martedì 27 gennaio 2004

Il disordine c...



Il disordine che piace all'America



Una delle risposte più provocatorie alla principale domanda politico-filosofica di questi anni (se il mondo globale sia puro caos o un impero monitorato dagli interessi americani) è quella del francese Alain Joxe, figura anomala che fonde la conoscenza della strategia militare con le scienze sociali, il realismo di Clausewitz col pensiero di Foucault e Bourdieu. Abolendo quella facile opposizione, Joxe vede nel disordine seguìto al mondo simmetrico e manicheo della Guerra fredda una "nuova morfologia" congeniale al mantenimento della supremazia degli Stati Uniti.
[Sandro Modeo Corriere della Sera]


In parole semplici: pescano bene nel torpido. Particolare non irrilevante: I pesci siamo noi.


Nella novella di Esopo: Il pescatore che batteva l'acqua.
Un pescatore pescava in un fiume. Dopo aver teso le reti e sbarrato la corrente dall’una all’altra riva, batteva l’acqua con una pietra legata a una funicella, perché i pesci, fuggendo all’impazzata, andassero ad impigliarsi tra le maglie. Vedendolo intento a quest’operazione, uno degli abitanti del luogo si mise a rimproverarlo perché insudiciava il fiume e rendeva loro impossibile di bere un po’ d’acqua limpida. E quello rispose: "Ma se non intorbido così l’acqua, a me non resta che morir di fame".
Così anche negli Stati (Uniti tra loro ndr), per i demagoghi gli affari vanno bene specialmente quando essi son riusciti a seminare il disordine nel loro paese.

1 commento:

  1. Il disordine torbido, così non possiamo veder nulla! Bella questa novella e bello il senso che le hai dato!

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