venerdì 13 agosto 2004

 ‘A quell’epoca in Spagna girava tanta musica leggera italiana’


era molto meno leggera di quanto si potesse supporre


Il segreto di Almodòvar si chiama Iglesias


Il titolo non si scorda facilmente: Un mondo d’amore. Che bella canzone. Trentasette anni fa Gianni Morandi la cantava in tv facendo scoprire agli italiani appollaiati in salotto il sapore della cultura hippie: ‘C’è un grande prato verde, dove nascono speranze, che si chiamano ragazzi . Emancipazione alla buona, ma efficace. Insieme con C’era un ragazzo di Mario Lusini (sempre Morandi a cantare), Un mondo d’amore rappresentava il "vietato vietare" sommesso dei sabati sera in bianco e nero.
E passato un mare di tempo, ma qualcosa è rimasto. Qualche giorno fa Joan Baez l’ha riproposta dal vivo a Roma, col suo bell’italiano. Adesso Alberto Iglesias, 49 anni, compositore di colonne sonore, amico e collaboratore di Pedro Almodòvar, confessa di essersi rotolato in quel prato verde migliaia di volte. Era una delle canzoni che ascoltava di più: ‘A quell’epoca in Spagna girava tanta musica leggera italiana. Mina, Morandi, Modugno, Little Tony. E quando andavi a guardare più da vicino, ti accorgevi che era molto meno leggera di quanto si potesse supporre. Allora il mondo d’amore ce l’avevi dentro qualunque cosa accadesse fuori”.
Anche al cinema c’è un mondo d’amore. Basta aprire una finestra e farsi venire un’idea musicale. Con La mala educacion (la colonna sonora è uscita da un mese, il film sarà nelle sale ai primi di ottobre), Iglesias e Almodòvar sono giunti alla loro quinta collaborazione dopo Il fiore del mio segreto, Carne tremula. Tutto su mia madre e Parla con lei. E le idee sono venute giù a valanga, I sentimenti si sono frantumati in mille rivoli, ognuno dei quali sufficiente ad alimentare una scena. Ogni melodia si è rivelata adatta per un personaggio o un ambiente (quello, fosco, del collegio ha una trama orchestrale impressionante). Questione di opportunità, di saper leggere, di saper scrivere con il cuore.
Il pezzo intero lo trovi a p.75 del Venerdi di Repubblica di oggi, 13.8.04.


Dai miei ricordi di attività scolastica sono andato a ripescare degli appunti riguardanti una ricerca fatta dagli studenti dell'Istituto Tecnico Commerciale G. Galilei di Firenze, con la regia di Clara Tremonti e la direzione musicale del maestro Angelo Iuorno. Un piacere ricordare che mi concedo qui con la benevola condiscendenza dei passanti.
3 gennaio 1954: nasce la TV
19 novembre 1955:Lascia o raddoppia
maggio-giugno 55: direttamente da Chicago arriva il primo juke-box     (scatola per ballare)
26 novembre 56: sempre dagli USA il Flipper (pinna) ( i disoccupati  avevano pochi spiccioli in tasca e molto tempo libero da occupare)
1958: Modugno vince il Festival di S.Remo
1958: il 45 giri soppianta i 78 giri
1960: Sorrisi e Canzoni raggiunge un milione e mezzo di copie.
Con il juke-box si affermano stili musicali nuovi, urlati.


Prima del rock la musica americana era suddivisa in tre grandi generi:


POP - musica popolare diffusa nella borghesia urbana;
COUNTRY MUSIC delle masse contadine del Sud e Sud Ovest e degli operai di recente inurbamento;
RHYTHM AND BLUES  musica urbana della popolazione di colore.


Rock and roll, dondola e rotola: Hearthbreack Hotel è del 1956.
Una delle grandi novità del Rock è che si impose in tutte e tre le classifiche.
( vengono introdotte le Chitarre elettriche, le armoniche, il contrabbasso, batteria e voce).
Dicembre 58: al Festival rock del Palazzo del ghiaccio di Milano Mina canta (urla) nessuno.
1961: A S.Remo vince Celentano con Ventiquattromila baci.


I Cantautori - quasi tutti di Genova: Paoli, Bindi , Tenco, Lauzi, De André, Endrigo, Ciampi, Meccia, esprimono la tensione verso altri valori e altri stili di vita.
Gli alberi, alberi infiniti, i soffitti viola che si lacerano all’urto del cielo sono la ricerca di un mondo diverso, diverso da qui.
 Tra i loro amori il jazz, il blues e la canzone francese: Brassens, Brel, Ferré, Mouloudji.E’ una mistificazione parlare oggi di loro come degli artefici degli “allegri e spensierati anni sessanta”. Loro, all’opposto, erano i portavoce di un malessere diffuso verso le mitologie del benessere e del consumo, verso l’Italia “gaudente e volgare” di quegli anni. I loro testi (come la loro vita del resto: Paoli nel ‘63 tentò di togliersi la vita, Tenco nel 67 mise fine ai suoi giorni all’età di 29 anni) sono pieni di dolore e di disperazione autentica.
La dimensione anche linguistica dei cantautori è la quotidianità. ...
I modi e le locuzioni sono accentuatamente colloquiali...
Si sentono echi di Gozzano e Montale, di Saba e Pavese, di Caproni e di Sbarbaro. O del surrealismo francese in De André.
Quotidiane sono anche le situazioni descritte. Si parte sempre da fatti, da oggetti reali...(pullover, sasso, barattolo, coniglio rosa, cane di stoffa)
Talvolta i brani sono esplicitamente politici:
1960: canzone morti di Reggio Emilia di Fausto Amodei
1966: Contessa di Paolo Pietrangeli, in occasione della prima occupazione studentesca dell’Università di Roma per l’assassinio di Paolo Rossi da parte dei fascisti.

I cantautori e il 68


La nostra gioventù non si rallegra di lievi giochi spensierati, e neppure di gioconda tranquillità, come avveniva ai nostri padri: noi siamo stati afferrati subito dalla serietà della vita.
( J.K.B. Eichendorff )


Ivan Della Mea:
Viva la vita pagata a rate
con la 600 la lavatrice
viva il sistema che rende uguale e fa felice
chi ha il potere e chi invece non ce l’ha.


Francesco Guccini
Dio è morto
Ho visto la gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano nel mondo
e un Dio che è morto
ai bordi delle strade Dio è morto
nelle auto prese a rate Dio è morto
nei miti dell’estate Dio è morto
(parafrasi dell’URLO di Ginsberg)


Giorgio Gaber
Tento la Comune
specialmente per i figli uno spazio nuovo
per ognuno tanti padri e tante madri.
Tento la Comune
non esiste proprio più niente che sia possesso
ed è molto più normale volersi bene.
Finalmente non è un problema nemmeno il sesso.


Fabrizio De André
Canzone del Maggio
Anche se il nostro Maggio
ha fatto a meno del vostro coraggio
se la paura di guardare
vi ha fatto chinare il mento,
se il fuoco ha risparmiato
le vostre millecento
anche se voi vi credete assolti
siete lo stesso coinvolti.

Gino Paoli
Alberi infiniti, soffitti viola  che si lacerano all’urto del cielo per cercare un mondo diverso diverso da qui.
Un mondo nostro da difendere contro l’incomprensione degli adulti


Sassi che il mare ha consumato sono le mie parole per te (Paoli)


Un vento freddo volta le pagine
di questa storia senza miracoli,
ricorda ancora i giorni inutili,
gli errori fatti e perdonati mai (Bindi)
In questa vita io sono uno straniero (Ciampi)


E poi mille strade
grigie come il fumo,
in un mondo di luci
sentirsi nessuno
(Tenco)


Dovranno passare molti anni prima che i cantautori riescano a essere amati dal pubblico e accettati dalla critica.


DATARIO 
1965 - HIT Parade 45 giri
  Non son degno di te - Gianni Morandi
  Se piangi se ridi - Bobby Solo
  Ora o mai più - Mina
  Le colline sono in fiore - Minstrels
  Il mondo - Jimmy Fontana
  Help - Beatles
1966 -  C’era un ragazzo che come me... (Migliacci Lusini)
  Contessa  (Paolo Pietrangeli)
  Dio, come ti amo (Modugno)
  Il ragazzo della via Gluck (Celentano)
  Io vorrei essere là (Tenco)
  HP - Michelle - Beatles
  Canzonissima: Non son degn o di te -Gianni Morandi
1967 -  Dio è morto (Guccini)
  Ciao amore ciao (Tenco)
1968 -  Ho visto un re (Dario Fo)
  Vengo anch’io ( Iannacci)
  Nel ristorante di Alice (Mogol)
  Festival di S.Remo: Canzone per te di Sergio Endrigo
 HIT Parade dei 45 giri:
  S.Francisco - Scott McKenzie
  Il sole è di tutti - Stevic Wonder
  Poesia - D.Backy
  L’ora dell’amore - Camaleonti
  La tramontana - Antoine
  Canzone - D.Backy
  The ballad of Bonnie and Clyde - George Fame
  Gimme little sign - Brenton Wood
  La bambola - Patty Pravo
  Azzurro - Celentano
  Tu che m’hai preso il cuor - Morandi
1970 -  Fin che la barca va
  Suona chitarra (Gaber)
1971 -  Gesù Bambino (Dalla)
1972 -  Io e la musica (Bindi)
  La locomotiva (Guccini)
  Lettera a Michele (della Mea)
  Roma Capoccia (Venditti)
1973 -  Canzone del Maggio (De André)
1974 - La canzone di Piero (Guccini)
  io appena giovane sono invecchiato
  tu forse giovane non sei stato mai


Il testo di riferimento per i richiami storici: Gianni Borgna: Storia della canzone italiana Laterza ed.


 

Nessun commento:

Posta un commento