Lucia Poli a Borgo alla Collina.
Sabato 9 Agosto, a Borgo alla Collina, ho rivisto Lucia Poli. Con Paola ricordavamo la spassosa novella di Alibech, Boccaccio, da lei raccontaci alla Limonaia di Villa Strozzi, a Firenze, una sera di alcuni anni fa.
Questa sera ci delizierà con 5 racconti brevi di Patricia Smith, della quale non sappiamo niente, ci fidiamo di Lucia. Alle 10 di sera l’aria è tiepida, il cielo sereno, in queste nottate incantate sotto le stelle che seguono a giornate accaldate sotto il sole implacabile di questa estate 2003.
L’ultimo racconto fa parte, ci dice la locandina, della raccolta “Catastrofi più o meno naturali” edit. Bompiani. Varrebbe la pena citarne una parte, ma non le ho ancora scovate on line: si tratta di un papa che fa una visita pastorale in Messico, si frattura il pollicione di un piede, prende un anestetico che lo rende piuttosto tranquillo. Ma il dolore che sente alla ferita quando ci sbatte duramene il pastorale d’oro massiccio nel momento culminante dell’impatto con la folla messicana, lo mette in sintonia col dolore e l’angoscia di quelle masse emarginate, sfruttate, massacrate, e da papa si trasforma in un prete della teologia della liberazione: la ribellione contro lo sfruttamento è un diritto, la programmazione delle nascite un dovere e via predicando. La Curia Romana entra in fibrillazione, i Servizi sempre meno segreti, si preparano a far fronte all’improvvisa “catastrofe più o meno naturale”, il papa rifiuta il salvacondotto in Florida per il necessario riposo “custodito”, insiste per atterrare a Bogotà, come da programma; viene così a trovarsi coinvolto in una rivolta campesina e, com’è come non è, cade vittima della prima pallottola vagante della polizia schierata a sua “difesa”.
Sempre brava Lucia, come attrice-regista e come persona!
Brava anche Patricia Highsmith, nata in Texas(!) 1921, morta a Locarno 1995.
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