domenica 11 gennaio 2015

Piombo fuso - sesto anniversario



Ieri in piazza Repubblica nel centro di Firenze "Firenze per la Palestina" ha organizzato un presidio per ricordare Piombo fuso.

In questi giorni ricorre il 6° anniversario dell'operazione piombo fuso, è l'attacco dell'esercito israeliano contro la striscia di Gaza iniziato il 27 dicembre del 2008 e terminato il 18 gennaio del 2009,  è il massacro compiuto dalla quarta potenza militare mondiale contro i civili di Gaza, è il genocidio della popolazione palestinese per mano dei sionisti assassini, è la volontà del governo israeliano di punire in modo sistematico un intero popolo, è l'operazione con cui l'esercito israeliano voleva sterminare la resistenza palestinese.
la macchina da guerra israeliana ci ha abituati a questi massacri a partire dal 1948 con la distruzione di più di 400 fra villaggi e centri urbani palestinesi, il massacro di Dier Yassin, il massacro di Eyn Al Zaytun, di Tantura e Haifa e di tanti altri villaggi e città palestinesi,  operazione quella del 1948 che ebbe il suo culmine  con l'espulsione di 800 mila palestinesi dalla loro terra.  da allora questa macchina da guerra non s'è mai firmata; altri massacri nel 1967 in Cisgiordania e Gaza, nel 1982 e 1996 nel Libano con Sabra e Shatila e Qana, nel 2002 Jenin, nel 2006 Gaza fino all'ultimo massacro dell'estate dell'anno scorso con l'operazione margine protettivo.
oggi siamo in piazza per non dimenticare i crimini dello stato israeliano durante piombo fuso;  
1419 Palestinesi uccisi, dei quali 1167 erano civili (318 bambini, 111 donne, 6 medici, 2 operatori ONU, 6 giornalisti)
5360 feriti, dei quali 1600 bambini e 830 donne. Moltissimi resteranno permanentemente invalidi.
2114 abitazioni totalmente distrutte e 3242 gravemente danneggiate con il coinvolgimento di almeno 20.000 civili.
Bombardati intenzionalmente 16 ospedali, 215 cliniche mediche, 28 ambulanze, 21 scuole, 19 moschee, 167 stabilimenti industriali. Contaminati migliaia di ettari di campi coltivati.

La striscia di Gaza, grande come 1/10 della provincia di Firenze, è sotto assedio da 8 anni, per entrare e uscire nella e dalla striscia ci sono 7 valici; 6 controllati da Israele e sono completamente chiusi e 1 controllato dall'Egitto anche esso è spesso chiuso, nella striscia attualmente ci vivono 1,8 milioni di palestinesi, la loro vita è un inferno; 100 mila persone sono senza tetto, il 96% delll'acqua di Gaza è contaminata, l'elettricità è garantita per 4 ore al giorno e non sempre, ai contadini e pescatori non è permesso di lavorare la terra e di pescare, negli ospedali mancano le medicine e le attrezzature. tutto questo in violazione del diritto e delle convenzioni internazionali e sopratutto sotto gli occhi della comunità internazionale.

La responsabilità di quello che succede nella Striscia di Gaza non è solo dello stato israeliano con i suoi crimine di guerra ma è anche dei paesi occidentali che permettono a Israele di violare tutti i trattati e le convenzioni internazionali che le permettono di calpestare i diritti umani e il diritto all'esistenza.

Oggi siamo cui per denunciare i canali preferenziali che i governi occidentali hanno instaurato con lo stato israeliano,  siamo qui per chiede di cessare qualsiasi tipo di rapporto commerciale, militare e di cooperazione con Israele, siamo qui per chiedere il rispetto delle risoluzioni dell'ONU  e delle convenzioni internazionali.
vogliamo denunciare l'informazione scorretta quella che riporta i miti israeliani e ignora il punto di vista palestinese, quella che non racconta mai la verità storica e attuale della colonizzazione della Palestina da parte dei sionisti.

oggi siamo qui per esprimere la nostra solidarietà con il popolo palestinese e con la lotta e la resistenza di questo popolo contro l'occupazione israeliana e per chiedere a tutti i cittadini che credono ancora nella difesa dei diritti umani, nella giustizia e nel diritto internazionale, a tutte le Associazioni, ai partiti politici, alle Università, alle  istituzioni scolastiche, alle organizzazioni religiose di non lasciare soli i palestinesi e adoperarsi per la fine dell'occupazione e della colonizzazione dei territori palestinesi.
Mahmud

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