mercoledì 28 settembre 2005


La querela del ladro


 Nel Paese di Parmalat e Cirio, il falso in bilancio non è
reato per le società non quotate in Borsa e, con qualche
trucco, anche per le società quotate. Da "reato di
pericolo", truccare i conti è diventato "reato di danno".
Vuol dire, spiega Giuseppe D'Avanzo sulla Repubblica, che
se il danneggiato (cioè il socio o il creditore) non si
infuria, e denuncia il manipolatore, non è successo niente.
Non c'è reato, quindi non c'è reo. Per dirla con il giudice
Piercamillo Davigo
: è come se il furto potesse essere
perseguito soltanto su querela del ladro
.




[1] Quo usque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? quam diu etiam furor iste tuus nos eludet? quem ad finem sese effrenata iactabit audacia? Nihilne te nocturnum praesidium Palati, nihil urbis vigiliae, nihil timor populi, nihil concursus bonorum omnium, nihil hic munitissimus habendi senatus locus, nihil horum ora voltusque moverunt? Patere tua consilia non sentis, constrictam iam horum omnium scientia teneri coniurationem tuam non vides? Quid proxima, quid superiore nocte egeris, ubi fueris, quos convocaveris, quid consilii ceperis, quem nostrum ignorare arbitraris?

I [1] Fino a che punto, Catilina, approfitterai della nostra pazienza? Per quanto tempo ancora la tua pazzia si farà beffe di noi? A che limiti si spingerà una temerarietà che ha rotto i freni? Non ti hanno turbato il presidio notturno sul Palatino, le ronde che vigilano in città, la paura della gente, l'accorrere di tutti gli onesti, il riunirsi del Senato in questo luogo sorvegliatissimo, l'espressione, il volto dei presenti? Non ti accorgi che il tuo piano è stato scoperto? Non vedi che tutti sono a conoscenza della tua congiura, che la tengono sotto controllo? O ti illudi che qualcuno di noi ignori cos'hai fatto ieri notte e la notte ancora precedente, dove sei stato, chi hai convocato, che decisioni hai preso?

2] O tempora, o mores!


1 commento: