Haitham Al Khatib risiede a Bil’in, un villaggio
collocato nel distretto di Ramallah, in Cisgiordania.
Nel 1992, all’età di 15 anni venne arrestato, come molti
altri minori palestinesi, con l’accusa di aver realizzato dei graffiti
pro-Palestina e lanciato pietre contro le jeep dei soldati israeliani.
Trascorse due anni nelle carceri israeliane. Nel 2005, a seguito della
costruzione della cosiddetta ‘barriera di separazione israeliana’, che divise
il villaggio in due, sottraendogli il 60% delle proprie terre, destinate poi ai
coloni che risiedono illegalmente in Cisgiordania, si è formato il Comitato
popolare per la resistenza non violenta contro il muro e l’occupazione che
ancora oggi, ogni venerdì organizza una
marcia di protesta . L’esempio di Bili’n si è esteso ad altri villaggi per
resistere alla confisca delle terre e all’occupazione.
Nello stesso periodo, Haitham, sentendo crescere dentro
di sé il desiderio di gridare al mondo quanto stava accadendo in Palestina,
decise di imparare ad usare la macchina fotografica ed il computer. Oggi
dispone di un sito internet ed una pagina su Facebook, per condividere col
mondo i propri scatti. Sono molti gli internazionali che ha raggiunto con le
sue foto e che hanno poi scelto di recarsi a Bil’in ed unirsi ai residenti nel
corso delle loro manifestazioni settimanali.
Nel 2006, durante una manifestazione, Haitham venne
colpito alla testa da un proiettile rivestito di gomma e si risvegliò in
ospedale, dopo tre giorni di coma. Ancora oggi, soffre di frequenti e violenti
mal di testa, ma si sente molto fortunato per essere sopravvissuto.
Il peso dell’occupazione si fece sentire anche durante la
lunga malattia che colpì il suo secondogenito, Karmi, nato nel 2007. 7 mesi
dopo la nascita gli venne diagnosticata la leucemia; Haitham dovette spendere
tutti i suoi risparmi e chiedere aiuto agli amici, al fine di poterlo mandare
in Israele per ricevere cure adeguate. Tuttavia, ad Haitham non era concesso di
entrare in Israele per fare visita alla moglie ed al figlio in ospedale e solo
dopo innumerevoli tentativi, grazie all’intervento di un deputato della
Knesset, che spesso si recava a Bil’in, riuscì ad ottenere un permesso di due
mesi, per ricongiungersi ai suoi familiari. Karmi venne a mancare nel 2012,
all’età di 5 anni.
Più di una volta, Haitham è stato minacciato, arrestato e
picchiato per la sua attività di fotografo, che continua a svolgere con
determinazione, amore per la verità ed il desiderio di un futuro di libertà per
tutti i palestinesi.
Due sue fotografie sono state premiate a Torino, nel Concorso
Fotografico “Scatt…abili” indetto
dall’Associazione “Greta e La Nuvola”.
AssopacePalestina lo ha invitato in Italia perché potesse
avere qualche giorno di gioia nel ricevere il premio. Il premio pur essendo
psicologicamente importante non prevedeva nessun sostegno economico alla
presenza del premiato.
www.assopacepalestina.
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