Comune di Firenze – Consiglio di
Quartiere 4 Isolotto Legnaia
Idee in piazza: percorso
partecipativo per la riqualificazione di Piazza dell’Isolotto
Documento finale
“Il riprogettare insieme questa piazza non
può (…) prescindere, per noi, dalla storia del nostro quartiere e dall’impegno
a dare continuità al cammino e ai valori che in essa hanno testimoniato tante
donne e uomini
del territorio e non solo: perché
tante sono state le voci che da tutto il mondo
hanno intrecciato con noi in
questa piazza, esperienze, speranze, impegno, solidarietà”.
(da uno dei
contributi scritti pervenuti durante il percorso partecipato)
Ottobre
2013
1. L’origine del percorso partecipativo: le ragioni e gli
obiettivi
Un
intervento organico di riqualificazione di piazza dell’Isolotto è stato
sollecitato in varie forme, da soggetti diversi, ormai da molti anni, forse da
più di un decennio considerato che data al 2003 uno studio PIR che richiamiamo
più avanti.
Va
detto con molta chiarezza che, insieme alla tematica della riqualificazione, da
tempo sono state manifestate esigenze specifiche e urgenti di manutenzione
ordinaria, come di presidio civile e modalità di gestione dello spazio
pubblico, peraltro evidenziate da molti cittadini anche durante il percorso
partecipato. Sebbene questo non fosse il focus principale dell’iniziativa è
indubbio che per l’Amministrazione pubblica queste esigenze vanno registrate e
risolte per via ordinaria e in tempi brevi. Su questo piano molteplici sono
state le occasioni nelle quali cittadini, operatori economici, ecc. hanno
richiesto interventi mirati, anche con raccolte di firme e documentazione
fotografica o altro.
Più
recentemente il Quartiere come l’Amministrazione comunale hanno manifestato in
varie sedi l’esigenza di riqualificare piazza dell’Isolotto poiché, tra
l’altro, essa rappresenta lo spazio pubblico maggiormente noto e riconosciuto
dell’intero ambito territoriale del Quartiere 4, spazio legato a vicende
storiche e snodo principale di uno dei progetti urbanistici più riusciti a
Firenze dal dopoguerra ad oggi.
In
siffatto contesto l’iniziativa promossa dall’Ordine degli Architetti di
Firenze, per l’individuazione di piazze e spazi pubblici da sottoporre ad
eventuali bandi e/o concorsi di progettazione, con relativo sondaggio condotto
su un quotidiano cittadino, è venuta ad innestarsi su fabbisogni e necessità
largamente sentiti e condivisi come le segnalazioni pervenute hanno senza alcun
dubbio attestato.
2. Le tappe e il significato della partecipazione al
percorso di discussione
A
fronte della volontà dell’Assessorato all’Urbanistica e della Giunta comunale
di accogliere la sollecitazione dell’Ordine degli Architetti, il Quartiere 4 ha manifestato il suo
interesse ed ha proposto che, qualunque fosse stata la formulazione del bando
di progettazione, essa doveva comprendere nel quadro conoscitivo allegato al medesimo
un “report delle istanze locali” da prodursi in un percorso partecipato e comunque
in relazione con quanti vivono e/o lavorano attorno alla piazza. Non ci preoccupava
strutturare lo stesso percorso ai canoni normativi ovvero alle forme più
complesse della partecipazione, obiettivo peraltro difficilmente perseguibile
per l’esiguità del tempo assegnato per varie ragioni alle fasi di ascolto,
quanto articolare il rapporto con il territorio rispettando e registrando le
diverse esigenze e cogliendo l’insieme delle proposte. Durante l’iter la stessa
Amministrazione centrale, come l’Ordine degli Architetti, hanno condiviso con
noi tutti che non si trattava di stendere un qualche rapporto generico
descrittivo delle esigenze locali, quanto di individuare finalità e/o criteri e
problematiche sulle quali basare la stessa redazione del bando.
Proprio
per queste ragioni obiettivo principale del percorso partecipato è stato quello
di individuare dal basso i nodi tematici (le invarianti) da sottoporre
all’attenzione dei professionisti che vorranno cimentarsi sull’oggetto.
Il
Quartiere, organo di democrazia delegata, articolazione decentrata del Comune
di Firenze, si è proposto come istituzione di base in diretto rapporto con il
territorio e i cittadini, senza mediare questa relazione con consulenti
incaricati o soggetti terzi. Il contributo volontario del prof. Massimo Morisi,
garante regionale per la partecipazione, che ringraziamo, è stato quanto mai
utile a indirizzarci sulle modalità più corrette per svolgere il percorso che
abbiamo svolto tra luglio e ottobre in cinque incontri plenari nonché in organi
istituzionali quali le Commissioni consiliari Servizi al Territorio e Cultura.
3.
Come è stato organizzato il lavoro dei partecipanti
L’iter
si è aperto con un incontro serale (15 luglio 2013) alla presenza
dell’assessore all’Urbanistica, simbolicamente organizzato sulla piazza
all’aperto, con la collaborazione dell’Ordine degli Architetti e della
Presidenza della Commissione comunale dell’Urbanistica che ci hanno
accompagnato in tutte le tappe per “registrare” in diretta quanto andava emergendo.
Soggetti tutti presenti anche nel Consiglio di Quartiere aperto svoltosi il 23
ottobre, come negli appuntamenti tra le due date citate.
Le
tappe intermedie di questa scansione temporale si sono concretizzate
nell’incontro plenario del 10 settembre, centrato sulle funzioni presenti e
future e le criticità maggiori, mentre il 17 settembre il lavoro è proseguito
su tre tavoli distinti ma con tematica univoca: individuare ed evidenziare le
invarianti; questi due ultimi incontri sono stati introdotti da un breve
intervento dell’arch. Pittalis, Direzione Urbanistica, che ha presentato la
contestualizzazione urbanistica (storica e attuale) dello spazio pubblico in
discussione; l’incontro, sempre plenario, del 2 ottobre è stato dedicato a
comporre un quadro unitario delle rilevanze ottenute fino a quella data, in
particolare nei tavoli tematici che erano stati verbalizzati separatamente e
inviati all’insieme dei partecipanti qualche giorno prima, grazie alla
formazione di una mailing list che ha raggiunto circa 70 persone oltre i
soggetti direttamente coinvolti nell’organizzazione ovvero rappresentanti
istituzionali.
Salvo
l’incontro del 15 luglio, svoltosi appunto all’aperto sulla piazza, gli altri
sono stati ospitati presso la
Comunità dell’Isolotto, nei locali di Via degli Aceri,
essendo altri spazi (pure presenti in zona) temporaneamente non disponibili.
Numerose
sono state le presenze di cittadini residenti nell’area interessata, o comunque
in prossimità di essa, e realtà organizzate (media 60 partecipanti), tra le
quali la Comunità
dell’Isolotto, membri della vicina Comunità parrocchiale, alcuni
professionisti, rappresentanti del volontariato e dell’associazionismo locale,
rappresentanze di forze politiche, commercianti interessati con significativa
partecipazione degli operatori del mercato e del commercio di vicinato,
unitamente a molti consiglieri di quartiere di maggioranza o di minoranza.
A
complemento dell’interlocuzione diretta, alcuni soggetti (sociali e politici)
hanno voluto fissare le proprie argomentazioni in brevi documenti scritti che
andranno a formare un Dossier del percorso disponibile presso la segreteria
istituzionale del Quartiere 4, mentre altri hanno chiesto incontri mirati e
tematici (è il caso del vicino Centro Commerciale Naturale di Via Libero
Andreotti / Via Torcicoda, come di organizzazioni di categoria).
4. Le risultanze del processo partecipativo: le invarianti progettuali da inserire
nel bando
La dialettica sviluppatisi nel percorso è stata
contrassegnata da una netta impronta propositiva in tutti gli interventi,
raramente caratterizzati da logiche oppositive e tantomeno ideologiche; al
contrario è emersa una sostanziale unitarietà dei contenuti, pur con accenti
specifici, che hanno permesso ulteriori approfondimenti e una certa facilità
nel comporre il quadro d’insieme.
Qualunque sarà la formulazione del bando
concernente la riqualificazione della Piazza, il processo partecipativo ha
fatto emergere alcune costanti, che
utilizzando il linguaggio dell’urbanistica, possiamo chiamare “invarianti
progettuali”: ossia quelle esigenze che sia il bando sia quella che sarà la
proposta dei professionisti che parteciperanno alla gara per l’eventuale
assegnazione di incarichi di progettazione, dovranno comunque perseguire pur
nell’ambito della propria autonomia interpretativa.
Si tratta di esigenze, dunque, “vincolanti”. Esse
esplicitano gli obiettivi individuati preliminarmente nel percorso partecipativo, obiettivi che sono stati poi ricalibrati nel corso dello svolgimento delle serate tematiche.
Tali obiettivi sono inseriti
nella prima colonna della tabella riassuntiva sotto riportata . Nella seconda colonna sono riportate le esigenze che costituiscono invariante e che dunque vincolano tanto la formulazione del bando di progettazione quanto coloro che vorranno
partecipare alla selezione dei progetti. Nella colonna “possibili interventi” tali esigenze vengono declinate in plausibili interventi specifici
che vengono suggeriti per
guidare le opzioni delle candidature alla progettazione.
Il risultato
più caratterizzante del percorso
partecipativo è l’opzione di una più ampia pedonalizzazione della piazza,
ad oggi destinata eccessivamente alle funzioni della circolazione e della
sosta; su questa linea è stato sostenuto che sarebbe almeno da perseguire un completamento dell'area già
parzialmente pedonale compresa tra il sagrato della chiesa e Via
dei
Ligustri, con la conseguente eliminazione dell'area
centrale a parcheggio oggipresente.
Tale soluzione
è simile a quella prevista
nel progetto originario, mai portato a termine.
Il parcheggio che con questa configurazione verrebbe eliminato, essendo funzionale alle attività commerciali e mercatali
presenti, dovrà essere recuperato in un'altra zona della Piazza. Questa scelta progettuale deve essere verificata attraverso studi sulla mobilità dell'area
nel suo insieme e sull'utilizzo degli
spazi di sosta presenti
durante tutto l'arco della giornata. Si ricorda
a tale proposito
che uno studio
simile era già stato condotto per il “Piano integrato di rivitalizzazione dell'ambito Isolotto - Pisana”
(2003): tale studio, opportunamente aggiornato, potrebbe
costituire il quadro conoscitivo sulla necessità
di mobilità e di sosta alla base delle elaborazioni progettuali di riqualificazione della piazza.
I partecipanti al percorso hanno sottolineato in
più occasioni che la piazza non può essere ripensata se non guardando
attentamente alla sua storia e alla sua relazione con l’edificato circostante:
essa è in tutto e per tutto la piazza, spazio pubblico per eccellenza, della
Città giardino, la nuova città lapiriana a misura di persona; in tal senso
vanno ripensate le relazioni con l’asse pedociclabile Viale dei Bambini/Viale
dei Pini come il rapporto con il Lungarno dei Pioppi e quindi l’accesso al
Parco delle Cascine mediante la storica passerella.
Ugualmente è stato evidenziato che la
progettazione dovrà essere concepita per “moduli”, ciò almeno per due ragioni
fondamentali: sarebbe facilitata la messa in opera dal punto di vista economico
con stanziamenti distribuiti in più di una annualità e poiché risulta del tutto
impensabile sospendere le attività e le funzioni in essere che dovranno
continuare a svolgersi durante le differenti fasi di cantiere.
Riepilogo delle risultanze del percorso partecipativo “Idee in Piazza”
Obiettivi
|
Esigenze Vincolanti
|
Possibili interventi
|
1. Riorganizzare e implementare gli spazi necessari a vivere
la piazza
|
1.1 Ridurre l’attuale
destinazione dello spazio disponibile a favore della circolazione veicolare e
della sosta (oltre 2/3 della superficie) accrescendo la pedonalizzazione parziale della piazza con il mantenimento almeno della
quantità attuale della sosta e studiando
nuovi assetti di accessibilità.
|
Creazione di un unica piattaforma esclusivamente pedonale (la piazza) compresa tra il sagrato e via dei Ligustri,
tra i portici e via delle Magnolie.
Progettare la piazza avendo
cura di
evitare la presenza
delle barriere architettoniche per permettere libero accesso ai bambini e agli
anziani.
Definire
la nuova accessibilità agli spazi della chiesa, al Teatro della Fiaba, ecc.
|
1.2 Sviluppare/migliorare il rapporto con
il lungarno, con il fiume e con le Cascine
attraverso la separazione tra flussi veicolari e pedociclabili
|
Diversa organizzazione degli spazi del
Lungarno davanti alla passerella, cercando tutte le forme per dare continuità di fruizione
tra essi e la piazza.
Ipotesi di separazione
tra flusso
veicolare e pedonale attraverso sottoattraversamenti veicolari su Via delle
Magnolie e sul
Lungarno dei Pioppi.
Attraversamenti pedonali ben segnalati e messi
in sicurezza su tutto l'asse del Lungarno.
|
|
1.3 Razionalizzare lo spazio attualmente dedicato alla sosta
e alla circolazione veicolare nella piazza
|
Spostamento dell'area di
sosta compresa tra i portici
e Via delle Magnolie e
recupero dei posti auto con
soluzioni di superficie (attraverso ad esempio la creazione di parcheggi a lisca
di pesce su Via delle Magnolie) oppure con
|
soluzioni interrate (parcheggio pubblico).
|
||
2. Creare nuove forme di mobilità sostenibili a servizio della Piazza e del tessuto circostante
|
2.1 Garantire la continuità dell’asse pedociclabile viale Bambini – viale
dei Pini
|
Assicurare
continuità all’asse centrale dell’abitato storico, riducendo per quanto possibile la cesura oggi costituita dalla
piazza e dalla viabilità.
|
2.2 Creare un nuovo percorso ciclabile tra la passerella e l'asse
viale dei Bambini-Viale dei Pini
|
La piazza come elemento di congiunzione
tra i due assi pedociclabili costituiti dal Lungarno dei Pioppi e l’asse
interno Bambini / Pini.
|
|
2.3 Inserire nuove forme di collegamento su gomma tra la piazza
e i principali nodi del trasporto pubblico
|
Vista
la prevalenza della contrarietà alla realizzazione di una linea
tranviaria su Via Andreotti – Via delle Magnolie (Linea 5),
nonché il suo orizzonte temporale di realizzazione non certo breve, si avanza l'ipotesi
della creazione di una navetta
bus tra la fermata tramvia Foggini e la passerella dell'isolotto.
|
|
3. Ripensare a luoghi per l'aggregazione e la socialità
|
3.1 Ripensare nella nuova piazza a nuovi
spazi per ospitare funzioni pubbliche del Quartiere/Comune e attività culturali o spettacoli da parte
delle scuole e delle
realtà associative/ culturali/ricreative presenti nel quartiere
|
Ripensare
ad
una nuova
tettoia più infrastrutturata, una sorta
di
spazio polifunzionale
(con relative dotazioni tecniche) a servizio del mercato di giorno
e di altre attività nelle altre ore.
Particolare attenzione dovrà essere posta alla scelta dei materiali da
utilizzare e alle tecniche di risparmio energetico.
Inserimento di
bacheche e spazi
dedicati alla comunicazione istituzionale
|
3.2 Rendere fruibili e valorizzare le aree verdi
|
Creare
nell'area verde più vicina
al sagrato un'area
per bambini con inserimento
di giochi non eccessivamente strutturati (presenti nella vicina area del Viale
dei Bambini) e comunque consoni con
il contesto verde.
Studiare come
il patrimonio verde della Città giardino “dialoga” con i
corpi verdi presenti o da inserire ex
novo nella piazza. Rimodellare le
aree a verde presenti
per renderle
accessibili e fruibili.
|
|
3.3 Inserire puntuali servizi in grado
di rendere più vivibile la Piazza
|
Inserimento di
servizi igienici, un fontanello di acqua
pubblica di alta qualità, cassonetti interrati, altri
elementi di arredo (es. vasca o fontana o altro)
|
|
3.4 Incrementare gli
spazi per le attività commerciali fisse
|
Inserimento di dehors e di appositi spazi all'aperto come estensione all'area dei portici
esistente
|
|
4. Mantenere e potenziare la funzione mercatale
|
4.1 Individuare nuove soluzioni
strutturali per ospitare il mercato
|
Ripensare
ad
una nuova
tettoia più infrastrutturata, una sorta
di
spazio polifunzionale a servizio del mercato di giorno
e di altre attività nelle altre ore
|
4.2 Estensione spaziale e temporale delle aperture mercatali
|
Ripensare alla posizione del mercato in una zona più centrale
e che permetta una relazione organica con il commercio di vicinato in sede
fissa.
|
Ripensare alla rilocalizzazione/riqualificazione dei chioschi presenti
Infrastrutturazione della piazza con tutti i servizi necessari all'estensione del mercato
nella nuova area pedonale e funzionali ad ospitare eventi anche nelle ore serali attraverso iniziative periodiche tematiche (es.
filiera corta)
|
||
4.3 Individuare nuove soluzioni per la logistica del mercato
|
Individuare un sistema di
sosta ordinata
dei camion per l'ortofrutta e delle forme dello stoccaggio
temporaneo delle merci.
Individuare spazi ordinati e protetti raccolta rifiuti
|
5. Le tappe successive al percorso partecipativo
Al fine di
concretizzare il significato profondamente democratico dell’azione avviata, per
il CdQ 4 sarebbe altamente significativo che il percorso partecipativo si estendesse
in qualche forma anche alle fasi successive, in particolare dapprima alla fase
di pubblicizzazione e valutazione degli elaborati progettuali pervenuti sulla
base del bando per il quale si fornisce il presente contributo, per continuare
infine con un monitoraggio pubblico e periodico della messa in opera delle
progettazioni e delle problematiche delle cantierizzazioni.
In modo similare a
questa prima fase di ascolto e partecipazione, il CdQ 4 per quanto nelle sue
possibilità si impegna a conseguire gli obiettivi delineati e a perseguire gli
stessi in un processo continuativo di coinvolgimento della cittadinanza e dei
soggetti interessati.
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