che c’era ancora posto per la loro stru­mentalizzazione e mediazione di Dio.


Si sono fatti mediatori esclusivi fra gli uomini e Cristol


Così essi hanno trovato il modo di tornare all’antico giuoco, all’an­tico circolo vizioso. Accaparrando Cristo sono riusciti di nuovo ad ac­caparrare Dio e a dominare le coscienze.


Questo passo è tratto da Comunità dell'Isolotto, "Incontro a Gesù" Libreria Editrice Fiorentina Firenze 1969. Le sottolineature sono mie.











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