martedì 13 febbraio 2007



APPUNTI di VIAGGIO (1)


Avevo chiesto a Ornella - in partenza col suo Luciano - il diario della crociera  Singapore, Vietnam,Malesia, Brunei.

Eccolo.

(Il periodo è a cavallo tra la seconda metà di gennaio e i primi di febbbraio 2007)


GIOVEDI’ navigazione.Siamo 700 crocieristi di cui 400 francesi, 200 dei quali facenti parte di un’organizzazione di pensionati. Gli italiani sono solo poco più di 60, gli altri di nazionalità varia.. Forse i francesi sono così numerosi perché attratti da quello che i loro padri e nonni avranno detto dell’Indocina quando era una colonia francese.

VENERDI’  Navigazione nel delta del fiume Saigon che confluisce nel delta del Mecong. Si vedono lungo le rive molte barche da pesca. I pescatori ci salutano. Qualche minuscola casetta  isolata  e in certi tratti qualche risaia.

Il pomeriggio visita a Saigon , HCMC , cioè Città di Ho Ci  Min: scoprirò che dal Vietnam si possono fare telefonate anche col band 2, da Hong Kong e Singapore solo MS. Si vede che la TIM si è inserita in questo mercato. Visitato il tempio dell’Imperatore di Giada, induista e taoista in quel sincretismo religioso. ampiamente spiegato sulla guida del TCI che mi sono diligentemente comprata perché sono pignola e non mi fido di quello che le guide locali ci dicono. E’ la prima volta che entro in un tempio buddista. Molto incenso nella piccolissima stanza, donne che vanno lì a pregare per avere un figlio.  La mia prima impressione è che tutte le religioni si assomigliano  nelle loro manifestazioni esteriori. Un uomo inginocchiato  molto compreso si piega in avanti poi a destra, poi a sinistra. Due donne sono molto concentrate e la rumorosa presenza dei turisti italiani non le distrae affatto dalle loro preghiere. Il primo interrogativo che mi pongo è se questo succede perché è un atteggiamento istintivo  degli uomini quando  vogliono chiedere un qualcosa alla divinità o se dipende dal fatto che le religioni nei secoli si sono influenzate tra loro. Penso alla corona snocciolata dai musulmani così simile al rosario  cattolico, per non dire delle cuffie delle nostre suore tanto simili ai copricapo di foggia diversa delle donne musulmane.. Ma penso anche che certe manifestazioni rituali tipiche di quasi tutte le religioni sono  , come credo dicesse Freud, l’espressione di una nevrosi ossessiva collettiva.

Si procede con la visita turistica: il teatro delle marionette sull’acqua,  il Palazzo della Riunificazione, il Museo di storia vietnamita, il Rikiù,, cioè una carrozzina trainata da un ciclista , l’Ufficio Postale con ancora su un bancone la colla con il pennello per chiudere le lettere, alcuni grandi alberghi di costruzione recentissima. Tutti i maggiori edifici pubblici sono stati restaurati di recente Alla fine ci portano al Mercato  Ben Thanh. Sono già le 19 e 30 e  i mercanti stanno riponendo le numerose e svariate merci in grandi sacchi  neri di nailon , che poi porteranno ai loro furgoncini. Non mi piace lo shopping, soprattutto in questi mercati, oltre tutto non so contrattare. Preferisco starmene al di fuori a vedere la caoticità del traffico, tutti quei motorini, quelle motociclette guidate come da dei pazzi e delle pazze, tutti con la loro mascherina antismog. Mi avevano tanto decantato la dolcezza del vivere a Saigon, ma qui tutto deve essere cambiato in pochi anni. Non mi sembra che ci sia molta osservanza delle comuni regole del traffico stradale: i motorini passano sui marciapiedi. Anche qui le isole rotatorie e lì c’è il caos. Comunque con tutte le luci accese  le strade attraversate col pullman hanno un particolare fascino. Io penso come doveva essere invece Saigon , ai tempi della colonizzazione francese e mi riprometto di leggere Un americano tranquillo di Graham Green  e  poi cosa fu  durante la  guerra.

La guida che ci ha accompagnato nel giro è una ragazza giovanissima, minuscola, si definisce una zitella perché non è sposata, ride sempre, è stata in Italia, adora  soprattutto Venezia. Alla domanda che gli pongono sulla guerra risponde che i rapporti con gli USA stanno rapidamente cambiando, da quando Bush è stato in visita con Laure, che si è impegnata per i diritti della donna, ma certo  loro non potranno mai dimenticare.

La sera sulla nave bello spettacolo con concerto di suonatori vietnamiti che suonano sui loro strumenti, tutti a percussione, tranne il violino a due corde. Secondo me grande abilità dei musicisti, ma la musica è piuttosto fredda. Grande interesse di tutti che vanno sul palcoscenico a vedere da vicino gli strumenti.

(continua).

2 commenti:

  1. Sono molto onorata di apparire sul blog di Barbabianca. Vi aspettiamo a casa nostra per vedere le diapositive non numerose, ma per me interessanti . Saluti da Luci. Ornella

    RispondiElimina
  2. Grazie a te. L'onore è tutto mio, il piacere di chi legge.

    RispondiElimina