sabato 13 settembre 2014

Storie di Palestina


Haitham Al Khatib risiede a Bil’in, un villaggio collocato nel distretto di Ramallah, in Cisgiordania.
Nel 1992, all’età di 15 anni venne arrestato, come molti altri minori palestinesi, con l’accusa di aver realizzato dei graffiti pro-Palestina e lanciato pietre contro le jeep dei soldati israeliani. Trascorse due anni nelle carceri israeliane. Nel 2005, a seguito della costruzione della cosiddetta ‘barriera di separazione israeliana’, che divise il villaggio in due, sottraendogli il 60% delle proprie terre, destinate poi ai coloni che risiedono illegalmente in Cisgiordania, si è formato il Comitato popolare per la resistenza non violenta contro il muro e l’occupazione che ancora oggi, ogni venerdì organizza  una marcia di protesta . L’esempio di Bili’n si è esteso ad altri villaggi per resistere alla confisca delle terre e all’occupazione.
Nello stesso periodo, Haitham, sentendo crescere dentro di sé il desiderio di gridare al mondo quanto stava accadendo in Palestina, decise di imparare ad usare la macchina fotografica ed il computer. Oggi dispone di un sito internet ed una pagina su Facebook, per condividere col mondo i propri scatti. Sono molti gli internazionali che ha raggiunto con le sue foto e che hanno poi scelto di recarsi a Bil’in ed unirsi ai residenti nel corso delle loro manifestazioni settimanali.
Nel 2006, durante una manifestazione, Haitham venne colpito alla testa da un proiettile rivestito di gomma e si risvegliò in ospedale, dopo tre giorni di coma. Ancora oggi, soffre di frequenti e violenti mal di testa, ma si sente molto fortunato per essere sopravvissuto.
Il peso dell’occupazione si fece sentire anche durante la lunga malattia che colpì il suo secondogenito, Karmi, nato nel 2007. 7 mesi dopo la nascita gli venne diagnosticata la leucemia; Haitham dovette spendere tutti i suoi risparmi e chiedere aiuto agli amici, al fine di poterlo mandare in Israele per ricevere cure adeguate. Tuttavia, ad Haitham non era concesso di entrare in Israele per fare visita alla moglie ed al figlio in ospedale e solo dopo innumerevoli tentativi, grazie all’intervento di un deputato della Knesset, che spesso si recava a Bil’in, riuscì ad ottenere un permesso di due mesi, per ricongiungersi ai suoi familiari. Karmi venne a mancare nel 2012, all’età di 5 anni.
Più di una volta, Haitham è stato minacciato, arrestato e picchiato per la sua attività di fotografo, che continua a svolgere con determinazione, amore per la verità ed il desiderio di un futuro di libertà per tutti i palestinesi. 
Due sue fotografie sono state premiate a Torino, nel Concorso Fotografico “Scatt…abili” indetto dall’Associazione “Greta e La Nuvola”.

AssopacePalestina lo ha invitato in Italia perché potesse avere qualche giorno di gioia nel ricevere il premio. Il premio pur essendo psicologicamente importante non prevedeva nessun sostegno economico alla presenza del premiato.


www.assopacepalestina.

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