Ricevo e trasmetto: La rivista "i diritti dell'uomo - cronache e battaglie", edita dall'unione forense, ha dedicato il n. 1 del 2002 all'eutanasia. Al riguardo, sono stati chiamati ad esprimere il loro punto di vista tre giuristi (fra cui Leo Solari, socio di Liberauscita) e tre esponenti del mondo religioso. Dall'interessante confronto è emersa una contrapposizione difficilmente conciliabile. I giuristi, infatti, muovono dal principio che "ogni qual volta la libera volontà degli individui trova riconoscimento, benintesoquando tale riconoscimento non torni a danno per altre persone e non pregiudichi interessi collettivi, si compie un passo nel senso del progresso civile. Se si condivide l'idea che la tolleranza sia un valore, il riconoscimento dell'autonomia delle persone è, infatti,un bene per sé, giacché, mentre non si pongono limitazioni allescelte di coloro che nutrono una certa opinione, non viene imposta alcuna scelta a coloro che nutrono opinioni diverse. " Gli esponenti del mondo religioso muovono invece dai principi della "parola di Dio" contenuti nelle loro rispettive sacre scritture. Nella stessa rivista è pubblicata, in inglese, la sentenza della Corte Europea dei diritti umani sul caso Pretty contro Regno Unito.Giampietro Sestini |
mercoledì 29 gennaio 2003
Ricevo e tra...
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