venerdì 23 settembre 2005


Ivi è la scuola
Domenica 18 Settembre 2005
u
n bel ritrovato a S.Siro, in quel di Cascia, comune di Reggello, in Valdarno. Una ventina di ex a casa di Paolo e Maria Grazia, a seguito dell'incontro del Giugno scorso a Poppi. Paolo, fine musico e cantautore, ha musicato i versi di "Ivi è la scuola" e ne ha fatto una bella commovente canzone, eseguita per noi alla chitarra. Una bella casa in una più bella campagna in un bell'anfratto toscano a ridosso del Pratomagno, lato ovest; appoggiato al lato est c'è Poppi e il Casentino. Ancora un bel tuffo all'indietro nella piscina del tempo, una bella tavolata sotto la loggia del giardino,  un pranzo raffinato, leggero e gustoso, preparato dalla Babette-Maria Grazia.
La Madonnina del post si trova nella badia di Cascia, opera del Masaccio giovane (era nato da queste parti); una sorpresa per me e Paola. La bellezza delle piccole grandi cose nascoste in questo scrigno senza fondo che è il nostro paese.


Con Paolo e Maria Grazia - e anche con gli altri - abbiamo parlato della ipotizzata messa in scena di "Ivi è Romena", il fascicolo recentemente  stampato con il contributo degli ex studenti. Si tratta di metter mano alla sceneggiatura e poi alla scenografia. Parole, musica e immagini. Ne riparleremo.
Alcune foto.


Le parole musicate da Paolo:


Ivi è la scuola


Ivi è la scuola, là dov’io passai
Gli anni più belli della giovinezza;
un bel ricordo non si scorda mai,


la favola rivive in allegrezza.
Gli anni sessanta tornan qui con noi
Con nostalgia sì, ma non  tristezza.


I contadini aravano coi buoi,
bestemmiavano ancor la mezzadria;
noi leggevam sul Tasso lì tra noi


Erminia tra i pastori e così via.
E Gino Paoli insieme alla Vanoni
Facea canzoni pien di melodia.


Gli uomini sembravano più buoni,
la Mina e Celentano spesso in coppia
riempivano i jouk box coi loro suoni;


-..e Lei Signora mia, lascia o raddoppia?-
Alla domanda che ti fa Buongiorno
Rispondi giusto o qui l’Italia scoppia.


Passato è il tempo e non fa più ritorno;
ma tutti insieme oggi qui lo teniamo
stretto tra noi in questo bel soggiorno.


- Fermati pe’ un momento - gli diciamo,
-in fondo in fondo siamo opera tua;
facci un favore, dicci quel che siamo
.-


Il Tempo guarda noi, opera sua:
- da fiori ch’eravate or frutti belli;
la vita caro amico è mia e tua:


se insieme la facciamo da fratelli
accettandola così come l’è andata,
sarà come mangiar questi tortelli
. -


La vita in fondo in fondo è una mangiata,
star qui tra amici, amar la compagnia,
far posto a tutti a questa tavolata


con l’universo stare in sintonia
per poi tornare a farci una dormita
quando siam giunti al fondo de la via


in grembo a lui ch’è fonte de la vita,
mentre le stelle dicon sorridendo:
- sempre si  cambia e mai non è finita.-

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