martedì 2 dicembre 2008

De hominis dignitate


Cari amici, il sen. Ignazio Marino ha lanciato un appello pubblico per il diritto alla libertà di cura.  L'iniziativa nasce dalla preoccupazione che la legge in corso di esame possa rendere obbligatoria l'idratazione e l'alimentazione artificiale, come vorrebbe la maggioranza del centrodestra e la maggioranza della Chiesa cattolica. Alcune importanti personalità l'hanno già sottoscritto, e fra esse i ns. soci onorari Corrado Augias e Stefano Rodotà. Invitiamo tutti i nostri soci e simpatizzanti a firmare l'appello tramite il sito:   www.appellotestamentobiologico.it.


Dalla segreteria di Libera Uscita.

 

NB. Ho appena firmatoFirma anche tu.



Buona giornata a tutti. Anche a te, caro Indro, cenere non muto in quel di Fucecchio.


Un bicchier d'acqua fresca (per rifarsi un po' la bocca:)


De hominis dignitate (Pico della Mirandola)


§ 5. Il discorso di Dio all'uomo


17. Stabilì infine l'attimo artefice che a colui cui non si poteva dare nulla di proprio fosse comune quanto apparteneva ai singoli13.


18. Prese perciò l'uomo, opera dall'immagine non definita14, e postolo nel mezzo del mondo15 così gli parlò: «Non ti abbiamo dato, o Adamo, una dimora certa, né un sembiante proprio, né una prerogativa peculiare affinché avessi e possedessi come desideri e come senti la dimora, il sembiante, le prerogative che tu da te stesso avrai scelto.


19.La natura agli altri esseri, una volta definita, è costretta entro le leggi da noi dettate.


20. Nel tuo caso sarai tu, non costretto da alcuna limitazione, secondo il tuo arbitrio, nella cui mano ti ho posto, a decidere su di essa.


21. Ti ho posto in mezzo al mondo, perché di qui potessi più facilmente guardare attorno a quanto è nel mondo.


22. Non ti abbiamo fatto né celeste né terreno, né mortale né immortale16, perché come libero, straordinario plasmatore e scultore di te stesso, tu ti possa foggiare da te stesso nella forma che avrai preferito.


23. Potrai degenerare nei esseri inferiori, che sono i bruti; potrai rigenerarti, secondo la tua decisione, negli esseri superiori, che sono divini».


Oratio de hominis dignitate

§ 5.

17. Statuit tandem optimus artifex, ut cui dari nihil proprium poteratr commune esset quicquid privatum singulis fuerat.

18. Igitur hominem accepit indiscretae opus imaginis9 atque in mundi positum meditullio10 sic est alloquutus: «Nec certam sedem, nec propriam faciem, nec munus ullum peculiare tibi dedimus, o Adam, ut quam sedem, quam faciem, quae munera tute optaveris, ea, pro voto, pro tua sententia, habeas et possideas.

19. Definita caeteris natura intra praescriptas a nobis leges cohercetur.

20. Tu, nullis angustiis cohercitus, pro tuo arbitrio, in cuius manu te posui, tibi illam prefinies.

21. Medium tes mundi posui, ut circumspiceres inde commodius quidquid est in mundo.

22. Nec te celestem neque terrenum, neque mortalem neque immortalem fecimus, ut tui ipsius quasi arbitrarius honorariusquet 11 plastes in quam [132v] malueris tute formamu effingas.

23. Poteris in inferiora quae sunt brutav degenerare; poteris in superiora quae sunt divina ex tui animi sententia regenerari».


Giovanni Pico della Mirandola nacque da famiglia principesca nel castello dei signori di Mirandola e Concordia.  (Mirandola24 febbraio 1463 – Firenze17 novembre 1494).  31 anni soltanto!


Se vuoi aggiungere un tuffo in piscina (per rinfrancare l'anima):



http://www.brown.edu/Departments/Italian_Studies/pico/


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