Raggio di sole
Un raggio stamattina
entra dalla mia finestra
in questa dolce e fresca
stagione novembrina.
L'estate dei morti
m'ispira un'emozione:
e bisogna che riporti
una vecchia mia canzone:
Copre l'Europa un cielo cupo e nero,
strisciato a sangue verso l'Oriente:
Gaza e Fallujah contro il mondo intero
Che sta a guardare senza fare niente.
Lo stivale affondato nel pantano
Mi stringe il piede e intorpida la mente.
Nel tentativo d'andar più lontano
Sposto lo sguardo là verso Occidente.
Ed ecco, come al rompersi di un velo,
un raggio luminoso fora il cielo.
Or qui lettor appar la meraviglia:
come allor che Dante uscì da Marte
- Pianeta che significa la guerra -
per salire più alto in grembo a Giove,
-che in sé la Giustizia accoglie e serra,
Io vidi in quella giovial facella
lo sfavillar de l'amor che lì era,
segnare a li occhi miei nostra favella.
Vidi cioè il raggio prima fermo
Formare in arco sette bei colori:
poi, pennellando come su uno schermo,
lo vidi sussultar dentro e di fuori.
Ed ecco che in cospetto al mondo intero
in cielo ho visto scritto: ZAPATERO.
Barbabianca Aprile 2004
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